II - IL NUOVO LIBRO
Non so come ho fatto ma sono riuscito ad addormentarmi.
Credevo di passare la notte in bianco visto che le parole di quella giornalista riecheggiano nella mia testa, anche ora.
Allungo una mano sul lato opposto al mio, per sentire se lei è ancora qui. Invece non c'è, come al solito. Dopo il sesso torniamo a essere soci.
" Ok! Selene come vuoi tu"!
Il sole è già alto, mi alzo dal letto e mi dirigo in bagno per fare una doccia.
Mentre sono sotto l'acqua sento squillare il cellulare.
Esco dal box, con ancora il sapone che mi ricopre il corpo, afferro il telefono e rispondo stringendo gli occhi per evitare che il docciaschiuma me li faccia bruciare. Perciò non vedo bene il nome dell' interlocutore:
« Pronto?»
« Pronto? Cos'è, non hai più il mio numero memorizzato?»
« Shawn, stavo sotto la doccia, ho il sapone negli occhi»
« Ah! Ecco, senti mi chiedevo se ci si vedeva stasera, mangiamo una pizza e poi quattro salti in discoteca»
« Ultimamente mi sento stanco e questa sera vorrei andare a dormire presto»
« Con le galline?»
« Come scusa?»
« Dai Eric, non fare il guastafeste! »
« Non ne possiamo parlare, davanti a un caffè, mi sto congelando qui fuori! » esclamo con disagio.
« Ok al solito bar. A dopo» mi afferma.
Finalmente premo il tasto rosso per chiudere la chiamata e rientro velocemente sotto l'acqua calda.
Immerso da quel getto torno a scaldarmi.
Quando esco metto un asciugamano intorno ai fianchi, apro le ante della cabina armadio.
È opto per un maglione bianco a collo alto un paio di jeans neri strappati sulle ginocchia e stivaletti corti marrone scuro.
Pettino i capelli mettendo un pò di gel cosicché rimangano lisci sopra e ricci sotto.
Ho sempre portato i capelli lunghi e la barba da quando avevo ventiquattro anni, adesso ne ho trentadue. “ Forse è giunto il momento di cambiare il mio look? O rimango così? Resto con i capelli lunghi e la barba! Così come sono ho abbastanza successo!”
Indosso il giubbotto in pelle, della stessa tonalità delle calzature e esco.
La prima tappa; al bar dove il mio amico Shawn mi sta aspettando.
Con lui ci conosciamo da molti anni, e un uomo di bell'aspetto, i capelli cortissimi neri e gli occhi azzurri.
Chi non lo conosce potrebbe pensare a causa del suo aspetto, che sia uno fuori di testa, uno di quei bastardi menefreghisti; invece è generoso e sensibile. Ma lui questo, non vuole darlo a vedere. Ripenso spesso allo strano modo in cui ci siamo conosciuti... Beh!?
Mi chiedo come sia stato possibile diventare così tanto amici, dopo che mi è venuto addosso con la macchina!? Mah? I casi della vita.
Giunto sul posto, ecco Shawn seduto che mi sta aspettando. Gli rivolgo un saluto:
« Ciao amico! »
« Ehi! Eric, ma quanto ci metti a prepararti, è un' ora che ti aspetto!»
« Non esagerare. Piuttosto hai ordinato già?» Gli chiedo mentre sistemo il giubbotto sulla spalliera della sedia.
« No, aspettavo che arrivassi. Lo faccio...»
Lo interrompo annunciandogli:
« Resta seduto, vado io! »
Quando mi avvicino al bancone, la barista è alle prese con la macchina del caffè, senza girarsi mi chiede:
« Vuole un caffè?»
« Due grazie!» Affermo.
Si volta dopo averli preparati, depone le tazzine sopra i piattini già posti sul bancone e per poco non versa tutto rovesciandole, nell'immediato esclama:
« Ma... ma lei é Eric Maselli, il famoso scrittore di libri gialli. Oh! La prego mi può fare un autografo?»
« Certo, si chiama?»
Chiedo, mentre Shawn mi guarda e subitaneamente, alza gli occhi al cielo, roteandoli brontolando:
« Ecco lo sapevo! »
Ritorno dal mio amico sorridendo, mentre lui mi chiede sbuffando:
« Hai finito di essere Eric Maselli lo scrittore e ridiventare Eric Maselli il mio amico? »
« Dai! Era solo un autografo!»
« Uno? Dieci vorrai dire, li ho contati!»
Dopo la chiacchierata al bar con Shawn, e esserci messi d'accordo per vederci stasera. E sì, mi ha convinto! (sperando che Selene non mi faccia un'improvvisata, come quella di ieri sera) lo saluto.
Successivamente, mi dirigo proprio da lei.
Di solito quando ha delle novità non mi avvisa mai devo intuirlo io.
" E assurda questa donna, ma quanto è sexy però”.
Quando arrivo alla "Casa Editrice", una mia collega mi comunica bisbigliando mentre mi passa accanto velocemente.
«Selene, vuole parlarti, ti aspetta nel suo ufficio» mi riferisce.
« Ok, grazie ci vado subito! »affermo.
Mi dirigo verso la stanza del suo ufficio.
Quando entro, la vedo seduta alla sua scrivania, sulla sua poltrona in pelle nera, con le sue lunghe gambe accavallate.
Mi osserva e mi chiede:
« Buongiorno Eric, dormito bene ?»
« Sì, grazie. Tu non c'eri però stamattina, mi piacerebbe...»
Non mi lascia continuare, alzando una mano, annunciando:
« Non stiamo parlando di questo adesso, Eric, voglio che tu scriva un altro libro! »
« Credevo di avere a un po' più di riposo, dopo l' ultimo successo!» replico.
« Ti stai rifiutando Eric? Guarda che non è una richiesta! Ma un ordine!»
« Okay! Di cosa parla stavolta?»
« Vorrei che l'argomento da trattare fosse la violenza che subiscono le donne nel mondo, durante le guerre! »
« Sempre argomenti "sentimentali vedo!»
« Cosa?»
« Niente! Va bene e per quando lo vuoi questo manoscritto?»
« Entro sei mesi»
« Posso sapere come mai così velocemente? L'ultimo l'ho terminato non più di tre mesi fà»
« Appunto, ti sei riposato abbastanza»
Capisco il suo tono di comando, alzo le mani in segno arrendevole e indietreggiando le confermo:
« Okay, nessun problema, avrai il tuo libro finito prima dei sei mesi! »
Lei, senza proferire parola mi segue con lo sguardo fino alla porta.
Quando sono fuori dal suo ufficio penso:
“ Questa è folle! Come faccio a finire un libro che parla di un argomento del genere, per di più che neanche conosco, in sei mesi” ?
Torno a casa e mi metto subito al lavoro.
Afferro il mio portatile e inizio a entrare nei siti che trattano questi argomenti, tanto per informarmi, e buttare giù qualcosina:
“ Potrei iniziare così... Mi chiamo tal dei tali...bla, bla bla! E poi... sono un soldato del Sudan, mentre sono in ricognizione con i miei compagni”
« Nonono! Così non mi piace, vedo di fare un'introduzione più ad effetto!»
Provo e riprovo un centinaio di volte, cancellando un centinaio di volte...
« Ma che mi succede, non è la prima volta che scrivo un libro dopo averne terminato uno da poco tempo.
Forse ho bisogno di riposo. O sto invecchiando! Credo che stasera andrò a dormire, nessuna uscita con Shawn, in discoteca!»
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