Capitolo 116

Pov Yunho

"Mingi! Eccoti finalmente! Ti ho cercato per tutta la scuola, dov'eri?" chiedo abbracciando da dietro il mio ragazzo, al che lui mette le mani sopra le mie e appoggia la sua testa sulla mia spalla.
"Yuyu ero andato a cercarti con San" mi dice staccandosi e girandosi verso la mia direzione per poi appiccicarsi al mio corpo e lasciarmi dei baci lunghi sulle labbra.
"Non siete ancora arrivati a casa piccioncini" sentiamo una voce familiare e subito ci stacchiamo.
"Hongjoong non essere geloso, Seonghwa è lì vicino a te" risponde il mio ragazzo e Seonghwa sorride mentre il suo fidanzato arrossisce.
"Che carino un Hongjoong timidino" aggiunge San. Ci giriamo tutti verso di lui e lo troviamo con Wooyoung.
"Ben arrivati anche a voi due" dico alla coppia che è appena arrivata.
"Ne mancano due" interviene Hongjoong e tutti noi annuiamo.
"Siamo qui...circa" sentiamo la voce di Yeosang e ci giriamo verso di lui e lo troviamo con Jongho intento a palleggiare un pallone da calcio : sempre il solito insomma.
"Cosa intendi dire con quel circa Yeosang? Ti sembro a metà?" il ragazzo ferma il pallone e tutti noi scoppiamo a ridere.
"Sicuramente non sei a metà" gli risponde Yeosang mettendo una mano sulla faccia per poi sospirare.
"Beh forse sono a metà siccome il mio cuore è tuo" Jongho si avvicina alla faccia di Yeosang dicendo quella frase con una voce profonda.
Rispondiamo tutti con alcuni versi schifati come facciamo ogni volta e i due al centro dell'attenzione ci guardano male.
"È inutile che facciate così quando siete i primi a sbaciucchiarvi ogni mezzo secondo" il più piccolo ci incalza con quella frase e poi bacia il biondo. Alla fine ha ragione.
"Va bene va bene, basta coi baci ora. Dove andiamo?" interrompiamo le nostre risate per pensare e poter rispondere a San.
"Oggi al luna park i costi sono tutti dimezzati perciò possiamo andare a mangiare e poi dirigerci lì" suggerisce Seonghwa e noi ci guardiamo per poi annuire rapidamente.
"Tutti d'accordo quindi?" chiede Mingi e gli altri rispondo con un forte e chiaro "si".
"Andiamo allora" Yeosang ci fa segno con la mano di andare e tutti noi lo seguiamo.
Ci mettiamo ognuno affianco all'altro ma piano piano vedo la luce svanire sempre più velocemente fino a ritrovarci nel buio più totale.
Guardo i miei amici che però iniziano anche loro uno ad uno a scomparire lentamente fino ad arrivare a Mingi che era affianco a me.
Inizio a sentire le lacrime agli occhi mentre provo a muovermi ma sento qualcosa bloccarmi perciò cerco di liberarmi.
"Yunho, mi spiace" sento la sua voce ma poi anche lui si dissolve come gli altri sei ragazzi e io cado per terra facendomi male alla testa finendo poi per sentirmi come se venissi risucchiato da qualcosa di molto forte.

Apro gli occhi e mi rendo conto subito che quello che stavo facendo era solo un sogno.
Inizio a sentirmi accaldato e infatti alcune gocce di sudore cadono dalla mia fronte mentre guardo il mio corpo pieno di tagli e sangue ormai secco. Lì, il dolore inizia a propagarsi lungo tutto il mio corpo. Alzo la testa ormai pensate e guardo attorno a me solo che questa volta sento il respiro mancarmi per un paio di secondi tanto che, quando realizzo l'accaduto sento l'aria uscire dai miei polmoni come se per obbligo.

Erano tutti legati attorno a me : San, Yeosang, Wooyoung, Hongjoong, Seonghwa, Mingi e poi c'ero io.
Eravamo in sette e ciò voleva dire che mancava ancora una persona ma nessuno dei nostri genitori era lì.
La paura che a Jongho potessero far qualcosa inizia a sovrastarmi l'intero corpo mentre guardo gli altri sette accanto a me.
"Sei sveglio" sento una flebile voce e mi giro velocemente verso di essa trovando Mingi che mi guarda con la faccia inclinata mentre cerca di sorridere.
Gli occhi iniziano a farmi male assieme alla testa mentre il mio cuore inizia a battere più velocemente.
"Mingi, sei vivo" dico con la voce roca e lui allarga ancora di più il suo sorriso.
Gli altri ragazzi sono tutti svenuti con la bocca legata a differenza di me e Mingi.
"Sono proprio dei coglioni eh" continua lui con la poca forza che gli era rimasta e io impreco mentalmente.
"Ti prego Mingi non te ne andare" dico sentendo delle lacrime amare scorrere sulla mia faccia sia per lui che per i miei amici.
"Non ti ho ancora fatto mio, non ti libererai di me così facilmente" dice mentre si sforza a parlare o almeno a muovere le labbra per far uscire una frase capibile e poi termina con il sorriso di prima.
"Promettilo" dico mentre inizio a sentire la testa girarmi ancora più di prima.
"Te...te lo...te lo prometto" dice mentre chiude gli occhi senza più riaprirli.
"No" urlo o almeno per me quello era un urlo ma nemmeno qualcuno lontano qualche metro riuscirebbe a sentirmi.
"Me lo hai appena promesso" dico scoppiando a piangere mentre un dolore atroce si propaga nel mio petto acquistandone il completo possesso.



Pov Narratore

L'uomo, dopo che si era assicurato che i tre stessero dormendo, gli prese e li portò in cantina assieme agli altri quattro. Quando vide Hongjoong per terra privo di sensi, lo prese e lo legò ad una sedia non curante della quantità di sangue che c'era sul pavimento.
Lì legò tutti assieme e poi andò dalla donna.
"Pulisci il sangue che c'è per terra. Non lavorerò mica con quello schifo tra i piedi" le ordinò l'uomo e lei cercò di controbattere ma si fermò e si girò per poi andare a prendere dei stracci e pulire.

Jongho aveva provato a chiamare Yeosang più e più volte senza ottenere risposta, poi era passato a San e a Wooyoung ma anche loro nessuna risposta. Ormai aveva capito che era successo qualcosa perciò uscì di casa ma si ricordò che non aveva una macchina. Suo fratello era fuori e sua madre era scesa al lavoro. Che cosa poteva fare? Iniziò ad incamminarsi verso la casa di Hongjoong che era davanti a quella di Seonghwa per verificare che magari non fossero tornati a casa ma quando suonò, nessuno rispose in entrambe le abitazioni.
Prese il telefono e digitò il numero della polizia e subito si portò il telefono all'orecchio mentre un gran senso di paura si diffondeva in lui. Dopo qualche secondo sentì qualcuno dall'altro lato rispondere e lui senza manco pensarci parlò velocemente.
"Qui è la polizia-" Jongho interruppe la signora.
"VI PREGO SETTE RAGAZZI SONO STATI RAPITI DA DUE PERSONE OMICIDA" il ragazzo purtroppo stava parlando molto velocemente preso dall'ansia e dal panico perciò la donna dovette chiedere di ripetere ma in un modo calmo.
"Cosa cazzo non capisce, SETTE RAGAZZI SONO STATI RAPITI" la voce di Jongho era molto alta e chiunque avrebbe potuto sentirlo.
"Ha qualche indirizzo?" la donna questa volta aveva capito ma ormai era troppo tardi. Jongho disse velocemente la via della casa di Mingi e Yunho ma essa non poté sentirlo siccome il telefono del ragazzo si era scaricato.
"Pronto? Pronto?! MI SENTE?" il ragazzo tolse il telefono dalla faccia per vedere lo schermo e quando non lo vide illuminarsi ma anzi, vibrare, venne preso da una rabbia profonda e senza manco ragionare iniziò a correre verso la loro casa.

Intanto in quell'arco di tempo il padre di Yunho era sceso sotto dai ragazzi e come aveva fatto con suo figlio e Mingi, avrebbe fatto lo stesso anche con San, Seonghwa, Yeosang e Wooyoung. Per Hongjoong invece decise di aspettare siccome sarebbe morto all'istante con un'altra perdita di sangue.
Non poteva perdere una pedina così importante no?

Preparò un coltellino assieme ad un taser per il nostro piccolo Hongjoong. I ragazzi erano ormai già svegli tranne i loro due figli e quello ferito con la pistola e San avrebbe dato di tutto in quel momento pur di essere vicino a Wooyoung. Si tolse il ragazzo dalla mente e si guardò attorno trovando gli altri svegli. Impallidì vedendo lo stato di Yunho, Mingi, Hongjoong e Seonghwa e per qualche secondo perse la cognizione del tempo.
Cercò di parlare ma non ci riuscì siccome era bloccato da qualcosa che si trovava sulla sua bocca, più precisamente un pezzo di stoffa tirato e legato attorno a tutta la sua testa.
Fece uscire solo dei versi di negazione quando vide l'uomo avvicinarsi a lui e subito dopo sentì altri rumori uguali ai suoi ma da altre persone. Con la coda dell'occhio guardò a destra e vide Yeosang e Wooyoung che cercavano di dimenarsi nel proprio posto ma tutti e tre sentirono una scossa al collo. Non era il taser che aveva Chul ma era il tasto che aveva schiacciato ad avergli dato quella scarica elettrica e ovviamente anche Yunho, Mingi e Seonghwa la ricevettero.
San si calmò ma quando sentì qualcosa bruciare sul suo braccio strizzò gli occhi e urlò con tutta la voce che aveva. Esso stava lasciando in lui un taglio profondo lungo tutta l'altezza del braccio sinistro che ormai aveva iniziato a perdere sangue e assieme ci aggiunse anche una scossa elettrica media. Era solo l'inizio? Decisamente.

Dopo aver lasciato qualche segno sulla sua pelle decise di passare a qualcun altro, nonché a Yeosang però prima tagliò una piccola ciocca di capelli a Choi e la raccolse in un sacchetto.

Yeosang era felice del fatto che Jongho non si trovasse in quella situazione e sperava che venisse a salvarli siccome era ormai passato sicuramente tanto tempo ma oramai l'uomo, dopo aver pulito il coltello, stava avanzando verso di lui. In quel momento era dura ammetterlo ma lui sperava che a Jongho non accadesse nulla siccome sapeva che non sarebbe rimasto in vita dopo tutto quello. Chiuse gli occhi e prima ancora di prepararsi psicologicamente a quello che stava per accadere, sentì qualcosa prima pizzicargli la coscia poi creare un intenso dolore ad entrambe le gambe. Era tentato dall'aprire gli occhi ma non lo fece e tirò la testa all'indietro. L'uomo sorrise e graffiò con il coltello la sua clavicola facendone uscire varie gocce di sangue e poi decise di fermarsi lì con Yeosang. Era felice? Sì, ma non abbastanza.

Con Wooyoung voleva fare qualcosa di nuovo...



***

*/Per favore, ve lo chiedo per favore non riprendete questo mio...commento? Queste parole vanno solo a voi e non vanno rimandate/*

Io sinceramente mai mi sarei aspettata di conoscere persone come voi (non mi dilungo perché i ringraziamenti saranno alla fine è lì dovrete sopportarmi in quantità smisurate) mai e poi mai avrei pensato che scrivendo una storia mi sarebbe capitata una fortuna del genere...venticinque mila visualizzazioni? Seriamente? Non ho fatto niente, voi avete fatto tutto eppure sono io quella che spruzza gioia da ogni poro in questo momento grazie a voi. Seriamente, non so cosa abbia fatto per conoscervi e manco so come facciate ad aver letto sta storia fino addirittura ad arrivare al capitolo...centosedici. La divina commedia praticamente però senza divina ovviamente...insomma il senso di lunghezza è quello. Vorrei tanto poter fare qualcosa per ognuno di voi, rendervi felici, veramente felici e farvi sorridere sempre (cabbio ho scritto un poema, scusate).
𝓖𝓻𝓪𝔃𝓲𝓮 𝓹𝓮𝓻 𝓽𝓾𝓽𝓽𝓸♡

*/Per favore, ve lo chiedo per favore non riprendete questo mio...commento? Queste parole vanno solo a voi e non vanno rimandate/*

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