E si aggiungono gli incubi, sono Harry Potter per caso?
spalanco gli occhi e mi alzo di scatto. Morgan era morta, Peter era morto, erano tutti morti, ed ero ricoperta del loro sangue. James dorme, grazie al cielo, mi sento arrossire al pensiero di ieri sera. Sono malata. Mi prendo tutto il tempo per fare la doccia, sento ancora il liquido appiccicoso rosso sulla pelle.
Esco dal bagno e mi trovo un James selvatico che guarda confuso il mio letto vuoto
«Perché sei già sveglia?» chiede infine. Scrollo le spalle «Non posso svegliarmi presto?»
«Tu ami dormire, e ti ho dovuto tirare giù dal letto letteralmente in questi ultimi giorni. Quindi no. Incubi?» annuisco scocciata
«Che tipo?»
«Eri vestito con un tutù rosa e stavi ballando la macarena. Che schifo» non un granché come scusa, ma lui lascia correre. Comunque, dopo un paio di battute sporche da parte mia e circa tre quarti d'ora siamo pronti. Afferro un attimo la custodia di Edith, e ci trovo un foglio sotto, ho appena il tempo di infilarlo in tasca che James viene a tirarmi fuori. Appena ho il tempo (aka mi introduco nel bagno del ristorante dove stiamo pranzando) lo apro
"Piazza del duomo, ore 01:00, domani. Porta James. Potrebbe essere pericoloso"
Calligrafia femminile. Uhm. Se quel foglio è qui vuol dire che qualcuno ce lo ha messo, quindi è entrato in stanza, e stanotte. Adesso che ci penso, la finestra era socchiusa, ma ho pensato che fosse stato il vento ad aprirla, e invece no. Chi potrebbe essere stato? Vuol dire che ci ha seguito dagli States, dato che non ho idea di chi potrebbe volere un incontro all'una del mattino qui in Italia.
Dovrei parlarne a James?
Nah, non lo voglio far preoccupare più di quanto non lo sia già, quindi andrò da sola.
Per avermi dato appuntamento domani notte, vuol dire che sapeva che noi fossimo qui, e che ci saremmo rimasti fino a domani, in realtà il mio piano era proprio di partire dopodomani, ma a parte James non lo sa nessuno, dato che il piano l'ho fatto letteralmente a caso. Deve valere la pena di incontrare questa scrittrice di bigliettini.
E poi la cosa si inizia a fare noiosa.
Comunque, me lo trascino per mezza città fino a farlo morire di fatica, cosa che mi riesce molto bene. In pratica me lo trascino sulle spalle e finisce per addormentarsi ancora vestito, quindi gli appoggio una coperta sulle spalle, gli disegno dei baffi e faccio una foto. Guardo qualche bel film, parlo un po' con Morgan a telefono, mentre James russa alla grande. Non me lo sarei mai aspettato da lui, ma i ragazzi sono tutti deludenti. Di questo passo mi faccio cacciatrice di Artemide.
Lego i capelli e esco furtivamente dalla stanza, lasciando un biglietto dove spiego a James le ragioni per cui l'ho abbandonato e... Sto scherzando, gli ho detto che sono andata a prendere delle gomme.
Le macchine continuano a camminare nonostante l'oscurità, anche se sono di meno del solito, e io invece mi tiro il cappuccio del cappotto fin sopra la testa. Forse non è stata un grande idea andare da sola, ho sonno e mi gira la testa, se svenivo per strada almeno mi portava James all'ospedale, ma sono stupida.
Arrivo alla mia meta e mi guardo in giro, cercando qualcuno che possa essere lo scrittore di biglietti.
Nulla.
Mezz'ora, nulla. Decido finalmente a tornare indietro, a malapena mi tengo in piedi, e sento la punta fredda di una pistola sulla schiena. Oh, merda. Mi giro leggermente per osservare il possessore dell'arma con la coda nell'occhio. Non riesco a vederlo in faccia, il cappello a tesa larga crea uno strano gioco di ombre, e la testa che gira non è molto d'aiuto.
«Continua a camminare» dice con tono basso, non naturale. è una donna, a giudicare dalla stazza.
«Non mi offri nemmeno una cena?» affonda di più la pistola tra le mie scapole. La sta tenendo nascosta con un cappotto, e nessuno lo nota.
«D'accordo, d'accordo, non sono il tuo tipo?» Nessuna risposta.
«Almeno posso sapere chi mi sta minacciando con una pistola? Devono sapere il nome dell'attentatore i giornali.» Nulla ancora «Okay, almeno cosa vuoi da me?» Ancora silenzio. Mi strattona e per poco non cado per strada, mentre lei credo che stia chiamando un taxi. Ah, no, un auto blindata nera si accosta. Dovrei scappare? Sì. Voglio capire chi cavolo sia? Sì. Troppe cose da fare e troppo poco tempo!
Un cane abbaia, facendoci girare entrambe. Io approfitto di questo momento per mettere in pratica gli insegnamenti della May, aka cerco di tirare la pistola lontano.
Grazie a Dio non c'è gente per strada, quindi a parte me non c'è nessuno, quindi non rischiano di farsi male quando due colpi sparano a vuoto.
Ah no.
Cos'è questo liquido caldo che mi sta sporcando il cappotto?
_Spazio me_
A) scusate se il capitolo è corto
B) odio la mia prof di tecnologia
C) aggiorno ora anche se ho il capitolo pronto da ieri, ma il fatto è che oggi vedrò l'ultima puntata di supernatural e quindi non credo che avrò la forza di aprire nulla per i prossimi tre giorni.
Vado a morire, peace love and pie
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