I cattivi dovrebbero migliore la loro mira
Immagino che sia sangue, è pure rosso, guarda un po'.
Il dolore arriva dopo poco, e nemmeno il tempo di capire la profondità della ferita che la donna si è dileguata nel buio mentre l'auto se n'è andata.
Mi ha colpito di striscio, più o meno.
Non è pericolosa, almeno credo, ma sanguina parecchio.
Qualcuno deve aver chiamato la polizia, dato una macchina aveva appena accostato.
«Mani in alto» urla un poliziotto appena uscito dall'auto.
Lascio andare di scatto la ferita sanguinante e le alzo, sporche del mio stesso sangue
«Una tipa mi si ha provato a rapirmi e poi mi ha sparato»
Spiego velocemente.
Lui abbassa la pistola, forse avendo notato il fatto che sanguino mentre la sua collega esce anche lei a armi spianate.
Il primo fa cenno di abbassare la pistola.
«Chiamo un ambulanza» dice l'ultima uscita per avvicinarsi a una radio alle labbra e dopo pochi minuti un ragazzo dai riccioli castani sta applicando un cerotto gigante il luogo colpito, mentre dei rinforzi della polizia osserva la scena del crimine e fa quello che la polizia fa sulla scena del crimine.
Adesso ho una fascia bianca attorno al bacino, che per giunta a destra è leggermente rosa.
Perché l'ho lasciata scappare!?
Sono stata stupida, stupidissima.
Il ragazzo dal nome sconosciuto finisce di impacchettare la parte lesa del mio corpo e io invece continuo a sorseggiare tranquillissima il tè che mi hanno consegnato.
C'è troppa gente per i miei gusti, e manca James.
Mi avevano chiesto chi potevano chiamare e io ho risposto «Se non volete disturbare Tony Stark dall'aldilà vi consiglio James» e ho dato il nome dell'albergo.
E lui non si è ancora presentato, idiota.
La tua amica è stata sparata, un po' di attenzione, grazie!
«Va meglio?»
Chiede il riccio
«Sono stata quasi rapita e sparata, ma un cerotto risolve tutto» commento sarcastica, e il tipo sorride
«Mi aspettavo un pianto isterico, ma va bene comunque»
Commenta a tono
«Ho combattuto la prugna viola gigante, nulla può più farmi male»
«Intende che un prugno ha cercato di ucciderla?»
«Se parli la mia lingua e per te prugna vuol dire Thanos sì»
«Lei è Edith Stark, giusto?»
«Sola e unica»
«Sembra più alta nelle foto»
«Nome? O devo chiamarti ragazzo riccioluto? Prima che arrivi James posso aspettare pure ore»
«Michelangelo»
«Una tartaruga ninja, che piacere»
Ride di nuovo.
«Sa chi era?»
«Me lo ha chiesto la polizia, e no.
Se lo sapessi sarei ancora qui?»
«Sì»
Una testa bionda supera il blocco di agenti e corre verso di me.
E qui potete osservare un esemplare selvatico di James Rogerius, anche comunemente detto idiota, sfortunatamente non ancora estinto, la sua corsa è una delle più lente del pianeta, e l'unica cosa che gli riesce bene è darmi fastidio
«Sei viva-»
«Che scoperta»
«Mi sono precipitato non appena l'ho saputo, stai bene?»
«Mai stata meglio.»
Finisco il tè e mi accorgo che Michelangelo se n'è andato.
Peccato, era simpatico. E anche carino per giunta.
Uffa.
«Chi era? Cosa voleva?»
«Non lo so e non lo so.»
«Nulla nulla?»
«Cos'è della parte di "non lo so" che sfugge alla tua comprensione?»
«Perché eri per strada in piena notte?»
«Non dormivo, tu eri un ghiro. Così ho preso e me ne sono andata.» scrollo le spalle sotto il suo sguardo di disapprovazione.
«E la storia delle gomme?» fa lui inarcando le sopracciglia
Non so che dire.
Oddio non so che dire.
Non è normale.
Panico panico panico
«Wibbly wobbly timey wimey»
«Hai appena citato Doctor who?»
«Lascia perdere.»
«Allora, mi rispondi o no?»
«Sono appena stata colpita da un proiettile, sono sotto shock» mi avvolgo meglio la coperta che mi hanno messo sulle spalle
«Guarda, ho anche la coperta!»
«Però puoi flirtrare» commenta.
Okay, adesso lo picchio
Scivolo giù e mi tolgo la coperta.
Sento il fianco destro lamentarsi, ma lo zittisco mentalmente.
La vista si appanna momentaneamente e rischio di crollare sul marciapiede, ma faccio finta di nulla e mi spolvero i jeans.
«Certo che posso»
Assottiglia gli occhi
«Cosa ci facevi in mezzo alla strada all'una di notte, lontra?»
«Te lo spiegherò quando sarai più grande e avrò recuperato un paio di ore di sonno»
Domani dovrò essere interrogata dalla polizia, seriamente, perché... Boh, non lo so, ma di solito funziona così.
Alle quattro, se la prendono comoda.
James mi trascina in albergo e mi addormento prima di toccare il cuscino.
«Edith? Edith svegliati»
Dice qualcuno
Spalanco gli occhi e trovo Tony davanti a me
«Sono morta?» chiedo allarmata
«Credo che sia il contrario» risponde papà
«Cosa?»
«Ed è tardi»
Alzo la testa di scatto dando una capocciata contro quella di James, che stava cercando di svegliarmi
«Ahia» commenta
«James che cavolo...»
Guardo l'orologio e lancio un cuscino in testa a James
«Mi hai fatto perdere la colazione! Quella a buffet!» mi lamento
«Devi dormire almeno otto ore!» replica.
«Non mi importa»
«Sono le tre e io ho un interrogatorio alle quattro»
Gli faccio notare
«Allora non stare sul letto e muoviti!
Io lo fisso a gambe incrociate
Mi tira giù dal letto e io mi do una pulita per rendermi almeno presentabile.
La deposizione è stata incredibilmente semplice.
Mi hanno interrogato, io ho detto che mi trovavo lì per caso...
Sì, ho mentito, non potevo dire di aver trovato un bigliettino che mi diceva di presentarmi lì, non prima di ritrovare la tizia, naturalmente. Ho provato a ottenere qualche specifica sull'arma o almeno i possibili sospettati.
Sono a un punto morto
E possiamo aggiungere questo alla lista di reati.
Stranamente non mi hanno comunicato di dover rimanere in città o qualcosa del genere, quindi, Musei vaticani temetemi, sto arrivando
_Spazio me_
Wattpad sta impazzendo
Comunque, pubblico comunque perché tipo ne ho altri cinque in lista d'attesa, e mi devo distrarre da supernatural
Adieu
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