#stopalbullismosullacartaigenica
Scoppio a ridere, sentendo le sue minacce
James mi tira il bicchiere di mano e io inizio a battere il pugno, cercando di fermare la mia ilarità.
«CHI È HE RIE A QUEST'ORA INDECENTE» urla la signora Smith
Mi poggio le mani sulla bocca, cercando di soffocare gli sghignazzi.
La signora Smith rientra in casa, borbottando, mentre io mi stendo in bilico, poggiando le mani sullo stomaco dolorante.
Ricomincio a ridere, immaginando la faccia della vecchia, con le lacrime agli occhi
«Sicura di star bene?» chiede James, che ha poggiato il bicchiere pericolosamente inclinato
Sghignazzo ancora un pochetto, e mi asciugo le lacrime
«Penso che mi stia per venire un collasso polmonare»
E ricomincio a ridere per la mia stessa battuta
James scivola e stende di me, reggendosi sui gomiti, attento a non toccarmi
«Non lo hai fatto tu. Perché ridi?» domanda genuinamente confuso
«Perché chiunque lo abbia fatto è stato un cazzo di genio»
Con un grande sforzo riesco a non ricominciare a ridere di nuovo, specialmente per la situazione. Non è mai stato così... Vicino
No, a chi voglio prendere in giro, lo uso come orsacchiotto personale e mi diverte cacciarlo in situazioni spinose, ma mai con questa atmosfera.
Improvvisamente sono consapevole delle tegole gelide dietro di me, il respiro corto, la brezza notturna unita al calore del fiato di Jamie, e tutte le ciocche di capelli che mi sta spostando da davanti agli occhi.
Penso che riesca a sentire il mio battito cardiaco, se io riesco a sentire il suo.
Si abbassa e mi bacia, mentre io mi aggrappo come una cozza al suo corpo.
Nom penso che stia molto comodo, ma io non lo mollo.
Dopo diversi minuti si allontana, con i capelli scomposti e le labbra rosse nella penombra.
«Scusa»
Sussurra, provando a spostarsi
«Scusati e ti stacco la lingua»
Lo minaccio, passandogli una mano sulla maglietta del pigiama
Provo a baciarlo di nuovo, ma cercando di sottrarsi, scivola.
Riesco ad afferrarlo per una spalla prima che cada, trascinando anche me.
Cadiamo nella finestra rimasta aperta, rotoliamo sul pavimento e io atterro per prima. Grazie al cielo non è molto polveroso, ma lui atterra con la faccia sul mio seno
Penso che si possa vedere anche al buio il mio colorito rosso. Emette un soffocato «Auch» mentre riprende l'equilibrio
«Capisco che ho una seconda, ma penso che siano la parte più comoda del mio corpo»
Sbuffo
James alza lo sguardo, per poi riabbassarlo, e rialzarlo, realizzando. Si tinge di rosso almeno quanto me, cercando di distogliere lo sguardo
«S-scusa, non avevo intenzione... Non è vero, sono comode»
Scuote la testa energicamente
«Molto comode»
«È una battuta, James.»
«Sul serio, non volevo»
«Non me la sono presa»
«Davvero?»
Se possibile, arrosisce ancora di più.
«James, conviviamo.
Molte persone arrivano lì molto, molto prima»
«Ah?»
«Ehy, trovo molto rispettoso che tu non abbia allungato un dito, ma non mi dispiacerebbe un po' di palestra»
«Ma ci sei andata l'altro giorno»
«Innocente bambino.
Intendo il sesso, James, sesso»
Penso che tra un poco andrá a fuoco.
«Ah» fa uscire secco
«La storia dell'ape e del fiore...»
«Si stanno estinguendo e dobbiamo salvarle?»
«... Quando infili la pagnotta nel forno?»
«Non sono un panettiere» ribatte.
Non sta capendo un cazzo.
«Mai avuto un orgasmo non auto-indotto?»
«Un cosa?»
«Mai avuto scambi intimi con una ragazza?»
Scuote la testa
«Un ragazzo?»
Scuote di nuovo la testa
«Tu?» chiede imbarazzato
«Le ragazze se la cavano molto, molto meglio»
Mi fissa, serissimo
«Anche a me piacciono le ragazze»
«Perché, ti sembro un pokemon?»
«Sei umana. Credo. Sei un robot per caso?»
«Chi diavolo sei, la TVA?»
«La che?»
«Lascia stare. La mia domanda è: sei vergine?»
«Sì, ascendente Cancro e luna in Bilancia»
«Ti odio»
«Io ti amo»
«Anche io, idiota. Sennò ti avrei giá castrato per essere atterrato con la faccia sulle mie tette»
«Grazie?»
«James. Sento L'odore di imbarazzo dei lettori da qui.
Hai mai avuto rapporti sessuali?»
«Non si uhm... faceva dopo il matrimonio?»
«Non ho intenzione di aspettare una cerimonia »
«Oh. Forte. Credo. Non lo so»
«Ti sto chiedendo di sverginarmi, ci stai o no?»
Dico infine, alterata.
«okay, forse non esattamente sverginarmi, ma ti prego»
«Mi piacerebbe» mormora «tu mi piaci»
Gli accarezzo delicatamente i capelli, trovandoli setosi come sempre. Giuro che rubo il balsamo
«James, ho scritto con una bomboletta "Berries and Cream" sull'Empire State Building. Sono l'idolo di tutti»
«Tu cosa!?»
«Non rovinare il momento»
A gattoni risale sul mio corpo, facendo sfiorare i nostri nasi, con i capelli a penzoloni sul viso
«Mi piaci tanto, Edith» sussurra, a pochi centimetri dalle mie labbra.
«Molto più di chiunque abbia mai incontrato. Più del gelato al pistacchio e Lover insieme»
«temo di dichiarazioni, eh?»
Poggia le sue labbra sulle mie.
«Va bene, ma che ne dici di andare in camera? Non ho intenzione di farlo in una soffitta polverosa»
Annuisce con un sorriso splendente
~~~
«Ho sonno»
«Davvero? È l'unica cosa che sai dirmi dopo un orgasmo?»
«Cosa dovrei dire?»
«Che ne so. "Sei bellissima", "Wow, lo rifarei volentieri" "Voglio una recensione su trip advisor?"»
«Sei sempre bellissima, Edith»
Mi giro, infilando mezza faccia nel cuscino
«Invece sembra che tu abbia urlato "A SINISTRA" a mezzo vicinato»
«Cosa intendi?»
«Tanto tempo fa... Lascia perdere»
Sorride. Uno dei sorrisi migliori che abbia mai visto. Oppure è colpa dell'orgasmo
«Mi abbracci? Non voglio stare da solo stasera» sussurra
Mi avvicino all'idiota steso vicino a me, e appoggio il viso sul suo petto, avvolgendolo
«Non ti lascio. Specialmente dopo...»
«Continuerai per molto?»
«Sei durato abbastanza, per essere la tua prima volta»
«continuerà per molto»
«ogni singolo giorno della tua miserabile vita mortale»
«E io ti ascolterò per ogni giorno della mia miserabile vita da mortale»
«Non sparare cazzate, è colpa della serotonina»
«linguaggio»
Mi accocolo meglio sul suo petto, sorridendo felice
«Non ti preoccupare. Morirò giovane e avvenente, verrò ricordata per sempre come la Stark perduta»
«Non te lo permetterò»
«Non ordinarmi quello che devo fare»
«Infantile»
«Sei troppo incazzato per uno che ha appena fatto sesso»
«Ho sonno» risponde, vagamente imbronciato
«'Notte James»
Nel giro di dieci minuti russa delicatamente. Torno al mio cuscino, osservandolo.
La faccia rivolta in parte verso di me illuminata dai raggi lunari, che mettono in risalto le labbra semi aperte e il profilo perfetto. Le sopracciglia bionde leggermente corrugate e i capelli penzolanti gli danno l'aria di un dio greco. Una specie di Apollo adolescente, che per qualche motivo ha scelto me
«Jamie»
Sussurro. Lascia uscire un lamento e mormora qualcosa, per ritornare a dormire come un bambino
«Sono già morta. Mi devi lasciar andare»
_Spazio me_
Esshì, ci ho messo così tanto perché non sapevo se farlo questo capitolo o meno
Ma alla fine
Comunque non mi guarderò mai più allo specchio dall'imbarazzo per i prossimi quindici anni
Addio gente
Athena✨
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