જ cαρıтσłσ 20: uniti જ

Beh, sapevamo che questo momento sarebbe arrivato... e sapevo che prima o poi avrei dovuto descriverlo.
Probabilmente avrete già capito di cosa sto parlando eheheh ( ͡° ͜ʖ ͡°)
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Tanto so che non aspettate altro, quindi è inutile star qui ad avvisarvi x) però in questo capitolo ci saranno delle scene non adatte a menti caste e pure. Verranno segnate con questo simbolo જ
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Detto questo buona lettura ;)

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17 aprile 850

Levi's pov

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Oggi il moccioso è stato chiamato in tribunale.
Saranno presenti tutti gli ordini di protezione e anche quei babbei del culto delle mura.
Si decideranno le sorti della sua vita: se ucciderlo o meno.

È successo tutto così in fretta. L'altro giorno tutti sono venuti a conoscenza di Eren e del fatto che anche lui è un ragazzo-titano, il corpo di gendarmeria e di guarnigione non si fida di lui e, in realtà, non hanno tutti i torti.
Infondo è apparso dal nulla.

Però arrivare addirittura a questo...

Ieri io e gli altri elementi più importanti dell'armata ricognitiva, abbiamo cercato in tutti i modi di persuaderli, ma non c'è stato nulla da fare.
Hanno fatto spostare Eren nelle segrete del tribunale e oggi stesso ci sarà l'udienza.

Io sono riuscito ad andare a trovarlo una volta, ma c'erano le guardie della guarnigione e non ho potuto parlargli seriamente.

Ora mi trovo qui, in tribunale, in attesa che Erwin mi dia il via al suo piano.
Lo trovo stupido e azzardato, ma mi fido di lui e del suo giudizio.

Dalla porta fa la sua apparizione Eren, scortato da due della gendarmeria.
Tch, luridi bastardi, mi viene voglia di conficcare loro una spada su per il culo se osano ancora toccarlo con quelle mani lerce.

Il comandante mi mette una mano sulla spalla, come per tranquillizzarmi e il resto dell'udienza lo passo in silenzio.

«Bene, oggi decideremo della sorte di questo ragazzo: Eren Jaeger. Le due parti dicano la propria opinione, io ascolterò tutto ciò che avete da dire e poi esprimerò la mia scelta.»
Il comandante supremo Darius Zackly ci guarda dall'alto, aspettando pazientemente che qualcuno apra bocca.

«Eren Jaeger è un pericolo per l'umanità. Pertanto noi della gendarmeria proponiamo che venga affidato a noi, affinché il suo corpo venga studiato e analizzato come quello degli altri tre ragazzi-titani: Annie Leonhart, Berthold Huber e Reiner Braun. Successivamente ci occuperemo della sua eliminazione.»

Faccio una smorfia di disgusto.
Odio quelli della gendarmeria.

«Eren Jaeger ha aiutato noi della legione esplorativa uccidendo ventisette giganti nella sua forma titanica. Se non fosse stato per lui, probabilmente ci avrebbero sterminati, data anche l'invalidità di molti dei nostri soldati più forti.» Hanji mi guarda dicendo l'ultima parte.
Io alzo gli occhi al cielo.
Ho preso solo una botta in testa, infondo.

Va avanti così per un'altra buona mezz'ora. Si è creata una vera e propria discussione tra le due parti principali. Anche il culto delle mura ha detto la sua... ma non ho particolarmente prestato attenzione a ciò che ha detto.
So solo che stanno dalla parte della guarnigione e della polizia militare.

In poche parole siamo noi contro tutti.

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Alla fine Eren è sotto la custodia del corpo di ricerca, in particolare sotto la mia tutela.
Tuttavia, per far si che ciò accadesse, ho dovuto picchiarlo davanti a tutti dato che non siamo riusciti a convincerli a parole.

Ora mi odierà, sicuramente.

Entro nella stanza dove l'ha portato Hanji per medicarlo e quando il mio sguardo incontra quello verde del castano lo vedo tremare.

Perfetto, ha paura di me.

Non appena la donna si accorge della mia presenza, prende le sue cose e se ne va. Non prima di avermi lanciato uno sguardo rassicurante, come per dire "andrà tutto bene, vedrai".

Ora siamo soli.

Mi avvicino e mi siedo accanto a lui, sul divano, a distanza.
Lo osservo ed è visibilmente agitato. Ma come biasimarlo? L'ho appena massacrato di botte e poi sicuramente la mia espressione non è rassicurante.
Non lo è mai.

«Hai paura di me?»

Sobbalza. «N-no! Capisco perché lo hai fatto...»

Faccio un movimento brusco in sua direzione e lui si allontana da me, tremando.

Sospiro. «Sì, hai paura di me.» volto lo sguardo dall'altro lato.
Mi sento un mostro... non avrei dovuto accettare quello stupido piano di Erwin. Avrei potuto convincerli in un altro modo.

«Non ho paura di te...» si avvicina. «È solo che non me l'aspettavo... mi hai colto alla sprovvista.»
Ora è seduto accanto a me, le nostre ginocchia si toccano.
Lo guardo negli occhi e mi perdo in quelle pozze smeraldine, caratterizzate da pagliuzze azzurrine e altre dorate. Ora è più tranquillo e i suoi occhi brillano leggermente.

Sorride ed io non resisto più.
Con una mossa veloce mi avvicino al suo viso e faccio scontrare le mie labbra alle sue.
Lui s'irrigidisce a questa mia improvvisa azione, ma in poco tempo si rilassa e lo sento rispondere timidamente.

È un bacio casto e dolce, che mi lascia dei piccoli brividi in tutto il corpo.
Un bacio che trasmette tutto ciò che non ci siamo detti in questo poco tempo da quando siamo nella stessa epoca.
Un bacio desiderato e atteso per molto tempo da entrambi.

Non mi ero mai sentito così, questo moccioso mi ha fatto perdere completamente la testa.

Il bacio si fa man mano più passionale.
Gli mordo delicatamente il labbro inferiore e lui mugugna in segno d'approvazione.
Porta una mano alla mia nuca e mi spinge di più verso di lui. A quel punto picchietto la lingua sulle sue labbra, che si schiudono all'istante concedendomi libero accesso alla sua bocca.
Le nostre lingue si sfiorano, si assaggiano, si cercano... ed è così che inizia una danza passionale e, al tempo stesso, dolce, dove solo noi, solo le nostre anime ne conoscono le note.

Si stringe di più a me. I nostri cuori battono all'unisono, lo posso sentire dal tessuto dei vestiti, unica barriera che ci divide dal prenderci, volerci, amarci qui, su questo divano.

Amore.

Una parola così facile da pronunciare, così piccola e fragile... che racchiude in se una miriade di emozioni potenti e contrastanti tra loro.

La vita è stata crudele con me, mi ha sempre tolto ciò che per me era più caro.
Mia madre, i miei unici amici, la mia infanzia, la gioia, la libertà...

Ma adesso... adesso con Eren mi sento bene, in pace. Mi sento amato ed io sento di provare nuovamente quel sentimento che credevo di aver perso per sempre, con un battito di ciglia.

Amore.

Non ho mai amato nessuno come sento di amare questo ragazzo.
Un ragazzo che non avrei mai potuto incontrare, un ragazzo che non avrei mai dovuto conoscere...
Eppure eccoci qua adesso.

Ci stacchiamo per riprendere fiato. I nostri respiri sono ansanti e un filo di saliva ci tiene uniti.

Spezzo quel momento magico per andare a chiudere la porta a chiave. Il ragazzo fa un verso di disapprovazione, ma in un attimo sono di nuovo davanti a lui, in piedi.

«Tranquillo Eren... abbiamo appena iniziato...»

Inizio a slacciare e a togliere le varie cinture della mia divisa lentamente. Nel mentre non distolgo lo sguardo dal suo, neanche quando scalcio via gli stivali e mi abbasso per togliere le ultime cinghie rimaste.

Senza spezzare quel contatto che si è creato, mi avvicino al ragazzo e con delicatezza lo spingo giù, finché la sua schiena non aderisce al divano.
A quel punto mi metto a cavalcioni su di lui e vedo i suoi occhi brillare eccitati, accentuati dal rossore delle sue gote.

inizio smut

Mi abbasso sulle sue labbra, lasciandoci un tenero bacio.
Pian piano mi abbasso sempre di più, baciandogli l'angolo della bocca, la mascella, il pomo di adamo, arrivando poi al collo.
Lui butta la testa all'indietro ed io inizio a mordicchiare e a succhiare la pelle abbronzata e morbida. Sento il suo battito cardiaco accelerare e il respiro farsi irregolare.
Continuo il mio lavoretto: avrà dei bei segni rossi evidenti più tardi, ma meglio così... tutti sapranno che lui è mio.

Nel mentre alzo la sua maglietta e infilo una mano per accarezzare la sua pelle bollente.
Passo le dita dall'ombelico andando sempre più su, lentamente, e al mio passaggio rabbrividisce di piacere.

Mi stacco da lui solo per potergli togliere la maglietta, che finisce a terra.
Lo guardo e i suoi occhi sono lucidi. I suoi smeraldi sono fusi completamente dalla passione e dalla lussuria.

Torno su di lui e gli lascio una scia di baci dal collo fino al petto. Arrivo ad un capezzolo e lo prendo tra i denti. Lo sento sospirare e così inizio a succhiare e mordicchiare, mentre con la mano stuzzico l'altro bottone.

Dopo un po' mi ritrovo sotto di lui.
Ha invertito le posizioni.

Lo osservo mentre, probabilmente, pensa al da farsi. Poi si abbassa e mi da un tenero bacio sulle labbra. Bacio a cui rispondo subito, rendendolo poi più passionale.
Nel mentre mi sbottona la camicia e in poco tempo è accanto alla sua maglietta.

Si prende un attimo per osservarmi ed io lo lascio fare. Quando riporta i suoi occhi sui miei lo vedo mordersi il labbro.
Alzo il busto per arrivare alla sua altezza e lo bacio di nuovo, prendendogli il labbro tra i denti e mordendo con forza, senza però esagerare arrivando a fargli male.

Lui poi fa strusciare la sua intimità alla mia, entrambe turgide e pulsanti. Un gemito strozzato esce dalle sue labbra ed io sospiro pesantemente.

Le mie mani scivolano sul suo corpo e si fermano sul cavallo dei suoi pantaloni. Lo tocco da sopra il tessuto, guardandolo negli occhi. Lui fa una smorfia di piacere e ansima leggermente.
Senza smettere di guardarlo, slaccio i suoi pantaloni, abbassandoli quanto basta per far uscire il suo membro. Lo prendo in mano e inizio a fare su e giù, all'inizio lentamente, poi sempre più veloce.

Eren ansima e geme sempre più. Ha gli occhi socchiusi, le guance rosse e la bocca che va a formare una piccola o.

Questa visione è paradisiaca.

Dopo un po' sento la sua mano tremante avvicinarsi al mio ventre. La fa scivolare dentro i miei pantaloni e non posso trattenere un piccolo sussulto quando prende in mano la mia intimità.
Stringe con un po' più di decisione e anche lui inizia a muovere la mano.

Mi avvicino al suo viso e le nostre labbra si uniscono di nuovo in un bacio quasi disperato. Soffochiamo i gemiti l'uno sulla bocca dell'altro, finché Eren non si scosta leggermente per parlare.

«L-Levi... s-sto per... ah!» la sua voce è roca e spezzata dal piacere.
Mi fa eccitare sempre di più.

Fermo quello che stavo facendo, prendendo i suoi polsi per stoppare anche lui, che mi guarda con disapprovazione.
Faccio un piccolo ghigno e mi avvicino al suo orecchio. «Non è ancora tempo di venire. Il bello deve ancora iniziare.»
Trema al suono della mia voce e fa un leggero sussulto quando gli mordo il lobo dell'orecchio.

Lo libero completamente dai pantaloni e dalle mutande.
Lo vedo arrossire, ma poi porta le sue mani sui miei ultimi vestiti rimasti. Li toglie e così restiamo entrambi nudi.
Osserviamo i nostri corpi, notando come la nostra pelle si contrasta.

Tuttavia non restiamo molto ad ammirarci.
Con un colpo di reni inverto le posizioni e sono di nuovo io a prendere il comando.
Avvicino due dita alla sua bocca e lui le succhia e lecca avidamente.
Una volta che sono abbastanza lubrificate le allontano.

«L'hai mai fatto?»

Lui distoglie lo sguardo, visibilmente a disagio. «N-no...»

Dentro di me non posso evitare di esultare.
Sarò il primo.

Mi avvicino al suo viso, costringendolo a guardarmi negli occhi e cerco di avere un tono di voce più dolce possibile. «Va bene. All'inizio farà un po' male. Tu fermami ad ogni minimo dolore, okay?»
Non pensavo di poter essere così dolce.

Annuisce e gli lascio un tenero bacio sulle labbra, per tranquillizzarlo.

Successivamente gli allargo le gambe delicatamente, come se avessi paura di spezzarlo o di spaventarlo.
E forse è davvero così.

Sto cercando di rendere questo momento il più lento e magico possibile.
Ho bisogno di amarlo e di sentirlo mio, ma ho paura che poi lui scomparirà. Ho paura di perderlo, dopotutto viene da un'altra epoca... chi mi dice che non svanirà così come è apparso?

Ma non è il momento di pensare a queste cose.
Torno a concentrarmi su di lui e, senza neanche accorgermene, gli sorrido. Era da tanto che non sorridevo spontaneamente.

Avvicino le dita alla sua entrata e lo sento sussultare leggermente quando la sfioro.

Gira la faccia per non guardarmi e si morde il labbro inferiore, torturandosi le mani.
Sposto la mano, mi avvicino a lui finché le nostre fronti non si toccano e lo costringo a guardarmi negli occhi di nuovo.

«Non sei costretto a farlo... se non vuoi, io mi fermo. Abbiamo tempo.»
No, cazzo, non ne abbiamo. Ma non voglio assolutamente costringerlo.

Eren mi sorride e porta la sua mano sulla mia guancia, accarezzandola.
Io mi perdo completamente al suo tocco. Il suo palmo è così morbido e mi accarezza in un modo così dolce che mi sta facendo andare fuori di testa.

Lui mi sta facendo andare fuori di testa.

«Ammetto che sono un po' nervoso... ma... voglio fare l'amore con te.» mi sorride e mi da un bacio sulla guancia.

Voglio fare l'amore con te.
Questa frase mi rimbomba nelle orecchie e per un attimo mi blocco. Eren vuole fare l'amore con me.
Se questo è un sogno, non voglio più svegliarmi.

Gli lascio un bacio sulle labbra, senza alcuna malizia, un semplice bacio carico d'amore e dolcezza.

Quando mi stacco riporto le dita alla sua apertura e lo massaggio.
Eren sospira e sento i suoi muscoli tesi rilassarsi pian piano. Quando sono sicuro che si è abituato, entro con l'indice. Poi col medio.

Il ragazzo sussulta e fa una piccola smorfia di dolore. Io lo bacio ovunque per tranquillizzarlo e quando lo sento ansimare di piacere, inizio a muovere le dita.
Dentro e fuori, sforbiciando leggermente, girando il polso e poi...

Eren spalanca gli occhi e urla. Si tappa poi la bocca e il rossore delle sue guance aumenta.

Faccio un sorrisetto. «Trovata.»

Muovo le dita, toccando ripetutamente il suo punto magico. Ormai lui non si controlla più, gemendo e urlando continuamente. Cerca di soffocare le urla tappandosi la bocca con la mano, ma io gliela tiro via con la mano libera.

«Non trattenerti.» gli sussurro.

«I-io... ah!»

Questo è musica per le mie orecchie.
Sapere che tutto questo è causato da me mi fa impazzire.

Non resisto più.

Esco da lui velocemente. Eren mi guarda stupito ed io mi posiziono meglio tra le sue gambe, alzandole leggermente per agevolare quello che sto per fare.

Il castano capisce e mi guarda con quei suoi occhi ipnotici ricchi di lussuria.
Lo smeraldo delle sue iridi gli accende tutto il viso, conferendogli un aspetto sexy e al tempo stesso tenero.

«Se ti faccio male, dimmelo.» gli accarezzo un braccio e lui annuisce.

«Quando sei pronto...» aspetto un suo consenso, mentre la mia erezione pulsa da far male.

Dopo qualche secondo sospira e con lo sguardo mi dà il via.
Mi spingo dentro di lui pian piano, cercando di fargli meno male possibile.
Lui alza il busto e si aggrappa alle mie spalle, conficcando le unghie nella carne.
Mi fa un po' male, ma resto impassibile e gli accarezzo la schiena, dandogli baci sul collo.
Pian piano affondo completamente dentro di lui e mi lascio sfuggire un piccolo sospiro.
Eren fa qualche smorfia di dolore e lo bacio di nuovo, aspettando che si abitui alla mia presenza.

Quando vedo che si è tranquillizzato inizio a muovermi lentamente dentro di lui.
Il suo viso si contorce ancora in qualche smorfia di dolore, ma dopo un po' si trasformano in piacere ed Eren asseconda i miei movimenti venendomi in contro col bacino.

La stanza si riempie dei nostri gemiti, mentre le spinte diventano sempre più veloci e forti.

È così stretto e caldo...
Mi sento fottutamente in paradiso.

«Dio, Eren... mi fai impazzire.» sussurro tra i gemiti.

«L-Levi.»

Sentire pronunciare il mio nome dalla sua voce, ora spezzata dalla passione, mi fa venire i brividi.

Gli mordo il collo. Eren poi prende il mio viso e fa congiungere le nostre labbra, soffocando ancora una volta i gemiti sulle nostre bocche.

«D-di più... L-Levi.» faccio come desidera.
Aumento le spinte, andando fino in fondo ed Eren urla più forte.

Annebbiato dal piacere, osservo il suo viso a pochi centimetri dal mio. Ha la bocca spalancata, gli occhi serrati, le sopracciglia aggrottate in un'espressione di puro piacere, le guance arrossate, la fronte grondante di sudore e i capelli arruffati.
Non posso fare a meno di pensare a quanto sia fottutamente bello.
È bellissimo, cazzo.

«Sei bellissimo...»
Merda mi è sfuggito.

Eren apre gli occhi e ancora una volta mi perdo nei suoi smeraldi, ora lucidi e con la pupilla dilatata.

Sento il suo fiato sulla mia bocca, le sue cosce che sbattono sulle mie anche, lo scricchiolio del divano ad ogni spinta e poi la sua voce... i suoi gemiti sempre più intensi.
Inarca la schiena all'indietro e questo mi fa scivolare ancora di più dentro di lui.
Ringhio e gemo sentendo i suoi muscoli contrarsi sul mio membro.

«Ah! Levi! A-ah!»

Abbasso la mano fino a prendere la sua erezione e inizio a muovere a ritmo delle mie spinte.
Eren mi graffia la schiena, probabilmente involontariamente, ma un brivido mi percorre tutta la spina dorsale.

Sento una scarica partirmi dal basso ventre e con un'ultima forte spinta mi riverso dentro di lui, mentre Eren viene sulla mia mano.

Il castano si aggrappa alle mie spalle per non cadere. I nostri corpi sono scossi da brividi, i nostri cuori sembra stiano per esplodere nel petto, i nostri ansimi si mischiano e i nostri occhi si osservano, si parlano.

«S-scusa... t-ti sono venuto addosso...» sussurra arrossendo ancor di più.

Faccio un sorrisetto e per risposta porto la mano sporca del suo sperma alla bocca, leccando avidamente le dita.
Senza smettere di guardarlo.

Eren spalanca gli occhi e si copre il viso con le mani.

Gli bacio le nocche, prendendogli i polsi e tirandoli via. Gli do un lungo e dolce bacio sulla guancia.

Dopo un po' esco da lui e un brivido di freddo mi percorre il corpo. Mi manca già sentirlo mio...

fine smut

Ci stendiamo cercando di non cadere dal divano ed Eren appoggia la testa e una mano al mio petto, aggrovigliando le gambe alle mie. Io gli circondo le spalle con un braccio e con l'altro lo stringo di più a me.

Sorrido, consapevole del fatto che lui non può vedermi.
Non mi sono mai sentito così bene.

Così vivo.

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Ma, si sa, le cose belle finiscono.

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જ _____Angolo crazy_____ જ

Ooookay
È stato un vero parto per me scrivere questo capitolo, non avevo mai scritto una scena smut ed è stato... emh... imbarazzante 0///0
A scrivere certe cose mi veniva anche da ridere ma okay-

È il mio primo smut, quindi siate clementi :'
E se vi va datemi un parere... nel senso se c'è qualcosa che non va nella descrizione o cose così... forse è troppo lungo? x)

...

*si sotterra*

Comunque questo è il capitolo più lungo! Tipo 3200 parole. Di cui quasu 2000 solo per lo smut, amatemi uwu
Forse Levi è un po' OOC, ma non l'abbiamo mai visto in queste condizioni (?) quindi shish

E ora ci vedremo venerdì 23 agosto con l'epilogo!
Non posso credere che sia l'ultimo capitolo omg ;-;

P.s.: lo so che mi state odiando per l'ultima frase :3 ~

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