Capitolo 107

Pov narratore

"Cazzo non ci voleva" quella notte si udì un'altra parolaccia da parte dei due genitori.
Erano circa le tre del mattino quando i due stavano discutendo su cosa e come fare con la questione della polizia. Continuavano a pensare che prima o poi gli uomini della polizia avrebbero trovato qualcosa se avessero cercato nei paraggi e più a fondo.
All'inizio avevano pensato di ritornare in quel posto ma l'idea venne subito scartata siccome avrebbero destato troppi sospetti perciò l'uomo, infuriato dall'intera questione, prese un vaso e lo lanciò contro la parete bianca come sfogo e ovviamente l'oggetto si frantumò in tanti pezzi finiti anche vicino ai loro piedi.
"Stai fermo o gli sveglierai!" la donna urlò ma subito dopo si tappò anche lei la bocca e da lì si sentì solo un lungo silenzio fino a quando non si udì il cigolio di una porta. L'uomo andò di fretta sopra dai due ragazzi per vedere se erano svegli o meno e ovviamente la donna lo raggiunse rapidamente.
Quando aprirono la porta della camera di Mingi, che era quella più vicina alle scale, accesero la luce ma non trovarono nessuno sul letto e lì si allarmarono ancora di più. Credevano che fosse stato lui a creare quel rumore e che perciò avesse sentito tutto.
La donna andò di fretta verso la porta della camera di Yunho e accese la luce trovando appunto i due abbracciati e le loro labbra poco distanti l'una dall'altra mentre dormivano serenamente.
Ella mise le sue mani di nuovo sopra la sua bocca per bloccare ogni minimo movimento delle labbra prima che facessero uscire qualche parola di troppo che forse gli avrebbe svegliati veramente questa volta.
Il "marito" la raggiunse e appena vide quella scena davanti ai suoi occhi aggrottò le sopracciglia e la rabbia stava piano piano iniziando a prendere il possesso del suo corpo.

Odiava vedere qualche ragazzo baciarsi per strada con uno del proprio sesso e vedere suo figlio, anzi i suoi due "figli" così, gli faceva venir voglia di andare a svegliarli e picchiarli fino a quando non avrebbero versato l'ultima goccia del loro sangue davanti ai suoi occhi.
La donna lo prese per il braccio per poi richiudere la luce e la porta e in quel momento l'uomo scostò violentemente il braccio della donna facendola inciampare leggermente.
"Magari ci stiamo sbagliando, hanno detto di essere molto legati come fratelli e penso sia normale se dormono così" la donna cercò di trovare una scusa per il semplice fatto che a lei non interessava niente di suo figlio né tantomeno di Yunho ma doveva fingere siccome il suo finto marito l'aveva obbligata.

I due non erano sposati ma quando, sia Mingi che Yunho avevano compiuto sette anni, la madre del primo e il padre dell'ultimo avevano iniziato a trattare male il proprio marito e la propria moglie perché i due genitori un giorno si erano conosciuti in un bar e da lì avevano scoperto l'uno il segreto dell'altro.
Da quel giorno sappiamo tutti cosa è accaduto ai due ragazzi e sappiamo cosa hanno dovuto sopportare e che sopportano tutt'ora.

"Prima pensiamo al problema principale poi mi occuperò io stesso di loro due" questa fu l'ultima frase pronunciata quella notte dall'uomo ma purtroppo era solo l'inizio. C'era ancora una persona che doveva mettere in gioco il suo piano e la mattina seguente sarebbe stata ottima per metterlo in pratica.

Quella mattina, Mingi si era svegliato prima e non volendo svegliare Yunho, gli tolse leggermente il braccio dal suo corpo e si alzò dal letto per poi andare in bagno, tanto lo avrebbe rivisto tra qualche minuto.

Mentre si stava sciacquandola la faccia con acqua fredda per risvegliarsi completamente, guardando allo specchio aveva notato il piccolo lavoretto di Yunho e un ampio sorriso gli era spuntato sulle sue labbra. Era felice, finalmente poteva dire agli altri di essere felice e anche di avere il ragazzo che da tempo desiderava e infatti in quell'esatto momento entrò proprio lui.
"Potevi anche svegliarmi no?" gli chiese Yunho stropicciandosi gli occhi.
"Ti ero mancato?" Mingi non poteva desiderare altro.
"No per niente" gli rispose Yunho scoppiando a ridere appena vide l'espressione stupita di Mingi che si girò verso il lavandino e poi prese lo spazzolino.
"Sto scherzando" continuò Yunho abbracciandolo da dietro e poggiando la sua testa sulla spalla di Mingi mentre era ancora mezzo addormentato.

"Mingi, Yunho, vi stiamo aspettando!" la donna urlò dal piano di sotto, voleva assolutamente mandare via i due figli per poter parlare più lucidamente con l'uomo della questione e controllare le stanze dei due figli per vedere se le loro supposizioni fossero vere o meno.
I due sbuffarono e finirono di lavarsi per poi uscire dal bagno, vestirsi e scendere sotto.
"Ecco la colazione" disse lei freddamente e furtivamente per poi scomparire dalla loro vista, ma dal loro canto, non si fecero nemmeno una domanda sul perché la donna aveva questo comportamento, anzi erano felici che se ne fosse andata.

I due mangiarono scambiandosi anche qualche sguardo che solo loro comprendevano per poi finire e uscire dalla casa per dirigersi alla macchina.
Quando salirono su di essa e partirono, Yunho vide una persona abbastanza familiare passare davanti a loro ma non ci diede tanto caso siccome aveva appena ricevuto una notifica sul telefono : gli era arrivato un messaggio da Seonghwa.

Allora? Cosa avete fatto ieri?

Mi spiace Hwa..

Addio

...ma ci siamo messi insieme


Yunho sorrise d'istinto mentre l'altro finalmente poteva essere felice per il suo migliore amico.
Ma se Yunho era felice, in Mingi stava bollendo un pensiero insistente in quei due giorni : che cosa vuole fare Leah? Come mai voleva parlare con i suoi genitori? E in più perché il giorno prima a scuola non c'era?

C'è un detto che tutti conosciamo : parlando del diavolo spuntano le corna.

Anche quel giorno Leah non ci sarebbe stata a scuola siccome si stava dirigendo a casa dei due ragazzi. Sì, la figura familiare che Yunho aveva visto era la sua ma purtroppo era troppo tardi.

Ella appena arrivata davanti all'abitazione, suonò il campanello e dopo qualche minuto l'uomo le aprì.
"Chi sei" chiese lui frustrato.
"Siete voi i genitori di Mingi e Yunho?" chiese di risposta lei sorridendo falsamente.
"Si, che vuoi?" continuò lui con la sua domanda e lei alzò il sopracciglio sinistro divertita perché finalmente si poteva vendicare.
"Ho una cosa molto importante da farle vedere, una foto per la precisione" disse lei e l'uomo non potendo chiuderle la porta in faccia la fece entrare.
La donna la fece accomodare sul divano e loro si sedettero accanto a lei vogliosi di concludere ma anche di scoprire cosa c'era in quella foto.

Intanto i nostri due protagonisti erano arrivati a scuola e appena erano scesi dalla macchina trovarono i ragazzi venirgli incontro. Quando Mingi notò il suo amico Jongho gli andò contro e gli chiese subito com'era andata il pomeriggio precedente con la polizia e lui assieme a Yeosang raccontarono per filo e per segno l'accaduto.
"Ma la domanda dei fidanzati, cosa c'entrava?" Yunho sorrideva mentre chiedeva quella domanda.
"Ci ha visti con le mani intrecciate e ha pensato lo fossimo, tutto qui" Jongho invece non ci dava nemmeno tanto peso perché alla fine erano migliori amici e non si vergognava di nulla.
"Ma perché te l'ha fatta mi chiedo io, alla fine non sono affari suoi" San era pensieroso mentre faceva uscire quelle parole dalla sua bocca.
"A mio parere penso che gli abbia posto quella domanda per vedere la sua reazione, è pur sempre un poliziotto perciò avrebbe sicuramente tratto qualche informazione dal suo comportamento" Yeosang ci aveva pensato tutto il giorno precedente e alla fine era arrivato a questa conclusione.
"Sarà, ma comunque non hanno scoperto niente di niente vero?" riprese San e l'altro negò con la testa e così tirarono tutti un sospiro di sollievo finché la campanella non suonò e loro furono costretti ad entrare in classe.

Ritornando invece all'argomento principale, Leah aveva appena preso il telefono e aperto la sua galleria per poi mostrare la foto ai due genitori che reagirono in modo diverso l'uno dall'altro.
"Quindi tu mi stai dicendo che-" la donna non realizzava bene il tutto.
"Sì signora, i vostri figli stanno insieme" disse lei assicurandogli la cosa.
L'uomo si alzò di scatto dal suo posto facendo spaventare la ragazza che aveva portato il telefono al petto per la paura mentre la donna stava iniziando ad avere un sentimento impossibile da esprimere a parole ma solo coi gesti.

La foto raffigurava Yunho che baciava Mingi in classe. In poche parole, la sera del giorno in cui a scuola c'era da fare il progetto, Leah aveva seguito i due ragazzi e quando appunto Yunho aveva trascinato Mingi in quella classe e lo aveva baciato, lei li aveva visti e non aveva perso occasione di fotografargli appunto per vendicarsi contro Mingi che gli aveva rubato il "suo" ragazzo.

Adesso i dubbi dei due erano stati più che chiariti e per Mingi e Yunho avere dei genitori omofobi che uccidevano le persone sarebbe stata la loro rovina, ma non solo quella dei due, anche di altri come appunto era già stato deciso all'inizio e se prima avevano in mente un ragazzo preciso, adesso esso è sceso al terzo posto...






***

Che ne pensate? Ho troppa paura di star andando velocemente..

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