xix. tempo di verità
༉ ⋆ ೃ 𝐅𝐎𝐑𝐒𝐘𝐓𝐇𝐈𝐀 ... !
𝖺 𝚆𝙾𝙾𝚂𝙰𝙽 𝖿𝖺𝗇𝖿𝗂𝖼𝗍𝗂𝗈𝗇 ❨ 𝙰𝚄 ❩
ooi. 𝑪𝑨𝑷𝑰𝑻𝑶𝑳𝑶 𝑫𝑰𝑪𝑰𝑨𝑵𝑵𝑶𝑽𝑬
🖇❕ — 𝘭𝘢 𝘧𝘢𝘤𝘤𝘪𝘢 𝘥𝘦𝘭 𝘱𝘢𝘴𝘴𝘢𝘵𝘰
𝗂 𝗌𝖾𝗇𝗍𝗂𝗆𝖾𝗇𝗍𝗂, 𝗌𝖾𝗆𝗉𝗅𝗂𝖼𝖾𝗆𝖾𝗇𝗍𝖾, 𝖺𝖼𝖼𝖺𝖽𝗈𝗇𝗈.
ORE 13:00
Wooyoung era cosi spossato e turbato dalla notte precedente che avrebbe veramente amato l'idea di rimanere a letto tutto il giorno. Nonostante ciò, aveva promesso a Yeosang, Yunho e Mingi che sarebbero usciti a pranzo insieme.
La prima cosa che fece una volta alzatosi fu guardarsi allo specchio e imprecare: aveva due enormi occhiaie, una cera pallida e i capelli non scompigliati, ma di più ancora.
Raccolse le sue forze e si gettò sotto una doccia fredda, così da rimettersi in sesto.
Una volta sistematosi riaccese il telefono e scrisse ai suoi amici che li avrebbe aspettati al cancello della scuola alle 14, dopo qualche attimo notò anche i messaggi di San e un minuscolo sorriso comparve sul suo volto notando quanto si fosse preoccupato per lui.
Camminò fino all'entrata dell'istituto e si sedette al suo solito posto in attesa dei suoi amici. «Hey!» esclamò una voce familiare, costringendolo a stoppare la musica.
Woo alzò lo sguardo trovando davanti a sé l'unica persona che avrebbe voluto evitare, con cui non desiderasse parlare per via della notte precedente: San. Il minore si vergognava di averlo riempito di messaggi e di averli, successivamente, eliminati; nonostante l'altro non li avesse letti, egli era in imbarazzo poiché aveva ammesso di provare qualcosa per lui.
Si alzò di scatto, fingendo di non averlo notato, e iniziò a camminare dalla parte opposta.
«Wooyoung?» gridò il corvino, assumendo un'espressione perplessa e seguendolo.
«Perché te ne vai?» chiese qualche metro più in là.
Poi, allo svoltare del primo, si ritrovarono entrambi in un vicolo cieco e Wooyoung capì che non si poteva più nascondere.
«Da quando scappi da me?» domandò San.
«Non scappo da te»
«Ah no? E allora come ci siamo finiti qua?» ridacchiò avvicinandosi a lui.
«Come stai, Wooyoungie?»
«Bene..? Perché questa domanda?» rispose nervoso, abbozzando un sorriso.
Era rosso in volto e i suoi nervi erano tesi anche se non avevano, apparentemente, nessun motivo per esserlo; ma tutto ciò nella testa di Wooyoung - solo nella sua per l'esattezza - aveva senso.
«Non eri a scuola stamattina, pensavo ti fosse successo qualcosa»
«Non è suonata la mia sveglia»
«Ti sei riposato? Hai un viso stanco»
«È un interrogatorio, San? Lasciami stare»
«Perché mi respingi?» chiese con in filo di voce. Subito dopo, notando il viso colmo di rimorso di Woo, fece un passo indietro.
Ritrovò la calma mostrandosi, inaspettatamente, comprensivo nei suoi confronti. «Hai ragione, scusa, non volevo pressarti» sospirò camminando fino a quando il moro si trovò con le spalle al muro e lui un paio di metri più distante.
«Okay, ora fammi quella domanda» continuò incrociando le braccia al petto.
«Quale domanda?»
«Quella che vorresti farmi da una settimana ma non hai il coraggio di chiedermi»
Wooyoung deglutì, abbassò lo sguardo e si fermò a pensare un paio di secondi. E se la risposta fosse stata 'sì'? Oppure, peggio, 'no ma..'? Cosa avrebbe fatto? Non avrebbe potuto eliminare completamente i suoi sentimenti e reprimerli, allora cosa avrebbe fatto?
«Ti sei pentito?» chiese quasi impercettibilmente a denti stretti, risollevando le pupille che si scontrarono con le altre.
San sorrise socchiudendo le palpebre, il motivo per il quale Wooyoung era così ansioso, era che queste semplici tre parole lo spaventavano a morte. O meglio, la risposta lo faceva.
Si avvicinò a lui e allungò le dita fino a quando non sfiorarono il suo collo.
«Pensi davvero che mi possa pentire?»
«Non lo so, probabilmente»
«No, Wooyoung. - disse a bassa voce, trovandosi a pochi centimetri dal suo viso - No che non mi sono pentito»
D'improvviso, il minore, sentì il suo cuore alleggerirsi e liberarsi di un peso immenso che lo aveva inseguito per le ultime 168 ore.
Sospirò gettando la testa all'indietro e San ridacchiò divertito mentre continuava ad accarezzargli i capelli castani.
Il minore ruppe il contatto visivo che si era creato, era impacciato e forse un po' in soggezione per la situazione che era nata; «Credevo che..» tentò di continuare quella conversazione giustificando le sue paure, ma venne bruscamente interrotto dalle labbra di San che si posarono - non troppo delicatamente - sulle sue.
«Credevi male» bisbigliò una manciata di secondi dopo; «Cazzo San, devi smetterla di baciarmi e poi non continuare» replicò infastidito Woo, facendo scontrare le loro bocche e lingue.
Una mano del maggiore era poggiata al muro e l'altra attorno al collo del moro che, nel frattempo, circondava la vita del primo.
In un vicolo cieco lontano dagli occhi indiscreti, dalle chiacchiere, dalle dicerie, si consumava il loro amore in un bacio caldo pieno di passione che li rese dannatamente eccitati. Era passata una sola settimana dall'ultima volta in cui era successo, eppure, era stato troppo tempo.
Inaspettatamente, San, mise le dita sul cavallo dei pantaloni di Wooyoung che gemette lievemente e si staccò dalle sue labbra per riprendere fiato. «H..Hyung» sussurrò gettando la testa sulla sua spalla, «Non possiamo» continuò.
«E perché no?» chiese ammiccante, alzando il mento del minore per guardarlo negli occhi e lasciargli un bacio sulle labbra.
«Ho un appuntamento»
Il corvino impallidì staccandosi immediatamente e indietreggiando di un paio passi, spalancò gli occhi e serio disse «Cosa significa che hai un appuntamento?!»
Wooyoung ridacchiò, «Sei geloso, Sannie?»
«No. - sbottò corrugando la fronte - Però sai com'è, ci siamo appena baciati..»
«Beh, e quindi?» replicò provocandolo, mentre l'altro già si voltava sbuffando e dandogli le spalle con l'intento di andarsene via.
Il minore, non riuscendo più a reggere la farsa, scoppiò in una fragorosa risata e corse per afferrargli il braccio, «Sto scherzando, cretino» disse ironico, dandogli una leggera spinta.
San alzò le spalle, guardando in basso nascondendo il volto; «Yeosang, Yunho e Mingi mi aspettando per pranzare insieme, tutto qua» spiegò sollevandogli il viso.
«Mh.. Okay. Tanto non mi interessava granché» mentii oscurando un sorriso.
«Si, come no» replicò allegro.
«Wooyoung-ah!» esclamò San mentre il moro ritornava verso scuola, «Quando torni raccontami come è andata» disse impacciato, beccandosi uno dei sorrisi più veri e luminosi di Wooyoung che, contento, annuì.
[ ... ]
I quattro ragazzi erano seduti al tavolo conversando delle cose più stupide, così come avevano sempre fatto. Erano amici da una vita, da quando ne avevano memoria e, ormai, tutti sapevano perfettamente che sarebbero rimasti legati per la vita.
Mentre chiacchieravano, l'attenzione di Wooyoung venne catturata da una persona che si aggirava tra i tavoli portando bevande e cibo.
«A che pensi?» chiese Yeosang, scuotendolo leggermente per farlo tornare alla realtà.
«Cosa?» replicò riprendendosi.
«Sembra che tu abbia visto un fantasma, chi stai guardando?» chiese Mingi ridacchiando, notando gli occhi persi del più piccolo.
«Penso.. Penso di conoscere quel tipo, ma non ne sono sicuro» disse facendo riferimento al cameriere biondo.
«Beh, scopriamolo subito - disse il rosso sorridente, mentre già alzava una mano - Cameriere!» esclamò.
«Mingi e che cazzo..!» sussurrò Woo a denti stretti, mentre l'altro si avvicinava.
«Si? Come posso aiutarvi?»
"Merda" pensò il moro, riconoscendolo subito.
«Oh, ciao! - salutò non appena i loro sguardi si incrociarono - Wooyoung, mi ricordo bene?»
«Già.. Ciao, Axel» rispose sorridendo.
Dopo qualche secondo di imbarazzo, in cui il biondo non smetteva un attimo di fissare l'altro, Yunho decise di intervenire e rompere il ghiaccio: «Scusa, potresti portarci del sale?»
«Oh.. Subito!» disse allontanandosi.
Wooyoung tirò un respiro di sollievo appena se ne andò, lanciando un'occhiataccia a Mingi.
«Hey! Non guardarmi cosi!» esclamò impacciato e alzando le mani.
«È il ragazzo del locale?» chiese Yeosang una volta che li ebbe lasciati soli, «Aha» disse.
«Non vi siete più visti dal quel momento?» domandò Yunho, ingoiando un pezzo di carne.
«Assolutamente no, io nemmeno sapevo che fosse di queste zone in realtà. - replicò alzando le spalle - Sai, solitamente non faccio questo tipo di domande quando voglio pomiciare con qualcuno» affermò ridacchiando.
«Beh, perché non ci esci?» propose Mingi.
«No» si affrettò a rispondere, quasi strozzandosi con il suo stesso pranzo; solo dopo una decina di secondi si ricordò che, i suoi amici, di lui e San non sapevano nulla.
«No perché.. Sono sempre molto impegnato con la scuola, non credo avrei tempo di frequentare qualcuno..» fece insicuro.
«Mh.. Sarà» commentò Yunho, rifilandogli un occhiolino malizioso.
Per il resto del pranzo, Wooyoung, parlò stranamente poco suscitando in Yeosang una strana preoccupazione che, però, svanì alla prima battuta idiota che fece.
«Okay, sono giusti. - disse finendo di contare i soldi - Vado a pagare» annunciò a fine pasto proprio lo stesso amico, alzandosi dal tavolo e dirigendosi verso le casse.
Mentre il moro lo vide conversare con Axel, comprese che raccontargli tutta la verità su San sarebbe stata la cosa migliore. Non sapeva esattamente cosa fossero, per questo sarebbe stato complesso spiegarglielo, però sapeva che non voleva nascondere nulla al suo migliore amico e che, quindi, aveva bisogno di parlargli.
Dopo che entrambi ebbero salutato Yunho e Mingi, che si diressero dalla parte opposta per tornare a casa, Wooyoung iniziò una nuova conversazione: «Uhm.. Devo dirti una cosa..»
«Ah! Mi sono appena ricordato che, pure io, devo dirti una cosa» esclamò Yeosang.
«Oh - fece sorpreso - okay, allora prima tu»
«Axel mi ha chiesto il tuo numero»
༄˚ ༘ ༉ ⋆ ೃ⁀➷ 𝚊𝚞𝚝𝚑𝚘𝚛'𝚜 𝚗𝚘𝚝𝚎 🖇❕
eyooooo
ciao come state spero vada tutto bene <3 tra poco finisce la scuola giuro non vedo l'ora anche se le mie compagne mi mancheranno, letteralmente l'unica gioia dell'andare a scuola era che potevo ridere sei ore su sei🙏🏻😫
basta torno a studiare matematica vi auguro una serata possibilmente migliore della mia ahah funny 🥲😗✌🏻
giulia
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