Todoroki pov:

La raggiungo quasi correndo, mentre si dirige verso la sala monitor a passo spedito, senza nemmeno voltasi per un istante.

-T/n, aspettami per favore- esclamo, tentando di mantenere la voce ferma per evitare che traballi in modo spiacevole lasciando trasparire troppo le mie emozioni.

Non si volta a guardarmi e non mi degna di una risposta. È come se fossi diventato improvvisamente invisibile ai suoi occhi.

Per quanto io stia cercando di mantenere il passo, per non restare indietro, lei non sembra avere la ben che minima intenzione di rallentare.

Vorrei fare uno scatto e piazzarmi davanti a lei, fermarla e guardarla dritta negli occhi.

A discapito di questi pensieri non mi muovo, bloccandomi in mezzo alla strada.

Abbasso la testa lasciando che il corso degli eventi mi scorra addosso come gocce d'acqua.

Probabilmente percepisce che non la sto più seguendo, per questo rallenta in modo graduale cercando di evitare che io me ne accorga.

La vedo esitare, valutando le opzioni.
La conosco da poco, ma so che è troppo orgogliosa per girarsi a guardarmi.

Prima che riprenda a camminare cerco di dire qualcosa che nella mia testa risuona quanto meno sensato -Mi dispiace che il mio gesto ti abbia infastidita-

Vorrei essere più sincero con lei. Spiegarle che l'ho fatto principalmente perché la vedevo davvero molto preoccupata, e credevo che portarla alla vittoria l'avrebbe fatta stare un po' meglio.

Che idiota che sono stato.

-Le tue scuse non cambieranno le cose, Todoroki- pronuncia ogni singola lettera scandendola con precisione. Il mio cognome risuona disgustoso sentendolo uscire dalla sua bocca.

Non si ferma ulteriormente, mi ha già regalato fin troppo del suo tempo.
La vedo scomparire all'interno della sala monitor, sbattendosi la porta alle spalle con un tonfo sonoro.

Rimango solo, intravedendo un senso nelle sue parole.

Ero davvero convinto che superando la prova con maggiore facilità e facendole impiegare meno sforzi l'avrei aiutata a stare meglio.

Forse però, ripensandoci adesso, avrei potuto lasciare che anche lei partecipasse.
Ai suoi occhi deve essere sembrato che volessi solo sminuirla e prendermi tutta la scena.

Mi dirigo verso la porta, afferrando saldamente la maniglia che solo poco fa era stretta tra le mani di t/n.

Porto il peso in avanti ed attraverso la soglia, entrando di nuovo nella sala Monitor.

Prima ancora che la mia vista possa abituarsi all'oscurità il rumore degli applausi giunge alle mie orecchie.

Inizialmente non capisco perché i miei compagni stiano facendo tutto quel baccano, solo mentre vado verso di loro mi accorgo che fissano tutti quanti me.

-Sei stato grande, Todoroki-
Kirishima mi fa segno di avvicinarmi, complimentandosi in modo gentile.

Cerco con la coda dell'occhio T/n, tentando di incrociare almeno per qualche secondo il suo sguardo.

Inizialmente non riesco a vederla, così mi sposto verso destra per avere una visuale migliore.

È vicina alla ragazza estroversa dalla pelle rosa. Sicuramente sono amiche.
Lo deduco dal modo in cui gesticolano tranquillamente e parlano tra loro con naturalezza.

Sussulto quando t/n si accorge che la sto guardando, anche se riesco quasi subito ad acquisire un'espressione quanto meno neutra.

Volta la testa dall'altro lato, ricominciando a parlare come se nulla fosse.

Mi appunto mentalmente che in qualche modo dovrò chiederle scusa.

Nonostante tutto lei è stata una delle poche persone con cui ho parlato all'interno della U.A.

Ormai mio padre è deciso a farmi proseguire gli studi qui, perciò la cosa più logica è chiarire con lei.
Non mi va che ci siano questioni in sospeso con qualcuno che vedrò tutti i giorni per i prossimi anni.

Dopotutto lei è la stessa ragazza che cerco con discrezione, la stessa che ho tentato di ignorare il primo giorno, la stessa che piangeva quella sera sulla panchina umida di un parco di Tokyo.

Se dovesse iniziare ad ignorarmi, se dovesse decidere che per lei io sono solo un intralcio, non credo riuscirei a sopportarlo.

T/n pov:

-Non sembri molto felice di aver vinto-

-Eh?- Mi volto verso la mia amica, rendendomi conto che non sto prestando per nulla attenzione alle sue dizioni.

-Ho detto che non mi sembri molto felice di aver vinto- ripete, scandendo meglio le parole ed alzando la voce come quando si parla con qualcuno di anziano.

-Ah! Scusami, è che con questo frastuono non riesco a sentirti bene- alludo con la testa al gruppo dei nostri compagni radunato poco più in là introno a Todoroki.

-Hai dimenticato di rispondere alla domanda- interviene di nuovo.

-La domanda?-

-Dio T/n mi farai uscire di testa oggi- sorride, mentre con calma si appresta a proseguire con il discorso e ripetere tutto per la terza volta.

-Ti ho chiesto se sei felice di aver vinto o meno-.
Nonostante tutto ammetto che è una persona davvero paziente.

-Certo che sono felice di aver vinto! Perché non dovrei?-

Alza le spalle sistemandosi il costume da Hero -Bhè di sicuro la tua espressione quando è stata annunciata la vittoria del tuo Team era tutto tranne che felice-

Sbianco di colpo -Si notava così tanto?- chiedo, sfregando tra loro le mani.

-Sai com'è, hanno solo inquadrato la tua faccia con un bel primo piano mandandola in onda su quel gigantesco monitor- mi tira una gomitata amichevole -Nemmeno al cinema c'è una definizione delle immagini così alta-.

Scoppia a ridere, contagiando anche me.
Non è una di quelle risate che fai quando prendi in giro qualcuno, bensì una di quelle allegre che nasce dall'empatia tra due care amiche.

-Quindi ammetti che non eri felice di aver vinto- aggiunge, appena riprendiamo fiato.
Non lo dice come se ponesse una domanda, la sua è una affermazione vera e propria.

-Io non l'ho mai detto-

-Mhmmm...invece si, una cosa come due minuti fa-

Sbuffo, abbassando lo sguardo.

Mina si accorge di questo improvviso cambiamento e si avvicina a me -Ehy se non vuoi parlarne non è un problema, però sappi che sono disposta ad ascoltarti-

Le sue parole sono così sincere, ed io ho così tanto da dire che non riesco a trattenermi -È stato brutto. Ero davvero carica e pronta a dare il meglio nella prova, e quando Todoroki è riuscito a vincere senza il bisogno del mio aiuto mi sono sentita...ecco...inutile.-

Annuisce in silenzio per un tempo che mi sembra interminabile -Non dirlo nemmeno per scherzo, t/n. Non attribuire mai a te stessa la parola "inutile"- lo sguardo di Mina è così serio che non voglio contraddirla.

-Sono certa che la sua intenzione non era quella di farti sentire in questo modo. Guardarlo...- prosegue, indicando con la testa Todoroki.
-Sará pure un po' freddo a prima vista, eppure è lo stesso che a mensa mangia la Soba fredda, che ascolta credendo di non farsi notare i tuoi discorsi sui cuori di carta e che la prima mattina a scuola è rimasto a fissarti con una espressione imbambolata per un minuto buono-

-Aspetta, in che senso ascolta i miei discorsi sui cuor...-

Mi interrompe in modo brusco -Shhhhh, il punto non è questo-

-E allora quale sarebbe?-

-Il vero succo della questione è che tutto ciò che ha fatto è stato in buona fede. Non credo volesse farti stare male.
Con questo non voglio giustificarlo, ma solo informarti che Shoto Todoroki è perfettamente a conoscenza delle incredibili capacità che possiedi e che non farebbe intenzionalmente nulla che possa spegnere la luce nei tuoi occhi-

Annuisco ritornando a sorridere -Grazie Mina, grazie davvero-

Ciaoooo,
Sono viva eh, non temete *vi manda un abbraccio virtuale*.
Questo è il capitolo, più lungo del solito perché ho deciso che dalle 900 parole cercherò sempre di farne 1300 circa, lol.
Eh nulla, come state?
Io bene dai.
Sono abbastanza soddisfatta del capitolo, ma si può sempre migliorare.
Ringrazio tutti quelli che votano questa storia e mi sostengono <3
Love U
Alla prossima :))))
P.S pubblico di mattina perché mi sono accorta che ieri sera mi ero scordata (nonostante avessi il capitolo pronto)...che dire...non brillo proprio di intelligenza AHAHSHAHAGSGS