Non berrò mai più un frappé come prima

Salto addosso a Peter, facendogli prendere un colpo.
Rido come una scema.

Mi alzo, dicendo «Come va?»

James mi stringe tra le sue braccia, frantumando le mie costole e lasciandomi senza respiro.

«Hai intenzione di lasciarmi o vogliamo continuare così» sussurro, cercando di non morire.

Un rumore di foto scattata si sente, e io guardo in giro. Vedo solo una tipa con il telefono, e due ragazzi che si fanno un selfie.

«È successo qualcosa? Ti sei sentita male di nuovo? Qualcosa?»

«James, calmo. Sto bene» dico, mettendo due mani davanti per proteggermi da un altro attacco.

«Non è vero, hai scoperto qualcosa dal chiavetta?»
La tiro dalla tasca, e afferrò il computer dallo zaino che avevo portato.

Mi siedo a terra, circondata dagli altri due, infilo la chiavetta al primo colpo (evvai!) E apro la cartella su Evans Smith.

«Abbiamo risolto così velocemente? Senza problemi?» chiede Peter.
Mi suona troppo facile anche a me, ma ehy, forse ho letto troppi libri (no)

«Sai cosa sia il siero AW-349?» chiedo pungente.

Tutti e due rimangono in silenzio.

«Vuol dire che ci dobbiamo informare» sentenzia James, come un idiota. «In fretta»

«Sei così deprimente, sorridi e pensa che ce la possiamo fare!» esclamo, anche se non ci credo nemmeno io.

E comunque, penso che non sarebbe una grande perdita per questo mondo

«Stai morendo» fa notare

«Lo so» rispondo piatta.

Idiota.

Il telefono di Peter suona, facendo partire le prime note della musica di Star Wars.

«Scusate ragazzi, zia May»

«Posso parlarle per un secondo?» tiro il telefono e rispondo

«Zia May, sono Edith, ho preso il telefono di Peter... Sì, tutto okay, tutto bene... Glielo dico subito, e, a proposito, posso rubarti Peter venerdì? Certo, te lo riporto intero... Allora ciao» chiudo la chiamata e tutti e due mi fissano scioccati.

«Che c'è? Zia May dice che devi andare, e, venerdì, do una festa, se osi mancare ti vengo a cercare»

Lui annuisce, io gli porgo il telefono. È sempre imbarazzato quando parlo con zia May, non so perché.

«Allora ciao...» volge alla ritirata verso il Queens, lasciando me e James da soli.

«Ogni giorno pretendo che tu mi dica ogni singola volta che ti senti male, cosa vedi, la tossicità del sangue, battito cardiaco, tutto, chiaro?»

«James, stai calmo. Me la cavo»

«E adesso stai morendo.»

«Non vedo il problema. Non sarebbe una grande perdita per il mondo»
Commento a bassa voce.

Lui mi guarda scioccato, e mi stringe i polsi.

«Invece sì! Saresti una grande perdita per chiunque... E per me»

«Ne dubito. Andrai avanti, mi dimenticherai...»

«Hai avvertito Pepper? E Morgan?»

Il mio sguardo fa da risposta.
Prima mio padre, poi me.
Pepper credo che reggerebbe, difficilmente ma ce la farebbe.
Morgan... Non lo so, e non voglio saperlo. Se vado alla ricerca di questo fantomatico siero AW-349, lo faccio per lei, non per me, non per il mondo, ma per Morgan.

Trascino James da Luna, costringendolo a bere un frappé, con esito positivo.

«James, sei pronto per un altra cazzata in pieno stile?» commento, notando che Luna si infila nel retro con un altro tizio di Men in Black

«Cosa vuoi fare?»

«Seguimi!»
Poggio i soldi sul bancone, scrivendo un biglietto con il mio nome, e poi scatto fuori.
Questa volta ci entrano due persone nel condotto, così ci caliamo lì dentro, decisi ad ascoltare. Io sono decisa, James mi segue per non farmi ammazzare.

«Rob, non lo so, non può essere stata Edith»
Dice la voce di Luna,seduta su una cassa di coca cole.
L'altro sta in piedi.

«Invece è il nostro sospettato principale»

«Ma dai, è una ragazzina»

Se osano dirmi di nuovo che sono una ragazzina li ammazzo tutti quanti.

«È una Stark, loro sono mine vaganti.»

«Cosa ha detto Coulson»

«Lo sai, Coulson non sa della stanza. Solo io, te...»

«... Nick Fury e Maria Hill.» completa con una punta di amarezza.

«Coulson non è più il tuo capo»

«Terrò d'occhio Edith»

I due escono dalla stanza.
Luna è... Luna è un agente dello Shield.

Cosa ho fatto per meritarmi questo?

Inizio a svitare una vite,  che tiene la griglia

«Edith, che cavolo fai!?»

Provo a svitare anche l'altra, infilando una mano sotto James, sentendo il suo respiro, e...

Puf, finiamo per terra.
Mi guardo in giro, solo cose inutili.
Do un calcio all'aria.

«Edith, adesso stai calma, e ne riparliamo a casa, okay?» cerca di calmarmi.

«James, adesso stai zitto.
Luna era come una madre e migliore amica allo stesso tempo, quindi, non hai il diritto di commentare»
Respiro rumorosamente.
La rabbia mi bolle nel petto come fuoco.

Mi fidavo, tanto.
Mi fidavo tantissimo, e nulla, è andato tutto a quel paese.
Ci penserò più tardi.

James mi abbraccia da dietro, forse per calmarmi, forse per impedirmi di usare le braccia per afferrare una cosa pesante e lanciarla in testa a Luna, non so. Ma lo ringrazio. Mi schiaccia, dato che è molto più pesante di me, ma chissene importa.

Mi tira fuori lui, e mi accompagna a casa.
Probabilmente per evitare di farmi fare cazzate, ma mi sento felice per questo.

È un idiota.

Mi rimetto a lavorare sull'armatura, fino a completarla, alle sette del mattino, mi accorgo di averci passato la notte intera solo quando il sole mi va negli occhi, verso le sei.

Corro verso la scuola e provo ad ascoltare, senza riuscirci. Sono occupata in cose più importanti, tipo fare un interrogatorio a Luna, cioè ora, dato che appena uscita me la trovo davanti.

_spazio me_

Scusate se non ho aggiornato, cerco di farlo il più spesso possibile, ma ora è ricominciata la scuola, tutto il nervosismo accumulato nel lockdown mi si sta rovesciando addosso, non riesco più a concentrarmi, quindi, aspettatevi meno aggiornamenti, sorry guys

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top