𝒎𝒆𝒈𝒂𝒎𝒊 𝒉𝒂𝒎𝒂𝒔𝒂𝒌𝒊

٬٬ ⿻ ༘ू 𝐈𝙽𝚃𝚁𝙾𝙳𝚄𝚉𝙸𝙾𝙽𝙴
❛ questa è la mia mini-scheda !
spero di aver fatto un bel lavoro
con la mia 𝐦𝐞𝐠𝐚𝐦𝐢 𝐡𝐚𝐦𝐚𝐬𝐚𝐤𝐢, la
kobun del suo clan; 𝒃𝒖𝒐𝒏𝒂 𝒍𝒆𝒕𝒕𝒖𝒓𝒂 ! ❜

٬٬ ⿻ ༘ू 𝐌𝙴𝙶𝙰𝙼𝙸
❛ you know I'm not a 𝐬𝐚𝐢𝐧𝐭,
but I can make you 𝐩𝐫𝐚𝐲 so
𝐠𝐞𝐭 𝐝𝐨𝐰𝐧 on your knees, give
me a reason I should stay ❜

٬ 🐉 ் ⿻ 𝐍𝙾𝙼𝙴 ⨾ megami*
⿻ 𝐂𝙾𝙶𝙽𝙾𝙼𝙴 ⨾ hamasaki-gumi*
⿻ 𝐄𝚃𝙰' ⨾ ventitre anni*
( 13. 11. 20XX )
٬ 🐉 ் ⿻ 𝐑𝚄𝙾𝙻𝙾 ⨾ kobun*
⿻ 𝐀𝚂𝙿𝙴𝚃𝚃𝙾 ⨾ *Sugimoto Saichi
( female verse ), Golden Kamuy

٬ 🐉 ் ⿻ 𝐂𝙰𝚁𝙰𝚃𝚃𝙴𝚁𝙴 ⨾ estj-a . . .
Per quanto possa ardere l'animo ed il sentimento della fanciulla, v'è ugualmente un'invidiabile equilibrio tra i due opposti della sua persona, capace di temperare con gelo e calore una personalità vantante dell'affilato acume dell'intellettuale, una ferrea forza di volontà e solida determinazione, nonché di notevoli talenti; soffocando l'impulsività dell'ira con un preciso autocontrollo, è possibile regolare la forza di una personalità decisa ed autorevole in un armonico contrasto di caldi e freddi pienamente equilibrato, senza risultare disumano o ispirare instabilità.
Eppur, Megami ispira a molti l'idea di una donna repellente all'idea di mostrare qualsiasi lato umano della sua persona capace di poter esser frainteso come debolezza ( come il genuino bisogno d'affetto o di sfogo ), tanto disinteressata da tener per sé stessa la ricerca d'affetto del quale ogni umano ha bisogno, riuscendo a reperimere come veleno nelle viscere qualsiasi tipo istintivo di impulso umano legato a questa sfera; la sua è anche mancanza di empatia, tuttavia per leggere le persone non le viene penalizzato ciò, dato che non ha interesse a comprendere i sentimenti altrui o il prossimo: i suoi interessi riguardano solo il proprio profitto, nella forma più tossica dell'egoismo.

Tutto ciò rende Megami una donna priva di scupoli, pronta al sacrificio poiché non ha paura del concetto di perdere, che si tratti di un oggetto, soldi, una persona o tempo: considera questi solo dati di calcolo, appartenenti ad uno schema attraverso il quale vede la vita e capisce con fare metodico le conseguenze delle sue azioni, valutate nella maggior parte dei casi da ragionamenti lungimiranti. Vede sempre una seconda possibilità in ogni fallimento, almeno finché è in vita.

Colei che è pronta a perdere tutto per perseguire uno scopo ed è capace di attendere per cogliere l'occasione migliore, è per ciò pericolosa, visto che non è dato sapere quando ella vedrà il momento di massima vulnerabilità e fino a che prezzo è disposta a pagare per questo: ella può essere semplicemente folle; il suo potrebbe anche esser definito disinteresse per ciò che ha e conquista, dato che il modo con cui agisce è paragonabile a quello insipido e vuoto di una macchina incosciente, dai calcoli perfetti e capace di ghermire ferreamente il suo obiettivo, ma senza provare soddisfazione o conforto nel sapere di esser poco più vicina a questo: ella semplicemente procede senza mostrare il minimo segno d'attaccamento ( materiale e non ) sino al suo obbiettivo, tuttavia abbastanza confuso, volubile ai suoi umori e soggetto a molte interpretazioni e varianti, insolito per una donna tanto testarda da non concepire un percorso diverso da quello prefissato; insomma, Megami non si accontenta mai di un obbiettivo raggiunto, ne trova semplicemente un altro più lontano per allungare il suo viaggio, poiché non sa fare altro che andare avanti.

Eppur, nonostante la sua testardaggine, Megami non è capace di escludere le infinite varianti nel suo percorso, almeno finché queste rimangono come ipotesi e teorie soggette alle sue metodiche analisi, necessarie a definire la strada che rigidamente s'è prefissata di percorrere, constata la sua sicurezza ( solo se messa con le spalle al muro, decide di cambiare approccio, non sempre puntualmente ); è interessante il come la freddezza dei suoi calcoli entri in contrasto con la calorosa passione delle sue convinzioni, accompagnate da un giusto orgoglio ed una stabile sicurezza in sé stessi, muniti a loro volta dal buon senso di una ragazza sveglia, capace di ammettere e riconoscere i suoi errori, come anche i limiti, puntando tuttavia al superarli coscienziosamente.
Per quanto sia attivo ed energico il suo approccio alla vita, tendenzialmente solo lavorativa, ella s'ostina ad osservare questa con occhio critico, realista ( o anche pessimista ) al fine di figursi qualsiasi scenario procurato da un qualsiasi alternarsi di situazioni accompagnate dalle loro complicazioni, aspettandosi tendenzialmente il peggio in ogni caso, in modo da poter risultare sempre preparata e raramente colta alla sprovvista; tuttavia, è abbastanza deprimente una visione della vita che ne vede subito le tragiche conseguenze, perciò Megami è solita allietare il suo animo o sdrammatizzare con umorismo, favorendo l'ironia ed il sarcasmo per prendere in giro la realtà, ostinandosi a mantenere lo stesso una certa nonchalance: essendo così giovane d'età in un ambiente pieno di adulti, è necessario mostrarsi alla altezza delle persone con le quali collabora, senza tuttavia reprimere troppo una propria personalità decisa ( dalla quale dopotutto trae forza, quindi meglio non annullarla ) con regole da protocollo.

Concentrandosi invece sui lati un po' più intimi di Megami, ovvero quelli coinvolti nei rapporti con gli altri, ciò che si nota è certamente la sua estroversione, raramente non risponderà alla parola rivolta ( a meno che, a suo giudizio, l'interlocutore non meriti una conversazione con lei ) sebbene tenda a fare una selezione delle compagnie da frequentare, almeno pubblicamente, per evitare qualsiasi danno alla sua immagine.
Megami dà molto valore ai rapporti personali, ella definisce le conoscenze la risorsa più ricca, rara e importante nel suo campo, perciò con difficoltà si mostra insofferente al dialogo, ovviamente il suo interesse è alimentato o spento dal suo interlocutore, preferisce includere nella sua rete di conoscenze persone pressoché brillanti quindi compagnie interessanti, ma non mancano certo uomini rozzi all'appello, in genere appartenenti alle basi della piramide gerarchica yakuza.
La fanciulla si presenta, quindi, molto interessata al dialogo ed aperta a qualsiasi tipo di confronto col prossimo ( predilige le conversazioni profonde, ma che tuttavia non pecchino di monotonia o pesantezza ), è una buona compagnia ed un valido alleato, sia per la sua posizione che per la sua persona, per quanto  volubile questa possa essere.

Megami, inoltre, è una donna capace di adattarsi subito ai cambiamenti, ella non è repellente a questi e li accoglie con positività nella sua vita, tuttavia questa sua capacità di adattamento non è innata, bensì è stata forgiata e forzata dalle situazioni particolari attraverso le quali è passata per giungere al suo ruolo di kobun; il marchio d'un tatuaggio di un fiore di glicine alla base del collo racconta al primo sguardo un cambiamento radicale avvenuto nella sua vita, lasciando intendere le basi di un importante conflitto d'identità che ancora tormenta come un fardello Megami stessa.

Girano molte voci su Megami Hamasaki, dalle più diffamatorie alle più veritiere, ciò perché la donna è un soggetto decisamente molto interessante, interamente da scoprire e impossibile da non notare, volente o nolente.. Ella dà sempre motivo di far parlare gli altri di sé.
Gli argomenti più gettonati per le storie sono la cicatrice che sfigura il viso della giovane donna ed il tatuaggio alla base del collo, che si presume essere di stampo Fujioka; vi sono molte fantasiose storie che narrano dell'origine del "mito" di Megami Hamasaki, e sui segni caratteristici che ne differenziano l'intrigante identità, tuttavia son pochi gli informatori capaci di fornire un fedele resoconto degli eventi.

Per comprendere il pensiero dietro le azioni di Megami, il tipo di mentalità che è possibile identificare dai suoi ragionamenti e quindi per comprendere più affondo il suo stesso personaggio, è necessario conoscerne il passato, poiché è questo che rende  Megami tale: il suo vissuto, creato dalle sue scelte e dai suoi errori, così come la donna che è diventata.

L'infanzia di Megami non è stata normale, certo l'amore dei genitori non le è mancato, tuttavia a questi ella deve indirettamente molte delle sue pene, poiché nel tentativo di offirle un tenore di vita migliore, questi hanno finito per rovinargliela, incatenando Megami in un labirinto di vie già segnate e di poche scelte decise dal suo libero arbitrio, sino a creare poi una situazione ove la fanciulla ( al tempo ragazzina ) non aveva altra scelta che lasciarsi trascinare dalla corrente, inerme ed incapace di riprendere la sua vita in mano; tutto ciò fu per gli errori dei genitori.

Megami nacque all'interno del clan Fujioka, i suoi genitori già ne erano membri da tempo, tuttavia questi furono molto riservati nei confronti di Megami per quanto riguardava il loro lavoro all'interno della piramide gerarchica yakuza, tutt'ora a lei ignoto, probabilmente al fine di influenzare il meno possibile la sua vita, evitarono infatti di coinvolgerla nei loschi affari dei Fujioka il più possibile, sperando che un domani ella potesse condurre una vita retta e giusta con l'ausilio dei soldi a lei rimasti in eredità dai suoi genitori, senza mai conoscere la povertà.
Megami dovette imparare presto a prendersi cura di sé stessa da sola data la mancanza dei genitori a casa, ciò facilitò la sua crescita mentale ed il suo responsabilizzarsi, ma allo stesso tempo crebbe di pari passo il dislivello coi suoi coetanei, soprattutto perché, nonostante il silenzio dei genitori, non era difficile lasciare all'immaginazione cosa facevano questi fuori casa, quando tornavano la notte tardi sporchi di sangue o pieni di lividi e nonostante tutti gli sforzi, Megami dovette lo stesso entrare in contatto con crude realtà.
La bambina viveva una situazione di disagio, ed il suo silenzio forzato nell'argomento del lavoro dei suoi genitori, posto come divieto al fine di soffocare la sua curiosità, non fece altro che aiutarla a chiudersi in sé stessa sia con gli altri che con la sua stessa famiglia.
Insomma, Megami era una bambina diversa, poiché conoscendo realtà e verità che dovrebbero restare fuori dal mondo di una bambina, la sua visione del mondo è maturata precocemente e così lei crebbe troppo in fretta, e come solitamente accade a colui che viene definito come "diverso".. Ella venne isolata dagli altri bambini, portandola ad un silenzio ancora più profondo; tuttavia nessun bambino si azzardò a sottoporla a bullismo, poiché Megami ispirava sensazioni negative ed ella stessa aveva un'aura poco rassicurante, satura di tutti i suoi malumori e della rabbia repressa da un voto del silenzio fatto ai genitori, al fine di facilitare il loro lavoro ( Megami capì presto che la situazione era ben più complessa e profonda di quello che appariva, e che ogni sacrificio era fatto per il suo bene, così come il non volerla coinvolgere o averla tra i piedi, quindi Megami evitò semplicemente d'esser d'impiccio ai genitori risparmiandosi vari capricci, mostrando invece una maturità insolita per la sua età ), inoltre.. Erano le stesse madri ed intimare ai loro figli di non infastidire la bambina, essendo a conoscenza delle voci che giravano sui suoi genitori.
Comunque, Megami si concentrò prelevantemente sullo studio in assenza di amicizie da coltivare a scuola ( sennon per abbastanza rare eccezion i), superando presto il livello elementare: aveva iniziato la sua monotona avanzata, poiché in assenza di cose da fare, ella andava semplicemente avanti.

Così, presto la scuola divenne noiosa.
Megami continuò a frequentare le elementari e poi le medie con poca costanza, principalmente perché non sempre le era possibile frequentare le lezioni e, sebben questo destava le attenzioni degli insegnanti, non vennero mai presi provvedimenti: si disse che Megami fosse semplicemente cagionevole di salute.
La fanciulla però non crebbe isolata, almeno non completamente: sin dalla giovane età, Megami, era stata in qualche modo inclusa nel clan Fujioka ( volenti o nolenti i genitori ) poiché questa era solita frequentare gli "amici di famiglia" o comunque i posti appartenenti al clan o finanziati, magari in alternativa al lasciare la bambina da sola a casa; crescendo e col tempo, l'approccio dei genitori cambiò: escludere Megami da quella che, dopotutto, era la loro vita non fu più una priorità e, con lo scoppio della Guerra degli Stormi, provare a isolare la ragazzina ( ora 15enne ) dal clan e dalla protezione che questo poteva offrire ai suoi membri o alle famiglie di questi, considerata soprattutto la pericolosa ed attiva posizione che assunsero durante la guerra, non si presentò come la scelta più saggia da fare.

Finite le elementari, i genitori di Megami constatarono e riconobbero la maturità della ragazzina, sufficiente per provare ad includerla gradualmente nella realtà nella quale inconsciamente viveva, spezzando così finalmente il silenzio che la teneva a bada, con l'inevitabile scoppio della sua ardente rabbia priva di capio espiatorio e intense emozioni tendenzialmente negative, mostrando un volto più vivo e ardente di Megami, allora una ragazzina priva d'equilibrio, lasciatasi travolgere dalla intensità delle sue brucianti emozioni.
I genitori di Megami tuttavia non diedero mai descrizioni precise sui loro incarichi, ritenendo che un nuovo volto dei suoi genitori avrebbe potuto traumatizzare la ragazzina, facendole rigettare l'idea di esser figlia di sicari; così, crescendo, Megami s'addentrò sempre di più all'interno del clan Fujioka, sino a vederne a 15 anni, con la Guerra degli Stormi, i celati orrori.

A 15 anni si unì al clan come membro effettivo sotto consiglio dei genitori ( per la sua sicurezza ), sottoponendosi alla pratica del tatuaggio, un disegno simile a quello dei genitori; nonostante questo, ovviamente lo scoppio della Guerra degli Stormi coinvolse indirettamente Megami, la quale non poté procedere con gli studi iscrivendosi al liceo per via delle tensioni nella zona in cui abitava. La fanciulla era solita barricarsi in qualche locale sicuro del clan Fujioka, in zone sotto il totale e sicuro controllo di questo, o comunque presto ella iniziò a muoversi per i territori della yakuza senza la guida o compagnia dei genitori, impegnati a partecipare in modo attivo alla guerra, facendo anche nel suo piccolo la sua parte, come ad esempio portare messaggi da una base all'altra; sebben la frequentazione di tali posti potesse mettere in pericolo Megami stessa, si presentò ugualmente un'ottima opportunità per coltivare le vecchie conoscenze e trovarne di nuove, offrire anche favori ed aiuti per soddisfare interessi personali o perseguire piccoli doppi fini a suo vantaggio.

Raramente Megami tornava a casa, poiché questa non era sicura, era solita dormire da "amici di famiglia" dei genitori o trovarsi un posto per la notte quando ciò non era possibile, tutto entro i confini del territorio "sicuro" ( per quanto potesse esserlo in tempo di guerra ) Fujioka, perciò di rado riusciva ad incrociare i genitori, ma questi non mancavano di darle loro notizie ad intervalli regolari e medio-brevi, anche solo con un messaggio o una chiamata.

Eppure, un giorno semplicemente sparirono.

Dopo qualche giorno senza ricevere più loro notizie, abbandonata a sé stessa in uno stato mentale preoccupante, alimentato dalla paura e disperazione derivanti dalla consapevolezza d'esistere da sola e basta, senza più l'ausilio di coloro che ami ( Megami era certa che fossero morti, non si dava altre spiegazioni ), poté finalmente cogliere coi suoi occhi l'orrore del quale i Fujioka erano capaci: venne rapita, legata, addormentata e trasportata alla base del clan Hamasaki-gumi, scaricata dinanzi al portone d'una villa tradizionale Giapponese da dei subordinati dal kumicho Izana steso per suo ordine, presentata da una lettera di raccomandazione spedita dal medesimo tramite e-mail e congedata da parole scherzose, crudelmente scherzose, capaci di cogliere del divertimento successivamente alla sentenza emanata: i genitori di Megami erano stati dichiarati dei traditori ed uccisi per tale motivo, mentre a lei era stata risparmiata la vita ed affidata per questo al clan Hamasaki; le sue mani erano state legate, in prevenzione allo scoppio d'ira che avrebbe acceso l'odio della fanciulla, spingendola a cercar vendetta ( in effetti, se non fosse stata immobilizzata, probabilmente avrebbe costretto Izana ad ucciderla per non renderla inoffensiva, e ciò era facilmente denotabile dalle sue urla di rabbia, dolore e frustrazione, insieme alle sue imprecazioni ).

"Bye bye! Buona fortuna kiddo!"

Furono le parole che le rivolse prima di abbandonarla dinanzi la porta della villa Hamasaki; un simpatico e confidenziale augurio, capace di lasciar trasparire l'insensibilità e crudeltà dell'uomo verso il quale la sua selvaggia e ardente rabbia era rivolta. Continuò ad imprecare ed ardere di furore pur dopo che fu slegata ed accolta, a rifugiarsi in un dolore perennemente accompagnato da un'intenso flusso di rabbia priva di sfogo anche il giorno dopo, il successivo, e i successivi anni ancora, in una instabilità emotiva che riuscirà a trovare il suo equilibrio solo quando, per il suo atteggiamento, Megami commetterà un grave errore di calcolo, per la troppa presunzione e superbia, alle quali è dovuto il marchio sul suo viso.
Crescendo, il suo temperamento s'è raffreddato, raffinato, così come il suo odio negli anni s'è temperato, senza tuttavia mai sparire.

🐉 ❪ の空間。❫ ⤸
⤹ 𝒂𝒅𝒓𝒊'𝒔 𝒔𝒑𝒂𝒄𝒆 🥋

ECCO LA MIA MEGAMI ! Finalmente ed in clamoroso ritardo sono riuscita a pubblicare la minischeda, non sono riuscita a scrivere oltre o a terminare il personaggio, tantomeno a ruolarlo, poiché temo di aver capito che non riesco più a stare dietro alle role per vari fattori, e ciò che più mi dispiace è aver mancato di rispetto alla rolemaker senza nemmeno essermi fatta sentire.

Megami è un personaggio al quale mi sono affezionata al tempo della sua stesura, un personaggio che mi affascina e che mi sarebbe piaciuto ruolare, e se potrò restare ancora in role come partecipante proverò a far entrare in scena la mia oc, nel tentativo di ruolarla il più possibile e di organizzarmi meglio, anche nell'avvisare di una eventuale assenza.
Mi ero iscritta alla role per provare a tornare attiva su wattpad, intenzione che voglio mantenere.       

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