[ 008 ] mimmo




Ritornati all' IPM, il comandante ci portò nelle nostre celle e Nad mi accolse subito con un abbraccio,

《Voglio sape tutt i gossip amó 》 disse facendomi ridacchiare,

《Amore mio, Edo mi ha chiesto di stare insieme a lui! 》 esclamai, ma me ne pentí poiché i miei timpani sembravano rotti.

《Shhh 》 le misi una mano sulla bocca, 《 Zitta 》 continuai e fortunatamente si zittí.

《Quindi ora state assieme? O maró 》 iniziò a girare per tutta la cella pianificando già il nostro matrimonio, 《Io voglio essere la madrina del figlio 》 se ne esce.

《Ee, uaglio andiamo piano 》 la rimproverai ironicamente, forse stavamo andando un pò troppo veloci.
《Te? Qualche gossip, nint? 》

《No amó, solamente che è entrato a nuovo uaglion 》
《E cumm si chiam 》
《Nu o sacc, però dicono che le n infam 》disse e pensai subito ad un solo nome.

Il suo.

《Mimmo 》dissi quasi come un sussurro, non poteva essere entrato qua, come cazzo ci è riuscito?

Per chi non lo sapesse, Mimmo è un grandissimo figlio di puttana che ha tradito me, la mia famiglia, la famiglia Ricci e Conte.

Adesso che è entrato qua dentro, ha fatto un gran bel passo sbagliato.

Ho giurato alla mia famiglia, che lo avrei ucciso se ne avessi avuto la possibilità e ora che ne ho una non la sprecheró sicuramente.

《Cosa amó? Lo conosci? 》mi chiese Nad vedendomi persa,
《Mimmo. È chist il suo nome, ha tradito me e la mia famigl, chist omm e merd 》 spiegai a Nad che annuì dicendomi di stare attenta.

Nel frattempo, si era fatta ora di pranzo, così Litz ci accompagnò in mensa e vidi anche i ragazzi, tra cui lui, Mimmo seduto in un tavolo apparte tutto solo.
Gli passai vicino,
《T'accir 》sussurai abbassandomi al suo orecchio per poi prendere da mangiare e sedermi al tavolo di Edoardo, dove c'era anche Ciro, Pino e Milos.

《Ciao Edoá 》gli diedi un bacio a stampo,
《Ci dovete dire qualcosa? 》 disse tessendo falsamente Ciro, al che sbuffai.

《Non è evidente? 》dissi facendo ridere Milos e Pino.

《Mo teng ij na domanda 》 catturai la loro attenzione, 《Ma che stra cazzo ci fa ca dintr chell infam 》 indicai Mimmo con gli occhi,

《Nu o sacc, però statt accort peccré 》mi accarezzò la schiena Edoardo, mentre a quei tre stava per venire una intossicazione.

《Cre Edua, si diventat nu romanticone? 》 lo prese in giro Pino,
《Statt zitt Pinú 》 ridacchiai.

Finito il pranzo, ritornammo nelle nostre celle per circa soli pochi minuti perché ci chiamarono per le attività, io avevo scelto quella di cucina, sembrava quella più divertente e poi c'era pure Edo.

《Andiamo 》mi richiamò Nad prendendomi per il braccio ma le dissi di andare e che l avrei raggiunta dopo, annuì.

Andai nel bagno delle ragazze facendo quello che si fa normalmente in un bagno, ma sentì qualcosa stringere il mio collo, e realizzai che fosse una corda.

Iniziai a tossire ripetutamente mentre mi sentivo la corda stringere di più sul mio collo, cercai di dimenarmi ma invano.

Non avendo più le forze e sentendo gli occhi pesanti, chiusi questi ultimi cadendo probabilmente in un sonno profondo.

POV'S EDOARDO:
Lino, la guardia mia e di Ciro corrotta ci accompagnò alle attività pomeridiane, io scelsi quella di cucina poiché ci sarebbe stata anche Martina.

Quando feci il mio ingresso, vidi le ragazze ma non lei.

《Nadtiza, ma saje aro sta Martina? 》chiesi alla sua migliore amica nonché compagna di cella,
《Ha detto che ci avrebbe raggiunti dopo, ma è da ormai qualche minuto che non sta venendo 》 disse visibilmente preoccupata.

Iniziai a preoccuparmi anche io e di scatto iniziai a correre verso le celle femminili, ignorando le urla delle guardie.

Arrivai nella sua cella, ma niente, lei non c'era. Provai ad andare nei bagni, aprendo il primo e non la trovai, il secondo, non la trovai.

E fu al terzo che il mio cuore perse un battito.

《 No no no 》 strappai la corda che si trovava attorno al suo collo, trasportandola nella sua cella a mo di sposa,

《Peccrè svegliati. Tu non morirai accussì davanti agli occhi miei 》 provai in tutti i modi a risvegliarla.

Arrivò anche Nad con il comandante che appena videro Martina in quelle condizioni si accasciarono pure loro a terra aiutandomi.

La sentì tossire alzandosi di poco, sorrisi accarezzandole la guancia.

Pensavo di averla persa seriamente per qualche secondo. Ma no, lei era ed é forte.

《Martì guardami 》 le sussurai guardandola come se fosse la cosa più bella che abbia mai visto e lo era.
Non notai nemmeno che nel frattempo mi era scesa una lacrima, la mia attenzione era rivolta tutta verso di lei.

Lei fece quello che le avevo chiesto tossendo,
《Calmati, c stong ij ca. È tutto finito 》 cercai di calmarla in qualche modo.

Il comandante chiamò una dottoressa per farla visitare, e quest'ultima non tardò ad arrivare.

Una volta che Martina andò con la dottoressa, lanciai un pugno al muro,

《 Chi cazzo è stato 》 dissi più che incazzato. Dovevo vendicarmi.

Nad e il comandante non risposero e cercai di ragionare su chi potrebbe esser stato.

Finché un lampo di genio arrivò.

Mimmo.

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'·. spazio autrice ★°*


Grazie di cuore per le 1.000+ letture!

Domani uscirà un nuovo capitolo verso sera.

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