๐˜พ๐™–๐™ฅ๐™ž๐™ฉ๐™ค๐™ก๐™ค 17

T/n pov:

La parte "buffa" dell'avere un genitore alcolizzato รจ che semplicemente un genitore alcolizzato non esiste.

Forse รจ un po' complicato da capire all'inizio, ma lasciate che mi esprima meglio: a livello di parentela lui resterร  sempre un membro della tua famiglia, eppure รจ solo una persona alcolizzata non in grado di restare sobria abbastanza a lungo per prendersi cura dei propri figli.

Non rivestirร  mai per un tempo sufficiente il ruolo di padre o madre, a meno che non cerchi in qualche modo di cambiare e migliorare sรฉ stesso.

A grandi linee era questo quello che pensavo fin dalla piรน tenera etร  ed รจ ciรฒ di cui sono convinta tutt'ora.

Era questa l'unica spiegazione che mi davo quando alle recite scolastiche papร  non c'era, quando sentivo i membri della mia famiglia litigare, mentre mio fratello mi diceva di provare a dormire.

Nonostante la cosa vada avanti da anni, e ti convinci di averci fatto l'abitudine, resta come un peso che ti grava sul petto tutti i giorni.
E tu sei costretta a crescerti da sola, perchรฉ bene o male che sia non puoi fare altrimenti.

"Sembri molto piรน matura per avere la tua etร " molti la considererebbero una frase che fa piacere sentirsi dire. Ma quando la tua infanzia รจ volata via in un battito di ciglia, l'unico effetto che dร  รจ quello di farti passare un brivido attraverso il cuore.

La giornata non รจ stata cosรฌ male, eppure sono questi i pensieri che mi ronzano in testa mentre esco da scuola.
Vorrei poter concentrare la mia attenzione su qualcos'altro, ma tutto ciรฒ a cui riesco a pensare รจ la triste atmosfera che mi attende non appena tornerรฒ a casa.

Attraverso la strada a ritmo sostenuto passando per le strisce pedonali, mentre il cielo si riempie di nubi scure.
Sono sicura che tra poco si metterร  a piovere, ma nulla mi vieta di fare un giro prima di rientrare a casa.

So che ritardare il mio rientro non risolverร  le cose, ma cerco di crederci lo stesso. Per il mio bene.

Invece di prendere la strada per la mia abitazione svolto a destra, sorpassando la via in cui l'altro giorno ho incontrato Shoto e da cui odio particolarmente passare.

Shoto Todoroki.
Alla fine per quanto cerchi di cacciare via il suo nome ritorna sempre a tormentarmi.

Mi guardo intorno cercando qualcosa a cui pensare per non tornare con la mente alla mia figura di oggi nella prova con i quirk.

Di solito a quest'ora non รจ ancora buio, ma oggi le nuvole stanno costringendo i negozianti ad accendere prima le luci dei loro locali.

Sorpasso un ristorante da cui esce un profumino di ramen delizioso.
Sento lo stomaco gorgogliare, ma ricaccio indietro il desidero di fermarmi a mangiare qualcosa.

Finalmente, dopo un lungo giro dell'isolato arrivo nel unico posto in cui mi piace rifugiarmi: il parco vicino a casa.
Anche oggi c'รจ poca gente, probabilmente a causa dell'imminente temporale.

Con movimenti istintivi mi sposto verso la solita panchina su cui mi siedo per trascorrere il tempo.
Mi lascio cadere esausta e tiro fuori dallo zaino il cellulare e le cuffiette.

Faccio partire la mia solita playlist, tamburellando con il piede a terra per tenere il tempo.

Resto ferma, assorta nei pensieri guidata solo dalla musica.

Potrebbe essere il momento perfetto, se non fosse per una figura famigliare che si va a sedere lentamente su un'altra panchina a pochi metri da me.

Una persona cosรฌ introversa di solito passerebbe inosservata, eppure i capelli di due colori cosรฌ particolari spiccano immediatamente.

Mi ritrovo cosรฌ a dover ignorare l'ultimo essere sulla faccia della terra che desideravo incontrare. Avrei addirittura preferito conversare con mio cugino, il che la dice lunga.

Sempre lui: Shoto Todoroki, che non sembra avere intenzione di darmi tregua oggi.

Mentre cerco di tenerlo d'occhio nel modo piรน discreto possibile fa esattamente l'unica cosa che speravo non avrebbe fatto: si alza e viene verso di me a passi decisi.
Merda, ora ci dovrรฒ parlare faccia a faccia.

Non dice nulla finchรฉ non si trova esattamente di fronte a me, percorrendo a grandi falcate la distanza che ci separa.
Giร  sono piรน bassa di lui quando sto in piedi, se sono pure seduta mi guarderร  dall'alto in basso per tutto il tempo.
E la cosa mi irrita parecchio.

Sfilo le cuffiette dalle orecchie e metto in pausa il brano in riproduzione.

-Per quanto ancora dobbiamo andare avanti ad ignorarci?-

Pone la domanda in modo estremamente calmo, eppure percepisco un certo disappunto misto a provocazione nel suo tono di voce.

-Non ti stavo ignorando...- faccio una pausa rendendomi conto della cosa patetica che ho appena detto -...almeno non completamente-.

Nel silenzio il primo tuono fa vibrare l'aria con il suo impeto improvviso, facendomi sobbalzare per la sorpresa.
La cosa gioca a mio vantaggio, portando la sua attenzione su qualcosa di diverso ed evitandomi cosรฌ di dover rispondere alla domanda.

-Anche se non hai voglia di parlare con me posso sedermi?- chiede, indicando con un cenno del capo la metร  della panchina libera.
Annuisco, facendomi un po' piรน in lร  per lasciargli spazio sufficiente.
La tentazione di rispondere con un "no" รจ alta, ma qualcosa mi trattiene.

L'aria, i tuoni, il vento ed il profumo che si sente prima di un temporale mi fanno intuire che a breve inizierร  a piovere.

Per un tempo che pare interminabile nessuno di noi due dice o fa nulla finchรฉย  la situazione non inizia a diventare imbarazzante.
Sembriamo solo due sconosciuti seduti sulla stessa panchina di un parco pubblico.

La temperatura scende sempre di piรน ed il cielo si sta oscurando ogni secondo che passa.
L'unica cosa positiva del non aver usato il mio quirk oggi รจ che almeno non ne ho subito gli effetti collaterali.
Con il freddo la mia pelle giร  delicata a causa della mia unicitร  peggiora ulteriormente.

Un altro tuono romba quando meno me lo aspetto, seguito da un fulmine cheย  squarcia per qualche istante la volta celeste punteggiata da nubi nere.
Questa volta รจ Todoroki a sussultare.

-Ti fanno paura i temporali?-
La voce mi esce con tanta naturalezza che non riesco a fermarla.
Maledetta me ed i miei istinti da crocerossina.

-No รจ che...- scuote la testa come se volesseย  scacciare via un brutto ricordo -Non amo i rumori forti ed improvvisi-.

Annuisco senza dire niente.
Per esperienza so che le paure non nascono dal nulla, ma non ho intenzione di approfondire rischiando di metterlo a disagio.

Ormai riconosco abbastanza bene l'espressione che Shoto fa quando vorrebbe dire qualcosa ma non trova le parole giuste perciรฒ, mettendo da parte il mio orgoglio, porto avanti io la conversazione per prima.

Alzo lo sguardo verso il cielo, rabbrividendo a causa di una folata di vento particolarmente ghiacciata -Da piccola i temporali mi affascinavano tantissimo. Non riuscivo a spiegarmi chi li creasse e come funzionassero...- sorrido ripescando quel ricordo che credevo di aver sepolto in fondo alla mia mente.

- Mio padre passรฒ un intero pomeriggio a spiegarmelo, mentre io ascoltavo rapita ogni singola informazioni immagazzinando quando piรน possibile...-.
Noto che alla parola "padre" il suo corpo ha un fremito impercettibile.
"Sarร  dovuto al freddo" penso.

Non mi guarda negli occhi, ma qualcosa dentro di me mi fa pensare che stia comunque ascoltando il mio discorso.

-Allora, come mai anche tu qui?- chiedo, ribaltando completamente la conversazione.

-Io...credevo che ti avrei trovata in questo posto-.

La risposta mi spiazza, ma faccio di tutto per non darlo a vedere -Che fai? Per caso ti metti a pedinarmi?-

-No, non lo farei mai-.
Sono parole cosรฌ sincere che non oso metterle in dubbio.

-Allora come facevi a sapere dove mi avresti trovata?-

-Prima che iniziasse la scuola ti ho vista. Piangevi con le cuffiette nelle orecchie e avevi tutta l'aria di una persona che ha bisogno di sfogarsi. Sarei voluto venire a parlarti...ma sei andata via prima che potessi trovare il coraggio di farlo-

Non mi era mai capitato di restare senza parole, ma in questo momento non so proprio cosa dire.
Ha parlato con naturalezza e questo mi fa presumere che dica il vero.

Potrei contraddirlo e convincerlo di aver sbagliato persona e di avermi confusa con un'altra, ma non ho il tempo necessario per inventare una scusa che regga -L'hai detto a qualcuno della classe?- la domando mi esce con un tono piรน preoccupato del previsto.

-No, e non ho intenzione di farlo-

-Ti ringrazio-
Non so se la mia voce riesca ad esprimere la mia gratitudine, ma sono contenta che a scuola nessuno sappia di questo avvenimento.
Odio mostrarmi debole.

Le prime gocce d'acqua iniziano a cadere, picchiettando sul terreno umido e sul duro asfalto.

-Dimentica ciรฒ che รจ successo quel giorno in questo parco e io dimenticherรฒ della prova con i quirk di oggi- esclamo dopo aver pensato bene a come formulare la frase.

-รˆ una specie di ricatto?-

-Consideralo piรน come un patto. Ci stai?-

-Ci sto-

Senza esitare gli porgo la mano, invitandolo a stringerla per sigillare questo accordo improvvisato.
Al contrario di ciรฒ che mi aspettavo, il suo tocco รจ caldo e delicato e la sua pelle morbida come seta.
Divampo di colpo, senza una motivazione precisa.

In quell'istante, in quel preciso istante, i nostri sguardi si incrociano.
รˆ probabile che sia stato quel momento a segnare l'inizio di tutto.

Innanzitutto: buongiorno, o sarebbe meglio dire buonasera visto che sono le 12:39.
Non pubblico da un po', ma dopo una breve pausa sono tornata piรน carica che mai con nuove idee e tanta voglia di scrivere.
Spero che la storia vi stia piacendo, perchรฉ d'ora in poi prenderร  una svolta bella drastica.
Vi prometto che per i capitoli non vi farรฒ aspettare tanto.
Per farmi perdonare oggi ho scritto 1507 parole, che spero siano state di vostro gradimento.
A domani (forse)
Bye <3

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