festa in piscina
Do un colpetto a James, che poco a poco è arrivato al bordo dell'acqua, senza accorgersene e scivola all'indietro. Lo affero poco dopo . Tutti gli occhi sono su di noi, li sento, Cas sposta il materassino da vicino a noi, per paura di essere investito da un James in caduta libera
«Felice, soldatino? Ti ho battuto, meglio tardi che mai, no?»
Lo stupore iniziale che aveva dipinto in faccia ha lasciato spazio allo stesso sorriso che io ho dipinto in faccia, come uno specchio
«è stato divertente?»
«Soddisfacente.»
Sto aspettando che si regga a me per non cadere, ma lui non da questa soddisfazione. Voglio lasciare questo lembo di stoffa e lasciarlo andare, ma qualcosa non me lo fa fare, non so cosa sia.
«Fa caldo, non trovi?«
«Tra poco pregherai per avere un asciugamano»
«Ma davvero?»
«Oh, assolutamente»
«Non mi lascerai cadere, se mi faccio male Pepper non te la farà passare liscia»
Effettivamente è vero, ma vale la pena rischiare
«Vogliamo scommettere?»
«Cosa?»
«Scegli tu»
«No, onore è tuo»
«Un favore?»
«Ci sto»
«Di che tipo?»
«Sceglie il vincitore»
«La smettete e vi prendete una camera!?» esclama una delle nostre compagne, Anne, non mi ricordo i suoi poteri, devo informarmi.
Devo ammettere che l'esclamazione mi ha preso di sorpresa, per questo mi sono girata di scatto come James.
Mollo il biondino, e subito dopo qualcuno mi spinge, facendomi cadere insieme al ragazzo d'oro d'America.
Risalgo senza problemi e mi tolgo i capelli dalla faccia, e guardo John truce, che si erge fiero del suo misfatto dove poco prima c'ero io.
Il mio primo impulso è stato di risalire e ripagarlo con la sua stessa moneta, anzi, un mucchio, così da poterlo spiaccicare sotto grandi sacchi di monete stile zio Paperone, ma James mi ferma, tenendomi il braccio un po' troppo stretto per i miei gusti.
D'accordo, la vendetta è un piatto che va servito freddo, allora io lo congelerò.
Mi appendo al materassino di Amelie, che cade in acqua ridendo, e così piano piano è finita in una guerra all'ultimo sangue di schizzi tutti contro tutti.
Il pomeriggio di ieri è andato benissimo, pop corn, migliore amico e un delle migliori saghe di film della terra (insieme a Ritorno al Futuro) e i miei commenti di Harrison Ford. Che si può volere di più dalla vita?
Il risveglio di sabato è stato traumatico, poi i miei compagni di (s)fortune sono arrivati per la festa e ci siamo messi a rilassarci nella piscina interna, dato che fa freddino (siamo a Ottobre, vorrei sottolineare) e io ho litigato con James, perché è un rompipalle che mi rovina sempre il divertimento e poi il resto della storia è già nota. Oh, beh, mi vendicherò, poco ma sicuro.
«Che si fa?» chiede James prendendo la sdraio vicino a me. Io mi godo il mio momento di pace con gli occhiali da sole sul naso per non far vedere che mi sto per addormentare...
«Stai dormendo?» si prende gli occhiali.
«No, sto facendo le prove per il mio funerale» rispondo sarcastica, sempre con gli occhi chiusi.
«Allora, come facciamo?»
«Per cosa, di grazia?»
«La scommessa»
«Ti ho lasciato cadere in malo modo, quindi direi che ho vinto»
«E poi sei caduta addosso a me»
«Dettagli»
«I dettagli fanno la differenza...»
«Adessi vuoi darmi anche lezioni di vita o la finiamo?»
«... Come i tuoi»
Spalanco gli occhi e mi alzo dalla comoda posizione
«Mi stai per caso dando del dettaglio oppure ho sentito male?»
Sotto il mio sguardo truce si riprende e dice «Mi sono spiegato male»
«Ti conviene spiegare se non gradisci un altro volo in piscina»
Arrossisce improvvisamente «Intendevo i tuoi dettagli sono importanti, come storci il naso quando sei arrabbiata, come aggrotti le sopracciglia se sei contrariata, quando aggiusti i capelli per noia...»
Davvero storco il naso?
«Fai sul serio o era solo per pararti il culo?» riduco i miei occhi a due fessure
«Qual'è la risposta che non mi fa impalare?»
«Nessuna delle due, e ti conviene parlare»
«Era un complimento»
«Non mi piaci» cioè, mi piacciono i suoi addominali che adesso mi sta sbattendo in faccia dato che sono trenta centimetri più bassa ma nient'altro
«Invece tu sei sempre gentilissima»
«Lo so, grazie mille»
Mi giro e vado alla ricerca di un altra sdraio e di una lattina di coca cola, la prima non riesco ad ottenerla e la seconda l'ho buttata in testa a John. Come ho detto, la mia vendetta è stata gelida, gelida e appiccicosa.
Il pomeriggio va bene, anzi, benissimo, ma le feste alla Stark sono sempre meravigliose, chiedete in giro. Era solo un po' piccola, ma sono dettagli, rispetto a quello che ho in serbo...
Il mio telefono squilla, e parte Higway to Hell, in modo spaventosamente normale. Numero sconosciuto. La camera è troppo silenziosa, oltre al telefono non si muove una mosca.
«Friday rispondi al telefono e metti in viva voce»
«Certo-» Friday si interrompe a mezza frase.
Okay, che succede?
Provo ad aprire la porta, e niente, non funziona.
Prendo il telefono che ha smesso di squillare e chiamo il primo numero che trovo, James? Ma perché...
«Che succede?»
«La porta non si apre, Friday...»
«Chi è Friday?»
«...non risponde, qualcuno mi ha chiamato...»
E la luce si spegne all'improvviso.
L'elettricità è scomparsa, e la porta va ad elettricità. Metto in vivavoce e uso la torcia per farmi luce, questa cosa non mi piace.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top