ᴋᴏᴍᴏʀᴇʙɪ || sʜɪᴍɪᴢᴜ sᴀᴛᴏsʜɪ
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➤ 𝙽𝙰𝙼𝙴: 𝚜𝚑𝚒𝚖𝚒𝚣𝚞 𝚜𝚊𝚝𝚘𝚜𝚑𝚒
➤ 𝚁𝙾𝙻𝙴: 𝚜𝚑𝚊𝚝𝚎𝚒-𝚐𝚊𝚜𝚑𝚒𝚛𝚊
➤𝙰𝙵𝙵𝙸𝙻𝙸𝙰𝚃𝙸𝙾𝙽: 𝚑𝚊𝚖𝚊𝚜𝚊𝚔𝚒-𝚐𝚞𝚖𝚒
➤ 𝙺𝙴𝚈 𝚆𝙾𝚁𝙳: 𝙰𝚁𝚃
Nome: Satoshi.
Il nome del giovane uomo è stato scelto dal padre in un momento della sua vita in cui ancora aveva un minimo di interesse nell'esistenza del figlio, forse sull'onda dell'emozione di avere un primo figlio ed essere finalmente diventato padre. È un nome abbastanza semplice, scritto con un solo kanji, ma dal significato interessante, soprattutto se messo a confronto con l'uomo che lo ha scelto. Il nome Satoshi è scritto "聡" e significa "arguto", "saggio" forse sperando che il figlio divenisse in grado di fare scelte sagge e buone, per non rovinarsi da solo. Ironico, no? Satoshi stesso ora come ora si trova in una posizione molto "sicura" dopo aver fatto molte scelte sagge, certo. Forse avrebbe dovuto prestare più attenzione al significato del suo nome, anche se è l'ultima persona a cui interessa l'etimologia dei nomi, avendo ben altro a cui pensare, come per esempio la propria sopravvivenza. Non ha mai trovato interessante cercare l'origine dei nomi, per essere un ex studente di arte molte volte appare talmente tanto superficiale da stupire persino sé stesso, ma non va frainteso: egli semplicemente non ritiene di aver abbastanza tempo e voglia per informarsi su qualcosa di tanto futile quanto il proprio nome, che in realtà non apprezza nemmeno più di tanto, gli ricorda troppo il padre, che detesta con tutto sé stesso.
Cognome: Shimizu.
Il cognome Shimizu è quello che ormai Satoshi porta da otto anni, da quando aveva diciotto anni; prima il suo cognome era Murakami ed era quello del padre, che ora cerca di dimenticare il più possibile: da quando sua madre ha finalmente richiesto il divorzio e ha riacquisito il proprio cognome in seguito al matrimonio, ha fatto di tutto per cancellare dalla vita sua e quella del figlio l'ombra della figura del marito, che non ha avuto influenza positiva sulle loro vite. Da quando Satoshi fa parte del clan Hamasaki-gumi non ha mai usato il cognome Murakami, si è sempre presentato come Shimizu Satoshi, tanto che non sono in tanti a sapere che prima di essere "Shimizu Satoshi" si chiamava "Murakami Satoshi".
Il cognome Murakami è composto dai Kanji "村上" che a loro volta significano (村 Mura)
"villaggio" e (上, Kami) "sopra", in questo caso. Complessivamente il significato del cognome significa "Sopra al villaggio".
Il cognome Shimizu, scritto coi kanji "清水", assume il significato di "acqua pulita". Esattamente
come per il nome, Satoshi non ha mai avuto interesse nel informarsi sull'etimologia e il significato del proprio cognome, forse perché è cosciente che rischiererebbe di interessarsi troppo e finirebbe per cercare di informarsi anche sull'albero genealogico della madre, dato che per lui la famiglia del padre è assolutamente inesistente, dopotutto condannare quell'uomo alla damnatio memoriae è il minimo che potesse fare. Nel clan è conosciuto col cognome di Shimizu, che apprezza molto di più del vecchio cognome, anche perché suona bene col suo nome e la cosa non gli dispiace.
Età: 26 anni.
Ormai ha superato da un bel po' la maggiore età anche se molte volte il suo comportamento sembra dimostrare il contrario, più che altro non perché sia veramente un uomo infantile e con comportamenti spesso inadatti alla sua posizione e al suo lavoro, in realtà Satoshi è perfettamente in grado di tenere un atteggiamento serio e adatto al contesto in cui si trova, semplicemente con le persone a lui più vicine tende a lasciarsi andare molte volte a comportamenti molto bambineschi, anche insopportabili, principalmente per infastidire gli altri. Questi comportamenti poco appropriati a parte, Satoshi mentirebbe se dicesse di non essere consapevole di avere ventisei anni e di doversi comportare in modo adeguato sia per non disonorare il proprio clan, sia per non andare ad far vacillare il suo onore. Non che sia fissato con l'onore (non è né Zuko né un membro della Shirai-kai), semplicemente ritiene che non sia il caso di rovinare la propria immagine, soprattutto lui che ricopre una carica anche di discreta importanza.
Fisicamente non si può dire che non dimostri la sua età o più in generale non si può dire che non abbia più di vent'anni, è rarissimo che venga scambiato per qualcuno con meno di tale età.
Il giorno del suo compleanno cade il 22 Febbraio e seppur sembri un uomo tanto vivace e giocoso a lui non piace festeggiare gli anni: a malapena organizza una cena con i suoi amici più stretti. Sua madre, però, continua a trattarlo come il suo bambino anche se ha ventisei anni e per il giorno del suo compleanno gli prepara una torta e un regalo, che solitamente spazia da un nuovo kimono ad un qualche altro oggetto da collezione oppure una qualche confezione di strumenti per la pittura o scultura, che è il suo grande hobby.
Aspetto e Prestavolto: Yuu Kanda /D-Gray Man
Satoshi è sempre stato caratterizzato da lineamenti e tratti quasi femminili, cosa che ha sempre inciso sul modo in cui la gente si rivolgeva a lui: non è raro che venga scambiato per una donna quando è di spalle e con i capelli sciolti, più volte ci sono state persone, principalmente quando andava ancora a scuola, che non solo lo hanno scambiato per una donna, ma gli hanno anche chiesto di uscire, credendo con convinzione che Satoshi in realtà fosse sul serio di sesso femminile e che si fingesse un uomo per non avere problemi con le relazioni. Inutile dire che non è nemmeno raro che gli chiedano se sia "davvero un uomo", implicando il fatto di essere transgender. Non che si offenda per questo tipo di domande, per carità, ma trova assai seccanti le persone che continuano imperterrite per la loro strada anche dopo che ha confermato di essere un uomo fin dalla nascita. È sempre stato caratterizzato da tratti effemminati tanto che da bambino veniva spesso scambiato per una ragazzina, soprattutto per la forma del volto rotondeggiante e i lunghi capelli scuri; non va di certo negato il fatto che se si mettesse ad indossare abiti femminili sarebbe difficile distinguere se si stia parlando ad un uomo o ad una donna, soprattutto se si prende anche la briga di truccarsi. Non che gli piaccia fare drag, ma molte volte riconosce di star molto bene in abiti femminili e anche se non li indossa mai, carnevale e cosplay a parte, si divertiva a provarli quando accompagnava la madre a fare shopping. Il suo volto è leggermente allungato, dai lineamenti rotondeggianti e delicati, caratterizzati dal fatto che vengano accentuati non poco dal modo in cui decide di tenere i capelli, sciolti o legati. Ha delle labbra sottili, spesso curvate in un divertito sorrisetto, accompagnato da una leggera risatina; non è raro, però, che le sue labbra, chiare e pallide, si storcano in una smorfia annoiata o seccata, come se non ne potesse più di qualsiasi cosa stesse succedendo. Ha un naso piccolo e leggermente a punta, dalle giuste proporzioni, che continuano ad accentuare il suo aspetto effemminato. Gli occhi, allungati nella tipica forma a nocciola propria della sua etnia, sono caratterizzati da un colore chiaro e limpido, forse un po' innaturale per un orientale come lui, dopotutto nascere con i capelli scuri e gli occhi chiari in Giappone non è molto comune. Eppure è nato così, non porta alcuna lente cromatica; i suoi occhi, di un gelido color azzurro, sembrano scrutare ben oltre l'anima delle persone, in modo tanto profondo da mettere in soggezione, soprattutto se il suo sguardo è serio e sul suo volto non vi è il suo solito sorriso. Poco sopra agli occhi vi sono due folte sopracciglia scure, curate con sorprendente attenzione, lasciando pensare che passi molto tempo a badare al suo aspetto fisico, cosa non del tutto falsa, anche se non proprio corretta: egli trascorre sì molto tempo occupandosi dei propri capelli, ma a parte una maschera alla settimana non bada troppo al volto, che già ha poche imperfezione di suo.
A coprire la fronte vi è una sorta di frangia dal taglio per nulla omogeneo: i capelli si accumulano al centro della fronte, lasciando come due spazi per gli occhi, in modo da avere la visuale del tutto libera. Accanto al volto vi sono due lunghe ciocche di capelli, che fanno quasi da cornice al viso, ricadendo fino al petto, ondeggiando ad ogni suo movimento. Satoshi spesso giocherella con queste due lunghe ciocche di capelli, attorcigliandosele attorno alle dita o persino pettinandole, per lui sono come un anti-stress. Apprezza particolarmente la lunghezza dei propri capelli, che, se sciolti, arriverebbero poco sopra al bacino, essendo lisci e sempre ben pettinati, lasciati o sciolti o legati in una coda alta, con un elastico dal colore chiaro o verde, abbinato al kimono che spesso indossa. Presta particolare cura e attenzione ai propri capelli, considerandoli quasi la cosa più importante della sua persona: non apprezza che vengano toccati senza il suo permesso, li pettina ogni giorno più volte e fa uso di vari prodotti per mantenerli lucidi e morbidi, in modo che non si arruffino e diventino crespi. Trascorre molto tempo dal parrucchiere, va spesso e conosce bene il proprietario, ormai è un cliente di fiducia: sono anni che ha iniziato a curare il suo aspetto, facendo attenzione alla sua apparenza, dopotutto in quanto personaggio di "spicco" del proprio clan deve fare una buona prima impressione e presentarsi in modo da rappresentare al meglio il clan. I suoi capelli sono per natura lisci, non ha bisogno di piastrarli; sono di un colore corvino, lucido e vivace, essendo ben curato e attento.
Ha un fisico di media statura (sarà alto circa 181cm ma non se ne interessa più di tanto) non minuto come ci si aspetterebbe: caratterizzato da una carnagione chiara, un po' pallida, e da numerosi segni di cicatrici o ferite rimarginate, il suo busto è caratterizzato da muscoli scolpiti e numerosi tatuaggi, che comprendono quello che permette di riconoscere la propria appartenenza al clan Hamasaki-gumi e altri. Le numerose cicatrici, tracce di un'infanzia non proprio calma e pacifica, sono spesso nascoste dai tatuaggi, colorati nei modi più vivaci, dopotutto parliamo di un artista, è normale che a Satoshi piacciano tatuaggi colorati. Sul suo braccio sinistro, tra la spalla e il gomito, vi è raffigurato un samurai, con indosso la tipica armatura giapponese, con la lama della katana tenuta verticalmente davanti al proprio volto, che divide in due parti simmetriche il tatuaggio e il volto del samurai, circondato da una pioggia di petali e fiori di ciliegio, non del solito color rosa, ma rosso. Il Nue, simbolo del suo clan, si trova sulla metà destra del petto, sviluppatosi anche lungo tutta la spalla fino a metà dell'avambraccio: il tatuaggio, raffigurante l'animale leggendario, è caratterizzato da eleganti abbellimenti scenografici, cosa che ci si poteva tranquillamente aspettare da un artista, anche se il fulcro del tatuaggio rimane ben chiaro, essendo fatto risaltare dal senso di prospettiva. Sì, disegna lui i tatuaggi che vuole farsi, dando chiare indicazioni sul metodo e sui colori, se devono essere colorati. Su entrambi i polsi ha tatuato il kanji del bushido, divisi a metà tra il polso destro e quello sinistro, in modo che se messi accanto si possa leggere per intero quello che vi era scritto. Tutta la schiena è prevalentemente caratterizzata da un enorme tatuaggio, che gli arriva fino alla "cintura" della leggenda mitologica del dragone Yamata no Orochi e Susanoo, raffigurata attraverso un alternarsi di forti e scenografici colori, scelti esattamente per enfatizzare il tatuaggio, che sembra più un'opera d'arte degna di stare in una galleria piuttosto che un tatuaggio. Oltre alla composizione floreale che gli copre quasi tutta la gamba destra, altri piccoli tatuaggi di parole o frasi a lui importanti sparsi per il corpo, principalmente sulla gamba sinistra. La particolarità è che Satoshi indossa spesso fasciature, principalmente sul busto, coprendo quindi la maggior parte del tatuaggi della parte superiore del corpo. Quando non indossa tali fasciature e porta il kimono, dal tipico colore verde- anche se ha un intero armadio pieno di kimono di colori e pattern diversi-, tende a lasciare un po' aperta la parte sul petto, più perché si trova comodo che per altro, mostrando in modo molto limitato i propri tatuaggi. Spesso indossa magliette sportive dal collo alto, con o senza le maniche, coperte da una giacca lunga. Non è nemmeno raro vederlo vestito con completi formali e camicia, ma di solito preferisce il kimono o camicie larghe e jeans.
Carattere:
Satoshi ha un carattere particolare, sviluppatosi tutto attorno ad una personalità di base decisamente insicura e tormentata, quasi sostituita dalla "maschera" che ha iniziato ad indossare fuori da casa sua, come per nascondere al resto del mondo la propria fragilità. Satoshi pare una persona solare e allegra, cosa effettivamente vera, dopotutto è quel tipo di persona che "ride per non piangere", ma anche perché preferisce di gran lunga il vedere gli altri contagiati dal suo apparente buonumore. Si considera un po' la sottotrama comica del clan, si sente importante per questo: contraffare oggetti e rallegrare gli altri hanno la stessa priorità. Lui vuole a tutti i costi essere un punto di riferimento per i propri colleghi, vuole a tutti i costi essere qualcuno a cui guardare quando ci si sente giù o in difficoltà: vuole aiutare e farebbe di tutto per far in modo che la sua persona diventi un sostegno per gli altri, a cui tiene. Per lavorare in modo produttivo bisogna essere dell'umore giusto e di certo Satoshi non si fa alcun problema a cercare di divertire gli altri, sia con battute che con semplici azioni. Dire che gli basta un sorriso è riduttivo: vuole un sorriso sincero, una risata sincera..
Si sforza molto per poter apparire come una personalità positiva, anche se per lui è difficile fingersi qualcuno che non è, non smetterà mai di provare e riprovare finché tutti non sapranno che Satoshi è lì anche per aiutarli. È una persona che in fondo in fondo è sensibile, sa bene cosa si prova quando ci si sente feriti o giù, per questo motivo è l'ultima persona che farebbe qualcosa che potrebbe deludere o ferire i suoi amici o colleghi: non tradirebbe mai nessuno di loro, non rifiuterebbe di spendere del tempo con loro, non insulterebbe in modo aggressivo i suoi amici, anche se ogni tanto nei discorsi capita che di mandi a quel paese qualcuno; ovviamente si scusa sempre se qualcosa che dice risulta scortese e offensiva, per lui è importante mettere in chiaro che la sua persona non sia qualcuno da evitare e non si vergogna ad essere il primo a chiedere scusa: un vero uomo, donna o quello che vogliamo non ha paura di chiedere scusa, se è nel torto lo sa riconoscere e deve essere in grado di prendere provvedimenti per farsi scusare e rimediare ai propri errori. Non c'è niente di vergognoso nel sapere quando mettere da parte l'orgoglio e mostrarsi disponibili a supportare gli altri: chi non comprende quando è il momento di lasciar perdere la presunzione, non si dovrebbe definire una persona che è in grado di comportarsi nel migliore dei modi. Non serve essere scortesi per dimostrare la propria superiorità, non serve offendere gli altri per mostrarsi forte e tantomeno non serve rifiutarsi di dire un semplice "scusa" per la propria altezzosità. Una persona d'onore non ha bisogno di avere comportamenti tanto saccenti: cercare di dimostrare qualcosa agli altri è simbolo di inferiorità. Satoshi crede fortemente in tutte queste cose e seppur lui sappia di essere una persona poco importante, di certo nemmeno al livello di molti altri, è cosciente di come almeno lui sia in grado di farsi un esame di coscienza. Fin da quando era piccolo gli è stato detto di non valere niente, di non dover nemmeno pensare di potersi comparare alle altre persone: è cresciuto credendo di non valere niente, motivo per cui ha sempre avuto una pessima autostima e ha sempre giustificato i propri errori o fallimenti dicendo che uno come lui non sarebbe mai riuscito a fare una tal cosa. Non ha mai riconosciuto le proprie abilità, nemmeno in campo artistico, fino a quando non è stato qualcun altro a complimentarsi con lui o probabilmente sarebbe rimasto a credere di far schifo anche in quello; i suoi professori non si sono mai preoccupati di cercare di aiutarlo a cambiare questa sua ottica, l'unica volta in cui hanno intervenuto è stato quando è andato a scuola con un occhio nero dopo aver difeso la madre dal padre. Ha iniziato a rivalutare il proprio operato solo quando ha iniziato a sentirsi apprezzato e da quel momento ha iniziato ad avere anche il terrore di non riuscire a raggiungere le aspettative altrui ogni volta che fa qualcosa, motivo per cui detesta profondamente il fallimento o semplicemente gli errori: gli piace saper di essere apprezzato assieme al suo operato, non riuscirebbe a sopportare il venir rimproverato per errori. Avrebbe potuto accettare una sgridata a quindici anni, ma a ventisei anni si rifiuta di voler mettere gli altri nella condizione di doverlo ammonire. Inoltre non sopporta quando qualcuno finisce in situazioni spiacevoli a causa sua, per questo tende a prendersi la colpa per qualsiasi cosa, sia che sia stato lui a farla che no- ovviamente non è un segreto che si prenda sempre lui la colpa anche quando è innocente. Satoshi appare come una persona estremamente superficiale: la prima cosa che commenta di una persona è l'aspetto, spesso pare soffermarsi sulle apparenze senza andare oltre e certi commenti che fa altre volte lasciano intendere che si basi molto su gossip raccontategli dagli altri, ignorando la vera personalità delle persone. Non dobbiamo fraintenderlo: a lui piace fingersi uno sprovveduto, un superficiale ragazzo che è facile da prendere in giro e raggirare. Non perché si diverta a sorprendere le persone mostrando la sua vera natura, semplicemente trova divertente irritare gli altri, soprattutto se questi non sono membri del suo clan. Tornando a noi, Satoshi è una persona estremamente attenta ai dettagli, ai gesti e ai comportamenti delle persone, cercando di cogliere più particolari possibili per poter fare un quadro generale delle persone: conoscere il proprio nemico è il miglior modo per affrontarlo, no? Non è un tipo a cui piace usare sotterfugi, ma è di certo una persona a cui sfuggono poche cose: il suo occhio attento è abituato a cogliere dettagli nelle opere d'arte, cosa che poi applica anche alle persone. È difficile riuscire a non far notare un movimento a Satoshi, come è difficile mentirgli.
Al contrario di come pareva apparire all'inizio della a sua carriera nel clan, Satoshi estremamente leale ai propri superiori e ai propri compagni, dire che è quel tipo di persona che morirebbe per loro è forse una leggera esagerazione ma il senso è quello. Certo, farebbe di tutto se glielo venisse chiesto, ma per quanto ritenga inutile la sua vita non la butterebbe via in modo stupido: se dovesse proprio morire lo vorrebbe fare in modo utile e degno della persona che è diventato. Non si crede importante, ovviamente, ma vorrebbe poter essere riconosciuto per un qualche merito anche dopo la sua morte, per questo motivo cerca in tutti i modi di essere utile. Ogni parola dei superiori è un ordine, anche se spesso pare prendere tutto alla leggera, in realtà si impegna molto in quello che fa, dato che per lui i risultati sono fondamentali.
Non è una persona dall'indole aggressiva o vendicativa, è sempre stato un ragazzo abbastanza docile- capacità di prenderti a pedate senza nemmeno farti rendere conto di essere stato preso a calci nel sedere a parte- tanto che di base non è nemmeno il tipo di persona che sembra essere disposto a vendicarsi di qualcuno per un torto subito. Dà l'aria di quella persona che quando subisce un torto perdona e sorride, anche se niente è più finto di quel sorriso, dato che prima o poi ci si ritroverà la vendetta di Satoshi servita fredda. Gli piace lasciar credere di poter essere considerato qualcuno di innocuo.
Satoshi apprezza particolarmente un tipo di persone: quelli che riescono a comprendere la sua natura/personalità in pochissimo tempo, che quindi riescono ad andare oltre alla sua maschera di ragazzo sorridente e amichevole e comprendono quanto in realtà lui sia ancora tormentato dall'ombra del passato, principalmente del padre, che lo segue ovunque lui vada. Non è una persona molto aperta alla socializzazione anche se si sforza molto, allo stesso tempo non è nemmeno un ragazzo a cui piace avere l'attenzione su di sé, preferendo di gran lunga lasciare il centro della scena ad altri. Non perché si senta a disagio, parlare davanti a molte persone non gli dà fastidio, più che altro non si sente ancora abbastanza importante per potersi permettere di ricevere attenzioni. È inoltre una persona che disprezza il contatto fisico improvviso, esattamente come le persone che non riescono a capire che un "no" è un "no", non un "forse dopo". Per quanto egli sia disposto a parlare molto coi propri colleghi, una cosa ci cui parla pochissimo è la propria vita prima di entrare nel clan, non perché de ne vergogni, anzi ritiene che sia stata una giusta punizione per il fatto di essere nato, ma perché pensandoci gli verrebbe in mente il padre, che detesta con tutto sé stesso e che lo tormenta ancora ogni tanto.
Punti forti:
- Pittura e scultura.
Satoshi è un ex studente di arte, sia all'università che al "liceo artistico", essendo entrato nel clan mentre frequentava l'accademia di arte. Ha sempre avuto la predisposizione a ciò che riguardava la fantasia e l'originalità, senza parlare della sua eccezionale abilità nel riprodurre ciò che vede, dipinto o scolpito che sia. È estremamente esperto nel campo della storia dell'arte e delle opere artistiche, inoltre è assai esperto anche nel riconoscere i falsi, per questo motivo è un noto critico d'arte, anche se chi mai potrebbe pensare che l'uomo che distingue gli originali dai falsi non è altro che colui che gestisce il commercio di opere contraffatte? Ha conoscenze sull'arte orientale tanto quanto su quella europea, trovando molto armonica e piacevole alla vista quella rinascimentale. Per quanto gli piaccia l'architettura non ha mai avuto la possibilità di approfondire questa sua passione, ma è sicuro che prima o poi troverà il tempo per farlo.
- Kenjutsu e Taekwondo.
Ha frequentato Taekwondo per quasi 18 anni: sua madre doveva scegliere un corso extracurricolare a cui iscriverlo e ha deciso taekwondo, più che altro perché riteneva potesse essere utile al figlio per potersi difendere un minimo in futuro, dopotutto ella sapeva bene come il padre lo trattava, non aveva però il coraggio di denunciarlo per paura che facesse veramente fuori il figlio. Satoshi ha chiesto di poter partecipare ad un corso di Kenjutsu a scuola, aveva circa 12 anni e da quel momento se ne è innamorato: anche se non aveva molte disponibilità economiche l'istruttore di Kenjutsu era un vecchio amico della madre, cosa che gli ha permesso di frequentare le lezioni con un grande bonus sconto. Il Kenjutsu, per chi non lo sapesse, è l'arte della katana da combattimento, diverso dal kendo, che è l'arte della katana da competizione. Eccelle in entrambe le discipline, si è sempre allenato e non ha mai perso tempo, tanto che ora preferisce molto di più menare le persone a mani nude o con una katana piuttosto che con armi da fuoco, che poi gli danno anche fastidio. Purtroppo è quasi un anno che gli viene difficile praticare Taekwondo a causa di problemi fisici, cosa che lo ha rattristato molto, ma sta cercando di compensare questa mancanza con Kenjutsu e ovviamente non abbandonerà mai il suo sport preferito.
- Manualità.
Non è molto utile nel suo ambito lavorativo, ma è sempre stato bravo nella manualità: fin da bambino si è sempre divertito a costruire cose, fare collage, realizzare oggetti con quel poco che trovava. Ora come ora non passa più il tempo a fare collage, non avendo il tempo e la voglia di farlo, ma ogni tanto, quando capita, non gli dispiace mettersi a fare piccoli lavoretti, sia legati all'arte che per aiutare gli altri. In poche parole se lavorasse in ufficio sarebbe quel collega che deve riparare sempre la stampante quando si rompe. È sempre andato fiero di questa sua abilità, ma ha smesso di svilupparla e allenarla da un po', non è il tipo da fare il "fai da te", preferisce ordinare le cose già fatte, dopotutto il suo attuale lavoro gli occupa la maggior parte del tempo.
- Inganno.
Dire che sia una persona onesta è un azzardo a dir poco esagerato: non è mai stato onesto, fin da piccolo ha sempre mentito a chiunque anche per le più semplici cose. Egli ha imparato a mentire talmente bene che spesso è difficile capire se le sue parole nascondano della verità o sono frutto di una farsa. È davvero ottimo nel bluffare, dopotutto gestendo il commercio di contraffatti deve essere in grado di sembrare realistico. Aggiungendo le sue ampie conoscenze sull'arte alla sua abilità i mentire diventa quasi impossibile capire se stia mentendo meno. Tende ad evitare di dire menzogne alle persone a cui care o ai suoi diretti superiori, ma è plausibile che ogni tanto lo faccia.
- Alta resistenza al dolore.
Dire che non senta il dolore è una grandissima bugia, semplicemente vi è talmente tanto abituato che molte volte non sembra nemmeno reagire a schiaffi e simili. Per lui è un grandissimo vantaggio, sopratutto perché ha sempre male a qualcosa, che sia schiena o gambe non cambia molto, fattostà che almeno non se ne lamenta, essendo un dolore decisamente ininfluente. Inoltre non è per niente quel tipo di persona che in una situazione di quelle "parla o ti picchio" si spaventerebbe, dopotutto in media incontra persone che neanche volendo riuscirebbero a fargli male sul serio. Uno schiaffo di media forza è per lui paragonabile ad uno schiaffetto tiratogli da suo padre. Se ve lo chiedete, sì, usa come unità di misura suo padre: "In confronto ad uno schiaffo di mio padre questo ha fatto poco male". Diciamo che il fatto di avere alta resistenza al dolore lo aiuta principalmente in combattimento. Non ironicamente sarebbe capace di continuare a dire che non fa così tanto male dopo essersi rotto un braccio.
Punti deboli:
- Equilibrio.
Satoshi non è mai stato un ragazzo con un buon equilibrio, da piccolo gli piaceva camminare sui muretti accanto al marciapiede, ma finiva sempre per cadere per la sua incapacità di restare in equilibrio. Ha sempre avuto questa difficoltà e non ha mai capito se sia qualcosa legata ad una difficoltà di movimento o meno, fattostà che gli ha creato non pochi problemi. Dire che non abbai forza nelle gambe sarebbe una grande bugia dato che è ben allenato, ma in qualsiasi situazione se lo si spingesse con forza finirebbe per cadere all'indietro lo stesso, dato che i suoi piedi non riescono a fargli mantenere l'equilibrio con effettività. Ha provato in tutti i modi a trovare una soluzione, ma sta ancora brancolando nel vuoto.
- Fragilità fisica.
Ha sempre avuto un corpicino fragile, si rompeva facilmente gli arti o si faceva male con tanta facilità da preoccupare persino gli insegnanti, ma nessuno lo ha mai portato dal medico. Chissà perché, mh? Non si fa neppure troppi problemi, ormai è abituato ad avere sempre qualcosa che non va: che sia una storta, un naso rotto o una spalla dislocata ormai è assolutamente ininfluente. Non ha molto interesse nello spiegare il motivo per cui il suo ginocchio sinistro sia talmente malandato da tormentarlo appena fa uno sforzo fisico superiore al normale, basta sapere che anche con un intervento la situazione non è migliorata molto. Sta molto attento a non esagerare, ironico è il fatto di essere un combattente corpo a corpo, ma non abbandonerebbe mai Taekwondo e Kenjutsu, per lui sono importantissimi.
- La sua disponibilità.
Purtroppo ci sono persone che non sempre vedono in Satoshi un possibile amico, lui in generale risulta essere una persona disponibile ad aiutare gli altri, cosa che potrebbe anche essergli sfavorevole. Non si accorge quando finisce l'aiutare e inizia lo sfruttare, lasciando principalmente campo libero a chi furbamente lo sfrutta per qualsiasi cosa, dal portare del té ad "aiutarlo" a svolgere un suo dovere. Satoshi non si accorge di venir sfruttato, non sa distinguere sfruttamento da aiuto, perciò risulta per lui complicato reagire.
- Empatia.
Potrebbe sembrare una persona molto empatica, ma in realtà ha molti più problemi a comprendere cosa provino gli altri di contare quanti aghi ci sono in un pagliaio. Si accorge subito se qualcosa non va, ma il problema è poi capire cosa e apprendere quando è il momento di lasciare in pace le persone. Lui non sa quando smettere di cercare di tirare su il morale, per lui finche qualcuno non sorride sinceramente il suo compito non è compiuto. Non riesce a comprendere quella necessità di solitudine o di serietà che potrebbe essere richiesta, finendo per cadere spesso nell'essere fuori luogo. Ovviamente, però, dobbiamo apprezzare il suo impegno per comprendere gli altri.
- Eccessiva lealtà.
Satoshi non ha interesse nel distinguere ciò che è moralmente giusto da ciò che è sbagliato, in quanto persona è normale che ogni tanto se lo chieda, giusto per farsi un esame di coscienza, ma queste sue considerazioni non lasciano mai la sua mente. Egli ripone totale fiducia e lealtà nei confronti dei suoi superiori, li seguirebbe qualsiasi cosa stessero facendo, anche se significherebbe morire o andare persino contro gli ideali del clan, che alla fine più di tanto non gli interessano: rispettare i contratti, sì, ma ci sono sempre clausole che possono rigirare la punta della lama, seguire alla lettera quello che c'è scritto su un foglio non sempre conviene e lo sa pure lui. Se i suoi superiori decidessero di fare qualcosa di "sbagliato" a lui fregherebbe meno di zero, ma li seguirebbe comunque. Preferisce la loro a approvazione che essere nel giusto, preferisce venir lodato che sgridato per andare contro agli ordini. La sua priorità è seguire il capo, niente lo distrarrà.
Backstory:
Il giorno in cui Satoshi è nato pareva essere per la famiglia Murakami l'inizio di una nuova vita: Inei e sua moglie Kiku non avevano avuto una relazione semplice, tantomeno la loro situazione economica lo era. Abitavano in una zona abbastanza povera, non una delle più sicure, e non avevano una situazione economica stabile e rassicurante: all'inizio della loro relazione puntavano ad abbandonare quel luogo in vista di uno più piacevole, si erano ripromessi di lavorare sodo in modo da dare ai loro ipotetici figli una vita piacevole e allegra. Ma erano ancora giovani e non si aspettavano che la situazione sarebbe degenerata molto presto. Inei non era un uomo dalla personalità calma e pacata anzi, aveva spesso scatti d'ira e aveva atteggiamenti aggressivi e prevaricatori, tanto che anche i loro amici ogni tanto si spaventavano vedendo il modo in cui reagiva. Ma tra giovani si scherza, si ride e non si pensa alle difficoltà della vita, ovviamente si ha una visione ottimistica del mondo e si ignorano quegli imprevisti che attendono solo il momento adatto per comparirti davanti. Inei e Kiku erano stati compagni di classe sia alle medie che alle superiori, si conoscevano da tantissimi anni e quando si sposarono avevano da poco finito la scuola: erano profondamente innamorati o almeno, Kiku amava Inei, che invece vedeva la donna come la sua piccola ossessione. Erano anni che la amava, che avrebbe voluto sposarla e finalmente ora che stavano assieme poteva essere contento. Comprarono un'economico appartamento in periferia, in una zona non troppo lontana da dove Kiku lavorava: ella aveva trovato un posto da cameriera in un grazioso locale che affacciava su un parco. Inei aveva trovato lavoro in una piccola azienda e sembrava apprezzare molto quel lavoro. Sembravano una graziosa coppietta, ma col tempo Inei iniziò a diventare scontroso con i loro stessi amici, preoccupato che sua moglie potesse provare più interesse in loro che in lui: la costrinse a tagliare tutti i ponti con loro, che cercarono di capire cosa stesse succedendo ma non riuscirono a venirne a capo. Solamente qualche anno dopo sarebbero ricomparsi a fare compagnia a Kiku e a confortarla per la situazione in cui si trovava, tutto ovviamente ad insaputa di Inei. Kiku si ritrovò a convivere con un uomo che la controllava qualsiasi cosa facesse, con chiunque parlasse: all'iniziò le vietò di uscire con amici maschi, poi anche con amiche perché "rubavano tempo che avrebbe potuto passare con lui". La loro relazione diveniva sempre più ossessiva e tossica mano a mano che il tempo passava, almeno Inei era occupato per quasi tutta la giornata, lasciando così alla moglie del tempo per sé stessa e per le sua amiche, che teneva nascoste al marito. Tutto ciò finché l'azienda in cui lavorava Inei fallì e licenziò i suoi dipendenti: l'uomo non trovò un altro lavoro e iniziò a sfogare la sua frustrazione nel bere, iniziando a bere sempre di più, trascorrendo l'intera giornata a casa senza fare quasi niente, aspettando che la moglie tornasse dal lavoro. Passò poco tempo prima che l'alcol e i suoi scatti d'ira lo trasformarono in una persona violenta, che senza alcun'esitazione osava alzare le mani contro la moglie, che all'iniziò lo minacciò di denunciarlo: la cosa funzionò dato che per un po' Inei non sembrò aggredirla più fisicamente, limitandosi a invettive e insulti ogni tanto.
La situazione non era molto piacevole e Kiku iniziava ad avere paura, tutto finché non scoprì di essere incinta: il loro sogno di avere una famiglia si stava finalmente realizzando. Persino Inei sembrava contento, tanto che aveva smesso di comportarsi in modo violento e aggressivo, trattando la donna con cura e attenzione: entrambi volevano essere genitori fin da quando erano piccoli. Inei sembrò risollevarsi dalla crisi che aveva vissuto fino a quel momento, trovando impiego in un'altra piccola azienda in modo da poter sostituire la moglie mentre era in congedo parentale. Kiku si illuse che sarebbero tornati ad essere una famiglia normale, felice e come le altre: sperava veramente che il loro figlio avrebbe vissuto in una famiglia amorevole. Il 22 febbraio nacque Satoshi: fin da quando era stato messo al mondo aveva emesso versetti divertiti, come se fosse contento di essere lì. Non aveva pianto, non si era nemmeno addormentato subito: si era fatto coccolare dalle infermiere e dalla madre, apprezzando tutta quell'attenzione con due occhietti troppo vivaci per appartenere ad un bambino appena nato.
Nel primo anno di vita Satoshi crebbe con tutte le attenzioni della madre, il padre ogni tanto la sostituiva, avendo finito il contratto temporaneo con quella piccola azienda: era di nuovo a casa, non aveva niente da fare e beveva un po' troppo. Sembrava che gli piacesse il piccolo Satoshi, che era la copia esatta della madre, tanto che dal padre aveva preso pochissimo, forse era quello il motivo per cui ci passava tanto tempo. Ma ecco che il breve momento di paradiso in casa Murakami finì: Satoshi aveva solo due anni quando una sera, mentre giocava con delle macchinine giocattolo, la madre e il padre ebbero una vivace discussione che culminò con l'uomo che tirò un forte schiaffo sulla guancia della donna. Avrebbe continuato, se non si fosse accorto del piccolo Satoshi, nascosto parzialmente dietro allo stipite della porta del salotto, che li guardava stranito. Satoshi non ricorda nemmeno il perché si ritrovò coinvolto in quel litigio, non ricorda ovviamente nemmeno il perché il padre sembrava infuriato di vederlo lì. La madre non avrebbe mai accettato di veder suo figlio di poco più di due anni venir coinvolto in uno sfogo di rabbia del marito, ma ovviamente non aveva voce in capitolo, considerando che Inei era anche ubriaco fradicio. Quella fu la prima volta che Inei alzò le mani su Satoshi, ovviamente non fu nemmeno l'ultima.
Più gli anni passavano e più il padre diventava violento sia verso di lui che verso la moglie, tanto che non era raro vederlo arrivare a scuola con cerotti sulle braccia o in faccia: la madre diceva sempre che Satoshi aveva la pessima abitudine di scorrazzare in giro e non badare ai dintorni, finendo sempre per cadere e farsi male. Non aveva il coraggio di tener testa al marito, non voleva che poi si sfogasse sul figlio e di conseguenza faceva in modo di coprire ogni cosa che questo faceva: si ripeteva di farlo per il bene della sua famiglia ma in cuor suo sapeva quanto ciò stesse segnando profondamente suo figlio, che a scuola aveva molti amici ma più il tempo passava e più si allontanava dagli altri, forse per la paura di venir aggredito anche da loro. Non sapeva come fare per evitare ciò, doveva denunciare il marito, ma se questo lo avesse scoperto prima di venir arrestato avrebbe sicuramente esagerato. Aveva sette anni prima volta che il padre esagerò: una sera, infuriato perché la madre era in ritardo dal lavoro, aveva iniziato a rincorrere Satoshi per la casa, inveendo contro di lui, mentre il bambino piangeva e chiedeva di smetterla perché lo stava spaventando. Di quella sera Satoshi ricorda poco, ma la madre sa benissimo che quel giorno, tornata a casa, pensò di aver perso la persona a lei più cara: Inei aveva spinto il figlio, dopo avergli tirato un calcio, contro il tavolino da caffè che si trovava in salotto, facendolo cadere di testa contro lo spigolo. Non si curò nemmeno del fatto che il bambino fa rimasto lì, immobile, senza più emettere alcun suono. Kiku ebbe paura che fosse morto tanto che per il terrore lo portò di corsa al pronto soccorso, dicendo che fosse caduto dalle scale uscendo per cercala. Satoshi aveva "semplicemente" sbattuto la testa, se la cavò con un lieve trauma cranico, che non avrebbe più influito, dopotutto non ricordava niente di quello che era successo, l'unica cosa che Kiku ritiene positiva di quella sera. Inei, quando Kiku tornò con Satoshi, aggredì la donna per paura che avesse denunciato tutto, ma quando questa disse che non aveva parlato alla fine la lasciò andare. Il resto della vita di Satoshi alternava scuola a casa, anche se una volta raggiunta l'età adatta iniziò a tornare sempre più tardi a casa, fermandosi a corsi extracurricolari e ad attività per crediti extra, andando a volte a dormire da amici e altre dai nonni. Vedere il padre lo terrorizzava, sentire la sua voce gli metteva i brividi: a quindici anni si era già rotto due volte il ginocchio destro. Dire che "si fosse rotto" è un'esagerazione dato che era stato il padre a calpestargli la gamba mentre lo picchiava per qualche assurdo motivo. Non era raro che andasse a scuola con un occhio nero, con lividi e cerotti/fasciature, ma diceva sempre di essere stato aggredito da un cane o dal gatto della vicina, ogni tanto di essere caduto mentre tornava a casa. I professori si preoccupavano per lui, ma in suoi voti erano eccellenti e non mancava mai ai corsi, preferendo seguire la lezione di Taekwondo con una spalla dislocata piuttosto che starsene a casa. Una volta supplicò il suo maestro di Taekwondo di permettergli di rimanere al corso fino a tardi, non volendo proprio tornare a casa.
Durante i corsi extra scoprì la propria passione per l'arte, che lo spinse ad iscriversi ad una scuola superiore con indirizzo artistico ed ottenere persino una borsa di studio per l'università di arte: era un talento naturale e soprattuto era bravissimo a ricopiare nei minimi dettagli qualsiasi cosa vedesse. La madre Kiku era felicissima per il successo del figlio, del fatto che i professori apprezzassero molto il suo operato e che avesse amici che gli facessero compagnia e gli permettessero di andare a dormire da loro. Il padre Inei, invece, non sopportava il fatto che la scuola occupasse così tanto tempo nella vita del figlio: già sua moglie era fuori quasi tutta la giornata, ora anche il suo unico figlio. Satoshi non capì nemmeno come mai suo padre passò dal "hai rovinato il mio rapporto con tua madre" a "tu sei mio figlio, dovresti passare più tempo con me", alla fine giunse alla conclusione che essendo la copia perfetta al maschile della madre, evidentemente Inei lo vedeva come un buon sostituito della donna. Non smise di picchiarlo anzi, iniziò ad interessarsi in modo molto strano alla sua carriera scolastica, alle sue competizioni di Taekwondo e ai corsi di arte, arrivando a richiedere dal figlio sempre più perfezione, iniziando a stressarlo: Inei aveva deciso che se Satoshi avrebbe fatto qualsiasi cosa solo perché era lui a spingerlo a fare ciò, cosa non era, ma si auto convinceva così, tanto che una volta prese 89 ad un test e il padre, insoddisfatto del risultato, lo costrinse a sedersi a studiare quella materia per tutta la notte, senza poter dormire e se mostrava segni di stanchezza gli sbatteva la fronte sul libro. Quella notata di studio si concluse con Satoshi che il giorno dopo si addormentò sul banco e il libro di quella materia rimase macchiato di gocce di sangue, che gli era colato dal naso dopo aver sbattuto quelle nove volte contro il libro e il tavolo. Ma la cosa che più terrorizzò Satoshi fu il fatto che nel cambiamento di comportamento del padre subentrarono atteggiamenti molesti: era palese che stesse pensando a lui come a sua moglie, ma Satoshi si trovava estremamente a disagio e in difficoltà: un conto era venir picchiato, dopotutto era abituato fin da piccolo, ma un altro conto erano le molestie. Quando Kiku venne a sapere cosa suo marito aveva iniziato a fare, non potè fare altro che mandarlo a dormire dai nonni per un mese intero, sperando che il marito smettesse di avere strane idee riguardo al figlio: avere i capelli lunghi non significava essere una donna, Inei doveva capirlo. Inei, d'altro canto, non si interessava minimamente del fatto che Satoshi fosse suo figlio e fosse un ragazzo, in lui rivedeva la moglie da giovane, toccare i capelli del figlio lo riportava all'inizio della sua relazione con Kiku, tutto in suo figlio gli riportava alla memoria momenti del passato. All'inizio, quando Satoshi tornò a casa dopo il mese dai nonni, lasciò perdere, sembrò mostrare poco interesse e non alzò nemmeno le mani su di lui, come se non esistesse. Satoshi si chiudeva in camera sua, studiando e facendo i progetti di arte o allenandosi: fu questo il periodo in cui, dopo aver origliato una conversazione tra la madre e la vicina, venne a sapere dei problemi economici e della fatica che Kiku faceva per pagare le bollette e l'affitto. Doveva aiutare: decise di far fruttare la sua abilità in arte e chiedendo di poter usare il laboratorio iniziò a produrre copie di oggetti importanti e rivendendole sul mercato nero, con cui era entrato in contatto attraverso una sua conoscenza un po' losca. Aveva quasi diciotto anni quando iniziò a guadagnare soldi col mercato della contraffazione, aiutando la madre con le spese di casa e tutto. Riuscì quasi a dimenticarsi di suo padre, fino a quando Inei non venne a sapere che Satoshi fosse fidanzato con una studentessa di arte di un'altra classe della sua scuola. Satoshi spiegò quello che successe dopo come pura follia, probabilmente in realtà era l'ossessione di Inei mostrata al suo apice: come poteva una ragazzina allontanare suo figlio da lui? Non solo lo chiuse in camera sua per due settimane, vietandogli di uscire e colpendolo ogni volta che provava anche solo ad andare in cucina a prendersi da mangiare, ma raggiungendo quello che Satoshi ha definito "il culmine". Molestare non bastava, doveva proprio andare oltre? Dire che si riprese velocemente sarebbe esagerato, ma fu la prima volta che parlò dei propri problemi con qualcuno: andò volontariamente dalla psicologa della scuola e le raccontò, omettendo che fosse stato il padre. La donna decise di parlare con la madre, arrivando alla conclusione che sarebbe stato meglio per Satoshi trasferirsi altrove: così andò a vivere per qualche tempo a casa della sua ragazza, che lo aveva accolto felicemente, anche i suoi genitori avevano accettato, dopotutto consideravano Satoshi una bravissima persona.
Quando entrò a contatto con il suo attuale clan aveva solo diciotto anni, aveva trovato un acquirente interessato a comprare una delle sue ultime opere di contraffazione: soldi facili, con il guadagno fatto da quell'opera pagò tutti i debiti della famiglia, comprandosi anche una nuova attrezzatura per Taekwondo e Kenjutsu. Non si aspettava di certo che l'acquirente si accorgesse di avere a che fare con un falso, motivo per cui un giorno, mentre tornava a casa da un allenamento di Kenjutsu si ritrovò a che fare con soggetti decisamente sospetti: fu lì che capì di aver fatto un passo falso grande quanto una casa, per di più con un clan mafioso. Si sarebbe sotterrato da solo, nessun problema per lui, tanto che anche quando si ritrovò a dover ridare all'acquirente i suoi soldi chiese invece di farsi uccidere: non avrebbe mai trovato tutti quei soldi in così poco tempo, quelli che aveva erano stati usati.
Ed è così che si ritrovò a lavorare per il clan Hamasaki-gumi, per ripagare tutti i soldi che non avrebbe mai trovato in alcun modo. Alla fine riuscì a ripagare il "debito", ormai erano anche passati tre anni da quando era entrato a contatto col clan, che messo a confronto con la sua vita col padre era letteralmente il giardino dell'Eden: fu questo il motivo per cui accettò la proposta di rimanere lì, ottenendo protezione per sua madre, l'arresto del padre. Attualmente non rimpiange la scelta di essere rimasto nel clan anzi, se non fosse lì ora non avrebbe un posto decoroso in cui vivere, i soldi per badare a sé stesso e a sua madre e libertà dal padre, che si trova in prigione, arrestato con l'aiuto del capo clan, che era andato a supplicare dopo aver scoperto che aveva ripreso a picchiare la madre.
Paure:
- Contatto fisico improvviso.
Nella sua vita ha sempre cercato di riporre la propria fiducia negli altri, sperando di aver fatto una scelta giusta. Ogni volta che riponeva la sua fiducia in qualcuno, si faceva rassicurare e avvicinare dagli altri, qualsiasi cosa facesse suo padre non sembrava gradire. Ha vissuto più di diciannove anni nel terrore di tornare a casa, per la paura di venir preso a calci per il solo fatto di esistere e respirare. Il contatto fisico lo terrorizza, vivere senza sapere se in seguito ad una mano appoggiata sulla spalla potrebbe esserci una carezza o uno schiaffo non è di certo positivo. Forse avrebbe potuto superare questa paura, se solo il padre non avesse, ad un certo punto, deciso di fare un passo avanti, aumentando i motivi per cui Satoshi teme il contatto fisico improvviso. Se si fa per alzare un braccio e dargli un cinque, la prima volta avrà sempre il terrore di ricevere uno schiaffo, ma col tempo supererà tale cosa; il contatto fisico improvviso, invece, è per lui fonte di profondo terrore: venir abbracciato dal dietro all'improvviso gli creerebbe una sensazione di panico, panico di essere attaccato da un momento all'altro. Se qualcuno vuole toccarlo, Satoshi sarebbe ben contento se prima chiedesse il permesso o lasciasse intendere le sue intenzioni.
- Suo padre.
La figura di Inei Murakami ha a lungo tormentato la vita di Satoshi, solo da poco sembra essere riuscito a superare un po' gli abusi e le violenze subite in tutta la vita. La sola immagine di suo padre lo terrorizza, la paura di tornare a casa e trovarlo lì ad aspettarlo continua ad essere presente, motivo per cui molte volte rimane fuori fino a tardi, cercando di posticipare il ritorno a casa, o andando direttamente dalla madre, con la scusa di volerle fare compagnia. Il pensiero dell'uomo lo fa rabbrividire, lo tormenta ancora. Satoshi, ora come ora, è decisamente in grado di difendersi da solo, ma contro il padre non saprebbe nemmeno come riuscire a formulare una frase di senso compiuto, terrorizzato. Avrebbe voluto affrontarlo, prima di farlo arrestare, ma quando se lo è ritrovato davanti con uno sguardo talmente infuriato da uccidere a vista, Satoshi si è sentito talmente impotente che si è immobilizzato lì, come se avesse aspettato una sgridata. Incontrare suo padre, ora come ora, lo terrorizzerebbe a morte: non solo non è mai andato a trovarlo in carcere, ma lo ha persino fatto arrestare. Di certo verrebbe preso a calci per due giorni di fila, come minimo.
Opinioni:
Ad essere onesto, Satoshi è quel tipo di persona a cui piace farsi i fatti altrui finché con "altrui" si intendono i propri compagni, i membri degli Hamasaki-gumi, che ritiene essere persone molto interessanti e particolari. È quel tipo di persona che non prova alcun interesse in ciò che non lo riguarda direttamente, per questo motivo risulta essere una persona superficiale, anche se non è propriamente così, semplicemente reputa poco interessante sapere informazioni extra che occupano spazio utile nella sua mente.
Per quanto riguarda il proprio clan, gli Hamasaki-gumi, in realtà non ha molto da dire: se gli avessero posto tale questione circa sei anni fa sarebbe stato molto scettico e pessimista, forse sprezzante nei confronti del clan e della mafia in generale, ma ora come ora non gli conviene nemmeno esprimere la propria opinione, essendoci dentro fino al collo. Non gli dispiace la propria posizione, si trova anche bene con gli altri membri del clan ed è decisamente contento di aver potuto continuare a sfruttare la propria passione per guadagnare e fare carriera: deve ringraziare Hamasaki Ren per questo, dopotutto è assai evidente la lealtà (se così può essere definita) del giovane nei confronti dell'uomo. Inoltre deve al kumicho del suo clan davvero molto più di quanto non dimostri e gli sarà sempre grato per l'aiuto che gli ha dato.
Per quanto riguarda il Fujioka-kai non ha molte opinioni se non che ammette che basare tutta la loro economia sulle informazioni è stata una mossa molto astuta, considerando che più gli anni passano e più tutto diventa tecnologico: sfruttare internet e la tecnologia per trarre vantaggi è stata una mossa molto astuta, non può negarlo. Il fatto è che non si trova molto d'accordo sul raccogliere informazioni private in modo così scrupoloso: vuole ance lui un po' di privacy, suvvia! Invece, lo Shirai-kai non lo entusiasma più di tanto, apprezza principalmente il loro aesthetic (in quanto artista non può non farlo) ma se dovesse scegliere un altro clan a cui unirsi probabilmente non questo, non è una persona così fissata col rispetto anzi, Satoshi è forse la persona che più apprezza prendere in giro gli altri, che a loro faccia piacere o meno non gli interessa.
Orientamento sessuale: Pansessuale Demiromantico.
Satoshi non ha mai negato di provare interesse per altre persone oltre alle donne: ha fatto "coming out" a relativamente poche persone, i suoi amici più vicini o coloro che considera affidabili, ovviamente questo solo dopo che ha avuto la certezza che il padre era stato arrestato e chiuso in prigione lontano da lui e da sua madre o chissà quante botte extra avrebbe preso, non che gli cambiasse qualcosa, per carità.
Nel corso della sua non troppo lunga vita Satoshi ha avuto varie relazioni romantiche sia con uomini, che con donne, una volta anche con un* ragazz* non-binary, ma non ha funzionato per motivi che non sto a spiegarvi. A Satoshi fa piacere avere qualcuno di importante nella sua vita, è uno di quei partner affettuosi, non appiccicosi, ed estremamente leali, dopotutto applica la stessa logica che usa al lavoro anche nelle questioni private.
Difende attivamente i diritti delle persone facenti parte della LGBT+, ritenendo fondamentale il rispetto per chiunque: l'orientamento sessuale e l'identità di genere non devono influenzare l'opinione che si ha di qualcuno. Inoltre sua madre sa del suo orientamento sessuale e lo supporta incondizionatamente, cosa che lo rende molto felice: l'opinione di Kiku è per lui qualcosa di fondamentale, se lei dice di no allora è un no; sarebbe stato malissimo se la donna non lo avesse accettato.
Relazioni:
- Hamasaki Ren { grey_shelby }
Il suo capo, il kumicho del clan Hamasaki-gumi. Satoshi prova grande riconoscenza verso quest'uomo, che non solo non lo ha fatto fuori dopo che lo aveva cercato di raggirare, ma lo ha anche aiutato a sbarazzarsi della figura del padre, dopo averlo supplicato in cinque lingue diverse e promettendo di fare più straordinari. Ironia a parte, Satoshi si sente in debito verso Ren, motivo per cui qualsiasi cosa gli chieda sarà fatta con priorità assoluta, anche se è un semplice "portami del té". Dire che vadano d'accordo sarebbe esagerato, ma il loro rapporto è formale e piacevole, anche se Ren ha un atteggiamento quasi sempre scocciato a Satoshi va bene comunque, seppur voglia essere considerato un minimo, facendo di tutto per far sì che ciò accada (anche se più viene ignorato e più è interessato a farsi riconoscere come qualcuno di interessante). Comunque Satoshi è abbastanza certo che se avrà mai qualche problema potrà andare ad infastidire il suo capo per chiedere aiuto, alla fine per disperazione lo aiuterà. Inoltre, essendo Satoshi un sottoposto leale e affidabile, è solo contento se Ren gli chiede di fare qualcosa al posto suo, non si lamenterebbe mai.
- Hamasaki Haruka. { s-salem }
Una delle due "figlie" del capo, nonché anch'ella sua superiore. Non ha alcun problema a dover dividere il suo tempo tra fare quello che gli viene detto di fare da uno piuttosto da un altro, ma doversene stare lì ad ascoltare i discorsi più strampalati possibili fatti dalla ragazza non le ha mai entusiasmato più di tanto. Ovviamente, però, non ha mai detto niente, limitandosi ad ascoltare e annuire, almeno fino a quando non ha iniziato a parlarci un po' di più, potendo permettersi anche di commentare con sarcasmo e ironia, cosa che con sconosciuti non farebbe più di tanto, soprattuto se sono suoi superiori. Da quel momento Satoshi chiama Haruka "Sua Altezza Imperiale" (dato che il Giappone è un Impero) a causa del suo grande ego. Essendo lei Sua Maestà, ironicamente lui si autodefinisce il suo leale cavaliere e il suo servitore, disposto a tutto per lei. In realtà Satoshi trova Haruka simpatica, per quanto possa esserlo: lei parla tanto, perciò non serva che lo faccia lui e la cosa gli fa piacere.
- Suzuki Sayuri. { Corvus_Lestrange27 }
A primo impatto sembra che non si sopportino anzi, non è raro che volino occhiatacce e borbottii seccati, ma è normale quando si ha a che fare con un proprio collega! In realtà Satoshi e Sayuri vanno stranamente d'accordo, seppur le loro personalità siano tanto opposte. Satoshi è consapevole che Sayuri apprezzi la sua compagnia perché riconosce la sua esperienza in ambito di contraffazione e artistico, permettendole di ritenerlo estremamente competente in quello che fa; inoltre Satoshi fa un po' di tutto per farsi apprezzare dalla collega, cerca di adattarsi a quello che gli altri vorrebbero. Satoshi, d'altro canto, apprezza particolarmente il fatto che Sayuri sia anch'ella estremamente abile nel suo lavoro, ritenendola forse una delle persone che più ammira. (Mi concedo la libertà di dirlo: Mommy? Sorry. Mommy? Sorry. Mommy? Sorry).
Altro:
- È shintoista.
Non avrebbe mai pensato di ritrovarsi veramente a cedere ad una religione, considerando che suo padre era ateo e non ha ricevuto alcuna istruzione sulle religioni. Non è una persona così tanto credente, ma si ritiene che sia necessario nella sua vita qualcosa a cui aggrapparsi, una vana credenza di salvezza. Non va così spesso al tempio, solo nelle occasioni speciali con la madre, a a lui va bene così anzi, per lui è già molto.
- Adora i bambini.
Ha sempre adorato i bambini, gli piacciono talmente tanto che se non fosse una pessima persona avrebbe fatto di tutto per adottarne uno, ma per ovvi motivi, tra cui il suo avere il terrore di crescere in bambino e ritrovarsi a comportarsi come il padre, non ha mai fatto niente a riguardo. Quando frequentava la scuola superiore ha fatto da babysitter ad alcuni fratelli e sorelle di suoi compagni o di persone amiche della madre che avevano bisogno di aiuto con i figli. Ora come ora sarebbe forse inquietante sedersi su una panchina al parco e guardare i bambini giocare, ma ogni tanto aiuta ancora le amiche della madre che hanno bisogno d'aiuto oppure persone a cui viene suggerito da chi ha già aiutato. È sempre stato bravo con i bambini, ha sempre voluto un fratellino o una sorellina, ma ripensandoci è contento di essere stato figlio unico, non gli sarebbe piaciuto condividere la sua non proprio piacevole infanzia con altri. Risulta molto divertente ai bambini, a molti piace giocare con i suoi lunghi capelli scuri e ad altri piacciono i suoi disegni, dato che disegna sempre qualcosa ai bambini a cui bada. È capitato più volte che venisse scambiato per una tata, motivo per cui si è guadagnato il soprannome di "Sato-chan".
• 𝐄𝐭𝐭𝐲'𝐬 𝐬𝐩𝐚𝐜𝐞 •
Finalmente dopo duecentomilioni di ore sono riuscita a completare questa scheda. Per prima cosa mi scuso per gli errori di battitura ma i miei occhi non reggevano più schermi elettronici e stare a guardare il computer ancora un po' mi avrebbe portato al totale accecamento.
- Per il campo delle relazioni non c'è alcun problema, aggiungo appena decido con le persone che mancano.
- Fare questa scheda è stato difficilissimo perché continuavo a dimenticarmi qualsiasi cosa decidessi.
Comunque sono felice di essere riuscita a finire la scheda per -scylla nel tempo limite. Ora passo al nostro Gino, non ti preoccupare hehehe.
Ecco i tag molesti: s-salem, Corvus_Lestrange27, _thecryofMadness, -lycxris, peculiarpeeps, grey_shelby, -iliade, TAMVMO e boh ;)
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