Io non sono un umano. Sono una lontra

James si guarda intorno preoccupato, e io dico ad Aurora

«Ecco, lui è James. Aspetta che te lo presento»

Mi sbraccio per farmi notare dal biondo, che in pratica corre nella nostra direzione e mi abbraccia con una tattica cinese di stritolamento.

Aurora con uno sguardo velato di tristezza ci guarda

«James, sono intera, o almeno se fu mi lasci.»
Lui esegue

«Aurora, lui è James, James, lei è Aurora»

«Ciao» dice il ragazzo d'oro d'America, a disagio, probabilmente per la dimostrazione d'affetto di prima.

«Ciao» risponde Aurora, con voce controllata.

Io tossicchio in imbarazzo, per fermare la gara di sguardi tra i miei compagni.

«Io devo andare» dice Aurora. «Ci si rivede in giro»

«Certo»

Si incammina per la strada e la perdiamo nella folla dei turisti

«Perché sei scappata?» chiede. Scrollo le spalle. «Sei noioso»

«Non puoi fare così nelle tue condizioni, lo sai»

cerco di scacciare l'immagine del suo corpo senza vita

«Certo che posso. Continuiamo il giro o vuoi farmi la paternale» Gli porgo il braccio, e lui lo afferra. Le farfalle nel mio stomaco (più probabilmente è il tiramisù. Farfalle di tiramisù, mi piace)

Mai provato a andare in gondola con un James selvatico che ha il terrore che crolli? Io sì. Si guardava attorno, con la paura che un kraken esca dalle profondità dei canali e ci mangi.

Sarebbe forte.

Morale della favola, la gita in gondola non ha avuto un bell'effetto su di lui. Uffa, era divertente.

Dato che la giornata non è infinita, sfortunatamente, quindi quando il sole va a illuminare i nostri connazionali, lui mi trascina in albergo. Io sarei rimasta e mi sarei imbucata a una festa, ma James me lo ha impedito.

è noioso. E terribilmente carino. Lo odio.

Comunque, il giorno dopo mi sveglio con uno uno strano buonumore. Credo che sia la prima volta in vita mia. L'assenza di Pepper? La colazione a buffet? Chi lo sa. So solo che James si è ingozzato così tanto di croissant che non si muove più. Devo dire che erano buoni. Ma preferisco il caffè.

Murano è interessante. Il vetro è interessante, quello incandescente. È tipo lava versione 2.0
Okay, non è un granché come paragone, ma mi piace.

Passiamo oltre.
Prendiamo dei panini per pranzo, e li mangiamo seduti su una panchina.
E dire che tre giorni fa ero a deprimermi.
E tanto.

Comunque, dato che non ho intenzione di passare due settimane a Venezia, per quanto sia bella, prendiamo il treno, aka trascino James fino a Firenze, la prossima tappa.

Sì, ho intenzione di girarla tutta. Come ho detto, se devo morire voglio morire con dei bei ricordi.

Lo trascino agli Uffizi, dove sembro una specie di lontra impazzita.
Almeno è così che James mi descrive.
È così dolce da prenderlo a schiaffi, vero?

Sì.
Non ho idea di quanto tempo abbiamo passato tra quelle meravigliose opere, ma la luna brilla nel buio più assoluto, dato che le stelle sono coperte dallo smog. Come sempre.

Come sempre, cerco di imbucarmi in una festa, e come sempre, James mi trascina in albergo.
Letteralmente, mi ha preso in braccio stile sposa e adesso si lamenta che sono pesante, per le scale dell'albergo.
Poteva prendere l'ascensore

«Lontra sei leggermente pesante» commenta per la trecentesima volta.
E sì, ho ottenuto il soprannome di lontra.

«Mi spieghi perché io sarei una lontra?» chiedo, attorcigliando le mani intorno al suo collo.
Vediamo quanto resiste

«Ci assomigli» spiega semplicemente.

«Non è vero!»

«Ecco, in questo momento stai imitando una lontra»

Metto su il broncio, come una bambina piccola, come Morgan.

«Ti odio» borbotto.

Entra nella stanza, in tutto ciò mi sta ancora trasportando a mo' di sposa, e mi abbandona sul letto.
Io incrocio le braccia e mi appoggio alla spalliera

«Sono offesa» annuncio

«Ci ero arrivato»
Commenta, buttandosi sul suo di letto.
E stavolta non ho trovato le camere comunicanti, ne due vicine singole.
Accidenti, dovevo prenotare prima!
Ma il viaggio l'ho preparato in un giorno, quindi...

Non ho problemi a dividere la stanza con l'idiota, basta che non mi dia fastidio più del normale.
Scompare nel bagno, probabilmente per cambiarsi. Ne esce con una camicia bianca pulita, e la devo smettere di sbavare così.

Okay, lo devo ammettere, anche se si era capito. Mi piace, e tanto

«Che si fa? Per cena»

Produco un rumore sdegnata e mi metto a leggere il libro che mi ero portata.
Le avventure di Sherlock Holmes, uno dei miei preferiti.

«D'accordo, la lontra è offesa» deduce.
Prende un pacchetto di patatine uscito dalla borsa cibo e lo sgranocchia.

«No cena?» mi avvicina il pacchetto.

Continuo a non rispondere, ma provo ad infilare la mano per ottenere una patatina.
Lui ritrae il pacchetto

«Prima parlami e poi ti do le patatine»

«Non sei divertente, Rogers Junior» faccio infine posando il libro

«Ma allora sai ancora parlare in inglese, complimenti»

«Te e il sarcasmo non sono cose che associo, mi dispiace»

«Credo di aver imparato da te»

«Non mi piace»

«A me sì»

«Ti odio» borbotto, per rialzare il libro, mentre le lettere iniziano a girare, formando una nuova parola

"morte"

Abbasso il libro.

Prendo finalmente le mie agonate patatine. Sono queste le gioie della vita.

Una molto breve.

«Piani per domani?»

«Siamo in una grande città, troveremo qualcosa da vedere»
Commento.
In realtà avrei organizzato un mega piano per vedere tutti i luoghi di interesse, calcolando anche i più si singoli secondi e le pause per il bagno, ma, dato che sono pigra, non lo rispetterò.

«Hai sonno?» chiede, per fare conversazione

«Forse. Tu?»

«È meglio se vai a dormire, hai bisogno di più riposo nelle tue condizioni»

Mi appendo al suo braccio, con gli occhi da cucciolo

«Sei noioso» mi lamento con voce da bambina

«Ti devo rimboccare le coperte?»

Annuisco. Mi piace metterlo a disagio, e sono brava a comportarmi da bambina.

Mi cambio e mi infilo sotto le coperte

«Mi racconti la storia della buonanotte?» chiedo, sempre con la voce da bambina. Lui trattiene le risate e fa «C'era una volta una bellissima principessa che si comportava da bambina. Poi un giorno la strega cattiva la rinchiuse in una torre, con un incantesimo. Rimase per un anno e trenta giorni imprigionata, cercando di scappare. Poi, un giorno, un affascinante principe trovò la torre e con il bacio del vero amore spezzò l'incantesimo. Buonanotte»

Cerco qualcosa intelligente da dire e alla fine me ne esco con «Che storia di merda però»

«Linguaggio!»

Inizia a ridere. Più che ascoltare la storiella ho fissato le sue labbra, ma questi sono altri fatti.

«Adesso buonanotte» dice dopo aver smesso di ridere

«E il bacio del principe?» chiedo con un sorriso. Lui arrossisce di botto

«Forse domani»

«Ti odio»

«E io ti ho raccontato la storiella della buonanotte, quindi adesso vai a dormire» alzo le coperte sopra la testa e mormoro

«Notte»

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