Due Vite E Una Pistola

Potevo sentire le mie gambe, ormai sporche di sangue, cader per terra senza aver più nemmeno la forza di contrarsi per il dolore e per il freddo.... 

[...]

*qualche giorno prima*

Pov Seonghwa

"Hai capito cosa devi fare quindi? Non te lo ripeterò più sappilo. Rimani con Kim Hongjoong e se serve usa le maniere forti, sei della polizia e le sue guardie sanno tutto. Dobbiamo scoprire se quel Kim è l'assassino degli ultimi due incidenti oppure no".
"Ma perché proprio lui?" controbatto io
"Perchè si trovava sempre sulla scena del crimine" mi dice San. 

Mi chiedo perché manda me che sono il vice direttore generale e non posso muovermi dalla centrale se non per casi estremi e la morte di due donne, violentate e massacrate, non mi sembra tanto estremo. Tsk ci sono capitate cose peggiori. 

"Capo, per caso sta cercando di liberarsi di me? Perché sono morte solo due donne e mandate me senza nemmeno una pattuglia. Di quel moccioso se ne può occupare qualcun altro, lasciatemi risolvere la questione della centrale elettronucleare. Il signor Kang ha ben chiarito che non c'era nessuno e le guardie hanno confermato eppure hanno appiccato il fuoco in zone, per grazia di Dio, lontane dal reattore nucleare. Se l'incidente fosse avvenuto all'interno della centrale, in questo momento, molto probabilmente non saremo ancora vivi perciò l'aggressore non puntava alla fine della città ma a qualcos-" mentre guardo la cartina e parlo il capo mi  interrompe.

"Finiscila qui Seonghwa se non vuoi rischiare il tuo posto" mi dice con uno sguardo aggressivo. "San ascoltami. I due incidenti sono accaduti nello stesso momento, magari c'è un possibile collegamento tra la morte delle due donne e l'incidente alla centrale. Anzi è possibile che l'assassino, siccome non ha causato danni avesse un altro obiettivo e ci sta facendo concentrare sulle due vittime appunto per arrivare al suo scopo indisturbato. Perché cazzo non ragioni un po'?" dico ma San mi prende per il braccio e si avvicina alla mia faccia con fare aggressivo.
"Innanzitutto non chiamarmi con il mio nome, stiamo lavorando e non provare più a usare quei termini." dice, solito suo.
Sbuffo in risposta e lui lascia la presa.
"E poi ragiona un po' te, non sto cercando di liberarmi dell'uomo più affidabile che ho. Seonghwa fai parte della direzione centrale della polizia criminale, è tuo compito occuparti di questo".
Il mio sguardo rimane impassivo e lui sbuffa.
"Appena lo avremo risolto, vedremo cosa fare con l'incidente della centrale, d'accordo?" dice e io sorrido come un'ebete.
"Ma non osare più chiamarmi San, non sul posto di lavoro o ti puoi scordare quello che ti ho detto". Sorrido e annuisco, sarà pure freddo come tutti i capi ma un cuore c'è l'ha.

"Come ti ho detto prima, domani ci sarà una conferenza stampa e lui sarà presente perciò tu e uno del tuo gruppo dovrete andare lì. Il piano è semplice e te l'ho già spiegato, vedi di mantenerti ai miei comandi" mi dice ed esce dal mio ufficio. 

Chiudo le finestre che avevo aperto prima sul computer e cerco "Kim Hongjoong". Avevo già sentito alcune voci sul suo conto al commissariato ma ero troppo occupato a ragionare sull'incidente della centrale. Mi chiedo ancora se... No, meglio di no, Seonghwa concentrati. Prima finisci questo caso prima potrai lavorare sull'altro.

Sbuffo non trovando informazioni compromettenti per incastrarlo ma solo che ha praticato per otto anni taekwondo, è il più ricco della Corea siccome ha ereditato un grandissimo patrimonio familiare tramandato da tanti anni dalla sua famiglia ed è circondato da guardie. Presumo siano le guardie di cui San mi parlava prima.

Chiudo il computer e sospiro guardando l'ora. Sono le undici passate perciò raccolgo i miei fogli, prendo la mia auto e ritorno a casa.

*la mattina seguente*

Siamo nel palazzo in cui si tiene la conferenza.

Sento gli applausi mentre sono davanti alla porta del bagno maschile in cui Kim è entrato meno di cinque minuti fa e appena cessano, il rumore di una porta che si chiude mi arriva alle orecchie. Metto l'auricolare che è in collegamento con il capo e abbasso il cappello facendo cenno al mio uomo di iniziare la missione.

Quando vedo Hongjoong uscire dal bagno li passo davanti a testa bassa e appena sono poco distante da lui Gun Hak viene verso di me, come programmato nel piano e inizia a picchiarmi. 
Cerco di urlare il più credibilmente possibile per attirare l'attenzione di Hongjoong che appunto appena mi giro, apro un occhio e lo vedo correre verso di me.

"Chi cazzo sei? Lascialo stare" urla e tira un pugno all'uomo che mi stava "picchiando".                   
Non era nei nostri piani siccome appena Hongjoong se ne sarebbe accorto e mi sarebbe venuto in soccorso, Gun doveva correre via ma allenato anche per questo si tira su e corre lo stesso mentre Kim si abbassa alla mia altezza.

"Stai bene? Ti ha fatto tanto male? Vuoi che chiami un'ambulanza?" mi dice preoccupato e mi prende il viso a coppa.

Questo dovrebbe essere un assassino? Ma è più rammollito di un vecchio.

Rispondi idiota.

Tossisco in risposta appena sento il capo parlare nell'auricolare. 

"Non mi sento tanto bene ma...ti prego non chiamare un'ambulanza" mi fermo e tossisco di nuovo per far sembrare la mia scena realistica e continuo a bassa voce.
"Da quando sono morti i miei genitori in ospedale, ho paura di metterci piede" tossisco per l'ultima volta.
"Tranquillo tranquillo ti aiuto io, vieni con me" dice e mi fa alzare allacciando il suo braccio intorno alla mia vita e mettendo il mio braccio sulle sue spalle così da potermi sorreggere.
"Tranquillo, riesco a camminare. Non mi ha fatto tanto male siccome sei arrivato velocemente" lui in risposta sorride e annuisce.

Ma il capo sa che sto pedinando un bambino che ha il sorriso di uno di terza elementare?

Continua così.

"Andiamo a casa mia siccome sicuramente non sei in grado di ritornare nella tua" dice e mi porta all'uscita dell'edificio.
Appena varchiamo la soglia della porta veniamo circondati da giornalisti.

"Che cosa ha intenzione di fare adesso signor Kim?"
"La sua campagnia?"
"Si atterrà alle proposte consigliate o andrà avanti con la sue idee?"
Vengono fatte così tante domande che non riesco più a sentire San.

"Chi è questo ragazzo?" ragazzo? Ti sembro giovane?
"Notizia del giorno : Il signor Kim ha un'eventuale relazione con un ragazzo e si tengono abbracciati davanti a tutte le persone presenti alla conferenza per ufficializzare il loro rapporto" dice una donna davanti alla telecamera e tutti fanno la stessa cosa allontanandosi un po' da noi.
Guardo Hongjoong e vedo che è diventato rosso.

Tra poco arriverà una macchina e vi scorterà a casa di Kim, reggi il gioco.

Sento dire e purtroppo faccio come mi viene detto.

"Signore, come è nato tra voi questo amore?" chiede uno.
"È consapevole che amare una persona dello stesso sesso comporti dei rischi molto grandi sia per lei che per l'azienda?" interviene un altro.
"Come si chiama?"
Vengono fatte tantissime altre domande e Hongjoong non può fare altro che guardarmi male, tanto rosso già lo è.

Intanto arriva una macchina dalla quale esce un signore vestito di nero che chiama per nome il ragazzo di fianco a me e io lo trascino verso di lui ignorando le svariate domande ma sento un dolore fortissimo alla guancia. Non ci do caso e continuo.
Saliamo in macchina e ci dirigiamo verso casa sua.

Appena arriviamo scendo e il ragazzo viene velocemente verso di me.
"Hai bisogno di aiuto?" mi chiede.

Si

"Si" dico e lascio che mi aiuti.
Entriamo in casa e come aveva detto San, le guardie sanno già tutto di me siccome mi hanno rivolto uno sguardo e poi hanno annuito.
"Siediti qui" dice e mi appoggia al divano mentre va in una stanza.
Ritorna con in mano un kit medico e lo apre per poi tirare fuori varie cose e richiuderlo.
Si avvicina alla mia faccia e inizia a curarmi.
Ma seriamente mi sono fatto così tanto male? Non ricordo di aver sentito qualcosa....che sia il dolore che avevo sentito prima alla guancia? Cosa è successo?

Gemo di dolore appena preme un po' sulla ferita col cotone.
"Passerà" mi dice.
"Allora...." finisce e si siede di fianco a me.
"Seonghwa" dico.
"Allora Seonghwa, che cosa è successo? Tu e quell'uomo avete litigato per....se tiro a indovinare, per soldi?" mi chiede preoccupato.
"No, mi ha fatto cadere per terra e poi ha iniziato a picchiarmi" cerco di dire con una voce bassa e spezzata.
"Mi dispiace" mi dice e poggia una mano sulla mia accarezzandola.
"Prima hai detto di non avere più i genitori, con chi vivi?"
Cosa cazzo dico ora?

Vivi da solo

"Vivo da solo" dico seguendo San.
"In che senso solo?".
"Beh non ho una vera e propria casa...scusa non c'è la faccio a parlarne" dico cercando di avere gli occhi lucidi.
"Oh...scusa Seonghwa, non lo sapevo" dice abbracciandomi.
Lui come assassino...non esiste proprio.

Continua così

"Quindi tu non hai una casa?" mi chiede sciogliendo l'abbraccio e io annuisco.
"Beh se per te va bene puoi restare qui con me, tanto sono solo pure io" mi dice.
"I tuoi genitori?" chiedo guardandolo curioso.
"Sono morti in un incidente stradale quando avevo otto anni" dice abbassando la testa.

Scopri di più      

"Ma questo incidente è stato causato da qualcuno?" chiedo a bassa voce.
"Si, da quanto ho capito una macchina gli ha investiti"
"E la polizia? Che ha fatto?" chiedo.
"Le telecamere di sicurezza hanno rintracciato la macchina tramite la targa ma si è scoperto che era falsa perciò dopo mesi a cercare invano hanno chiuso il caso.

Possibile che c'entri qualcosa con le due vittime?  

"Ah...mi spiace".
"Diciamo che le nostre vite sono abbastanza simili perciò ti capisco" mi dice e io annuisco in risposta.

"Vieni ti mostro il tuo nuovo letto" si alza.
"No no aspetta stai tranquillo non voglio recare fastidio" nuovo letto? Non sta andando molto velocemente con la questione?

Cosa stai facendo? È questo il nostro obiettivo e tu rifiuti? 

Impallidisco appena sento il capo.
"Seonghwa non mi da fastidio, te l'ho già detto che sono solo quindi un po' di compagnia non mi farebbe male" dice e sorride.
"E poi sei diventato tutto pallido, forse è meglio se ti riposi un po'". Mi limito ad annuire e lui mi tende la mano.
L'afferro e mi alzo e lui mi porta di sopra.

"Questa da oggi in poi è camera tua, questa invece è la mia. Siamo vicini perciò se hai bisogno non esitare a venire da me" dice indicando le due camere attaccate.
"Sei una persona magnifica grazie veramente" faccio un inchino in segno di cortesia ma lui mi ferma subito.
"Non c'è bisogno che ti inchini, siamo amici ormai. Quanti anni hai?" cerco di sorridere.
"Ne ho ventidue" dico.
"Yah allora sono io quello che deve inchinarsi" dice e si inchina.
"Ma che stai facendo? Ti inchini nonostante tu mi abbia aiutato e offerto una casa?" dico spalancando gli occhi.
"Beh in effetti" dice grattandosi il collo.

"Vieni entra" apre la porta e mi fa entrare.
"È grandissima questa camera, non posso scusami, mi va bene anche il divano Hong-" mi tappa la bocca con la mano.
"Se hai dei vestiti con te puoi andare a prenderli e se vuoi ti posso accompagnare"

Annuisci ma non farti accompagnare, vieni qui

"Va bene grazie mille però tranquillo non c'è bisogno che mi accompagni" dico sentendo San parlare. Adesso che faccio? Vado direttamente via?

"Ehm posso...." cerco di dire sperando che capisca.
"Si certo scusa" mi dice ed esce velocemente dalla porta.

"Adesso cosa faccio?" chiedo a San consapevole che sta solo aspettando che io sia solo nella mia nuova "camera".
"Rimani ancora un po' poi scendi e vieni da noi, c'è una macchina che ti sta aspettando davanti alla casa" mi dice.
"E con questo improvvisato assassino?" chiedo.
"Digli che hai chiamato un tuo amico e ti porterà lui i tuoi vestiti perciò vai a prenderli" mi dice. Annuisco, è ammirevole come riesca ad architettare piani da bambini data la sua grande serietà al lavoro.

Controllo l'ora e vedo che sono passati dieci minuti perciò mi alzo dal letto ed esco dalla camera per scendere sotto.
"Hongjoong, un mio amico mi ha chiamato e mi ha detto che mi accompagnerà lui a prendere i vestiti" dico e lui si limita ad annuire.
"Ci vediamo dopo allora" mi dice e io sorrido.

Esco dalla casa e come ha detto San, trovo una macchina parcheggiata alla fine del marciapiede.

La raggiungo, salgo in macchina e partiamo.

Vengo scortato alla centrale.

Appena entro mi dirigo rapidamente all'ufficio del capo scontrandomi alcune volte con alcuni colleghi.

Apro la porta dell'ufficio e mi assicuro di chiuderla per bene. Vado verso la sua scrivania.
"Adesso che devo fare? Mi hai appena fatto vivere nella casa di uno sconosciuto che potrebbe uccidermi da un momento all'altro" dico sbattendo le mani sulla superficie fredda su cui poggia il computer e il resto delle cose.
Lui si alza con gli occhi chiusi e si avvicina a me incurvando un po' la schiena.
"Se magari durante le riunioni, piuttosto che avere la testa tra le nuvole ascoltassi, sapresti che le vittime dell'assassino sono solo donne e non lo diciamo solo perché sono state uccise due donne ma perché attorno ad essi c'erano degli uomini ma nessuno è stato ferito quindi la percentuale che ti possa uccidere da un momento all'altro è molto bassa. Il tuo compito è quello di controllarlo finché non accadrà un altro incidente, se muori allora non hai svolto bene il tuo compito" dice mentre assume una postura eretta.

Sei veramente un coglione San.

"Se nessun uomo che era intorno alle donne è stato ferito, perché non hanno visto chi era?" chiedo lasciando da parte la sua freddezza.

"Abbiamo detto anche questo. Il marito di una delle due donne ha detto che l'aveva lasciata un attimo per aiutare il figlio che era caduto dall'altalena e il momento dopo, quando ha sentito qualcuno urlare, si è girato e non l'ha più trovata. L'altro uomo, nonché fratello della donna, ha dichiarato che c'erano anche altre persone ma nessuno ha visto o notato niente" dice mentre si gira e si appoggia al tavolo. Io rimango un po' destabilizzato. Non si sono accorti che qualcuno tra di loro era scomparso?

"E dove sono ora? Perché non sono qui?" chiedo.
"Beh se escludiamo il primo uomo, siccome era col figlio, ci rimane il fratello che ora è anche lui tenuto sotto controllo" mi dice sospirando.

"Secondo me devi tenere sotto controllo anche il padre" dico.
"Non ho chiesto il tuo parere e ora è meglio se vai. I tuoi vestiti sono già pronti, vai a prenderli e ritorna a casa sua"
Sbatto le mani sul tavolo ed esco da lì.

Pov San

"Manda una pattuglia in quella zona e digli di tener d'occhio ogni loro singolo movimento, se escono di casa devono seguirli intesi?" dico all'assistente di Seonghwa.                                        

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