Dove tutto va in malora
Un altro sogno post apocalittico. Fantastico
Non si vede una prugna dello zio Buck, e un qualcosa ha a grande idea di muoversi nella nebbia in modo furtivo
«C'è qualcuno?» chiedo al vento. Odio la nebbia
Una specie di lamento viene da destra... o forse sinistra? No, da dietro... Mi sono girata?
Delle foglie, o quelle che suppongo siano foglie, si muovono
«Non mi piace» borbotto cercando qualcosa in tasca. Un accendino a scatto, argentato. Papà me ne regalò uno del genere per il mio dodicesimo compleanno. Svuotò anche diversi negozi d vestiti e di ricambi elettrici, oltre all'orso di pezza alto circa una ventina di metri nel soggiorno della vecchia villa di Malibù.
Usando quella poca luce che ho, mi faccio strada nella nebbia. Sono quasi sicura di essere in un prato, i rami sono scomparsi e dell'erba alta mi accarezza le caviglie, mossa dal vento
Magari ci sono dei serpenti.
Mentre decido dove andare, la nebbia si dirada. Sfortunatamente non vivo in un film Disney e non appare un arcobaleno, ma una figura rannicchiata a terra. Muovo un paio di passi incerti, continua a non muoversi. Mi inginocchio, e controllo il polso. Battito assente.
Delicatamente sposto il capo, gelido e sporco di rosso
Me. Decisamente me. Una linea rossa cade dalla fronte, e un altra dalle labbra. E perché è un bianco e nero?
Perché il sangue è rosso, allora?
Mi allontano, nauseata. Mi cade l'accendino, che allarga le fiamme in un semicerchio inquietantemente circolare. Il corpo brucia tra le fiamme, mentre mi tiro indietro con le mani.
Fino a quando la terra finisce
Poggio la mano nel vuoto, e cado all'indietro. I rami e le sterpaglie mi tagliano la faccia e fanno male, ma mai quando il gelo dell'acqua
Tossisco come un elefante con la broncopolmonite, e mi alzo, cercando di respirare. Un conato di vomito mi costringe a correre in bagno, lasciando uscire anche la cena di natale del 2008
Direi di star per vomitare, ma l'ho già fatto.
Mi pulisco la bocca con una mano, e sputo un alga finale, insieme a dell'acqua marina
Un alga!?
Sto impazzendo. A meno che non sia già andata
«Amore? Va tutto bene?» la voce assonnata di James arriva dalla dalla stanza da letto. Mi ricompongo, scaricando il gabinetto e cercando di togliere il sapore del vomito dalle papille gustative. Mi liscio la maglietta del biondo che ho requisito come pigiama.
«No» rispondo, sinceramente, per una volta
«Sto impazzendo, devo vedere il piccolo Maximoff, qualcosa qui non quadra, c'entra Wanda, e sono vagamente sicura di essere morta»
E poi, ovviamente, svengo
«Tesoro? Mi senti?»
«Non c'è bisogno di urlare»
Mi lamento. Mi giro sul lato, evitando la luce diretta in faccia che mi impedisce di vedere il mio interlocutore
«Ti fa male la testa? Riesci a sentirmi? Puoi parlare»
«In questo momento ho l'impressione che venti bombe atomiche mi stiano per scoppiando nel cervello»
James mi passa un bicchiere con un liquido biaco «L'oki? Davvero?» Ma lo bevo tutto d'un fiato
«Con la monster sta meglio» commento.
Si gira con gli occhi spalancati «Tu non berrai mai più quella roba sotto il mio tetto. Non ti sei addormentata per una settimana e hai dato fuoco a-»
«Okay, ho capito, è off-limits»
Mi lamento e mi siedo, fissando le mie cosce fino a quando il mondo non la smette di girare. Un rumore acuto mi tappa le orecchie, costringendomi a tapparmi le orecchie così stretto fino a farmi male.
Rumori d'ospedale?
«Edith? Edith mi senti?»
«Ho bisogno di vedere il piccolo Maximoff, ora. Va bene anche Wanda»
Mi metto in piedi, arranco fino a un paio di jeans, e dopo averli infilati cado sul pavimento
«Sei disposto a portarmi in braccio?»
Mi lamento, spostando inerme il gomito. M
In qualche modo ottengo una giacca, e James mi porta sottobraccio in auto
«Dobbiamo andare all'ospedale» alla parola ospedale una stanza asettica mi si para davanti, l'unica macchia di colore è un biondo rannicchiato su una poltrona, con le guance sporche di lacrime
«Devo vedere William, o come si chiama. Quello che ti brucia il cervello insomma»
«Stai delirando»
Gli stringo il polso, fermandolo
«Se provi ad avvicinarti alla fine della città, morirò, cosa che già sta succendendo. Quindi, portami da quel ragazzino. Lui sa qualcosa»
Non mi ricordo come, ma sono da Wanda, con i primi raggi di sole alle spalle
William Maximoff apre la porta
«Senti, piccolo stronzetto, adesso dimmi cosa sta succedendo e non dar fuoco al mio cervello.»
Un dolore mi scuote completamente e mi ritrovo a tremare senza forza
«Westwiew è un illusione della mamma. Ma non dirglielo»
«Cosa!?» Esclama James, mentre un'interferenza rossa appare su di lui, per poi scomparire subito dopo
«Come lo sai?»
«Lo posso sentire.» si gira verso James «È colpa sua»
«Mia?»
«Ovvio che è colpa tua, idiota»
«Perché!?»
«Perché di sicuro non è colpa mia, adesso lasciamo parlare il cucciolo d'androide e strega»
«Quando Edith stava morendo, tu volevi salvarla. Quasi quanto mamma voleva riportare indietro papà. E questo ha creato una breccia dentro la magia. Ma se rimarrete ancora qui, questa magi si infrangerà completamente, e non in modo naturale. Ucciderà tutti»
«Se uscissi, sopravviverei?»
Il bambino non risponde
«Ovviamente!» esclamo, sull'orlo del crollo di nervi
«Come si esce?»
«Dovete chiedere ad attraversare il la barriera»
«Grazie, Harry Potter. C'è qualcosa che possiamo fare per te?»
«Che non torniate più. La mamma non può perdere anche noi.»
Sentenza di morte, un mondo che crolla e poco tempo. Un normale Halloween
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