✞︎𝐒𝐄𝐁𝐀𝐒𝐓𝐈𝐄𝐍. Cᴀʟᴍ Cʜᴀᴏs
𝐎𝐂 [𝐑𝐨𝐥𝐞𝐩𝐥𝐚𝐲] 𝐟𝐨𝐫: M-Melvyn028
𝐒𝐭𝐨𝐫𝐲: The Sons of Olympus
𝐖𝐨𝐫𝐝𝐬 𝐍𝐮𝐦𝐛𝐞𝐫: 7.043
𝐎𝐭𝐡𝐞𝐫 𝐓𝐚𝐠𝐬:
Tessa_Dragneel_;
TAMVMO;
ITSxMExBITCH
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"𝑾𝑎𝑛𝑛𝑎 𝑠𝑒𝑒 𝑆𝑒𝑏𝑎𝑠𝑡𝑖𝑒𝑛'𝑠 𝑏𝑖𝑜?"
[Graphic Idea by: TAMVMO]
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✞︎•➛𝐍ᴀᴢɪᴏɴᴀʟɪᴛᴀ́ ᴇ 𝐏ʀᴏᴠᴇɴɪᴇɴᴢᴀ⚔
Sebastien ha origini inglo-italiane. Il padre di nazionalità inglese, abita e lavora a Londra dal giorno della sua nascita, mentre la madre è fiorentina, trasferitasi nel Regno Unito per questioni lavorative. Come tale, il ragazzo preserva caratteri di entrambe le zone, quali un marcato accento inglese, in quanto terra che lo accolse dalla sua venuta al mondo per più di metà della sua vita, e una discreta dimestichezza nel parlare in italiano sopprimendo questo stesso primo accento che tanto lo caratterizza. Tra i vari tratti e a causa delle traduzioni delle famiglie più altolocate, Sebastien ha due nomi, uno inglese e uno italiano. Per entrambi, porta con sé l'amore da un paste della madre, dall'altra del padrino, colui che lo ha cresciuto pensando che fosse suo figlio. Il nome Riccardo, della terra della genitrice, gli è molto caro, gli ricorda la terra in cui è fuggito quando tutto stava andando male. Oltre al legame affettivo, non ha mai avuto motivo di rimarcare i suoi paesi di origine, non capisce perché per molti possa costituire un vanto od un'offesa. È estremamente affezionato a Londra, sua città natale, e a Firenze, la sua seconda casa; come forse molti li ritiene i luoghi più allegri, più cari, ma non ha mai sentito la necessità di spiegare a qualcuno all'interno del Campo Mezzosangue il motivo. Una cosa di cui invece può rallegrarsi, forse meno scontata di quanto si possa pensare, è l'aver appreso da subito l'inglese, lingua predominante all'interno del Campo, parlata da tutti. Non che non si potesse sapere come idioma, era necessario, ma l'esser inglese gli aveva permesso di non sentirsi a disagio, escluso o diverso per il suo esser straniero. Certo, alcuni scherzo e leggere prese in giro, da lui sempre legate al dito, sul suo naturale accento inglese rispetto a quello americano o sulla sua tendenza a pronunciare alcune sillabe all'italiana persiste, ma non è nulla che possa rappresentare un problema per il figlio del Dio dell'oltretomba. È anzi, qualcosa che ritiene giusto. Ade è un Dio elegante, sopraffine, molto più di quanto venga dipinto. Altezzoso, sobrio, ben posato, magnetico, tutti tratti che gli ricordano la vita di Londra e il paesaggio italiano. Infondo, non può che sentire un profondo orgoglio verso questi dettagli, che ritiene assai azzeccati.
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✞︎•➛𝐍ᴏᴍᴇ⚔
Il nome completo di uno dei gemelli digli del Dio dei Morti è Sebastien Riccardo, un nome inglese e uno americano. Il primo è di origine greca, poi tradotto in diversi modi in più lingue. Dalla radice σεβαστός, è assai interessante come, a seconda della desinenza e della lingua in cui questo nome viene preso, esso cambi significato. La sua prima origine, quella greca, ha come valore "colui che intimorisce", data la cupa natura del termine originale, mentre in inglese e in francese invece acquista una nota completamente diversa, sotto la luce di "illustre", "saggio". Sono entrambe caratteristiche che non si sente di smentire. Ade, definito sin dal suo primo respiro "Il Taciturno", è una divinità attenta e saggia, dagli occhi penetranti e scaltri, in grado di vedere nel buio di una persona come chiunque vedrebbe alla luce, capace di ispirare ammirazione e terrore allo stesso tempo. Nonostante il rancore tipico sia del Dio che dei suoi figli, si tratta invero di voci tutt'altro che fondate: quando il fulcro degli Dèi ancora risiedeva nell'antica Grecia, pur essendo pochi i templi di Ade e pur essendoci la convinzione che il suo nome portasse sfortuna, le preghiere rivolte a lui si diceva portassero prosperità, poiché esser Dio del sottosuolo implicava anche tutto ciò di prezioso che si trovava all'interno. Come poteva un nome simile, in un figlio di Ade, incutere davvero timore? Sebastien non sa spiegarselo, ma preferisce abbondantemente tenere entrambi i significati. Esser temuti non era sempre un male. A livello generale, come nome gli piace, suona bene ed è elegante, ma non sente verso di esso lo stesso legame che ha con il secondo, per questo concede solo agli amici più stretti di chiamarlo per il secondo nome. Invece Riccardo vede le sue origini in Germania e si diffonde poi in Italia e in Inghilterra a causa del suo significato. I signori della Germania infatti usavano questo nome soprattutto per i loro sovrani e per gli uomini più valori di cui essi si potevano vantare: composto dai termini "ric" (potere, dominio) e "hard" (forte, audace, coraggioso), chi porta il nome di Riccardo è una persona dal carattere deciso e forte, valoroso negli scontri, coraggioso fino a rasentare il livello della stupidità, ma anche nobile e solidale. Come il personaggio Shakespeariano di cui porta il nome, Riccardo non è affatto una persona che dimostra tutte le doti che uno come lui dovrebbe avere, ma tutto il contrario. Non si definisce una persona coraggiosa ma bensì tremendamente impulsiva, che calcola i rischi nei momenti di calma e si getta a capofitto nelle sfide in quelli di rabbia, senza che le sue azioni siano però mosse da nobili moventi. Allo stesso modo, non è una persona dal carattere nobile e solidale, ma bensì recidiva e mal disposta verso tutte le persone che lui sente diverse da lui o troppo simili per poter essere sopportate. All'interno del mondo della musica il nome Riccardo è associato ad una persona "virtuosa", abile nel suonare e anche estremamente sensibile. Sotto questo punto Riccardo tende ad avere una sensibilità difficile da notare, spesso crede di non provare alcuna emozione per qualcosa quando in realtà tenta solo di negare a sé stesso che una determinata cosa lo faccia sentire bene o male, ma in altri casi è l'unico a non provare nulla in una situazione dove tutti si scioccano, risultando spesso molto inopportuno o insensibile. Dal punto di vista della sensibilità Riccardo tende a comportarsi come una pentola a pressione, che lascia andare o sopporta fino a quando non esplode, scaricando tutta la tensione o il nervosismo su persone che non hanno nulla a che fare con le ragioni della sua rabbia. Come nome è più una condanna che una benedizione, vista la mancanza di collegamenti tra significati e comportamenti, ma a lui va bene così; il fatto che glielo abbia dato la madre è decisamente più importante di una qualche strana etimologia, per leggere la quale si sarebbe ritrovato ad incrociare gli occhi sui libri.
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✞︎•➛𝐂ᴏɢɴᴏᴍᴇ⚔
Sebastien viene segnato all'anagrafe con il cognome "Reynolds", stesso di suo padre, per poi venire cambiato in "Machiavelli" dopo un tragico incidente. La famiglia dei Reynolds era una delle più benestanti di Londra, che viveva in un ambiente agiato e pieno di conforti, nessuno dei quali ottenuto per fortuna o discendenza, ma lavoro e costante fatica. Il Signor Reynolds è un azionista e giocatore in borsa della city di Londra, che ha accumulato una grande fortuna con gli affari e le riunioni. Durante una di queste conobbe un'esponente di un'importante azienda che di cognome faceva Machiavelli, e dopo il loro matrimonio, i gemelli Sebastien e Gwyndolin vennero alla luce, il quattro di novembre, sotto il cognome Reynolds. O almeno, il signor Reynolds era convinto questi fossero i suoi gemelli. Di origini chiaramente inglesi, ha un significato azzeccato a livello quasi ironici. Dal valore di "potente regnante" chi ha il cognome Reynolds si prospetta sempre esser un grande leader, una persona organizzata e pronta a prendersi cura dei suoi dipendenti, spesso a capo di comitati importanti, quali ad esempio, nell'ottica del padre, il divenire responsabili della borsa di Londra. A seguito della tragica morte della madre e della fuga da Londra, Sebastien e la sorella cambiarono il loro cognome in Machiavelli, quello della madre. Lo stesso per puro caso del famoso scrittore, ha origini dubbie. Dovrebbe derivare da soprannomi originati dai termini mal e clavellus per indicare probabilmente che in origine i capostipiti fossero dei fabbri o dei commercianti di metalli. Secondo un'ulteriore ipotesi l'origine andrebbe ricercata nel nome medievale Macchiavello, nato come variante popolare del nome Malchiodo, che consiste, a sua volta, in una delle tante italianizzazioni del personale ebraico Melki'or, col significato di "il mio re (Dio) è luce"; indipendentemente dalle varie origini, si può dire che Ade non sia esattamente una luce, ma rimane per il ragazzo intrigante condividere il cognome di un politico e scrittore di cui condivide molte idee e correnti di pensiero e ragionamento.
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✞︎•➛𝐄ᴛᴀ́⚔
Sebastien ha diciassette anni compiuti, nacque a Londra durante la fresca notte del 4 novembre. A pensarci con la consapevolezza della sua natura, è quasi divertente sapere di esser venuto al mondo lo stesso giorno della fine della Prima Guerra Mondiale, data che al suo genitore divino faceva molto piacere, dal momento che quel conflitto aveva causato la sovrappopolazione degli abitanti del regno degli Inferi. A livello fisico, Riccardo ha poco di cui lamentarsi, rappresenta perfettamente il suo aspetto, se non per l'altezza che lo fa apparire leggermente più grande, forse di diciannove anni al massimo. A livello mentale invece Sebastien va di alti e bassi, momenti in cui pare ancora più grande di quanto l'aspetto fisico lo faccia apparire ed altri ancora in cui non sembra cresciuto per niente. Maturità e infantilità non sono termini adatti al suo modo di comportarsi, poiché in determinare occasioni il ragazzo sceglie se esser un adulto o un bambino, in altre ancora non ha il controllo e si fa trasportare. Tra i suoi tratti più adulti c'è il suo essere una persona piuttosto cauta e oggettiva, che ragiona senza mettere in mezzo i sentimenti quando si tratta di priorità od organizzare un piano, ma dall'altra parte si comporta come un ragazzino, soprattutto quando non vuole essere contraddetto o quando si offende per una cosa da nulla. Riccardo ha sempre insistito sul fatto di essere il più grande, o uno dei più grandi all'interno del campo, e ha sempre usato questo per farsi trattare con più riguardo. Non per ego, non per strani motivi, semplicemente, una parte di lui gli urla che sia giusto. È il figlio di Ade, merita il rispetto che deve soprattutto con i figli dei suoi sottoposti, che tratta sia con rispetto che con rabbia. Un'altra voce più intima gli urla di non montarsi la testa, di non esser così speciale, ma di esser in un campo pieno di persone come lui e che la sua ricerca di approvazione sia stupida. Associa la maturità al fatto di dover essere più rigido e serio, motivo per cui spesso non riesce a svagarsi e a lasciarsi andare, non tanto per timidezza o per imposizione "d'età" ma proprio per carattere chiuso, che tende a vedere come una cosa stupida, fastidiosa e infantile tutto ciò che è al di fuori di un argomento importante.
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✞︎•➛𝐀sᴘᴇᴛᴛᴏ 𝐅ɪsɪᴄᴏ; ᵈᵒᵐⁱⁿⁱᶜ ᵗᵃʳⁿᵒʷˢᵏʸ⚔
Sebastien è un ragazzo fisicamente nella norma, il suo narcisismo deriva dalla sua progenie e dall'esser figlio di un ricco imprenditore, ma questa sua sicurezza non si limita ad altro che all'apparenza esterna, non al carattere. È abbastanza alto, arriva a sfiorare il metro e ottanta mettendosi sulle punte dei piedi, restando invece a un metro e settantasei in piedi, senza sforzi. La sua altezza gli conferisce un aspetto slanciato, forse magro e deboluccio. Non è molto possente né i muscoli sono tanto visibili; l'allenamento all'interno del Campo Mezzosangue, più che sviluppare e sproporzionare il suo fisico allampanato, ha definito la forma dei muscoli e reso più preciso il dosaggio della forza che il ragazzo esercita. Se qualcuno dovesse tastargli una spalla o il petto, a livello visivo non noterebbe nessuna caratteristica evidente, ma percepirebbe al tatto la forma del muscolo e il suo allenamento. In generale, è qualcosa che preferisce, sembrare troppo allenato scompensava, rendeva tutto esagerato. Apparire all'esterno più deboli è anche un modo per vincere più facilmente, dopottutto. La pelle di Riccardo è pallida, molto e altrettanto facile alle scottature; non passa molto tempo sotto al sole senza guardarsi allo specchio per trovare guance, naso e linea in mezzo dei capelli rossi come pomodori maturi. Ciò rende meno evidenti le varie cicatrici che gli attraversano il corpo, dovute a tutti gli esercizi che faceva insieme agli altri semidei. La forma del viso e la linea della mascella, al contrario dell'altezza, stanno iniziando lentamente ad abbandonare del tutto i tratti infantili per diventare più precisi, appuntiti e taglienti come quelli di un adulto. Il viso dalla forma ovale appena definita, ha ancora le guance leggermente gonfie di quando era più piccolo e delle piccole fossette ai lati della bocca. Il naso è leggermente alla greca, allungati e dalla forma triangolare molto rigida, un tratto che in alcune occasioni gli dona non poca insicurezza, ma che cerca in ogni modo di fare risultare "adatto" al suo viso. Gli occhi hanno il taglio all'inglese, larghi e appena appuntiti. Il colore è scuro, nero come un pozzo profondo, tanto da fare fatica a vedere la pupilla in determinate occasioni, come quelli del suo genitore divino. In completa onestà, Sebastien non ha da subito amato quella caratteristica: preferiva un colore simile al nocciola, molto più delicato quando si trovava sotto alla luce del sole, ma ha velocemente imparato ad accettare la potenza che quella peculiarità emanava.i capelli sono del medesimo colore scuro, leggermente mossi; quando riesce a pettinarli bene formano spontaneamente dei piccoli boccoli. Nell'Antica Grecia era tradizione portarli lunghi, ma a lui quel tratto non piace, quindi tiene solo un ciuffo più lungo sul davanti in modo che possa coprirgli la grande fronte, che non gli piace per nulla. Nel complesso, il suo esser cupo è enfatizzato dal suo vestiario, degli stessi colori scuri portati o su abiti eleganti o su uno stile più dark.
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✞︎•➛𝐂ᴀʙɪɴᴀ ᴇ 𝐆ᴇɴɪᴛᴏʀᴇ 𝐃ɪᴠɪɴᴏ⚔
Sebastien sosta ogni estate da cinque nella Trecidesima Cabina del Campo Mezzosangue, ovvero quella riservata ai figli di Ade. Ha passato forse un paio di giorni in quella di Ermes, prima che venisse riconosciuto dal suo nobile padre. Insieme alla sorella, sono gli unici due ragazzi all'interno di quella stanza di ossidiana, e insieme detengono una il ruolo di capocabina e lui quello di capo consigliere. Le sue opinioni riguardo la sua discendenza divina sono più che prevedibili: sapere di esser il figlio di Ade lo fa sentire importante, utile a qualcosa, dall'altra invece lo fa sentire un montato. Di certo, il suo pensiero non poteva esser più montato dell'allestimento della cabina. Non per cattiveria, sì certo erano i figli di Ade...ma metter dei letti a forma di bara e il fuoco greco ad illuminare il tutto non era un po' troppo...esagerato? Restare vicino alle tradizioni e agli stereotipi era bello, fino ad un certo punto. Dormire in un letto per defunti, per quanto questi fossero davvero molto simpatici quando ci si mettevano, non era la sua migliore aspettative. Saper di aver solo sua sorella lo fa sentire ancora più attaccato a lei di quanto già non sia, ma non può negare di essersi in qualche modo chiesto se loro due fossero gli unici. C'era qualcun'altro come loro? Avevano altri fratelli senza saperlo? Se sì, dove e quanti erano? Ce l'avrebbero mai fatta ad arrivare al Campo? Purtroppo, i figli dei Pezzi Grossi sono solo degli scherzi della natura, degli sbagli che non sarebbero mai dovuti nascere. Apprenderlo aveva fatto male, aveva impiegato tempo per sostituire a quella sensazione di pesantezza l'orgoglio, ma ciò non toglieva il suo desiderio di sapere se vi fosse qualche altro figlio di Ade, qualche altro fratello in mezzo ai vari cugini lì presenti. Essere in tanti equivale a non esser più un errore, ma una normalità, era un peccato che fossero solo in due, in quella grande cabina. Anche il suo eccessivo orgoglio sarebbe stato in grado di accogliere a braccia aperte un nuovo arrivato.
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✞︎•➛𝐀ʙɪʟɪᴛᴀ́⚔
•Necromanzia: può manipolare gli spiriti, evocarli o respingerli dagli Inferi, comunicare con loro sia verbalmente che mentalmente, distruggere i guerrieri scheletro e, nei casi più estremi, trasformare le persone in fantasmi
•Potere sui non morti: può svegliare e assopire a suo piacimento i non-morti, manipolandoli come fossero dei suoi soldatini personali ai suoi ordini
•Osteocinesi: può evocare, manipolare, cambiare la forma e scomporre le ossa dei suoi guerrieri scheletro
•Potere sulle anime dei defunti: eseguendo un rituale simile a quello usato nel periodo dell'antica Grecia e donando cibo ai morti e cantando loro, può evocarne le anime e comunicarci, liberando l'anima di chi è sfuggito per un soffio alla morte; grazie a questo parla sempre con lo spettro di sua madre
•Potere sui fantasmi: può rendere tangibile l'intangibile, toccando un fantasma o costringendolo al silenzio
•Aura di vita: percepisce la vita scorrere all'interno degli esseri viventi
•Sensibilità alla morte: capta la morte prima e durante il suo arrivo, che sia nei confronti di un mortale o che sia per la scomparsa di un immortale; nel caso della morte di sua madre, ha sentito un forte e improvviso ronzio alle orecchie
•Ombracinesi: modella le ombre a suo piacimento, formandoci scudi, viaggiandoci attraverso o utilizzandole per nascondersi e nascondere qualcuno
•Viaggio nell'ombra: utilizza le ombre per spostarsi da un luogo all'altro; non riesce nonostante l'allenamento ancora a percorrere lingue distanze
•Generazione dell'oscurità: rende tangibile l'ombra, usandola come un'arma o come uno scudo, privando il nemico anche della vista, in caso di formazione di una barriera di ombra
•Invisibilità: usa le ombre per nascondersi e rendersi invisibile
•Vitacinesi: a fatica riesce a velocizzare il processo di guarigione di una ferita; è un potere che odia perché non riesce a usarlo bene; a causa di quella incapacità non è stato in grado di aiutare la gemella
•Geocinesi: controlla la terra e ne manipola le caratteristiche, le capacità aumentano se si tratta di terra degli inferi o, soprattutto, vicina allo Stige
•Ferrocinesi: controlla le ricchezze del sottosuolo; le localizza, le sradica, le affila, le utilizza per avvelenare
•Fobiacinesi: può incutere paura e terrore in qualcuno, riconoscere le sue paure e manipolare quella persona a suo piacimento in base ad esse; nei casi più dispettosi, crea allucinazioni per spaventare le grandi masse di persone
•Maledizioni: "chi se lo sarebbe mai aspettato ma le maledizioni maledicono"
•Pirocinesi: con molta fatica può evocare un fuoco infernale nero in grado di trascinare qualcuno negli Inferi
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✞︎•➛𝐀ʀᴍᴀ⚔
Sebastien si è specializzato nel combattimento a distanza, soprattutto nel lancio dei coltelli, ma la sua arma non riguarda nulla del genere. Fatta in ferro dello Stige, di un colore nero e brillante come l'ossidiana, Riccardo ha una grande alabarda, da lui chiamata sia κατακλυσμός sia πτῶσις, ovvero "cataclisma" o "cascata", perché, a detta del ragazzo, insieme quell'arma racchiude la potenza di un cataclisma e l'eleganza di un cascata. L'alabarda è un'arma inastata a punta, tagliente da entrambi i lati. Si compone di una lama di scure sormontata da una cuspide o da una lama di picca e sviluppante, posteriormente, in un uncino o in una seconda cuspide. Per forma ed utilizzo ricorda molto la "voulge", della quale si costituisce come una sorta di evoluzione più raffinata. Sviluppata dai guerrieri elvetici, l'alabarda doveva inizialmente sortire a due requisiti: permettere di impegnare efficacemente il cavaliere corazzato trascinandolo giù di sella, con un colpo di lama o agganciandolo tramite l'uncino, e liquidandolo, tramite un affondo della cuspide o, nuovamente, con un colpo della lama portato alle parti deboli dell'armatura a piastre e difendere la linea dei picchieri dalle lame delle picche nemiche, deviandole o tranciandone le aste lignee. Nel corso del XV secolo, quando ormai tutti gli eserciti dei regni europei si erano muniti di numerosi quadrati di fanteria pesante (quasi sempre svizzeri o lanzichenecchi), l'alabarda si reinquadrò sempre più come un "tranciapicche". Si assistette nel contempo ad un allungamento della cuspide superiore o ad una sua sostituzione con lama di lancia vera e propria, onde permettere di trafiggere gli avversari nella mischia. La medesima evoluzione occorse, in buona sostanza, anche all'altra arma in uso agli svizzeri ed ai tedeschi che, seppur radicalmente diversa nella linea, occupava la stessa nicchia tattica dell'alabarda: la spada a due mani, trasformata nel corso del Rinascimento nello Zweihänder. In sintesi, era l'arma che più sente sua: duttile, utile, utilizzabile sia come lancia sia come spada. Non riesce a trovare, pur impegnandosi, qualcosa di altrettanto comodo e riadattabile.
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✞︎•➛𝐃ɪғᴇᴛᴛᴏ 𝐅ᴀᴛᴀʟᴇ⚔
Sebastien ha molti, moltissimi difetti, ma due sono i principali, sotto certi punti di vista l'uno l'opposto dell'altro. Il primo di tutti, comune anche a sua sorella, è la facilità con cui lega al dito anche i più piccoli avvenimenti e la straordinaria velocità con cui è in grado di offendersi: state sicuri che, in caso gli pestiate un piede per sbaglio, tre anni dopo per quello stesso gesto lui vi tirerà una sberla. Dell'orgoglio tanto grande quanto fragile, ferire i suoi sentimenti è molto più semplice di quanto non si possa credere, ma mai farà in modo che qualcuno se ne possa accorgere, assolutamente. Similmente, farà di tutto per restituire il favore ai diretti interessati, con qualche anticipo in più per il suo personale fastidio nell'aver subito un torto. Il suo secondo problema è quella sorta di complesso di inferiorità che si è costituito attorno. Se esser considerato inutile tra i due figli equivale al cercare di impegnarsi il più possibile, dimostrare di non esserlo equivarrà a lasciar correre il rispetto in alcune occasioni ed evidenziare lo stato di sottomesso di qualcun'altro.
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✞︎•➛𝐂ᴀʀᴀᴛᴛᴇʀᴇ⚔
Riccardo non è un ragazzo che è solito sbandierare le sue doti o la fama della sua famiglia, anche perché questa gli provoca già abbastanza problemi. Al contrario, ritiene molto arretrati coloro che si divertono ad offenderlo facendo riferimenti al suo antenato, alla sua vicinanza alle arti oscure o qualsiasi motivazione possa passare in testa per dargli fastidio; naturalmente, sa come rispondere a modo utilizzando le parole rivolte contro di lui, contro coloro che gliele avevano rivolte, ma non per questo si diverte a litigare. È molto intelligente e furbo: è abbastanza difficile mentirgli e nasconderli qualcosa, anche perché dicono tutti la verità con loro, a meno che non vogliano che vada a dire per tutta la scuola che sono dei grandi bugiardi (la fobiacinesi era decisamente comoda), motivo per il quale tende ad approcciarsi con le altre persone manifestando molta sicurezza, più dovuta al fatto di saper riconoscere le menzogne che per la fiducia in vista di un buon rapporto o di una nuova amicizia. Viene infatti considerato da tutti altezzoso per la sua famiglia, il suo aspetto e il suo carattere, ma molte persone dicono queste cose senza veramente conoscerlo. Sebastien tende a dimostrare la sua incertezza nelle relazioni con una continua manifestazione di fastidio o distacco dal resto delle altre persone, come se gli avvenimenti e le emozioni del mondo accanto a lui non possano minimamente toccarlo o scalfirlo. Nonostante rimanga molto calmo anche quando risponde alle critiche, non può nascondere che anche lui non sia immune alle provocazioni e che queste facciano effetto su di lui, anzi, il rancore è il peggiore dei suoi difetti, per questo lui cerca sempre di usare un tono tranquillo, quasi cordiale e lasciare alla crudità delle sue parole tutto il resto. Sebastien non vuole fare avvicinare le persone in alcun modo e a causa dei tanti giudizi si è fissato sull'idea che qualsiasi cosa che gli viene detta sia una critica o una presa in giro, quindi è parecchio mal disposto verso ogni tipo di conversazione o scambio di opinioni: Riccardo tende infatti ad esprimere la sua opinione nei momenti di rabbia, durante un litigio o una discussione, ma è molto riluttante nel farlo quando gli viene chiesto di farlo e non è lui in prima persona a volerlo. È pur sempre un figlio di Ade, nella sua testa è lui a decidere quando un'opinione, sua o di altri, serve o meno. Anche a causa delle critiche nei suoi confronti, non ha mai avuto moltissimi amici e non riesce nemmeno a credere di averne. Il suo è un carattere difficile, che tende ad allontanare ogni persona per poi arrabbiarsi delle amicizie altrui. Riccardo ha sempre sostenuto di non aver mai avuto bisogno di altri amici oltre ai suoi, ma silenziosamente è molto geloso di tutte le persone che legano facilmente con gli altri, come se non ci volesse nulla, mentre il ragazzo impiega anni per dare fiducia ad una singola persona. Prima del suo ultimo anno a scuola, alla fine delle elementari, non si era mai chiesto se il problema fosse lui e aveva sempre usato la scusa di stare bene con il suo carattere e che se la gente voleva avvicinarsi a lui, doveva sapere con chi stava per andare a parlare e doveva essere pronta a fare il primo passo, perché Riccardo non è una persona che avanza per vedere la persona davanti a lui indietreggiare. Anche con gli amici mantiene un comportamento piuttosto calmo e pseudo infastidito; non dimostra il suo affetto apertamente o con dimostrazioni evidenti, ma tende a dare messaggi più indiretti. Non è una persona a cui importino molti i principi morali, infatti in una discussione si schiera sempre dalla parte della persona a cui tiene, ignorando se questa abbia sbagliato o meno. Sebastien è un ragazzo molto indiretto, che utilizza soltanto messaggi subliminali per far intendere un suo pensiero più personale, e, se se li lascia sfuggire, lo fa soltanto per sbaglio. È una persona chiusa, che non ama parlare dei suoi problemi a chiunque ma solo alle poche persone verso le quali nutre fiducia; essendo poi figlio di un uomo importante, e addirittura di un Dio, spesso la gente pensava che qualunque cosa lui dicesse servisse solo per attirare l'attenzione su di lui e sulla sua famiglia e cabina, vista da molti come quella formata dai membri più altezzosi, motivo per cui è ancora più recidivo all'idea di parlare degli affari suoi. Sebastien è una persona che tende a mettere uno schermo tra sé stesso e gli altri, non mostrando nulla per evitare che lo importunino con domande riguardo al suo stato emotivo, ma arrabbiandosi se al momento opportuno gli altri non lo capiscono. Tende a recitare spesso la parte del bambino offeso, che si distanzia dalle sue compagnie abitudinarie o respinge un qualsiasi tipo di contatto, quando il suo unico obiettivo o desiderio è quello che le persone gli parlino e cerchino di comprenderlo. Si dice che le persone compensino ciò che gli manca con il loro opposto, motivo per cui Riccardo è esattamente orgoglioso. In parte, non molto in parte, è un suo difetto naturale, quello di avere un ego senza pari e offendersi per nulla, dall'altra invece indossa quella maschera di superiorità o per convinzione personale o per mascherare altre emozioni. Riccardo non ha mai avuto un campo in cui eccellere oltre alle "arti oscure", come si divertiva a chiamarle, motivo per cui si è visto sempre superato da altre persone, cosa che per uno orgoglioso equivale ad un colpo al cuore. A causa di ciò, ha sempre cercato di trovare un metodo per essere utile alle persone, pur mantenendo il suo carattere, agendo in modo imparziale e maturo quando si tratta di pianificare e lasciandosi andare ad un fastidioso egocentrismo in tutte le altre occasioni. Non ha mai detto a nessuno di avere questi complessi di inferiorità o mancanza di fiducia in ogni persona che incontra, motivo per cui molti non lo capiscono, ragione per cui lui si arrabbia se queste non lo fanno. Anche a causa di tutti questi difetti, gli amici di Sebastien si sono sempre potuti contare sulle dita di una mano: essendo incline ad allontanare le persone ad avendo sempre un giudizio troppo affrettato, sono poche le persone che decidono di sopportarlo. Riccardo ci mette un paio di secondi per decidere se una persona gli piaccia o meno, e raramente il ragazzo ha una buona impressione delle persone che lo circondano. Se la gente pensa che con il tempo lui possa cambiare idea, si sbaglia, perché è molto raro che Riccardo cambi il suo punto di vista su qualcuno quando lo ha etichettato come "fastidioso", anzi, è molto probabile che la sua opinione di lui peggiori. Quando si inimica qualcuno, è in grado di intestardirsi così tanto da arrivare a litigare per un semplice saluto o richiesta di opinione. Da questo non è difficile capire quante poche siano le conversazioni civili avute dal ragazzo in periodo scolastico, ovvero realmente infime. Molti durante la scuola gli si avvicinavano solo per dargli fastidio, credendo che a lui piacesse, mentre a Riccardo non piaceva per nulla sapere di avere un'amica in un tutta la scuola, di non essere in grado di farsi amici. Per questo, è estremamente geloso delle sue amicizie, non vuole privare una persona della sua vita sociale, ma rimane comunque molto possessivo e, pur concedendo qualsiasi cosa, gli dà fastidio che le sue poche compagnie abbiano altri amici oltre a lui, altra ragione per cui si offende molto spesso. Sebastien è una persona che sa gestire le sue emozioni e la paura solo quando in mezzo non c'è una sua questione personale. Non ama farsi vedere in difficoltà, essendo una persona amante del controllo e di mostrarsi sempre come una persona calcolatrice, forse anche troppo paranoica. Tende a comportarsi come una pentola a pressione, ingabbiando tutto ciò che riesce fino a quando non si spaventa, perde il controllo e si lascia andare all'impulsività, l'altro lato più prominente di lui dopo il mostrarsi sempre fastidioso. È un ragazzo suscettibile, che agisce con calma e ansia quando vuole per poi mandare all'aria ogni buon proposito. Spesso, a causa di tutta la rabbia raggruppata e repressa in tutti gli anni, tende ad arrabbiarsi e fare tragedie per un nulla di fatto, ingrandendo situazioni di per sé stupide e chi si potrebbero risolvere con una semplice discussione. I suoi comportamenti "tipici" di un momento di instabilità sono soprattutto l'utilizzo dei poteri in un momento tutt'altro che utile, una risata quasi folle, o semplicemente dire cose che lui non pensa o che ha pensato in passato in un suo momento di fastidio. Riccardo infatti, pur essendo una persona che pretende fiducia, è spesso il primo a tradirla per rabbia, o semplicemente per non essere buono, e poi pentirsene. È un ragazzo che vive spesso nei suoi ricordi, basandosi maggiormente su questi che sul presente, o ricordando momenti passati e continuando a pentirsi per questi. In sintesi, Sebastien è un ragazzo strano, che trova molto difficile relazionarsi con le altre persone, spesso non sente il bisogno di avere nuove amicizie ma è geloso di chi lega facilmente con gli altri mentre per lui è molto complesso. È una persona che si mostra sempre scocciata, pare infatti sempre infastidita da tutto e tutti; giudica una persona in dieci secondi ed è difficile fargli cambiare idea su qualcuno una volta che si è impuntato sull'antipatia nei confronti di una persona. Usa sempre un tono stufo, infastidito o scocciato e il sarcasmo è un'arma che non gli serve usare perché sa benissimo offendere le persone, ferirle e litigarci. Riccardo è una persona molto rigida, non gli piacciono molto le battute e si può dire che sia "timido" su un certo punto di vista: non ama scatenarsi o mostrarsi ballare e fare lo scemo davanti agli altri, non crede di essere abbastanza sciolto per farlo e non riesce a lasciarsi andare. È un ragazzo antipatico verso tutti, che mostra i suoi sentimenti solo alle persone a cui tiene, che sono letteralmente due di numero. Con loro non cambia carattere, è sempre rigido, ma sorride e ha comportamenti più sciolti che non ha con gli altri. Si schiera sempre della parte di quelli a cui tiene, anche se questi sono dalla parte del torto. Si arrabbia molto facilmente e provocarlo è semplicissimo, tanto che quasi tutti quelli che lo conoscono ci hanno litigato moltissime volte. Altro suo difetto è avere un orgoglio spropositato: si è sempre visto battuto dagli altri quindi quando si rende conto di essere bravo in qualcosa insiste molto su quel punto. Ironicamente, coloro che si mostrano i più orgogliosi sono anche quelli con minor autostima, e il ragazzo ha enormi complessi di inferiorità. I suoi amici sono sempre stati bravissimi rispetto alla media e pensa, in caso anche lui non abbia qualcosa in cui eccellere, di essere inferiore agli altri o di non essere utile. Sebastien è una persona tremendamente ansiosa e, come tutti coloro che ne soffrono, è molto paranoico ma tende sempre ad agire d'impulso. Ripete sempre di andare con i piedi di piombo, ragiona ed elabora nella sua testa teorie anche assurde, per poi arrabbiarsi e mandare all'aria ogni pensiero razionale. È una persona impulsiva, che si agita con poco ma che non controlla i suoi scatti di rabbia, infatti spesso viene considerato dagli altri incoerente.
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✞︎•➛𝐒ᴛᴏʀɪᴀ⚔
Sebastien e Gwyndolin Reynolds vennero al mondo la notte del 4 di novembre da una delle famiglie più agiate di Londra. Il padre azionista e giocatore in borsa, la madre dipendente e rappresentante di una grande agenzia, i due ragazzi vissero i primi anni della loro esistenza in modo tranquillo; nulla si sospettava fosse strano in loro, né qualcuno si domandava da dove avessero ereditato quei tratti cupi. Sebastien crebbe velocemente, i primi anni che passarono con enorme velocità; il bambino non sentiva nulla, se non una sorta di scorrere placido delle onde nella sua mente, una corrente normale e calma, come se vi fosse un mare che si muoveva nel suo cervello. Ancora non comprendeva che si trattasse dell'aura vitale, ma da subito Sebastien si mostrò abbastanza attivo nell'individuare pericoli. Diceva sempre di avere una strana sensazione, come un presentimento, prima che nei telegiornali inglesi venisse notificato un incidente magari vicino a casa loro o nelle vicinanze di dove il piccolo si era trovato. Oltre a ciò, abilità con cui scherzava a scuola o per cui veniva preso in giro, nulla sconvolse davvero la vita di Sebastien prima il compiere dei suoi dieci anni. Di nuovo quella strana sensazione di pericolo, di qualcosa che stava per interrompersi. Era più forte, quella volta, lo fece preoccupare; proprio quel giorno, la madre ebbe un incidente stradale, la sua morte lo colpì come un fortissimo fischio che gli attraversò le orecchie da parte a parte. A quanto pareva, anche la gemella aveva avuto quella terribile sensazione, ma a lui era andata decisamente meglio. In quell'incidente Gwyndolin si era ferita, non riusciva più a parlare. Non seppe per molti giorni capire se fosse vero quello che era appena accaduto o se fosse un terribile incubo dal quale non era in grado di risvegliarsi; ma le sorprese per il piccolo Riccardo non terminarono in quel singolo giorno. La lettura del testamento della madre, scritto in anticipo a causa del suo importante ruolo, passò completamente inosservato agli occhi del bambino, prima che si parlasse di qualcosa di strano: la sorella della madre, che loro non avevano mai visto, era presente lì, quel giorno. E sembrava sapere molte, molte cose. Quando la loro natura venne rivelata per la prima volta, fece davvero fatica a crederci: non erano veramente figli di loro padre, ma di un Dio greco creduto estinto dai più, chi non si sapeva ancora, non era stato specificato ai ragazzi. Storia decisamente stupenda da raccontare ad un bambino, ma allora Sebastien non era in vena di fiabe e riuscì a convincersi solo quando trovò un riscontro tra quello che sentiva e i suoi poteri. Si accese una lampada di speranza nella mente di Riccardo, che provò nonostante l'inesperienza a usare la vitacinesi. Questa guarì la ferita, ma non il sanno, e Gwyndolin non fu mai più in grado di parlare. A distanza di anni, non esser stato in grado di gestirla abbastanza bene da aiutare la gemella è il più grande dei suoi rammarichi. Il resto fu di nuovo frettoloso, non capì se il suo padrino fosse stato avvisato o se sapesse tutto, ma ai due ragazzi venne rigorosamente detto di trasferirsi in Italia insieme alla sorella della madre, a Firenze, sotto il cognome di Machiavelli. A quanto pareva, c'erano degli strani mostri che sarebbero venuti a cercarli, mostri con cui qualche volta ebbero a che fare e da cui riuscirono fortunatamente a fuggire. Dovevano attendere, così gli aveva detto la zia, attendere qualcuno che doveva presentarsi per portarli al sicuro. I satiri arrivarono due anni dopo il giorno della morte della madre dei due gemelli, quando loro avevano dodici anni. Dall'Italia fecero un lungo viaggio verso l'America, fino ad arrivare a Long Island, a Manhattan. Anche in quell'occasione, ricorda un attacco di mostri prima di giungere al sicuro, nel Campo Mezzosangue. Trascorse un paio di giorni nella Cabina di Ermes prima che suo padre lo riconoscesse come tale. Fu uno dei momenti più belli della sua vita, veder la gente osservarlo con reverenza per la sua origine, alcuni addirittura inginocchiarsi, riconoscendolo come forte. Era molto di più di quanto nella sua vita potesse sperare. Da quel giorno, trascorse le sue estati nel Campo Mezzosangue, alternandosi tra la casa a Londra e quella a Firenze.
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✞︎•➛𝐂ᴜʀɪᴏsɪᴛᴀ̄; 𝐎ʀɪᴇɴᴛᴀᴍᴇɴᴛᴏ sᴇssᴜᴀʟᴇ⚔
•Queste informazioni si scopriranno nel corso della role
✞︎•➛𝐑ᴇʟᴀᴢɪᴏɴɪ⚔
[Work in Progress]
•Stretto legame affettivo alla gemella Gwyndolin
•Legame di amicizia con il cugino figlio di Zeus
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Salve. Eccomi qui. Perdonami per la consegna risicata, avevo le idee ma non l'ispirazione per scrivere la scheda. Spero vada bene, mi scuso già per tutti gli errori di battitura che vi saranno.
Dangershindoulover
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