V- LA CASA DEL NONNO
𝐒𝐇𝐀𝐖𝐍
Accompagno Eric a casa e mi dirigo dritto alla mia abitazione.
Mentre sono fermo ad un semaforo con le mani che stringono il volante, attendo che scatti il verde per passare.
Improvvisamente la mente mi si affolla di pensieri. Mi torna in mente la bella serata appena trascorsa e la partenza di Eric.
"Il mio amico andrà in Italia! Perché così lontano?!
Dice che gli è venuta la "sindrome del blocco dello scrittore" e se cambia aria per un periodo, potrebbe aiutarlo a scrivere nuovamente. Spero solo che riesca a guarire da questo fastidioso blocco. Mi aveva chiesto di accompagnarlo! Lo farei volentieri, anzi gioverebbe anche a me evadere un po'. Ma come faccio con il lavoro!? Il capo è stato chiaro quando mi ha " il mio capo ha parlato chiaro" niente permessi fino alla prossima estate".
Dico imitando quel suo vocione da baritono che si ritrova.
Vengo distratto dai miei pensieri,
dall' insistente suono del clacson di alcune macchine in fila che come me attendono il via libera.
Quando esco il braccio dal finestrino per scusarmi dell'attesa, qualche automobilista si limita a sfrecciare via dando un colpo secco sull' avvisatore acustico, e non certo per salutarmi.
Altri con insulti veri e propri.
Giunto finalmente a casa, lancio con disattenzione le chiavi dell'auto dentro il portaoggetti, posto su di una mensola all'entrata.
Mi dirigo velocemente in bagno, spogliandomi di tutti gli indumenti che indosso per fiondarmi sotto il getto dell'acqua e fare una doccia.
Mi avvolgo nell'accappatoio di spugna blu notte, mi infilo sotto le coperte e mi addormento.
Mi sveglio col sole già alto, il mio sguardo si posa sulla sveglia digitale:
« Le nove? Cazzo è mattina inoltrata, spero che Eric non sia già in volo per l' Italia?! »
Posso saperlo solamente in un modo, siccome i cellulari sono proibiti sull'aereo, dovrebbe tenerlo spento.
Digito sul nome e poi invio la chiamata. Rimanendo sorpreso quando lo sento squillare.
Eric, risponde al primo squillo:
« Ehi amico, mi chiedevo se stessi già in volo per l'Italia?»
« Non ancora, saranno più di dieci minuti che giro nel parcheggio alla ricerca di un posto. Ma niente neanche a pagarlo oro, rischio anche di perdere l'aereo»
Mentre sta parlando con me, lo sento imprecare e subito dopo; "𝐬𝐜𝐮𝐬𝐢 𝐬𝐭𝐚 𝐮𝐬𝐜𝐞𝐧𝐝𝐨...𝐚𝐡 𝐛𝐞𝐧𝐞 𝐠𝐫𝐚𝐳𝐢𝐞".
Mi dice avvisandomi:
« Scusa Shawn, ma ora ti devo lasciare. Ti faccio sapere quando arrivo a Napoli, a presto amico. Ciao!»
« Ciao Eric, fai buon viaggio!»
Gli comunico, ma lui non sente perché ha già interrotto la chiamata»
- Ecco, sono rimasto solo chissà per quanto tempo -.
Sconfortato rimango seduto sul bordo del letto a fissare il display spento del mio telefono per poi gettarmi con un tonfo sul letto cadendo di spalle.
In quella posizione ciò che vedo è il soffitto, ed è in quel preciso momento che mi si illumina un'idea,
tirare a sorte, lancio una moneta in aria e dico:
« Testa vado, croce rimango»
Fermo l'oggetto prezioso sul dorso della mano sinistra coprendolo con la mano destra. Lentamente la faccio scivolare scoprendola ed è allora che mi accorgo che la moneta e caduta di croce.
Io senza perdermi d'animo stringo le spalle esclamando:
Croce?! Vado lo stesso»
Lestamente, preparo la valigia mettendoci dentro cose a casaccio, spero solo che tra quelle ci sia qualcosa che mi torni utile per il viaggio»
Afferro il trolley, lo carico in macchina sul sedile posteriore e mi dirigo all'aeroporto. Spero solo di arrivare prima che l'aereo parta.
Arrivo al parcheggio, trovo subito il posto dove collocare la mia auto.
Afferro il bagaglio e velocemente mi dirigo al terminal.
Passata la dogana, mi imbarco.
Quando sono a bordo cerco Eric tra i passeggeri di prima classe.
Con la piacevole compagnia dell'assistente di volo, che continua a seguirmi ripetendomi:
« Signore la prego torni a sedersi, tra pochi istanti decolleremo»
« Sì ho capito bellezza, ma prima devo trovare il mio amico»
« Se mi dice il suo nome facciamo prima non crede? Visto che io posseggo la lista di tutti i passeggeri»
« Certo, si chiama Eric Maselli»
Le affermo.
« Eric Maselli? Ma è il nome del famoso scrittore di romanzi gialli?»
« Infatti è proprio di lui che stiamo parlando. Sono il suo migliore amico»
« So dove si trova. Mi segua»
Mi comunica la donna.
Dopo pochi metri mi conduce da lui, ecco che intravedo il mio amico di spalle»
Ringrazio l'hostess, prendendo posto accanto a lui.
Stupito e felice mi abbraccia e poi mi domanda:
« Che ci fai qua, non avevi detto che non saresti potuto venire per via del tuo lavoro?!»
« Non sei contento di vedermi e sapere che verrò con te? E al diavolo il lavoro, non potevo lasciare andare il mio migliore amico da solo in Italia»
« Sì, sono strafelice, non te l'ho detto ma l'idea di partire solo, in una città sconosciuta mi spaventava; ma ora ci sei tu a farmi compagnia in questa avventura»
« ITALIA, STIAMO ARRIVANDO!»
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