Ci mancavano solo le profezie

«ABBASSATI!» urla il semidio dai capelli corvini. Io mi butto a terra, scivolando di lato

Che. Palle.

Sono delle specie di giganti che si sono svegliati stamattina e hanno deciso di distruggere Asgard. Da dove siano usciti? E chi lo sa. Ne faccio esplodere un paio e urlo di rimando "Non mi faccio uccidere, non ti preoccupare"

«Non ne sarei così sicuro» si intromette Thor.

Questi sono gli ultimi, credo. Ne sono quasi sicura.

Nel dubbio ne colpisco un altro con un raggio, e Thor fa fuori gli ultimi tre con Mje-mje il martello. Hanno accettato che io li aiutassi. Perché tutte le guardi reali sono state massacrate da Hela, e quelle nuove non sono un granché

«Lunga storia»

E l'orecchio ricomincia a fischiare. Ovvio. Non ricominciamo, per favore. Strizzo gli occhi e seguo gli Odinson per i corridoi (la maratona di New York in confronto è una passeggiata nel parchetto sotto casa), cercando altri possibili minacce, e a rassicurare chiunque trovassimo. Ci vorrebbe tanto Jamie, lui è bravo a tranquillizzare le persone

Non immaginavo che la città d'oro fosse così... grande. L'unico motivo per cui non mi sono persa è il fatto che il palazzo è alto quattro volte l'avenger tower, punto di riferimento perenne. E... Ho sprecato un altra giornata per Morgan, che sorella de merda.

Non so nemmeno se l'hanno ritrovata, o altro. Dovrei tornare sulla terra e chiedere scusa a papà, ma non lo farò, decisamente. 

Non esattamente una grande mattinata, ma poteva andare peggio, per esempio potevo svegliarmi con un mucchio di ragni che salivano sulle coperte. Mi sento male solo a pensarci

A proposito di ragni, qui esistono? Perché a questo punto mi potrei trasferire qui, sapete...

No, giusto

«Thor»
Lo chiamo, tirando il mantello del dio biondo. Lui finisce di rassicurare una ragazza, ignorandomi. Anche io rivolgo l'attenzione alla donna, e la mia mascella raggiunge il pavimento

è Helena. Cazzo è lei, in vestiti asgardiani ma è lei, gli stessi identici lineamenti e gli stessi capelli rossi sotto una specie di cappuccio.

Non ho il tempo di dire nulla o riprendermi dallo shock che se ne va. Io... Cosa...

«Ed?» Chiede Thor, per farmi vedere che ho tutta la sua attenzione

"Chi era lei?"
Lascio sfuggire prima che me ne accorga. Il dio gira la testa prima verso la figura di Helena che si sta allontanando e poi verso di me, diverse volte. Aggrotta le sopracciglia, e poi distende le labbra in un sorriso

«La conosci?»

«No» rispondo, un po troppo velocemente

«Perché mi avevi chiamato, a proposito?»

«Volevo chiederti se potevo tornare su Midgard. Ho diversi conti in sospeso e Morgan... Posso?»

Ovviamente mi lascia andare. Mi godo la vista dal ponte arcobaleno pensando come risolvere tutto quello che ho combinato, e non ho il tempo di finire la conversazione di Heimdall dell'altra volta che mi ritrovo a vomitare anche l'anima su Midgard, per colpa del ponte.
Potevano farlo meno movimentato. O magari una carrozza, un imbracatura. In vibranio magari regge, una funivia, con tanti di cuscini comodi e caldi. Bisogna solo trovare un metodo per...

Okay, basta. Sono sulla zona elicotteri e il vento mi fa riprendere contatto con la realtà. Piano piano metto un piede davanti all'altro, barcollando. Dopo qualche minuto riesco a muovermi normalmente, poteva andare peggio. Entro dalla finestra e trovo Pepper sul divanetto, con il computer sulle gambe

«Ehy, Pep...» provo a imbastire un discorso, e sento la gola arida come il deserto del Saharaa. In un minuto mi trovo tra le braccia di Pepper, mentre mi culla dolcemente, lasciandomi piangere sulla sua spalla. Faccio schifo, lo so. è la prima volta che lo penso, mi manca mia madre. Mai avuto un rapporto con lei, ovviamente, e papà di solito mi basta. Non ho mai sopportato Pep forse per questo. Mi ricorda lei. 
«mi dispiace» mormoro scompostamente
«Va tutto bene. Non ti preoccupare, andrà tutto bene» mi dice rassicurante. Quando finalmente la lascio andare mi asciuga le lacrime rimaste e dice "adesso va meglio?"

Annuisco e affondo i denti nel labbro inferiore per non ricominciare.

«Pep, mi puoi dire dove...» inizia papà appena entrato nella stanza, visibilmente alla ricerca di qualcosa. Si ferma sul posto quando nota la mia presenza

«Sono qui per chiedere scusa» annuncio. "Quindi, scusa" dico con un respiro profondo. Anche lui mi abbraccia 
"Scuse accettate"

"Adesso posso avere la mia festa di bentornato a casa con tanto di pavoni o devo organizzarmela da sola?"

I miei genitori ridono
«Io volevo la festa con i pavoni" continuo. Non hanno trovato Morgan, ovviamente, altrimenti sarebbe già qui e mi avrebbe buttato a terra con un abbraccio. 

«Il piccolo Rogers ti ha cercato, e tante volte. Dovresti ricambiare il favore»
Giusto, James

Stavolta prendo la metro, non voglio guidare e non ho intenzione di usare l'armatura. 
Anche se mi sento osservata. Inquietante, ma sono solo paranoica. Probabilmente. Tanto vale che mi metto in posa

Friday mi suggerisce la strada, e mi preoccupo di passare a prendere una scatola di acrilici per scusarmi.
Forse dovevo prendere i pennelli

Busso alla porta, e Peggy mi apre. Mi squadra  critica

«non sono ancora morta. C'è James?»

Sorride «È in camera. Si rifiuta di uscirne»
Un altra cosa da aggiungere alla lista delle cose di cui sentirmi in colpa
Mi infilo nella accogliente casa Rogers. Sembra davvero uscita da una favola

Busso alla porta della stanza di James, cercando di non farmi prendere dall'ansia

Quando il biondo apre la porta si guarda intorno spaesato, non riuscendo a trovarmi. Quando finalmente abbassa lo sguardo assume un espressione mista tra l'arrabbiato e il sollevato

«No, non sono morta sfortunatamente. E tu hai vinto un nuovo set di acrilici. Vuoi farmi entrare oppure rimaniamo a fissarci come Bucky e Sam?»

_Spazio Me_

Ehyyyyyy
Mi sono dimenticata di aggiornare di nuovo?
Probabile

Nulla, mi chiedo ancora perché qualcuno legga questa roba, e probabilmente scomparirò
Di nuovo

Peace Love and Pie :-)

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