Zio Loki colpisce ancora
«Ho un piano» annuncia il dio, appena uscito da un buco transdimensionale.
Mi esplode in faccia uno dei miei prototipi di cuffiette che devo inserire nel caschetto dell'armatura, dato che le ultime sono andate in corto circuito, e tolgo gli occhialoni.
Sbuffo e mi pulisco la faccia. Guardo un momento la luna, coperta da nubi grigie
«Sì, e hai sporcato il tappetto. Hai idea di quanto costi?» chiedo, fissando i suoi stivali pieni di fango rosso.
Da dove è uscito?
«Ne prenderai un altro. Nei miei viaggi per l'universo...»
«Asgard non ti piaceva?» ignora il mio commento
«... Ho incontrato qualcuno che può aiutarti»
«Questa è musica per le mie orecchie. Chi è?»
«Si chiama Jason»
«Andata, quando si parte?»
Caccia da dietro la schiena il cubo luminoso. Il tesseract
Quanto lo odio, questo cubo.
Dovrei avvertire Diana e Peter. Nah, non li metto in pericolo.
Poggio le mani sul cubo e vieniamo risucchiati attraverso lo spazio.
Quando mi passano le vertigini osservo il posto.
Poco illuminato, pieno di strani viscidi tubi e roba di dubbia provienenza.
Un tizio dall'aspetto di un ragazzino allampanato, poco più piccolo di me e con dei vestiti viola molto simili a quelli di Loki si alza dal divano dove era seduto, stava leggendo un libro ma non riesco a vedere il titolo
«È lei?»
Loki annuisce.
Il tipo piega la testa, pensieroso «Mi piace. Ha dei bei capelli»
«Tu sei Jason?» chiedo
«J»
«Puoi riportare James dal 1949 a qui, per favore, J?»
«Sì, posso farlo»
Continua a squadrarmi con occhio critico, anche se
Loki sta attivando la tattica "confondiamoci con le pareti per non essere interrogati dal prof di spagnolo" dato che J lancia di tanto in tanto delle occhiate letteralmente adoranti al dio
«Ho bisogno del tuo sangue» mi avverte
D'accordo, Jamie mi deve quello stramaledetto ballo e io otterrò quello stramaledetto ballo
Inizia a prendere ingredienti dalle mensole, barattoli, qualunque cosa, e inizia a mescolarli in una specie di calderone della serie Piton inchinati.
Mi porge un coltellino «Ho bisogno di qualche goccia, non ucciderti» dice.
Faccio un piccolo taglietto sul palmo, e il sangue si mescola alla pozione viola.
«Hai qualcosa di suo?» chiede, mentre io guardo incantata lui che rimesta la pozione
Caccio fuori la lettera dalla tasca con una stretta al cuore, e lui la butta senza esitazioni nella pentola.
Mi mancherà.
Quando diventa bella fumante, sembra quasi zuppa, la versa in una specie di tubo rotondo, ma tagliato a metà in orizzontale, e quando è pieno inizia a cambiare colore velocemente, fino a farmi girare la testa
«Cosa dovrebbe succedere?» chiedo, lanciando un occhiata a Loki, che giocherella rapito con il tesseract. Devo chiedere a Thor se ha il permesso di tenerlo...
«Aspetta un minuto» risponde J «È magia sperimentale. Potrebbe succedere di tutto»
«Cosa!?»
E poi, lentamente, a tratti, come su una trasmissione disturbata appare una figura.
Quando finalmente diventa intera e completa per poco non gli salto al collo.
«Direi che ha funzionato» commenta J, mangiucchiando della cioccolata
Jamie si guarda intorno, spaesato.
Uso tutta la forza che ho a disposizione per non morire, fino a quando non salutiamo J e torniamo grazie al tesseract sulla terra, nella mia stanza.
Almeno noi, Loki... Loki scompare, per chissà dove.
Sulle sue avventure dovrebbero farci una serie tv, sempre a spasso per l'universo.
Finalmente, crollo tra le sue braccia
«Edith, ci siamo visti pochi secondi fa» risponde lui.
«Perché sono qui?»
Mi allontano da lui, con le lacrime agli occhi. È più bello di quanto ricordassi, i capelli color del grano un po' scompigliati, quella sottile sfumatura di verde negli occhi, la linea del mento, l'espressione confusa...
«Mi hai dato tutte le particelle Pym, e sei rimasto nel passato, stronzo.
È passato un anno, e di sicuro non ti avrei lasciato lì» rispondo in breve
«Oh... Effettivamente l'ho fatto... Quindi, ti sono mancato?»
Gli tiro un pugno in pieno petto
«Certo che no. Mi devi solo un ballo»
«Non mi ricordo di averti mai promesso un ballo»
«Ascolta la tua suoneria telefonica, e poi ne riparliamo»
«Mi sembra un giusto accordo»
Singhiozzo contro a sua spalla. Non glielo dirò mai, ma sì, mi è mancato, e tanto. Non mi piace quando qualcuno mi manca
«Spero almeno che nessuno abbia toccato la mia pittura» commenta. Per poco non mi metto a ridere
«Dovremo andare ad avvertire qualcun altro, io che torno dal passato non è una cosa da tutti i giorni, dico bene?»
Si muove un poco a destra e sinistra, cullandomi dolcemente.
«Succede più spesso di quanto tu possa credere» per un momento mi prende sul serio.
«Sono le tre del mattino»
«E perché tu non stavi dormendo?»
«Io sono un animale notturno»
«Le lontre non sono notturne» scoppio a ridere contro il suo petto.
«Ho davvero pensato di non rivederti mai più, sai? Non poterti più prendere in giro, non sentire il suono della tua voce che mi rimprovera dato che ho fatto saltare aria qualcosa... E sentivo come se me lo meritassi, come se fosse colpa mia» borbotto, mezza addormentata
«Devi fare qualcosa con questa storia dei sensi di colpa, Ed.» ribatte, stringendomi impercettibilmente di più
«Vogliamo avvertire qualcuno che il ragazzo disperso nel passato è tornato o preferisci rimanere così?»
Trovo la forza per allontanarlo, e già mi manca
Annuisco, e dico «Perché, io non basto?»
«Non sei nemmeno maggiorenne»
«Un anno, ricordi? Adesso sono un adulta competente»
«Non sapresti autogestirti cinque minuti senza infrangere la legge»
«Sono offesa»
«Ma è la verità»
«Lo faccio solo per giuste cause»
«Lo spiegheremo alla polizia quando avrai fatto saltare in aria l'Empire State Building»
«James, ecco...» aggiusto una ciocca dietro l'orecchio
«Non dirmi che hai davvero fatto saltare in aria l'Empire State Building, ti prego»
«Probabile»
Sgrana gli occhi e mi fissa per qualche secondo.
Gli scoppio a ridere in faccia
«Dovevi vedere la tua faccia!» esclamo tra le risate
«Ti odio»
«Non è vero»
_spazio me_
WATTPAD HA RIPRESO A FUNZIONARE SEEEEEEE
SONO TROPPO FELICE
Come va la vita a voi?
Peace love and pie :-)
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