Sono legata.
Sono decisamente legata.
E in una cassa.

Morgan, riscatto, arc, Spencer, sparatoria... I ricordi ritornano insieme a un intenso mal di testa.
Bene. Ci mancava solo questo.
Era decisamente una trappola.
Sono corde, non manette, quindi potrei provare a liberarmi.

E la scatola viene aprta, rovesciandomi su un pavimento.
Due tizi mi sollevano, tirandomi avanti, con mie sonore lamentele.
Quando finalmente mi lasciano cado, di nuovo, ma stavolta su un tappeto.
Mi rialzo pienda di polvere e squadro l'ambiente.

È un ambiente spoglio e grande, ma alla fine del tappeto c'è un trono. Un grande trono, ma di legno. E appollaiata sopra una donna, poco più grande di me, in vestiti militari e un casco rosso e giallo, rovinato dal tempo
Il mio caschetto

«Quanto tempo, sorella» dice.

Sorella?

Dietro di lei c'è una gabbia sospesa nel vuoto. E Morgan stesa su un lato.
È cresciuta

«Ci conosciamo?» chiedo, finalmente staccando gli occhi da Morgan.
Ha gli occhi chiusi ed è assolutamente inerme.
È... Non ci voglio pensare. È viva

«Sì. Almeno non questa te»

Vie di fuga. La porta da dove sono entrata, dietro di me. I finestroni, ma saranno a almeno sei metri da terra, e non posso volare.
Come tiro fuori Morgan dalla gabbia?

«Dove siamo?»

«In un ex ospedale. Nessuno ti cercherá qui»

Un ospedale.
Il rumore mare fuori, adesso lo sento, è lento e costante. Siamo su un isola.
Isola, ospedale, isola con ospedale abbandonato. Mi hanno portato fino a qui mentre ero incosciente. Non è ancora mattina, sará passato al massimo un oretta

Brother North Island.

Potrei montare un razzo segnaletico, ho bisogno solo...

«Non puoi costruire un razzo segnaletico, Edith»

«Ecco, ci mancava la telepatica. Il tuo nome da supereroina è.... Fammi indovinare... Non-mi-faccio-mai-i-fatti-miei?»

Sorride, un sorriso inquietante, queo che ti fa la May che sta per metterti sul ring con James
«Siamo solo simili»

«Io non rapisco le sorelle minori delle persona, non le faccio scomparire per un anno intero e mi presento alle richieste di riscatto»

«Seriamente, non hai ancora capito chi io sia?»

Gli energumeni che mi hanno trascinato qui se ne sono andati, e sto riuscendo piuttosto bene nel liberarmi le mani
Anni di allenamento con i fili elettronici

«Illuminami»

La ragazza si toglie il casco, rivelando i capelli castani messi in un ordinato caschetto.

È... È... Morgan
Almeno una versione cresciuta, deturpata, ma è lei.
Ecco perché sapeva di mister Grumphy, della vecchia prigione e i codici di accesso
È lei, tra una ventina di anni. Ha una lunga cicatrice che le attraversa i viso, dall'attaccatura dei capelli a sinistra, per poi finire sul mento. Ha una benda, e l'occhio buono è completamente nero.

«Che cazzo...» commento, senza parole

«Sono la tua scimmietta. O almeno, la versione post apocalittica»

Diana aveva detto qualcosa del genere su mia sorella.
Come fa ad essere qui?
Beh, se Diana è tornata indietro perché non lei.
Ma come ha fatto a sopravvivere a tutto questo tempo nascosta nel passato?
Perché non ha colpito prima?

Morgan 2.0 piega le labbra in una smorfia di dolore, e stringe i braccioli della sedia, con una smorfia di dolore
«Dannato siero» sussurra

Respiro profondamente, ragionando su come posso recuperare Morgan
Devo andarmene

«Il gatto ti ha mangiato la lingua? Nessuna battutina? Nessuna domanda?»

«Non ho domande. Perché onestamente non me ne frega assolutamente nulla.
Potresti essere Beyoncé, Obama O Darth Vader»
Beh, se fosse Darth Vader mi interesserebbe di più
Mi avvicino il più possibile «Per me. L'importante ora è Morgan. La mia Morgan»
Morgan 2.0 mi fissa con gli occhi ridotti a due fessure, a qualche centimetro dalla mia faccia.
Cosa faccio?

Il rumore di una pistola ci inferrompe
Poi un altro sparo, e qualcuno chiama il mio nome, facendomi istintivamente girare la testa

Morgan 2.0 mi colpisce alla testa, e io svengo, di nuovo
Sembro Dante certe volte

_Spazio Me_

Chiedo umilmente scusa per il capitolo corto, ma è meglio così

Non ho nulla da dire

Addio

~ Athena ✨

(Mi piace di più questa firma)