e possiamo aggiungere alle esperienze "resuscitare"

Sono su della pietra, o almeno quello che percepisco come tale.

Un letto no?
Provo a tirarmi su ma sono leggermente intorpidita.

Ahia, mi fa male dovunque. Eppure sono più... Leggera. Sapete, quando piangete tantissimo per colpa di un libro e poi dopo ci si sente più puliti, liberi.
Esatto.

Immagino di essere appena tornata in vita.

Ce la faccio, okay, ce la posso fare...
Mi guardo attorno.
Sono probabilmente ancora al Sancta Sanctorum.
Oh, e su un divano in fondo alla stanza c'è un James addormentato.

Suona molto come deja-vù
Scendo giù dalla specie di capitello allungato sul quale ero stesa, e cerco di ricordare il mio tempo da morta.
Vuoto totale.
Okay, d'accordo, me lo aspettavo.
Sono in una stanza ampia, ma senza luce naturale, abbastanza scura a dire il vero.
Ci sono strane cose sospese a mezz'aria, dei colori dei colori delle sei gemme, tutte disposte intorno a quella arancione.
Non riesco ancora a muovermi bene, la vita che torna in un corpo non è un processo veloce, e fa freddo.
Cavolo se fa freddo.

James è imbottito in un bel giubbotto caldo, mentre io ne sono sprovvista, accidenti.
Ma tutti gli altri? Lo stregone gli avrà spiegato la mia morte temporanea? Prendo il telefono instintivamente e scopro che non c'è campo.
Mi stringo tra le mie braccia per riscaldarmi, e scuoto James leggermente. Lui spalanca gli occhi e si guarda intorno allarmato.
Quando vede che sono viva mi abbraccia instintivamente.
Ricambio, magari mi riscalda

«Eri morta»

«Me ne sono accorta»
Finalmente mi lascia andare, e mi guarda da cima a fondo

«Sei bellissima» dice, probabilmente per pura emozione.

Sono appena morta, ci sta

«Tutti sono più belli quando non sono cadaveri, tu che dici?»

Ride leggermente. Ha gli occhi velati di lacrime, e mi bacia.
D'accordo, se lo merita

«Sono viva, idiota» commento, quando ho di nuovo le labbra libere «E per giunta nessuno ci ha interrotto, direi che è un miglioramento»

Aggiungo.
Ma io dico, i riscaldamenti!?
«Che ci fai qui?» chiedo

«Volevo vedere se tu fossi risvegliata... Il signor Strange ha detto che se entro il terzo giorno non avesse funzionato...»

Non completa la frase e io comprendo da sola

«Che giorno è?»

«Il terzo»

Per un momento sento la gola secca.
Poi mi riprendo chiedendo dell'idiota strano

«È di sopra, con tuo padre.»

«Troppo freddo?» chiedo sorridendo. Lui comprende che sono un ghiacciolo e poggia il suo piumino sulle mie spalle
«Grazie» rispondo, riscaldata un po'.
Sopra fa più caldo, grazie al cielo.
Trovo papà e Strange seduti nella salla dove sono "morta", papà con un bicchiere, da lontano sembra sherry, e Strange con del tè

«Ma il riscaldamento è guasto?» chiedo al Dottore, rivolgendogli uno sguardo di fuoco
Papà si gira immediatamente verso di me, guardandomi come se fossi un miracolo
«Sei viva» dice senza parole.
E poi ne consegue un lungo, lungo abbraccio al quale non mi sottraggo.

Strange invece mi porge la mano e io gliela stringo «Ben fatto» dice.

«A proposito, perché hai letto Hunger games?»

Lui distoglie lo sguardo e papà dice «Devo chiamare Pepper e Morgan»
Per poi allontanarsi con il telefono.

Peter.

Cavolo Pete.

L'ho dimenticato completamente, prima con papà, poi con la mia morte improvvisa non ho avuto il tempo di chiamarlo.
Comunico con gli occhi a James di seguirmi fuori.
Non voglio fare il casino dell'altra volta.

Proferisco ad alta voce «Ho bisogno di prendere un po' d'aria.»

Lo stregone annuisce e noi due ce la filiamo in un corridoio, fino ad arrivare in una stanza vuota, nella quale parlare. Afferro il telefono e chiamo Peter, mettendo in vivavoce

«Pete, sono Edith, ti devo parlare» dico per prima cosa

«Che succede? Chi hai ucciso?»

«Perché tutti pensano che abbia ucciso qualcuno quando li chiamo!?»

«Perché ti conosciamo, Ed» risponde pacato James

«Papà è vivo»
Dico. Non ci credo quasi a dirlo ad alta voce
Silenzio telefonico.

«Il signor Stark?» chiede infine, con voce spezzata

«Quanti padri ho? Tra venti minuti minuti all'avenger tower»

Chiude la telefonata.
Non dovevo buttare una bomba del genere per telefono.
Decisamente no, ma quel che è fatto è fatto

«James, ti ricordi la storia del bigliettino? A quanto parre la tizia che mi ha sparato non era l'autrice»

«Ma cosa-»

«Tra due settimane, al ponte di Brooklyn. Questa volta ti lascio venire con me, felice?»

«Non sto più capendo»

Gli do una pacca sulla spalla, e lui sussulta
«Immagino che lei ce lo possa spiegare

Troviamo papà che ha finito la sua telefonata, e ce ne torniamo felici e contenti dal Dottore, che parla con il mantello

«Sei inquietante» commento.
«È tutto risolto? Con la gemma dell'anima, non rischia più di diventare un fantasma?» chiede papà.

«Questo sì. Probabilmente le salirà la febbre nei prossimi giorni, e dormirà parecchio»

Ah, perfetto, ci mancava questo.

Harry Potter apre un portale per l'avenger tower e io rischio di svenire almeno due volte nel percorso piano terra-stanza.
Posso vivere tre minuti in pace? Tre minuti

Mi infilo sotto le coperte e ottengo un tè caldo.
Papà mi misura la febbre e ritrae la mano
«Scotti» dice semplicemente.
Morgan sale e mi abbraccia, come sempre.
Vorrei ricambiare ma è già tanto che non stia dormendo.
Poi arriva Pete, dalla finestra, e papà commenta «E tu ti intrufoli in camera di mia figlia così? Edith digli qualcosa!»
Peter scoppia quasi a piangere, lunghe chiacchiere, io che sono ogni minuto più stanca.
Quando finalmente lasciano tutti la stanza, anche se James voleva rimanere, riesco ad addormentarmi più calda di una stufa

Ho dormito per qualcosa come una settimana e mezzo, tralasciando i rari momenti nei quali aprivo gli occhi e fissavo il soffitto con la mente annebbiata. Ero bollente, questo me lo ricordo, ero un termosifone. Al posto delle coperte mi toccavano gli impacchi freddi per abbassare la temperatura, senza riuscirci.

Ho recuperato le mie ore di sonno perse in un anno. Lo considerei un miglioramento. Quando riesco ad alzarmi senza finire spiattellata sul pavimento, inizio ad aggirarmi con un anima in pena per la stanza, soltanto a camminare, cercando di mettere insieme i pezzi di questo stupido puzzle. A intervalli regolari tutti vengono a controllare come sto, e cercano di convincere a mettermi a riposare. Ah, e di tanto in tanto arrivava anche James, con Peter. Anche loro mi ripetono di andare a riposare, ma io non mollo. E in più li convinco ad aiutarmi ad incontrare la sconosciuta del biglietto. Per ora le visioni e dolori random causati dal composto Y sono scomparsi, o sono confusi con la febbre. Direi che è più probabile la seconda.

Sapete quali sono i vantaggi di avere Spiderman come migliore amico? Che ti può trasportare da un lato della città all'altra con le sue ragnatele, a patto che non soffri di vertigini. Non è la prima volta che uso il taxi-tele, ma è sempre fortissimo. Comunque, perfettamente in orario ci presentiamo sul ponte.

«Spero che questa volta non ci sparino» dice Peter per sdrammatizzare

«Allora dovevano avere un bazooka» rispondo, guardandomi in giro.

E la trovo, con un maglione grigio e l'impermeabile verde militare dal cappuccio alzato, per proteggersi dalla pioggierellina appena iniziata.

«Allora? Non mi saluti nemmeno, Ed?» fa lei. La vista si appanna e mi appoggio a James. Tocco fugacemente la fronte e mi accorgo che la febbre sta salendo di nuovo. Maledizione

«Chi sei tu?»

«Non sei messa bene» risponde faccio un gesto con la mano, come per scaccacciare una mosca, e sarei finita sull'asfalto se Pete non mi avesse afferrato in tempo

Aurora guarda Pete, che nel frattempo ha tolto la tuta per non essere riconosciuto e lo saluta dicendo «Spidey!» sotto lo sguardo scioccato del moro. Poi osserva James, e le si illumina lo sguardo, esclamando «Fratello! Come va?» con un sorriso a trentadue denti.

Silenzio di tomba. Mi sto sentendo anche più male.

«Fratello?» chiede James scioccato

«Ah, vero. D'accordo. Io sono Diana, Diana Rogers. Ho diciotto anni, e vengo dal futuro»

_Spazio me_

NON MI SONO DIMENTICATA

Ieri sono stata malissimo, ho saltato anche le videolezioni, quindi nulla.

Da questo momento tutto diventa più folle, distruttivo e strano, vi ho avvertito

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top