IX- IL SEGRETO
La afferro delicatamente dal polso e le affermo:
« Non devi avere paura, non voglio farti del male, come ti chiami?»
La ragazza si volta lentamente e poi dichiara:
« Io sono Clara»
« Clara, cosa ci fai qua? Lo sai che dove ti trovi è proprietà privata?»
« Proprietà privata?
« Sì, la mia, qui ci abito io»
« Scusami, non volevo invadere il tuo spazio, ma è che vengo sempre qui a dipingere e non posso cambiare posto. Però se a te dà fastidio... »
La interrompo annunciandole:
« No, ma figurati. Non mi procura alcun fastidio se entri in questo giardino per dipingere»
« Te ne sono grata»
« Solamente che... Voglio dire, io venivo spesso da bambino a trovare i miei nonni, sì, questa è casa loro, ma ora è mia; perché non sono più in vita. Ma di te non mi ricordo. Vivi qui da molto? »
«Credo di sì»
« Credi? Sei una ragazza misteriosa »
« Adesso devo andare»
« Aspetta, non ti sarai mica offesa, non volevo...»
« No, non mi sono offesa, ma ora devo andare. Ciao»
« Ciao, ma tornerai vero? Ti ho dato il permesso che puoi diping... CLARA»
Rimango allibito, dalla velocità che ha avuto questa ragazza a sparire. La prossima volta, spero che sia domani, la seguo. E se non dovessi vederla più?
Rientro in casa con l'aria afflitta e Shawn, se ne accorge. Così mi chiede:
« Eric, che succede?»
« Sono incazzato perché non riesco ancora a scrivere»
« Rilassati amico, siamo qui da un giorno e mezzo, probabilmente avrai bisogno di più tempo. Sono sicuro che tra non molto ci riesci»
« Grazie Shawn, sono felice che tu sia qui»
Shawn, è un vero amico, mi ha sempre confortato. Ogni volta che ho bisogno, lui c'è. Ma di Clara non gli parlerò.
A un tratto gli propongo:
« Shawn, andiamo a mangiare una pizza stasera, offro io»
« Ok, se offri tu va bene»
Ridiamo mentre gli lancio il cuscino della poltrona addosso.
Lui lo afferra e lo mette accanto a sé sul divano.
Si alza stirandosi, enunciando:
« Vado a prendere le sigarette, tu ne hai bisogno?»
« Sì grazie, prendine due pacchetti. Sai dove devi andare?»
« Tranquillo, ho visto dov'è il tabacchino»
Afferma mentre chiude la porta.
Rimasto solo, fletto il busto in avanti per afferrare il pacchetto di sigarette posto sul tavolo in vetro affiancato al divano. Tiro fuori una sigaretta dal pacchetto, la infilo in bocca e intanto che fumo rivedo il dolce viso di Clara.
Alquanto strana quella ragazza ma quanto è bella.
I suoi occhi verdi, sembrano smeraldi e la sua pelle così candida e luminosa, pare un alabastro. E i suoi capelli, così soffici, non li ho ancora toccati, ma sono sicuro che lo sono. È vestita un po' retrò, ma forse le piace questo stile perché dipinge e gli artisti si sa che sono sempre un pò strani. Mi sembra d'aver notato anche che fosse scalza.
Vado alla finestra, osservando il grande albero, dove prima stava dipingendo Clara.
Lo guardo scrutando da ogni parte, sperando di vederla.
Ma invano.
« Spero solo di rivederla, c'è qualcosa in lei che mi colpisce, ma fino ad ora non so definirlo con certezza. E diversa dalle altre»
Pensando ad alta voce e concentrato sui miei pensieri, non mi sono accorto che Shawn è rientrato. Così mi chiede interrogativo lanciando i miei pacchetti di sigarette sul tavolo:
« Chi, è diversa dalle altre?»
Mi ammutolisco per un istante ponendo dentro di me un dilemma: - glielo dico o no, che ho incontrato nel mio giardino una bella ragazza di nome Clara? Meglio di no. Shawn è un bravo ragazzo, ma non sa come trattare una donna come lei. È io non voglio che scappi. Aspetta, ma sto dicendo sul serio, nemmeno la conosco; non so niente di lei”.
Nel frattempo che si accende una sigaretta si zittisce fumando. Io sono ancora appoggiato alla finestra che guardo fuori e mi ritrovo di nuovo a pensare. Improvvisamente il silenzio che regna in quel momento non mi fa ricordare che Shawn è già rientrato, così dico ad alta voce:
« Spero di vederti più tardi Clara!»
« Clara? Chi è?»
Sobbalzo non appena sento la sua voce.
« Oh, niente pensavo a voce alta»
« Clara eh?! Potrebbe essere il nome della protagonista del tuo nuovo libro? Che ne dici?»
« Sì, infatti»
« Una bella donna in carriera, esce dal suo ufficio e scende nei sotterranei a prendere la macchina e...»
« La macchina nei sotterranei?»
Gli chiedo con scherno mentre mi allontano per salire le scale, seguito da lui che continua a parlare affannandosi a darmi uno spunto per cominciare il libro.
« Sì, i classici garage sotterranei. Lei va per prendere l'auto ma qualcuno la afferra da dietro tenendole una mano sulla bocca e la trascina fino al suo furgone»
« Mmh! Interessante e dopo che succede?!»
« La porta nel suo covo, la spoglia tutta nuda e la incatena a un palo, poi la incomincia a tagliuzzare e seviziare. In seguito la violenta ripetutamente»
« Lo sapevo che finiva allo stupro»
« Cosa? Ma Eric, è il tuo genere o sbaglio»
« Sì, ma vorrei scrivere qualcos'altro. Un argomento che catturi il lettore»
« Ma questo cattura il lettore e anche parecchio»
« Ok, vado a prepararmi e dovresti fare lo stesso anche tu, visto che sono già le sei»
« Caspita, già le sei? Ok vado sotto la doccia»
“ Mi dispiace mentirgli, ma non ho scelta. Rovinerebbe tutto con Clara, magari potrebbe parlarle di sesso e lei ancora ha... Un momento non le ho chiesto l' età, ma si vede che molto giovane e forse anche ingenua. Mi spiace caro amico, ma credo che continuerò a mantenere questo segreto con te”.
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