Ma posso stare per cinque minuti tranquilla?

Diana? Diana Rogers? la bambina di due anni? La sorella del biondo qui affianco?

«Cosa sta succedendo» chiede Peter disorientato

Aurora si avvicina di due passi, e tira fuori dalla tasca un pacchetto di pillole

«È per Ed. Dovrebbe farle passare la febbre»

Ne ingoio due senza pensarci e sento un senso di freschezza pervadermi, e riesco a tenermi in piedi da sola. «Kit medico di sopravvivenza standard» commenta Diana

«Tu non puoi essere Diana, hai due anni» replica James, ancora scioccato

«Sei sempre stato quello lento. Vengo dal futuro, per salvare l'universo»

«Come sapevi del mio segreto?» dice a bassa voce Peter, per paura che qualcuno lo possa sentire. Un ottimo luogo, dato che le auto e i rumori impediscono a chiunque di sentire

«È una lunga storia, e non ho il tempo di spiegarlo. Ho diciotto anni e sono qui per salvare Edith.»

«Perché?» chiedo confusa. Perché qualcuno dal futuro dovrebbe venire qui per me? So di essere importante, ma a questo punto

«Se tu morissi, ci sarebbero conseguenze catastrofiche, credimi, le ho vissute. Quindi, dove avete messo la macchina del tempo? Ogni minuto è prezioso»

«Io non mi muovo fino a quando non ottengo delle spiegazioni» annuncia James.

Gli do una pacca «Prima regola: se tua sorella viene dal futuro e ti dice che la tua ragazza non deve morire, ascoltala. E poi non eri tu che avevi deciso di distruggere il tempo per me?»

Le credo. Per qualche motivo le credo. Quindi, andiamo a farci questa scampagata nel passato

«D'accordo, ma che anno?» chiedo

«Papà è tornato da mamma il 27 luglio del 49' e il siero è andato bruciato nell'estate dello stesso anno.» spiega Diana

«Io direi 48', allora» aggiunge Pete, che probabilmente non ha capito nulla, ma cerca di aiutare comunque

«D'accordo. Allora 1948 stiamo arrivando» finisce il discorso Diana

«Fermi tutti. Uno, non possiamo presentarci vestiti così. B, non sappiamo assolutamente nulla. C, io non ti credo ancora»
Diana gli lancia un occhiata piena di risentimento.
«Cosa devo dire?» sbuffa la ragazza, sistemandosi un paio di ciocche scappate alla sua treccia dietro l'orecchio

«Cosa succede esattamente dopo la morte di Ed»

«Il composto Y viene liberato nel mondo, ma per i primi quindici anni non succede nulla. Poi la gente viene contagiata e inizia ad impazzire, uccidendo e contagiando a loro volta le persone sane.
Saremo mille umani rimasti tali sul pianeta»

James la fissa sconcertata.
Perché ce lo sta dicendo? È uno spoiler. Non sta infrangendo una delle regole fondamentali del viaggio nel tempo?
In teoria se riusciamo a non avverare questo futuro non è uno spoiler... Mi sta dando al cervello.

«Adesso vogliamo andare? Ogni minuto che sprechiamo Edith è un passo più vicino al morire.»

E fu così che noi, Compagnia dell'Anello, ci intrufolammo in casa mia, nella stanza dove sono tenuti i rottami.
James a quanto pare si porta le particelle Pym ovunque.
Quando gli ho chiesto spiegazioni ha detto «Sono solo pronto»

«Non credete che dovreste andare con almeno un minimo di preparazione?» chiede Peter
«Non conosco gli standard della fine degli anni quaranta ma sembrerete degli alieni vestiti così.»

«Ha ragione» lo appoggia subito James.

«Avete qualche idea?» chiedo

Tutti scuotono la testa.
Cavolo.

Vabbé, sono dettagli. Spiego in breve a Peter come gestire la macchina, e la programmo per un minuto «Quando torneremo per te sarà stato un minuto, per noi... Dipende» concludo.
Peter ci saluta e abbassa l'ultima leva, e giù per il regno quantico

Sono in mezzo alla spazzatura.
Sono atterrata in mezzo alla spazzatura!

«Che schifo» commento.
Diana si è già liberata, veloce e agile, mentre James scivola goffamente fuori.
Mi lamento un po'e poi esco anche io.
Siamo in un vicoletto a New York nel 1948

Cazzo.
Non abbiamo avvertito nessuno, se non tornassimo? Ci darebbero per dispersi. Nessuno crederebbe alla storia della sorella dal futuro, e Peter... L'abbiamo lasciato lì.
Scaccio il panico.
Siamo stati stupidi, o meglio, io sono stata stupida, siamo venuti qui senza un piano, potrebbe succedere di tutto.
D'accordo, prendi il panico, mettilo in una scatola e lanciala giù da una scogliera.
Adesso sto meglio
Effettivamente la febbre mi è passata completamente, cavolo, quelle pillole sono la versione avanzata dell'aspirina efficaci!

«James, dove vivevamo prima di andare nel futuro?» chiede Diana

«Posso chiamarti Aurora? Mi fa un po' strano, tu hai due anni» risponde lui

«Basta che ci porti da mamma» risponde lei con un sorriso

Questa Diana mi mette inquietudine, sul serio.
È come la Monna Lisa, sapete? Quel sorriso enigmatico come se avesse ascoltato una battuta che nessuno comprende.
Da brividi.
Ma allo stesso tempo mi fido, poco ma infondo mi fido. Sarà che mi ricorda Peggy, cosa che mi rassicura, ma...
Okay, ho qualcosa che non va

«Ma se siano davvero nel 1948... C'è anche mio nonno?» chiedo più a me stessa che ai due Rogers

Non ho mai avuto l'occasione di parlare con nonno, il grande Howard Stark, ma la cosa non mi è mai pesata così tanto. Mi ci sono abituata.

«Sì, è qui» risponde Diana

La gente per strada ci guarda e fissa i nostri abiti, borbottando
Che c'è, non vi vanno bene i miei jeans?

«Chi ti ha spedito indietro nel tempo, da noi? Perché lo hanno fatto?» continua James con il suo interrogatorio. Lei scrolla le spalle
«Il consiglio di emergenza. I capi rimasti hanno deciso che non possiamo estinguerci così. Dato che io ero la persona più adatta per la missione hanno mandato me»

«Perché non me allora?»
Io ascolto in silenzio cercando di ricordare le cose che esistevano nel 1948. Odio il passato

«Perché tu sei morto, James.» risponde piatta Diana. Rizzo le orecchie

«Se stato il secondo contagiato dopo Ed»
Finisce, continuando a camminare. James si ferma guardandola scioccato, anche più di prima.
Io gli passo accanto, dandogli una spallata per farlo continuare.

«Come?»

«Il composto si trasmette per via fisica. Più è a contatto meglio è, e voi siete stati... molto vicini negli ultimi giorni di Ed»

Mi allontano di diversi passi dal ragazzo, schifata

Continuiamo a seguire James, fino a quando non avvisto due persone sul marciapiede.

Uno dei due è Peggy

_Spazio me_

Da oggi ho deciso che pubblicherò a giorni alterni.
Perché ieri me lo sono dimenticata come una scema, ma uno dei miei oc ha provato a bruciare il mio palazzo mentale, lunga storia.

Ah, e ho fatto un edit su Ed, dato che non avevo niente da fare

E nulla

S

to vedendo the Avengers e voglio piangere che Coulson è morto

Goodbye

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