Capitolo 106
Pov Jongho
Yeosang mi trascina con sé verso la sua macchina ma io lo blocco subito.
"Non puoi venire con me Yeosang, potrebbero iniziare a dubitare anche di te" scosto il suo braccio ma lui nega con la testa.
"Yeosang ascoltami per una buona volta, non voglio farti finire in questa merda con me perciò vedi di obbedire e basta".
"Jongho, ci conosciamo da anni, anche più di dieci, pensi che ti lascerò da solo? Ti conosco benissimo e so che potresti per paura o per ansia dire qualcosa di sbagliato perciò è meglio se rimango con te e se mi faranno qualche domanda risponderò sinceramente. Smettila di preoccuparti così, stanno indagando su un caso di omicidio e non su chi ha venduto la droga" dice e io alzo la testa al cielo e sospiro.
"Andiamo" continua e sale in macchina e io mi arrendo e salgo con lui.
"Se finisci nei casini non è colpa mia, io ti ho avvertito" dico cercando di fargli cambiare idea ma lui purtroppo non fiata e continua a guidare fino ad arrivare a casa mia.
Scendo rapidamente dall'auto e trovo due macchine della polizia con qualche poliziotto davanti all'abitazione e lì Yeosang mi riprende per il braccio e mi trascina dentro la casa.
Appena arriviamo davanti alla porta di casa mia la troviamo aperta con sempre due poliziotti davanti a fare la guardia.
"Respira e non farti prendere dall'ansia" il ragazzo vicino a me mi sussurra queste cose all'orecchio e io faccio come mi dice per poi entrare.
"Mamma?" dico trovandola seduta sul divano assieme a mio fratello e a qualche poliziotto.
"Ciao, tu devi essere Jongho vero?" mi chiede uno alzandosi e io annuisco.
"Perfetto e chi è il ragazzo accanto a te?" chiede a Yeosang.
"Il mio migliore amico, dobbiamo fare un progetto insieme per domani per la scuola" rispondo cercando di sembrare sicuro di me.
"Ah pensavo foste fidanzati siccome vi state tenendo per mano. Ok piacere...?" il poliziotto indica le nostre mani che prontamente Yeosang scioglie subito e io inizio a sentire la mancanza del calore che si era formato.
"Yeosang" risponde poi e il poliziotto gli allunga la mano.
"Piacere Yeosang, piacere Jongho" dice e alla fine la porge anche a me.
"Jongho questa situazione è abbastanza delicata perciò forse è meglio se restassimo solo io e te" appena esso si allontana da noi guarda Yeosang inclinando leggermente la testa e quest'ultimo si volta verso di me e io alla sua implicita domanda rispondo annuendo, sapevo sarebbe andata così.
"Va bene, Jongho ti aspetto in camera tua poi per il progetto" dice e si dirige verso la mia stanza.
"Anche voi, vorrei parlare da solo con lui" si gira verso i miei genitori e loro annuiscono e si alzano dal loro posto per poi uscire dal salotto.
"Allora Jongho, siediti pure" mi indica la sedia davanti a lui e io obbedisco.
"Bene. Sono consapevole che tu sia innocente, non ho trovato nemmeno il tuo contatto nel telefono di Sehun ma vorrei chiederti una piccola cosa : lo conoscevi?" mi chiede prendendo una sedia e girandola mettendo lo schienale davanti a me per poi sedersi e poggiare le braccia su di essa e guardarmi.
"Non gli ho mai parlato, l'ho solo visto di sfuggita una volta" dico la verità mentre mi ricordo le parole dei ragazzi.
"Bene e come ti sembrava?" continua con le domande.
"Non lo so signore, quella volta stava scherzando con mio fratello e io ero entrato in camera mia con lo stesso ragazzo di prima" dico ricordandomi della scommessa che avevo fatto quel giorno con Yeosang ma che purtroppo io avevo perso.
"Sicuro di non essere il suo fidanzato? Non ho niente contro tranquillo" ma che? Cosa c'entra questo? E poi non doveva indagare su quel ragazzo?
"No signore, le assicuro che tra me e lui non c'è niente, siamo solo migliori amici da quando siamo piccoli" come mai mi chiede queste domande?
"Va bene. Quindi alla fine tu e Sehun non vi conoscevate vero? E non hai mai avuto contatti più approfonditi di un semplice sguardo o un ciao giusto?" per fortuna ritorna al discorso principale.
"Esattamente signore, non ho mai parlato con lui" continuo e lui annuisce pensieroso.
"Capito, allora i tuoi genitori non stavano mentendo...va bene a posto così Jongho grazie mille" dice e si alza dalla sedia per poi rimetterla al suo posto.
"Salutami poi i tuoi familiari" dice e fa per uscire dalla casa seguito dagli altri.
Tiro un lunghissimo sospiro di sollievo appena se ne vanno tutti e finalmente mi sento più calmo.
"Se ne sono andati?" sento una voce e vedo la faccia di Yeosang spuntare da dietro la porta del salotto e io annuisco felice.
"Finalmente" spunta anche mio fratello e io non posso che dargli più retta di così.
"Ragazzi, voi non c'entrate nulla vero?" arriva anche mia madre.
"Si mamma, noi non abbiamo fatto niente" risponde mio fratello e io gli do ragione.
"Jongho sono sicuro che ti abbia chiesto quelle domande su Yeo per vedere come avresti reagito se diversamente o meno rispetto al discorso principale" continua mio fratello riferendosi al discorso del fidanzato.
"Mi spiace Yeosang di averti coinvolto in questo problema" continua mia madre per poi guardarmi male.
"Nessun problema signora anzi sono io che ho deciso di venire con Jongho nonostante lui abbia provato in tutti i modi a negarmi la cosa ma non avrei mai lasciato il mio migliore amico da solo in una situazione del genere" dice inchinandosi.
"Yeosang conosci mia madre da tanti anni, smettila di fare l'angioletto" lo punzecchio e lui mi guarda facendo una mezza linguaccia al che entrambi scoppiamo a ridere.
"Fossero tutti come te Yeosang, grazie mille tesoro. Dai adesso andate a fare quale progetto per la scuola" ci dice mia madre mettendo una mano sulla schiena del mio amico e accarezzandolo ma appunto lui aumenta la sua risata.
"In realtà era solo una scusa per venire con lui, non c'è nessun progetto" pronuncia poi.
"Visto mamma? Yeo non è chi credi di essere" dico e questa volta la linguaccia gliela faccio io.
"Va bene va bene ragazzi, siete sempre i soliti. Adesso vi preparo qualcosa da mangiare e tu Sangie rimani con noi per favore" ci dice mia madre guardando anche mio fratello.
"Certamente" dice solo e sorride.
Grazie Yeo per esserci sempre...
Pov Mingi
"Cosa state guardando di interessante ragazzi?" sentiamo mia madre raggiungerci e noi lì andiamo nel panico.
"Oh niente, solite notizie da adulti. Non ci interessa tanto" prendo il telecomando in mano e cambio subito il canale.
"Adesso però state diventando entrambi adulti, non credete che sia il caso di comportarvi da tali?" ci dice sedendosi vicino a Yunho. Cazzo vuole questa qui?
"Si ma più avanti. Ora ci godiamo la gioventù" risponde il ragazzo di fianco a me.
"Concordo" dico io freddo mentre continuo a guardare lo schermo della tv.
"Sono felice di vedervi così uniti" continua lei e io sorrido.
"Siamo molto legati...come veri fratelli" dice l'altro mettendo una mano sulla mia spalla e tirandomi verso di lui per poi farmi il solletico.
"Yu-Yunho smettila ti-ti prego" la mia risata soffoca la frase che cerco di dire mentre lui continua.
"Dovete andare a dormire ragazzi avanti su" il padre di Yunho ci interrompe e anche Yunho si ferma per fortuna ma cambia subito espressione.
"Si noi adesso andiamo, siamo stanchi" dico e mi alzo per poi prendere Yunho e trascinarlo con me sopra.
"Questa volta non possiamo dormire insieme ti avverto" mi dice e io sorrido maliziosamente.
"Mingietto quel sorriso non mi piace" dice mentre indietreggia.
"Mingietto? Che strano nomignolo" lui non parla ma continua ad indietreggiare fino ad arrivare alla porta di camera sua che ovviamente apro mettendo una mano dietro di lui e lo spingo dentro per poi richiuderla dietro di me silenziosamente....
Pov narratore
Inutile dire che appena i due ragazzi se n'erano andati, il padre aveva ripreso il canale che stavano guardando attentamente Yunho e Mingi e lì capì il perché di quel loro comportamento furtivo.
Purtroppo al telegiornale stavano ancora presentando il caso d'omicidio e in quel momento la donna sbiancò.
"Come cazzo hanno trovato il suo corpo?" l'uomo cercò di contenersi dall'alzare la voce mentre la donna non capiva come fosse possibile che qualcuno trovasse quel ragazzo siccome il posto era abbastanza isolato.
"Qualcuno deve averci visto" disse lei incerta ma spaventata.
"E se scoprissero quello che abbiamo nascosto?" continuò sempre la madre di Mingi e lì una paura atroce scattò in entrambi.
"Cazzo" fu l'ultima parola detta dall'uomo e dopo quella, durante la notte si sentirono solo i cuori scalpitanti dei due più grandi mentre, invece Yunho e Mingi stavano per andare contro due problemi concentrati in uno solo.
Quella notte gli avrebbero visti...
Pov Yunho
Mingi mi spinge in camera mia e richiude la porta dietro di sé in silenzio per poi sospirare.
"Mi alzerò prima così non ci scopriranno" dice e io libero tutta l'aria che avevo nei polmoni.
"Mi hai fatto prendere un colpo coglione" dico sedendomi sul letto.
"Perchè?" mi chiede venendo verso di me e io nego con la testa.
"Niente" dico solo e lui dopo qualche secondo scoppia a ridere.
"Che pervertito che sei Yunho".
"Pervertito io? Ma se avevi la faccia di uno che avrebbe dato tutti i suoi soldi pur di scoparmi" dico tirando fuori quello che pensavo qualche secondo fa e lui calma la sua risata mantenendo però il sorriso.
"In effetti darei tutto ma non per scoparti, per te" nell'esatto momento in cui finisce la frase gli tappo la bocca.
"Basta con le tue frasi romantiche" dico ridendo e lui mi toglie la mano dalla bocca.
"Perché sei diventato tutto rosso?" mi chiede e io mi arrendo e sbuffo.
"Smettila, dormiamo grazie" dico e mi metto sotto le coperte e lui mi raggiunge.
"Yunho" mi richiama dopo qualche minuto e io lo guardo.
"Appoggiati sul mio braccio" dice stendendolo verso di me.
"Ma poi ti farà male" dico anche se in realtà spero accetti.
"No tranquillo, avanti su" mi dice e io mi alzo leggermente per posizionarmi su di esso e lui mi gira verso il suo petto, ecco perché non gli farà male, perché non ci sono nemmeno appoggiato siccome mi tiene stretto a sé.
"Smielato" dico e metto la mano sul suo corpo mentre il suo respiro si fa più veloce.
"Ti faccio questo effetto?" chiedo e lui mi stringe di più.
"Zitto e dormi" dice e poi strizza gli occhi appena faccio salire la mano sul suo capezzolo.
"Yunho stai fermo o giuro che divento quello che hai detto tu prima" mi dice ma io comunque non mi fermo siccome mi piace vederlo soffrire e godere sotto il mio tocco.
Mi alzo e mi metto sopra il suo corpo mentre lui spalanca gli occhi.
"Yunho cosa vuoi fa-" lo blocco.
"Shh, nessuno deve sentirci" dico e slaccio i bottoni della sua maglietta e la lascio aperta senza toglierla.
"Adesso mi spieghi come mai hai così tanta voglia di fare una cosa del genere" mi chiede e io sorrido.
"Non lo so nemmeno io ma qual è il problema?" alzo il sopracciglio sinistro e lui sorride.
"Nessun problema" mi dice e io lo considero come un via libera perciò vado verso il suo petto e inizio a lasciarci qualche segno mentre il suo respiro aumenta sempre di più. Poi vado verso il suo capezzolo destro e lo mordicchio leggermente mentre lui mette le mani tra i miei capelli e io continuo sotto le sue carezze un po' forti. Vado verso il suo collo, più precisamente verso il suo punto debole e gli lascio un segno ancora più visibile di quelli sul petto mentre la sua mano destra mi sta accarezzando la schiena da sotto il pigiama.
Appena finisco vado verso le sue labbra e prima di baciarlo gliele mordicchio come ho fatto col suo petto solo che lui mette la mano dietro la mia nuca e mi appiccica alle sue labbra.
Piano piano sento che cerca di girarsi perciò senza staccarci lo lascio fare e la situazione si capovolge : adesso lui è sopra di me e io sono sotto.
Batte la sua lingua sulle mie labbra per chiedere l'accesso cosa che io non nego per poi sentirla all'interno della mia bocca.
Metto le mani attorno al suo petto nudo siccome la maglia era ancora aperta e questo gli crea un brivido dato che lo sento tremare.
Si stacca dopo qualche secondo per riprendere fiato e si allontana per lasciarmi respirare liberamente mettendosi poi di fianco a me.
"Se lo facciamo ora domani tu non riuscirai a camminare e sarai stanco" mi dice stropicciandosi gli occhi.
"Lo so, sulla questione del camminare ne riparleremo meglio poi" gli rispondo e lui scoppia in una risata mentre si alza col busto per abbottonare il suo pigiama.
"Adesso dormiamo veramente" mi dice e si rimette sdraiato sul letto allungando di nuovo il braccio e io non ci penso due volte e mi riappoggio su di lui.
"Ti amo" gli sussurro.
"Ti amo anche io" mi dice con lo stesso tono che ho usato io e lì crolliamo veramente.
Quello fu, molto probabilmente, l'ultimo "ti amo" detto dai due in una situazione calma e piacevole...
***
Se qualcuno ve lo chiede, io non ho mai scritto queste robe.
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