CAPITOLO 10


Il medico appare da dietro il paravento verde, portandosi dietro anche Dyana.
" Non voglio che mi veda alla luce del giorno, non so che reazione potrebbe avere, dice di amarmi, che non le importa del mio aspetto; questa sarebbe una buona occasione per vedere se la pensa come mi ha detto".
D' improvviso, mi distrae da
quest' idea il dottore che fa capolino asserendo:
« Ok Chris, vediamo un po' cosa si può fare per il tuo problema»
Dichiara con molta tranquillità:
«Adesso togliti il cappuccio dalla faccia, cosicché io possa visitarti e capire il problema»

Con molta calma, infila i guanti in lattice e inizia a scrutare il mio volto con una strana torcia, chiedendo:
« Non mi hai detto che hai avuto un incontro ravvicinato con l'acido della batteria dell'auto, la tua immagino!?»
A quella domanda non so proprio cosa rispondere, mi limito solo
ad annuire:
« Sì»
Lentamente muove il mio viso con una mano, prima a destra, poi a sinistra per osservare meglio.
Dopo un quarto d'ora di visita mi comunica:
« Dunque Chris, dopo aver effettuato una visita ben accurata ho tratto le mie conclusioni. Si può fare qualcosa, ma l'operazione sarà lunga, durerà otto ore e la degenza è di tre mesi, sei disposto a tutto questo?»
Mi chiede fissandomi, mentre io scruto lo sguardo di Dyana aspettando un suo cenno che non tarda ad arrivare, lei annuisce e io asserisco al medico:
« Se mi assicura che riavrò la mia faccia, non mi importa, farò tutto quello che c'e da fare»
Soddisfatto si solleva dalla sua poltrona proclamando:
«Molto bene allora, iniziamo l'intervento anche la settimana prossima, se per te va bene»
Felice e simultaneamente preoccupato affermo:
«Va benissimo, grazie dottore»
Lui, mentre mi dà una stretta di mano:
« Per favore, chiamami Dick e non ringraziarmi, sei il cugino di Dyana quindi è tutto ok. Ci vediamo la prossima settimana Chris»
Io e lei, stiamo per uscire dalla porta dello studio, quando lui la ferma annunciando:
«Dyana, scusa potrei parlarti un secondo?»
Rientra avanzando verso di lui, nel contempo il medico mi comunica con lo sguardo di lasciarli soli.
«Certo, dimmi Dick»
Accosto la porta per non chiuderla completamente, permettendomi di percepire quello che si dicono; ma il dottore per mia sfortuna se ne accorge mi fa un sorriso e viene a chiuderla.
A quel punto non ho più nessuna possibilità di ascoltare.

DYANA

Dick, mi trattiene nel suo studio mentre sto per uscire, lasciando fuori Chris. "Cosa vorrà dirmi" mi domando.
Si accosta a me con un atteggiamento che mi mette a disagio.
Mi comunica accarezzando il mio braccio:
«Dyana, tu sai che queste operazioni chirurgiche hanno un costo, non ho voluto parlartene davanti a Chris perché è te che conosco»
Mi scosto da lui con nonchalance comunicando:
« Ecco Dick, è proprio di questo che volevo parlarti, purtroppo noi...io»
Mi interrompe dichiarando:
« È tutto ok, sta tranquilla, una di queste sere mi piacerebbe invitarti a cena»
Un invito? Ho già capito cosa intende, così gli annuncio:
«Vedremo, non me la sto tirando, è solo che ho una marea di lavoro per tutto questo mese»
Lui asserisce con un sorriso a trentadue denti:
« Non preoccuparti, aspetterò! »
« Devo andare adesso, non vorrei che Chris si sentisse abbandonato»
Dico con un sorriso di circostanza.
« Non sei la babysitter di tuo cugino no?»
« N-no, certo che no!»
« E allora»
« Devo andare, scusami, ci sentiamo. Ciao! »
Annuncio frettolosamente, lo saluto e vado a raggiungere Chris fuori della porta.
Non appena mi vede, mi prende per mano e lasciamo l'ospedale.
Mentre siamo in macchina, dirigendo verso casa, mi rivolge una domanda:
« Come mai ti ha trattenuta nello studio, che voleva?»
Non pensavo che me lo chiedesse, credevo non gli importasse.
« Cosa...? Ah Dick intendi? Niente, mi vuole portare a cena»
La cosa mi diverte, voglio proprio vedere come reagisce.
« A cena certo, poi viene il "dopocena"»
Afferma con disappunto e una nota di gelosia.
« Chris, non preoccuparti, so come tenerlo a bada, prenderò tempo fino all'ultimo intervento; poi gli darò il due di picche»
« Lo dici per tranquillizzarmi vero. Certo d'altronde che speranze ho di piacerti, lui è molto meglio di me»
Alla pronuncia dell'ultima frase, arresto l'auto, mi volgo verso di lui per poi proclamargli:
« Ascolta Chris, tu non mi piaci soltanto, io ti amo e di Dick non me ne frega niente. Lo assecondo solo per permetterti di fare l'operazione, tutto qui»
Ci baciamo, rimetto in moto e parto.

Arrivati a casa preparo per la cena, mentre Chris si siede sul divano navigando su internet dal computer,
« Che fai amore?»
Gli chiedo curiosa.
« Mi informo sull'andazzo della borsa»
Annuncia.
« Interessante, ma perché ti interessa?»
« Perché se gioco bene le mie carte, mi riprendo tutto, tornando a contare e tu con me»
« Grande, ma come pensi di fare»
« Ho un piano, scusami se non te ne parlo per il momento, ma preferisco così»
Sollevando le braccia con i palmi rivolti verso l'alto e le labbra serrate asserisco:
« Certo, non preoccuparti capisco»
A cena, Chris parla poco e quasi non tocca cibo, notando il suo stato d'animo gli chiedo:
« Chris, cos'hai? Non hai mangiato quasi nulla e sei particolarmente silenzioso. Sei in ansia per l'intervento?»
« No, non è questo»
Domando curiosa:
« Allora cos'è?»
China la testa rivolta al pavimento dichiarando:
« Parli sempre di questa maledetta operazione, e se non dovesse riuscire e continuerei a essere un mostro, tu mi ameresti ancora?»
Senza pensarci gli rispondo:
« Sì, per la milionesima volta, quando ti fiderai di me fammelo sapere. Io vado a letto, buonanotte»

CHRIS

Rimasto solo rimugino su quanto è appena accaduto, poi mi dico
" forse ha ragione lei, ho troppa paura di rimanere in questo stato. Anche se mi afferma il contrario, sono sicuro che non sarebbe felice di vivere accanto a un mostro per il resto della sua vita e io rimarrei da solo...di nuovo".
Adesso basta crucciarmi di queste idee malsane, mi sta scoppiando la testa a furia di riempirla di pensieri.

Ascendo le scale, avviando in camera da letto. Mi accorgo che Dyana dorme,
mi levo i vestiti, mi infilo sotto le coperte; la accosto vicino in un tenero abbraccio per tutta la notte.

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