Capitolo 113
Pov Narratore
L'uomo stava bruciando la pelle di Seonghwa e in quel momento Yunho si mise ad urlare così forte per il suo migliore amico che anche Mingi si svegliò di scatto sia per le grida che per la sostanza dentro il suo corpo.
Vide Yunho sul punto di piangere mentre urlava disperatamente e poi sentì altre urla abbastanza soffocate da parte di qualcuno accanto a lui e si girò verso di esso per poi vedere il suo amico soffrire. Che cosa cosa ci faceva qui? era la prima domanda che gli era passata per la mente e dopo realizzò quello che stava accadendo al braccio del ragazzo. Iniziò ad urlare a squarciagola anche lui solamente che era molto più vicino all'uomo perciò esso smise e appena tolse il ferro dal suo corpo era rimasto un qualcosa di scuro, molto scuro perché appunto la pelle si stava seccando e a Seonghwa faceva tanto male.
Yunho aveva smesso di urlare e a Mingi era salita una paura nel suo stomaco più grande di quelle avute in precedenza e stava cercando piano piano di allontanarsi ma, legato alla sedia non era in grado di fare niente. Yunho invece stava chiedendo pietà per quello che stava facendo l'uomo, vedere Mingi ancora vivo e anche Hwa gli aveva dato un po' di forza ma la donna, non volendo che nessuno li sentisse, puntò la pistola che aveva preparato prima contro la testa del ragazzo per farlo stare zitto e in quel momento, sentendo il rumore dell'arma, Mingi si girò verso il suo ragazzo ed ebbe ancora più paura. Preferiva che fosse lui a morire ma l'altro doveva rimanere in vita perciò supplicò Yunho di stare zitto e pregò il padre di non fargli niente ma ovviamente, quelle per Chul erano solo parole inutili che mai avrebbe ascoltato siccome dopo Mingi sarebbe sicuramente passato a suo figlio.
Riprese le forbici che aveva lasciato prima e tagliò la manica della maglia del braccio di Mingi che non era ancora stato ferito. Il ragazzo chiuse gli occhi mentre si aspettava di sentire dolore da un momento all'altro ma li riaprì dopo qualche secondo non sentendo niente. Purtroppo l'uomo voleva che il ragazzo in sé vedesse il dolore che gli avrebbe creato da un momento all'altro perciò appena lui aprì gli occhi, Chul mise il ferro ancora caldo sulla sua pelle.
Seonghwa era svenuto, stremato dal dolore mentre Yunho non poteva fare niente o sarebbe stata la sua vera fine in quell'esatto momento.
Le urla di Mingi rimbombavano nell'immensa stanza finché l'uomo non smise e tolse il metallo. Non lo avrebbe mica ucciso subito, no?
Passò a Yunho e la donna si allontanò immediatamente con il cuore in mano mentre l'uomo, piuttosto che ferire il suo braccio, decise di passare alle gambe alla quale non aveva ancora fatto niente.
"Un quadro non si lascia mai incompleto" disse e procedette anche con suo figlio.
I tre quella notte passarono le peggio torture senza poter arrivare ad una fine che in quella oscura sera tanto desideravano.
Per adesso i ragazzi feriti erano solo tre, il che significava che mancavano altri cinque.
Il giorno dopo, a scuola non c'erano ancora né Yunho né Mingi e a loro si era unito anche Seonghwa che per motivi appunto a noi risaputi, mancava.
Hongjoong sapeva che Hwa era andato dai ragazzi il pomeriggio precedente e non vederlo a scuola quella mattina aveva creato un lui un po' d'ansia perciò era andato da San e gli aveva riferito il tutto.
Anche Wooyoung era con lui perciò li bastò fare due più due per arrivare ad una ipotesi rilevante.
Aveva riferito ai due ragazzi quello che Leah aveva fatto e a San fu tutto più chiaro in quel momento.
"Wooyoung dovevi dircelo ieri non oggi" San lo rimproverò ma non per farlo sentire uno schifo ma perché sapeva cosa stava accadendo, o almeno poteva immaginare solo una piccola parte di tutto quello che i ragazzi erano obbligati a passare in quei quasi quattro giorni d'inferno.
I ragazzi si radunarono tutti a casa di Hongjoong siccome era l'unica senza genitori e iniziarono a parlare. San spiegò la situazione familiare sia di Yunho che di Mingi a tutti quanti e inutile dire che rimasero sbalorditi ma anche schifati, persino Jongho che era abituato a scene del genere.
"Facciamo così, magari ci stiamo solo facendo film mentali per niente e domani Seonghwa ritornerà a scuola, forse si è fermato da loro per aiutarli oppure-" Hongjoong interruppe San mentre stava parlando.
"E se così non fosse? E se stessimo perdendo solo tempo? Vuoi veramente aspettare fino a domani e per di più dopo la scuola?" il ragazzo sbatté le mani sul tavolo e Yeosang andò subito da lui per calmarlo mentre Wooyoung si era messo davanti a San e lo aveva spintonato leggermente indietro per farlo allontanare dai ragazzi.
"San, Hongjoong ha ragione, non possiamo aspettare fino a domani" gli disse ma l'altro negò con la testa e spinse il suo ragazzo per poi tornare dagli altri, non voleva alzare la voce contro di lui perciò decise di trattenersi.
"Se domani Seonghwa non ritornerà a scuola o almeno uno dei tre allora chiameremo subito la polizia" questa volta ad interromperlo fu Jongho.
"Prima di chiamare la polizia dovremmo verificare anche noi la cosa, magari due di noi vanno il pomeriggio e ci teniamo tutti in contatto. Se le persone che andranno non risponderanno entro mezz'ora allora gli altri chiameranno la polizia" anche Jongho venne interrotto.
"Ma sei impazzito?" ci pensò Hongjoong ad alzare la voce.
"Se Seonghwa, Yunho e Mingi sono veramente in pericolo non possiamo far andare due di noi per metterci in pericolo" disse Wooyoung negando le idee di Jongho mentre gli altri tre annuivano.
"Allora cosa possiamo fare?" Hongjoong non resisteva più e voleva assolutamente fare qualcosa o almeno sapere come stesse il ragazzo.
"Adesso non possiamo andare da loro, è tardi ed è meglio farlo quando c'è luce" intervenne di nuovo San che sembrava l'unico lucido in quel momento ma Hongjoong prese ed entrò in camera sua sbattendo fortemente la porta senza nemmeno preoccuparsi dei suoi amici ancora in casa sua.
Wooyoung lo rincorse e andò dietro di lui per poi entrare in camera sua ma l'altro vedendolo gli urlò contro di uscire perciò il più piccolo dei due prese l'altro per il braccio per calmarlo.
"Hongjoong ascolta, facendo così non risolvi assolutamente niente. Dobbiamo aspettare che-" Hongjoong lo fermò e scansò il braccio del ragazzo con frustrazione per poi andare alla finestra e guardare fuori. Wooyoung si stava stufando siccome il ragazzo non lasciava nemmeno il tempo agli altri di parlare.
"Hongjoong cazzo non puoi pensare solo a te stesso, lo vuoi capire? Adesso non possiamo fare niente per Seonghwa se non aspettare domani e vedere se ci sarà a scuola o meno" Wooyoung sapeva che tutto questo era causato dalla mancanza del ragazzo che piaceva a Hongjoong ma non poteva lasciarlo agire di testa sua.
Gli altri intanto li raggiunsero sentendo le urla di Wooyoung.
"È facile per te dire una cosa del genere perché il tuo ragazzo è ancora qui ed è con te e la stessa cosa vale per voi due" disse indicando prima San e poi Yeosang e Jongho.
Gli ultimi due non dissero niente siccome non era il caso di controbattere però San si avvicinò a Wooyoung e lo tirò leggermente indietro.
"Hai ragione Hongjoong però capisci che se facciamo qualcosa ora andrà molto probabilmente a nostro discapito" San cercò di farlo ragionare ma lo stesso Hongjoong non gli dava retta.
"Non possiamo chiamare la polizia e basta? Ora?" Yeosang disse un po' inpanicato per la situazione che si stava creando ma nessuno dei ragazzi rispose, si scambiarono solo degli sguardi tra di loro mentre Hongjoong gli dava le spalle.
Nessuno capiva più niente, la situazione era tesa e Hongjoong voleva solo che i ragazzi se ne andassero il prima possibile per compiere il suo piano.
"Lasciamo passare questa notte e poi vedremo domani" San era d'accordo sull'affermazione del suo ragazzo però c'era assolutamente qualcosa che non lo spingeva a chiamare la polizia, anzi lo bloccava.
"Ragazzi forse è meglio tornare ora ognuno nelle proprie case" consigliò di nuovo Yeo e tutti annuirono per poi lasciare la casa. San fu l'ultimo ad uscire da essa e prima di chiudere completamente la porta, diede uno sguardo dietro di sé per l'ultima volta con la speranza che magari Hongjoong scendesse ma ovviamente non fu così.
Chiuse la porta e si assicurò che fosse ben chiusa per poi andare.
I quattro si avviarono per le proprie strade a coppie siccome Jongho voleva rimanere da Yeosang mentre San stava scongiurando il suo ragazzo a rimanere da lui.
Jongho e Yeosang si fecero una camminata fino a casa del secondo e nessuno dei due aveva osato fiatare : il più piccolo stava pensando alla situazione in cui si erano ritrovati e l'altro invece, dava fastidio il comportamento di Jongho nei confronti di Wooyoung. Non riusciva proprio a concentrarsi in quel momento su un piano siccome stava pensando a come il ragazzo vicino a lui dedicava all'altro degli sguardi troppo...troppo da innamorato?
Sbuffò per un momento e Jongho gli chiese cosa avesse senza però ottenere niente di concreto siccome la risposta di Yeosang fu un "Niente" detto in un modo freddo.
D'altro canto Jongho pensava che fosse per i loro amici e che fosse solo preoccupato.
Quando arrivarono a casa del più grande, si cambiarono e andarono direttamente a dormire, anzi, Yeosang si diresse in camera sua e l'altro lo seguì.
Il più grande non c'è la faceva più anche perché ogni volta doveva soffrire lui in silenzio mentre l'altro continuava a dare attenzioni ad un ragazzo già fidanzato quindi decise di fare una cosa siccome pensava che dopo quella notte sarebbe tutto cambiato.
San e Wooyoung invece si stavano incamminando verso la casa di quest'ultimo siccome San voleva farsi perdonare per come lo aveva trattato prima ma ovviamente la situazione diventò ancora più tesa tra i due.
"Wooyoungie scusami veramente, io non-" San venne interrotto dall'altro.
"Perchè non vuoi chiamare la polizia eh? Che male ci sarebbe? L'hai detto pure tu prima che quei pazzi sono in grado di fare di tutto, ucciderli è solo la ciliegina sulla torta come tocco finale" erano ancora in strada e Wooyoung stava urlando.
San si ricompose e tornò serio.
"Ho paura per loro, ho veramente paura per loro ecco perché non chiamo la polizia" disse.
"Hai paura per cosa esattamente? Che la polizia arresti i loro genitori? Non è meglio? Perché cazzo dovrebbero continuare a vivere in pace dopo quello che hanno fatto ai loro figli" San tappò la bocca al suo ragazzo siccome chiunque poteva sentirli in quel momento e nessuno dei due fiatò ancora. Wooyoung alla fine si convinse che era meglio aspettare il giorno dopo.
Alla fine di tutto ciò, San si era fermato da Wooyoung e per la prima volta aveva conosciuto i suoi genitori; Yeosang stava guardando il soffitto e aveva deciso di dire tutto quella notte e di farla finita lì se sarebbe servito mentre Hongjoong si pentiva di non essere andato con il ragazzo che amava e anzi, si pentiva di quello che gli aveva detto la domenica. Lo voleva vicino in quel momento perciò decise di andare a casa dei ragazzi.
Quando chiuse la porta di casa, sentì il suo telefono squillare. Lo prese e lesse il nome del ragazzo a cui tanto pensava.
"Hongie, domani vieni a casa di Yunho e Mingi? Ci sono anche io qui, dormo con loro siccome gli sto aiutando a fare dei lavori".
Questo era quello che c'era scritto nel messaggio. Il cuore di Hongjoong stava battendo tanto forte a tal punto che lo sentiva addirittura nelle orecchie.
Inoltrò il messaggio anche al resto dei ragazzi e lui dopo averci pensato qualche secondo decise di ritornare dentro la sua abitazione e si tranquillizzò.
Dopo svariate ore, Yeosang guardò l'ora che segnava il suo telefono : erano quasi le quattro di mattina.
Si meravigliò di quanto tempo fosse passato da quando erano andati a dormire fino a quel momento.
D'un tratto si alzò col busto dal letto e guardò Jongho che aveva gli occhi chiusi ed era palesemente addormentato perciò decise di farsi avanti.
"Mi sono stufato ok? Mi sono stufato di te che dai attenzioni solo a Wooyoung. E io? Non esisto per te? Mi dai attenzioni si ma come amici e basta. Da quanti anni ci conosciamo? Hai mai capito o percepito perché mi comportavo così con te? No, non ci hai mai provato e anzi, sei finito per innamorarti di una ragazzo solo per la sua bellezza e a me non ci hai mai pensato" l'ultima frase la sussurrò, non sapeva più che altro dire, per lui non aveva nemmeno senso continuare a dire qualcosa siccome l'altro dormiva e non lo sentiva.
"Ah fanculo" disse e si rimise di nuovo disteso dando poi le spalle all'altro. Era meglio pensare ai ragazzi in pericolo ma si sentiva forse un po' più libero e infatti stava iniziando a prendere sonno ma purtroppo, dopo un paio di minuti sentì la voce del ragazzo accanto a lui.
"Mi spiace" disse solo Jongho e Yeosang appunto lo prese come un rifiuto.
Si maledì mentalmente per aver parlato e per aver detto i suoi sentimenti quando poteva starsene zitto e mantenere la loro amicizia salda. Dopo quella notte, per Yeosang tutto sarebbe cambiato...
***
Mi sono letteralmente stufata di scrivere sta parte della storia in cui li torturano...come state?
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