𝐒𝐇𝐀𝐃𝐎𝐖 𝐎𝐅 𝐖𝐀𝐑. dyara
❝ sometimes 𝔩𝔬𝔳𝔢 is not 𝔢𝔫𝔬𝔲𝔤𝔥 and
the road gets 𝔱𝔬𝔲𝔤𝔥, I don't know why. Keep making me 𝔩𝔞𝔲𝔤𝔥, let's go get
𝔥𝔦𝔤𝔥, The road is long, we carry on
try to have 𝔣𝔲𝔫 in the 𝔪𝔢𝔞𝔫𝔱𝔦𝔪𝔢 ❞
ू ₍ 𐀔 ₎ 𝔖𝔥𝑎𝑑𝑜𝑤 𝑜𝑓 𝔚𝑎𝑟 ، 𖧧࣪
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⤹ ، 𖧧࣪ ू 𝓘 𝑛 𝑡 𝑟 𝑜 𝑑 𝑢 𝑧 𝑖 𝑜 𝑛 𝓔 ⤸
« 𝒈𝒂𝒎𝒆 𝒐𝒇 𝒕𝒉𝒓𝒐𝒏𝒆𝒔。»
❪ 𝕯𝔶𝔞𝔯𝔞 𝕹𝔞𝔥𝔞𝔞𝔯𝔶𝔰 ❫
ू ₍ 𐀔 ₎ ، 𖧧࣪ ༘
❝ 𝐑𝐔𝐎𝐋𝐎 :: 𝘯𝘰𝘣𝘪𝘭𝘥𝘰𝘯𝘯𝘢 𝘥𝘪 𝘭𝘺𝘴 - 𝘢𝘮𝘢𝘯𝘵𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘪𝘯𝘤𝘪𝘱𝘦𝘴𝘴𝘢 𝘮𝘢𝘳𝘵𝘦𝘭𝘭 - 𝘥𝘺𝘢𝘳𝘢 𝘥𝘪 𝘭𝘺𝘴 ❞
Dyara Nahaarys, meglio conosciuta come Dyara di Lys, altri non è che un'esotica avventuriera, giunta a Westeros per caso sotto le spoglie di uno dei ruoli più improbabili dei Sette Regni: amante della Principessa di Dorne, ovviamente nascosta nell'entourage dei Martell.
Nata e cresciuta nell'Amabile Lys, una delle nove Città Libere sulla costa di Essos, Dyara si porta dietro nelle sue avventure un certo lignaggio per il quale nella fanciulla scorre ancora antico sangue valiryano; ma prima di entrare in ulteriori dettagli è necessario fornire una panoramica della città natale di Dyara.
Lys è una delle nove Città Libere, Figlie dell'Antico Impero di Valyria, soprannominata come una delle "Tre figlie litigiose" insieme a Myr e Tyrosh (le città Libere confinanti).
Lys è una città mercantile costruita su un'isola fertile nel Mare dell'Estate, considerata un paradiso dai signori dei draghi valyriani per il suo clima, forse il più salubre del mondo conosciuto. L'isola soleggiata è fertile di palme e alberi da frutto, e le circostanti acque blu-verdi sono piene di pesci.
Lys è protetta da alte mura e da soldati mercenari. Una città dominata dalla ricchezza piuttosto che dal lignaggio di nascita, Lys è il luogo in cui il commercio è considerato una professione più onorevole delle armi. La città è conosciuta per le sue case e i giardini del piacere.
Templi e santuari possono essere trovati nelle strade e sui lungomare della città, incluso il Tempio del Commercio, il tempio di Yndros (Yndros del Crepuscolo è la divinità dell'amore venerata a Lys. Yndros è maschio di giorno e femmina di notte, quest'ultima rappresentazione è raffigurata sulle monete come una donna nuda e sinuosa), un tempio rosso di R'hllor ed altri templi dedicati alle altre divinita lysiane.
È risaputo che gli stessi lyseniani vantino di una bellezza incredibile, poiché qui la linea di sangue valyriana scorre ancora forte. I lyseniani sono anche grandi allevatori di schiavi e fanno accoppiare bellezza con bellezza nella speranza di ottenere cortigiane e schiavi sessuali più raffinati ed avvenenti. La nobiltà lyseniana apprezza più di ogni altra cosa la purezza del sangue valyriano e ha originato molte famose bellezze. Persino i re e i principi Targaryen un tempo si recavano a Lys in cerca di mogli ed amanti per il loro sangue e bellezza.
La lingua di Lys è una variante dell'Alto Valyriano, descritta come una lingua musicale, fluida e liquida.
Lys è governata da un conclave di magistrati, scelti tra gli uomini più ricchi e nobili della città, con il Primo Magistro come figura preminente ed il Gonfaloniere come capo militare eletto; Dyara è la figlia di uno di questi magistrati.
Lysaro Nahaarys, padre della fanciulla, è il principale esponente di una delle più importanti famiglie di Lys, sia per ricchezza che per nobiltà di lignaggio.
Egli non è altri che un semplice magistro del conclave, non tanto ambizioso quanto lussurioso: Lysaro ha costruito la sua fortuna (ed aggiungerei prole) con le case ed i giardini del piacere; con un gusto impeccabile in materia di fanciulle e fanciulli, commerciando e "allevando" bellezze lysiane ed estere è riuscito ad ospitare nelle sue case prostitute/i e cortigiane/i di bellezza rara ("Per ogni gusto!"). A Lys gira persino la macabra voce che egli abbia usato le sue figlie per generare alcuni schiavi delle sue magioni.
Inoltre l'uomo stesso, al fine d'avere una bella prole ed ogni piacere dalla vita, sta conducendo una vita dissoluta tra le amanti.
Dyara è l'ultima figlia (riconosciuta) del padre, nata dall'unione con una cortigiana della sua casa di piacere, proveniente da un'altra Città Libera: Dhionya di Tyrosh, sua amante ufficiale.
Essendo la sorella minore di altre sette e nascendo come figlia illeggittima (partecipando della vita familiare di Lysaro in qualità di figlia della sua amante), Dyara ha sempre goduto di un'invidiabile libertà dovuta all'irrilevanza del suo ruolo all'interno dell'economia familiare ed alla stanchezza di un padre troppo anziano per combattere contro un'altra figlia. Sfinito dalle lotte con le altre donne della sua casa (mogli, amanti, figlie e figlie bastarde comprese), Lysaro sin dall'infanzia della fanciulla si è limitato ad assecondare disinteressato i suoi desideri, dopotutto non gli costavano molto.
Insomma, anche dopo esser stata legittimata (per richiesta della madre) il peso dell'importanza sociale del suo ruolo Dyara non lo ha mai percepito, così come l'imposizione di una figura autorevole: era abbastanza ricca e irrilevante da lasciarsi perdonare di tutto, specie a Lys, paradiso terrestre dell'amore e privo dai vincoli puritani; e poi con un padre così dissoluto il ruolo di genitore "cattivo" spettava alla bella ed eccentrica Dhionya.
Priva di obblighi capaci di incatenare la libera fanciulla, Dyara ha coltivato una passione per i viaggi che la hanno portata ad esplorare non solo parte di Essos, ma persino le Isole dell'Estate sino ad avvicinarsi alle sponde di Sothoryos; una passione alimentata a sua volta dal padre che ha visto in Dyara una possibile mercante per svolgere delle mansioni. Tuttavia così facendo la ragazza sembra aver perso il significato della parola legame, che questo sia tra lei e la sua casa o lei e la sua famiglia.
È il suo amore per l'avventura che ha condotto Dyara di Lys sulle coste di Dorne, come semplice visitatrice.
Con la "fortuna" fornita a lei dal lignaggio paterno e dalla sua bellezza, la straniera riuscì a conoscere la principessa Martell, guadagnandosi una nuova avventura nel continente occidentale, ancora da esplorare.
Sebben non sia passato molto tempo dal suo arrivo a Westeros, la notizia dell'arrivo d'una tale bellezza esotica dai capelli bruni e occhi viola alla corte dorniana non poteva rimanere entro le mura di Lancia del Sole: Dyara è conosciuta come Dyara di Lys (sono principalmente i più intimi o informati a conoscere il cognome della fanciulla, o quantomeno ad interessarsi), oppure come l'Amabile Dyara, per rifarsi all'Amabile Lys, sebben questo nominativo sia prediletto dagli amanti e innamorati della sfuggente lysiana.
Più comune e diffuso invece è la Perla di Lys, il quale si rifà poeticamente all'abitudine della giovane di indossare le perle (stemma del casato Nahaarys: una perla in una conchiglia dorata, dopotutto è necessario ricordare che i Nahaarys hanno fatto la loro fortuna con il commercio marittimo).
•━ ❪ ٬ 🏺 ❫ ⨾ 𝐍𝐎𝐌𝐄 ،، dyara
soprannome┇𝖑'𝖆𝖒𝖆𝖇𝖎𝖑𝖊 𝖉𝖞𝖆𝖗𝖆 . . .
Il nome della nostre esotica straniera è Dyara, e non vi sono diminutivi; il nome della fanciulla significa "regalo" nella lingua di Lys, di certo un tenero auspicio da parte del padre, il quale lo ha scelto per onorare la dea dell'amore Yndros, definendo la sua ultima figlia come l'ultimo regalo della dea androgina.
Inoltre, Lysaro lo ha reputato un incrocio perfetto del nome di sua moglie Dhionya con il suo, marcando quindi la parentela con la figlia di nome e di fatto.
Dyara d'altro canto apprezza la musicalità del suo nome, il quale si sposa con la dolce fluidità di Nahaarys e Lys, mantenendo tuttavia un tono più duro per creare un contrasto. Apprezza pure l'eleganza della sua firma e trova che questo nome le calzi veramente a pennello.
Nella sua famiglia non vi sono state precedenti Dyara degne di nota, ed alla fanciulla piace pensare che verrà ricordata dai posteri come Dyara di Lys: la donna che superò i confini del mondo, dopotutto le è ancora concesso sognare.
•━ ❪ ٬ 🫧 ❫ ⨾ 𝐂𝐎𝐆𝐍𝐎𝐌𝐄 𝐄 𝐂𝐀𝐒𝐀𝐓𝐀
،، nahaarys┇𝖈𝖆𝖘𝖆 𝖒𝖆𝖗𝖙𝖊𝖑𝖑 . . .
Comprensibilmente sconosciuto a Westeros, il casato Nahaarys trova le sue antiche radici tra i primi abitanti di Lys. Il sangue valyriano scorre forte nelle vene di Lysaro Nahaarys e della sua prole, almeno per quel che riguarda le prime cinque sue figlie ed il suo sesto figlio; la moglie dopotutto fu una nobile locale che diede la vita per dare all'uomo un degno erede maschio.
Dyara e le sue altre due sorelle non vantano di una linea di sangue pura come quella delle sorellastre, ma certamente si possono definire dei "capolavori della genetica!" (Lysaro è solito vantarsi così della sua prole).
La storia di casa Nahaarys è lunga e priva di re, regine o eroi, bensì ricca di famosi mercanti e con qualche schiavista di mezzo, il più rispettato tra questi è Mallo Nahaarys, nonno di Lysaro, il quale è stato capace di risollevare la famiglia da una situazione di bancarotta.
Questa era precipitata per dei fallimenti commerciali a seguito degli eventi riguardanti la caduta della Triarchia nelle Stepstones. Rifacendosi alle vecchie alleanze ed amicizie nell'ordine degli alchimisti e stabilendo una nuova alleanza tramite un matrimonio facoltoso (con una donna nobile di Volantis), l'uomo era riuscito a rimettersi sul piano del commercio vendendo veleni e cercando nuovi acquirenti. Una volta racimolati abbastanza soldi (chiedendo anche un'ingente prestito bancario), iniziò ad investire sulla prima casa del piacere. I Nahaarys si occupano di importare altri tipi di merci ovviamente e gestire più affari nello stesso tempo, tuttavia è innegabile che il grosso delle loro fortune venga dalle case e giardini del piacere (diciamo che un'epidemia di sifilide potrebbe essere devastante).
Insomma, a Dyara è stata raccontata la storia più recente della sua famiglia, potrebbe lei stessa interessarsi delle posizioni che questa ha mantenuto a Lys ed avuto nelle guerre per le Terre Contese e chiedere dettagli risalenti ai primi mercanti Nahaarys, ma la verità è che lei stessa non ne percepisce l'esigenza, così come non percepisce quel solenne legame con il casato. È anche dell'idea che suo padre sia il primo a non ricordarsi della storia della sua famiglia, dopotutto bene o male è tutto trascritto negli archivi.
E per quanta poca importanza Lysaro dia alla storia, egli la dà alla fede: indottrinato dal padre al culto degli dei di Lys (Pantera: dea gatta a sei seni; Yndros del Crepuscolo; Bakkalon: conosciuto anche come il Bambino Pallido e chiamato Bakkalon della Spada, è un dio della morte; Saagael: noto anche come Donatore di Dolore e Saagael senza volto), prediligendo Yndros, Lysaro trasmise la sua fede e filosofia ai suoi figli (o almeno ci provò), riuscendo a far breccia in Dyara, che tutt'ora prega la dea dell'amore.
La religione della dea la si potrebbe definire dionisiaca: Yndros è una dea che colpisce all'improvviso, con una follia profetica, musicata ed erotico-filosofica che infonde saggezza, al contrario del mondo conosciuto che rappresenta la propria follia come un processo ragionato. Bisogna lasciarsi rapire e abbandonarsi alla "follia" per essere sani e liberi per il presente e il futuro. Il "furore" diventa manifestazione della dea, ritorno all'istinto primigenio, in contrasto col mondo sempre più dominato dalla ragione, sempre più lontano dall'impronta del divino.
Tuttavia Yndros non è riuscita a rapire Dhionya, la quale si mantiene atea e fedele al tintinnio delle monete.
È facile intuire che le dinamiche familiari siano più complesse di quello che pubblicamente potrebbe sembrare: il matrimonio non è stato per amore a detta di Lysaro ("Le mogli sono per gli affari, le amanti per l'amore") sebben per l'altra parte non fosse reciproco; la moglie tanto amava l'uomo e si sentiva così in colpa per non avergli dato subito un maschio che si stremò sino a farsi portare via da Bakkalon.
Dopo qualche anno di matrimonio, Lysaro conobbe Dhionya, al tempo a lui recentemente venduta come schiava da letto di un certo valore; in poco tempo la tyroshi si fece notare, divenendo la cortigiana più richiesta della magione. A quel punto il padrone della casa intraprese una relazione con la donna ancora schiava che, a seguito di lunghi anni di convivenza e trascorsi, venne resa una liberta una volta rimasta incinta ed il loro rapporto si coronò in una convivenza.
Insomma, è facile intuire che questa dinamica portò le figlie della prima moglie a nutrire astio nei confronti del padre, nel caso del figlio odio. Inoltre è necessario aprire una breve parentesi su Lysaro: per quanto permissivo egli sia stato con Dyara, è stato altrettanto possessivo con la sua prima prole, i "figli del dovere".
Il loro sangue puramente valyriano li ha posti su un piano in rilievo rispetto a quelli dell'amante, più definibili come "i figli dell'amore", poiché i primi sei erano stati generati dal bisogno di avere un erede dal sangue lysiano puro.
Ciò ovviamente ha creato degli scompensi, ma onestamente Dyara non ha mai invidiato le sorelle ed il fratello: Lysaro aveva eccessive pretese su ognuna di loro, in particolare sul suo erede. Non erano rari gli episodi dove il padre obbligava le figlie a seguire diete ferree e costringeva il figlio ore ed ore su numeri e resoconti. Quando uno di questi si permetteva di sfuggire al controllo del padre v'era l'umiliazione, necessaria a rimetterli in riga. I successi dei figli erano i suoi, e non perdeva occasione di vantarsene. Ovviamente questa situazione non portava armonia in famiglia.
Non che la prima prole dell'uomo possa fargli qualcosa, dopotutto Lysaro è il motivo della loro fortuna.
Dhionya non riuscì a introdursi nel nucleo familiare distrutto, in particolare perchè era diventanta l'amante di Lysaro ben prima della morte della moglie, venendo accolta negli appartamenti Nahaarys prima della dipartita della povera sventurata. Dhionya si limitò a tener testa ai figli di Lysaro (che la odiano), e si prese lei l'incarico di educatrice dei propri figli. La personalità tanto decisa quanto eccentrice della donna tuttavia non vestiva adeguatamente il ruolo di madre: di testa era più una donna d'affari che una madre. Lo stesso Lysaro ha mantenuto il suo interesse per Dhionya per questo, rimasto piacevolmente colpito dal il suo fiuto per gli affari. Dopotutto lei era figlia di un mercante decaduto.
In particolare la famiglia di Dhionya vantava di alcuni possedimenti costieri nei quali erano reperibili le caratteristiche lumache di Tyrosh capaci di creare le tinte per capelli, tuttavia a seguito di un'epidemia che decimò le creature e ad un eccessivo sperpero di soldi da parte dei membri della famiglia, il capofamiglia si ritrovò costretto a vendere la più giovane delle nipoti a Lysaro Nahaarys, per non finire sull'astrico. È ammirevole la capacità di Dhionya di scalare la piramide sociale, riscattandosi da una situazione così tragica.
Nonostante il variopinto nucleo familiare non vi sono stati spargimenti di sangue, sebben in qualche occasione si sia sfiorata l'eventualità.
Il divario creato tra ramo Lys e Tyrosh ha favorito l'allontanarsi di Dyara da casa, invogliata dall'ambiente ostile. È necessario sottolineare che l'abitazione dei Nahaarys condivideva parte dello spazio con una delle magioni del piacere di Lysaro; infatti Dyara condusse la maggior parte della sua vita casalinga al limite tra il bordello e gli appartamenti del padre, tra la condizione di prostituta (poiché, anche se di una certa rilevanza, sua madre quello era) e di figlia del padrone.
Bisogna dire che a casa Dyara trascorreva davvero poco tempo: inizialmente era sempre in giro per Lys, poi per le Città Libere ed infine per il mondo.
L'unico legame che la fanciulla percepisce è quello con la madre, alla quale tutt'ora scrive da qualsiasi angolo del mondo per raccontarle dei suoi viaggi (e mandarle dei souvenir).
Ormai sono anni che Dyara non torna a casa, e la sua famiglia sembra essersi rassegnata a questa sua indole.
Per quanto riguarda il suo coinvolgimento con i Martell, ovviamente Dyara non ha prestato alcun giuramento al casato, è solo un'ospite che si trova temporaneamente nell'entourage dei dorniani.
•━ ❪ ٬ 🎑 ❫ ⨾ 𝐄𝐓𝐀' ،، venticinque anni
𝘴𝘢𝘨𝘨𝘪𝘵𝘵𝘢𝘳𝘪𝘰┇ 𝖌𝖎𝖔𝖛𝖆𝖓𝖊 𝖑𝖆𝖉𝖞 . . .
Dyara non la si potrebbe più definire proprio nel fiore dell'età per i tipici standard medievali, ma ormai a questo punto della scheda credo che sia chiaro che la fanciulla non rientri per niente nei tipici canoni.
È anche facilmente intuibile che l'esotica avventuriera non si preoccupi del peso dell'avanzata del tempo, ed al matrimonio non ci pensa neanche con l'anticamera del cervello.
Dyara non denota la sua crescita dal cambiamento del suo corpo, bensì dalla quantità di ricordi di esperienze ormai vissute: sono quelli che le pesano, ricordandole che effettivamente è trascorso del tempo, non abbastanza ancora, ma è passato.
Nonostante le sembianze di una giovane donna ormai sviluppata, per alcuni aspetti lei è abbastanza infantile: Dyara non sembra capace di prendersi la responsabilità di instaurare un legame profondo e duraturo, che sia con una persona o con un luogo, è come se con il suo costante viaggiare ed esplorare lei stia fuggendo da qualcosa.
Da sempre Dyara è stata una persona capace di evitare come la peste i rapporti sociali che la ponevano in una condizione di dipendenza.
Abituata dalla madre a sapersi prendere cura di sé stessa sin dall'infanzia, Dyara per non far pesare i suoi bisogni sui genitori (troppo concentrati su loro stessi) ha imparato a soddisfarli da soli, imparando subito ad essere indipendente ed a rifiutare l'aiuto altrui; questo schema relazionale, dovuto al rapporto con i genitori, si ripete continuamente nelle relazioni interpersonali di Dyara: non accetta l'idea che qualcuno possa occuparsi di lei perché non è così che è stata abituata, e questo la porta a mettere spesso dei paletti ed a mantenere un distacco emotivo con gli altri. Insomma, Dyara non si affeziona, così come i suoi genitori non si sono affezionati a lei. È tutta apparenza. Così come Dhionya e Lysaro davano l'apparenza di amare alla follia i loro figli (in qualità di genitori perfetti) quando si vantavano di questi, Dyara dà l'apparenza di poter instaurare un legame duraturo, lasciando poi delusione nel cuore di chi scopre della sua natura sfuggente.
Insomma, certamente la fanciulla è una ragazza in gamba ed indipendente, matura secondo questo punto di vista, ma da quello relazionale è ancora troppo infantile.
•━ ❪ ٬ 🏺 ❫ ⨾ 𝐀𝐒𝐏𝐄𝐓𝐓𝐎 𝐅𝐈𝐒𝐈𝐂𝐎 ،، pv ❜
bella hadid┇ 𝖆𝖑𝖎𝖊𝖓𝖆 . . .
Dyara di Lys rappresenta un'idea di bellezza esotica, aliena alla cultura estetica di Westeros; se vogliamo considerare la parola estetica nel suo significato originale, che comprende anche la dimensione interiore di una persona, si potrebbe dichiarare che Dyara sia la bella straniera per eccellenza. Tuttavia, la stessa fanciulla non la si potrebbe nemmeno definire una bellezza tipicamente lysiana: il candore originale della pelle è stato colorato da un caldo ambrato, dovuto alle continue esposizioni al sole (sia in avventura che a Dorne) ed i neri capelli sostituiscono il comune biondo platino valyriano, l'unico tratto che testimonia la presenza del sangue Nahaarys in Dyara son i suoi occhi, dall'accesa iride viola.
Eppure è innegabile la sua bellezza, degna di una lysiana, sebben sia il sangue tyoshi della madre a fornire carattere all'aspetto della bella, con i suoi colori più scuri.
I tratti marcati d'un volto dalla ovvia forma d'ovale discostano la giovane il più possibile dal tipico visino da bambola, sostituendolo con fattezze dall'energia vagamente più mascolina: mascella marcata, guance scavate e zigomi alti prominenti, eppure la femminilità ed eleganza del viso sono incontestabili; è facile denotare i segni della crescita dal suo volto, poiché quello è un volto d donna e sembra esser privo di qualsiasi accenno di candida infantilità dai tratti. Insomma, sembra aver abbandonato la rotondezza infantile per abbracciare delle fattezze decise più sensuali.
Così come matura è nel volto, lo è anche nel corpo: curato come un tempio (quasi in maniera eccessiva), il fisico di Dyara presenta delle forme sinuose e sode, dopotutto oltre che a seguire una buona dieta la fanciulla si mantiene costantemente in allenamento. La figura della donna spicca anche per altezza, poiché supera il metro e settanta (Dyara è 1.73 per la precisione) e ciò risalta ulteriormente grazie ad un portamento raffinato.
La lysiana è solita vestire il suo corpo con gli abiti tipici della sua città natale, fasciandosi di tessuti leggeri e solitamente in modo rivelatorio, in modo che chi la veda possa ammirarne la bellezza. È sicura di sè quanto vanitosa. Tuttavia non è una sprovveduta e riconosce quando sia il caso di vestire elegante e comoda o semplicemente comoda (adeguandosi al clima). Bisogna considerare anche che Dhionya le ha trasmesso una certa passione per i vestiti stravaganti, per non parlare di cappelli e acconciature.
(Questa è Dhionya di Tyrosh)
Uno dei più grandi vanti di Dyara è la lunga chioma castano scuro mosso e profumata (è tradizione dei lysiani arricciare e profumare i propri capelli), sempre raccolta in acconciature stravaganti ricche di trecce ed a volte accessori.
Per quanto riguarda segni sul corpo della fanciulla, Dyara ha dei nei sulla schiena, sulle braccia e due sul collo.
Di celati ne ha uno sul seno destro e per il resto la sua pelle sembrerebbe essere pulita da imperfezioni, cicatrici comprese (ferite più gravi sono ormai guarite). Insomma, una volta giunta alla corte di Westeros non ci sarà da sorprendersi se Dyara riuscirà a dare nell'occhio.
•━ ❪ ٬ 🎑 ❫ ⨾ 𝐂𝐀𝐑𝐀𝐓𝐓𝐄𝐑𝐄 ،، ENTP ❜
mbti type┇ 𝖉𝖎𝖇𝖆𝖙𝖙𝖊𝖓𝖙𝖊 . . .
Affascinante quanto misteriosa, la 𝗣𝗘𝗥𝗦𝗢𝗡𝗔𝗟𝗜𝗧𝗔' dell'esotica avventuriera è possibile renderla come un'indovinello, intrinsecamente costruita su d'un vissuto particolare, caratterizzato da un'instabilità interiore che riflette quella del vacillante esempio scadente di nucleo familiare offerto dall'uomo che risponde al nome di Lysaro Nahaarys: fortuna e flagello della Perla di Lys.
Dyara Nahaarys, non vi sono notizie certe che rispondono a questo nome, solo vaghe descrizioni di una certa Dyara di Lys, raccontata come una bellezza esotica dalle iridi del drago, giunta da poco in una terra che non è la sua, armata tra le belve dei Sette Regni dell'arma più letale di tutte: il denaro. Sconosciuta da tutti in questo continente occidentale, Dyara ha l'opportunità di dipingere la sua immagine come un quadro su tela.
Il ritratto più superficiale che la donna presenta agli sconosciuti è quello d'una misteriosa mercante giunta dalle Città Libere, è il suo melodico e seducente accento a rivelare con precisione i suoi natali agli attenti ascoltatori. Sin dalle prime conversazioni con la fanciulla è possibile notare una certa spontaneità, calorosa per chi è abituato ai freddi usi e costumi dei nobili, senza tuttavia disobbedire alle regole dell'educazione (inchini, maniere e tutto): da qui è facile dedurre l'ambiente di provenienza della fanciulla, leggendo della sua condizione più che benestante come se si trattasse di un libro aperto. Tuttavia rimane un mistero il come una presunta lady non usi questo titolo e non si atteggi come tale, poiché di pari passo alla spontaneità vi sta una certa noncuranza degli elaborati e sottomessi fronzoli dell'etichetta femminile; Dyara si presenta il più delle volte come mercante per conto del suo nobile padre, sovvertendo ulteriormente i tipici canoni dell'etichetta femminile, creando scandalo con la sua sola presentazione.
Scandalo. L'intera esistenza di Dyara può essere percepita come uno scandalo, così come il suo modo di essere e solitamente la sua permanenza in qualsiasi luogo: la lysiana sembra nutrire un certo gusto per le situazioni piccanti, quasi per indole.
Tuttavia lei non pecca di sfrontatezza o ingenuità, riconosce facilmente fino a dove può spingersi per non creare spiacevoli inconvenienti o semplicemente se è il caso di levare le tende. Non per paura, bensì per amor proprio. Dyara non è stupida né sprovveduta, è solo curiosa, curiosa da impazzire; amante del sapere e del nuovo, si palesa nei suoi occhi in qualsivoglia nuovo posto a interloquire con sconosciuti una luce bambinesca, quasi infantile, capace di rivelare agli occhi di chiunque un travolgente entusiasmo.
In più occasioni questo suo esser cristallina e troppo espressiva delle emozioni più intense ha portato altri a commettere l'errore di considerarla una "bambina alla scoperta del mondo", spinti avidi dal desiderio di approfittarsi di una presunta innocenza in qualsiasi modo, per poi apprendere presto che in quella donna non vi fosse rimasto più alcun lascito di tenera ingenuità.
Il segreto che ad un primo sguardo sulla lysiana è celato, è che Dyara ha la capacità e l'esperienza necessaria per difendersi.
Qui si passa ad un grado di conoscenza più approfondito della fanciulla, che va ben oltre ad una semplice conversazione di circostanza accompagnata da un incrociarsi di sguardi: è quando a Dyara le vien data la possibilità di farsi conoscere che non esita (priva di vergogna) a presentarsi come si deve.
La mercante non manca mai di menzionare i suoi viaggi, lasciando implicita all'interlocutore il suggerimento di star parlando con una avventuriera. Non lo fa per vantarsi o per porsi sul piedistallo dell'interlocutore interessante, solo per avvisare l'altro (se è sveglio) che prima di giunger a quel porto è stata in altri posti, possibilmente più pericolosi, e che nonostante tutto ora è tranquilla a interloquire con la persona.
È come se gentilmente chiedesse di non sottovalutarla solo perché donna e giovane.
Dyara è conscia del potere dell'effetto sorpresa che potrebbe trarre dal farsi sottovalutare, tuttavia non è per lei recitare una parte e farsi passare per stupida: non è abbastanza paziente e soprattutto non è disposta a farsi mancare di rispetto.
Rispetto: cardine della sua morale e valore tanto onorevole quanto raro nel suo ambiente.
Da mercante, donna d'affari e donna dissoluta è difficile trovare dei criteri morali ai quali far sottostare ogni sua azione ed il suo giudizio di giusto o sbagliato, poiché molto spesso al fine di non andare contro i propri interessi Dyara è costretta a chiuder un occhio su ciò che altri condannerebbero, rendendo la sua morale più sottile e subdola. Tuttavia v'è un modo per decifrare il suo schema comportamentale, tramite il codice del rispetto reciproco, al quale Dyara non manca.
Per rispetto non intendo il semplice inchinarsi e l'uso della terza persona per interloquire, bensì la cura che la lysiana adopera nel conoscere e seguire gli usi e costumi di altre culture, nel non tradire l'ospitalità che le viene offerta e nel non ingannare l'acquirente quando si parla d'affari. Ed ovviamente si aspetta che tutto ciò sia reciproco.
La lysiana sa essere la più crudele e meschina dei nemici se presa ingiro, così come la più affidabile e generosa degli alleati se trattata con rispetto.
Dyara non sarà una donna d'onore, ma di certo non è una persona che si fa odiare. Per indole, non ricerca lo scontro, non abbiamo a che fare con una persona aggressiva, bensì dal carattere pacifico e ben disposto verso il prossimo; Dyara è stata temprata da anni di conoscenze ed incontri con altri popoli, per i quali era necessaria una mentre tranquilla e sgombra di tendenze violente per instaurare rapporti positivi. Insomma, chiunque può concordare sulla natura prosociale della fanciulla, aperta al nuovo e priva di pregiudizi nei confronti di ciò che non conosce.
Eppure, dalla sua esperienza, Dyara può decisamente affermare che il più delle volte l'altra parte non mostrava un atteggiamento affine nei suoi conforti, giudicandola e additandola come una "puttana" nella maggior parte dei casi.
Allora l'impulsività e l'ardente rancore per l'offesa divampa nella mercante come un fuoco distruttivo, rivelandone agli occhi dei malcapitati la natura di guerriera.
È in questa occasione che si viene a conoscenza della duplice natura di Dyara, ovvero di un carattere in equilibrio tra l'alter ego della mercante (rispettosa, arguta, curiosa e affascinante) e quello della guerriera (feroce, crudele, impulsiva e distruttiva).
Il ritratto della personalità di Dyara, sebben duplice, non mostra due volti distinti e separati, bensì continui: dove fallisce la diplomazia, Dyara mette da parte la sua mitezza a favore di un atteggiamento aggressivo.
Non è solita porgere l'altra guancia, men che mai in caso di offesa.
Ad ogni azione corrisponde una reazione, proporzionale al peso dell'azione che la ha provocata.
Il temperamento di Dyara allora diviene focoso, animalesco, sembra incanalare al fine di sfogarsi una rabbia repressa che tende a soggiogare il suo autocontrollo e premere sulla sua impulsività; pur non essendo una sprovveduta, sono capitati in passato "incidenti", risolti da una fossa e un pagamento in denaro.
Sia chiaro, Dyara non è una ragazzina permalosa capace di perdere facilmente le staffe per qualche presa in giro da pettegolezzo di corte (è nata e cresciuta in un bordello, se dovesse tagliar le mani a chiunque le abbia dato della prostituta ormai sarebbe bandita da tutte le terre conosciute), sa stare allo scherzo ed in caso di scortesia è capace di rispondere a dovere senza ricorrere alle maniere forti (sfiorando a volte i limiti consentiti dal suo rango in casi più fastidiosi), purtroppo tende a cedere all'impulsività svelando il suo flusso di pensieri, in maniera abbastanza sconsiderata quanto spontanea, pur trovando sempre un modo per cavarsela in situazioni pericolose con l'arte dell'improvvisazione.
È quando anche la sua improvvisazione verbale fallisce che, come ultima spiaggia, ricorre all'aggressione fisica.
Pur essendo lei a rispondere ad una situazione che la vede in posizione di difesa, è sempre Dyara la prima ad attaccare (preventivamente).
Ciò vale sia per l'aspetto verbale più pesante che per il combattimento vero e proprio: per quanto aggrazziato possa esser il suo portamento, una volta spazientita ricorda più un feroce animale.
Semplicemente l'ipocrisia nell'ambito dell'aggressione verbale e stili come quelli della danza dell'acqua in quello dell'aggressione fisica, non combaciano con il suo temperamento, il quale, influenzato dall'agguerrito desiderio di sovvertire la situazione di svantaggio, vanta di un carattere brutale che passa in primo piano, di pari passo a quello animalesco.
Dyara trae la sua forza distruttiva dalla rabbia, non controlla le emozioni poiché si lascia travolgere intensamente da queste una volta in ambito informale: la giovane è passionale, così coinvolta da perdere spesso di vista il proprio io e gli altri, trascurandone i limiti emotivi e fisici suoi ed altrui.
Dyara, innamorata ed appassionata della vita, è così assetata di emozioni diverse e nuove che continua a proiettarsi di continuo nel prossimo futuro (non a quello più lontano: non è lungimirante la lysiana), distaccandosi anche emotivamente dal presente per poter raggiungere più rapidamente il prossimo obbiettivo.
È frenetica, in una continua corsa contro il tempo per una sfida contro sè stessa: fino a dove posso arrivare?
Eppure assapora ogni attimo, ogni sapore, odore, suono, sforzo o sensazione, senza tuttavia desiderare di riviverlo, cercando altro ancora nel momento in cui l'attimo svanisce. Così Dyara non si affeziona, perché non è mai soddisfatta ed è incapace di stare ferma, di godersi il momento e desiderare di riviverlo. Trainata dal desiderio, la lysiana desidera ciò che non ha ancora avuto ed avrà, non ciò che ha avuto e potrebbe riavere; a detta sua, così vive più esperienze. Ciò rende l'Amabile Dyara un'amante così sfuggente ed impossibile, poiché è solo una persona di passaggio nella maggior parte delle vite che ha incrociato. La mancanza di equilibrio, di stabilità e figure altrettanto stabili e certe nella sua vita, ha plasmato una bambina che essendo solo di passaggio nella vita dei suoi genitori (così è sempre stata la sua percezione, visto che questi son stati i primi a darle questo esempio affidandola il più delle volte a sé stessa) è cresciuta in una donna che è solo di passaggio nella vita degli altri, poiché questo è il solo schema comportamentale che conosce e che ha interiorizzato in maniera così intrinseca.
Vi sono state ovviamente delle eccezioni alla regola per Dyara, è umana, tuttavia si ostina a non riconoscerle, reprimendo la malinconia generata dal ricordo nel profondo delle sue viscere, avvelenandola come veleno. Sebben la fanciulla sia innamorata delle sensazioni, delle emozioni e dell'amore (così come lei lo intende), è incapace di decifrare il legame intimo tra la causa e ciò che la riguarda; si limita ad archiviare le emozioni più complesse e intime. Insomma, per spiegarsi meglio si potrebbe dire che Dyara sia innamorata più dell'amore che dell'amante, che le piaccia più la possibilità di poter sentire i sapori che il cibo, e che le importa solo del poter ridere o piangere e non del motivo.
Si tratta di un insieme di passionalità ed impassibilità che si convergono perfettamente in uno schema comportamentale anormale, forse sociopatico (per la paura di affezionarsi, intesa in altri temini per la paura dell'abbandono, per l'abbandono genitoriale percepito) eppure con un'innegabile impronta prosociale, trainata da un sentimento di curiosità.
Si tratta di una curiosità priva di secondi fini ma morbosa, ossessiva, ossessionata da ciò che è nuovo e diverso solo per poterlo trovare, sperimentare, profanare ed abbandonare alla ricerca di un'altra conquista. Vi è una certa possessività in Dyara, per quanto sfuggente ed indipendente lei sia, ogni luogo o persona è un 'qualcosa' da conoscere e avere, per poter dire di aver raggiunto l'obbiettivo. Possibile che convivendo con il distaccato Lysaro Nahaarys Dyara abbia emulato inconsciamente la sua visione sulle donne, sugli schiavi, sulle proprietà, sui figli per poter percepire un legame, una connessione alla quale aggrapparsi. Dopotutto, la sua stessa madre era una schiava del padre, Dyara ha rischiato di nascere come schiava del padre ed ha vissuto tra le altre sue proprietà (figli compresi).
Insomma, una tale confusione non poteva che non generare dei problemi relazionali ed emotivi.
Così come il suo desiderio di libertà, di viaggiare, di scappare e perseguire instancabilmente un obbiettivo dietro l'altro non è altro che il desiderio di scappare dalla confusione di casa, dalla sua condizione di padrona e proprietà non precisata e dai dilemmi che avvolgono i genitori. Dyara si ostina a trovare un obbiettivo dietro l'altro perché una volta finito il suo viaggio dovrà per forza tornare a casa.
Eppure tutto questo non lo sa, non lo comprende e non lo immagina. Perché? Perché Dyara non si fa domande, non le pone a sé stessa, e preferisce occuparsi più del problemi degli altri che dei suoi, non per interesse ma solo per distogliere la sua attenzione dai propri.
Dyara è infatti un'ottima ascoltatrice e dispendatrice di consigli di natura intima. È particolarmente impegnata nei rapporti umani (con lei persino le avventure di una notte hanno una componente emotiva) perché Dyara è la prima che non vuole pensare a sé stessa, preferisce focalizzarsi interamente sull'altro e dargli la propria attenzione per distrarsi dalle domande che premono sulla sua coscienza, è un'eccellente amante proprio perché sa dare, ma non sa ricevere. È lei a porre in condizione di dipendenza l'altro, involontariamente sovrastando il suo io ed aggiogandolo a sé, non per malizia ma solo perché questo modo dominante è il suo modo di amare o di volere bene. Prendersi cura degli altri perché nessuno lo ha fatto con lei ed in modo che nessuno lo faccia, è il meccanismo intrinseco alla base di ogni fallimento sociale di Dyara. Ma non lo sa e non ha intenzione di cambiare, non è facile analizzare questa dinamica interiore, specie perché Dyara non è solita aprirsi a livello così intimo proprio perché evita la riflessione interiore. È colei che fa aprire le persone e le spinge ad avere un dialogo con lei, mai il contrario. Quindi si mantiene distaccata.
Inoltre, per Dyara l'amare va di pari passo con la sua fede, divenendo sinonimo di venerare. Ella non si vergogna della sua fede, per quanto incomprensibile e distante possa essere da quelle più conosciute e rispettate, tanto da pregare al suo altare pure sotto occhi di estranei al culto. Tramite la filosofia di Yndors del Crepuscolo Dyara percepisce il mondo come un teatro di nuovi piaceri che deve conoscere tutti, al fine di vivere una vita piena e raggiungere l'illuminazione, data dall'esperienza. Vi sono addirittura alcune voci che dicono che il culto possa comprendere la trasformazione in uomo o donna, e la partecipazione alle orgie secondo entrambe le forme. Dyara non smentirà il dettaglio delle orgie: è necessario raggiungere l'estasi (anche con l'uso di sostanze) per riuscire a conoscere la 'follia' liberatoria e generatrice di creatività.
Insomma, un altro aspetto che è necessario menzionare è l'artista che v'è nella fanciulla: Dyara è amante di tutte le discipline e forme d'arte, musica, danza, canto, scultura, pittura, scrittura e lettura. Appassionata ed esotica, Dyara presenta il suo ritratto alla corte di Westeros, sperando che la benevolenza di Yndors le mandi incontro altre possibilità.
•━ ❪ ٬ 🫧 ❫ ⨾ 𝐒𝐓𝐎𝐑𝐈𝐀 ،، città libere❜
viaggiare┇𝖈𝖔𝖓𝖙𝖎𝖓𝖊𝖓𝖙𝖊 𝖔𝖗𝖎𝖊𝖓𝖙𝖆𝖑𝖊 . . .
𝗡𝗔𝗦𝗖𝗜𝗧𝗔. . . . Figlia di Yndros, dell'Amore, così Lysaro Nahaarys presentava l'ultima delle sue figlie a chi chiedeva; un'espressione elegante per sostituire una "bastarda legittimata".
Suonava bene dopotutto, molto meglio di bastarda e bastava a racchiudere l'intera identità della piccola Dyara in quella espressione. Eppure quelle parole avevano solo un bel suono, non v'era sostanza: la verità di fondo era sempre una, il resto era tutto apparenza. Dopotutto la vita di Dyara stessa si nutriva di apparenze, l'apparente amore dei suoi genitori, l'apparente benessere della sua casa e l'apparente equilibrio nel quale viveva.
Il giorno in cui Dhionya partorì la sua ultima figlia Lysaro era fuori città per un viaggio d'affari, ma non esitò a mandare alla sua donna dei regali, in modo da ricordarle che, nonostante la lontananza, il suo pensiero andasse sempre all'amata. Dyara passava in secondo piano, non v'erano regali per lei, il giorno sembrava incentrato sulla madre, poiché Dyara stessa esisteva agli occhi di Lysaro in qualità di figlia della sua amante, non come figlia propria. Non era insolito questo modo dell'uomo considerato il suo personaggio, dopotutto egli aveva molti figli bastardi sparsi dei quali non si preoccupava; molti vivevano nei suoi bordelli come proprietà. Insomma, venivano considerati in relazione all'identità della madre, definiti dall'importanza che le loro madri avessero come donne nella vita di Lysaro.
Dyara ebbe molta più fortuna dei suoi fratellastri da questo punto di vista.
La neonata lysiana era nata da una madre già dichiarata liberta, il che poneva Dyara fuori dalla condizione di schiavitù dei fratellastri figli delle prostitute della magione; tuttavia gli appartamenti propri di Dhionya si trovavano nell'ala dedicata al bordello della grande magione Nahaarys, dove Dyara visse per la metà del tempo di permanenza in famiglia: era fuori pure dalla condizione di figlia di matrimonio di Lysaro.
Dhionya trascorreva il suo tempo con Lysaro sotto invito di quest'ultimo. Veniva un'inserviente a chiamare Dhionya dai suoi appartamenti per comunicarle di recarsi in quelli Nahaarys, specificando se sola o accompagnata dai figli. Spesso (specie durante la prima infanzia di Dyara) la donna si recava da sola dall'uomo e restava nei suoi appartamenti per settimane, sfiorando più volte il mese.
𝗣𝗥𝗜𝗠𝗔 𝗜𝗡𝗙𝗔𝗡𝗭𝗜𝗔 . . .
Lysaro quando desiderava trascorreva di buon umore del tempo con le figlie di Dhionya, come se si trattasse di una distrazione dagli altri suoi figli, come se si trattasse di trascorrere del tempo coi suoi bei animaletti.
Non si arrabbiava mai, non le rimproverava mai e dava loro ciò che desideravano in cambio di un sorriso.
Vedere quei bei visi sorridere, amabili, grati, devoti era alimento del suo ego.
Dyara e le sue sorelle non si voltarono mai direttamente contro il loro padre per come le trattava, non mancarono episodi di litigi con Dhionya in cerca di spiegazione sul perché il loro padre non trascorreva con loro tanto tempo quanto con i suoi altri figli, ma la donna riusciva sempre a rigirare il discorso, spostando l'attenzione su altro... Eppure un giorno i nervi della tyroshi saltarono dinanzi le incessanti proteste della maggiore.
𝟏𝟔𝟗 . . .
L'ebrezza del vino aveva intorpidito i sensi della bella Dhionya, rumorosamente di ritorno nei suoi appartamenti.
Ad accoglierla dinanzi la porta, a sbarrarle il percorso, v'era Saena. Braccia conserte, occhi iniettati di sangue ed evidenziati da nere occhiaie. Era tarda notte.
« Quasi un mese! Un mese che non vediamo né te né Lysaro! » gridò sprezzante la ragazzina. « Mi sono dovuta occupare io di tutto! Tutto! »
Dhionya stropicciò gli occhi ed increspò le labbra, squadrando la figlia con critica. « Mi sono dovuta trannere più del dovuto, pensa anche tu a come devo stare io », avanzò ritrovandosi dinanzi la figlia, pretendendo che si spostasse in breve tempo. « Va a dormire Saena, hai delle occhiaia orribili ».
La fanciulla sbraitò, spaventando la madre che indietreggiò di qualche passo. « Come puoi dirmi una cosa del genere! Neanche ti scusi! Pretendi fi tornare qui dopo questo tempo e di venir pure compatita?! » Le urla svegliarono Dyara e sua sorella, nella stanza accanto.
Dhionya serrò i pugni e a denti stretti rispose alla giovane, acida:
"Dovreste ringraziarmi, se voi non foste figlie mie vi avrebbe già fatto sbattere da tutta Lys"
Dyara quando sentì quelle parole rimase pietrificata.
La consapevolezza della così poca noncuranza di Lysaro nei confronti dei suoi figli sembrava un problema che a Dyara non potesse mai toccare, poiché apparteneva agli altri, agli altri bastardi generati dall'uomo, agli altri che vivevano nelle sue proprietà.
No? Eppure la linea di confine che separava la prole di Dhionya da quei altri era labile, proporzionale alla profondità del rapporto tra Lysaro e la sua amante; se questo non fosse stato curato, alimentato. Era necessario investirci molto tempo.
Dyara iniziò a cambiare il modo nel quale vedeva suo padre, così come fecero le sue sorelle: sembrava esser un padrone da accontentare al fine di aver il pezzo di pane più grande.
Non perché se ne sentisse la mancanza di quell'uomo, ma per agevolare loro stesse ed il compito dell'assente Dhionya.
𝗦𝗘𝗖𝗢𝗡𝗗𝗔 𝗜𝗡𝗙𝗔𝗡𝗭𝗜𝗔 . . .
Delle lunghe serie di conflitti e scontri con le sorellastre sarà la stessa Dyara a parlarne, per ora non ve ne sono di abbastanza importanti da accennare nella storia. La seconda infanzia di Dyara si svolge in modo analogo alla prima, sebben è qui che la fanciulla inizia a provare un morboso interesse per il mondo esterno, identificato come via di fuga. I suoi viaggi iniziano nella preadolescenza.
𝗣𝗥𝗘𝗔𝗗𝗢𝗟𝗘𝗦𝗖𝗘𝗡𝗭𝗔 - 𝗔𝗗𝗢𝗟𝗘𝗦𝗖𝗘𝗡𝗭𝗔 . . .
Dyara Nahaarys inizia il suo viaggio verso gli 11 anni, iniziando ad esplorare di nascosto, sotto le vesti di un ragazzino, la bella Lys.
Una volta scoperto, né Dhionya né Lysaro scelsero di opporsi alla fanciulla, la quale iniziava ad ambientarsi nel mondo esterno tramite l'esperienza.
Sarà poi Lysaro ad indirizzarla verso i porti, dandole piccole dritte.
Infatti sarà lo stesso Nahaarys a porre la figlia su una nave mercantile ed a farle solcare gli spazi che separano le Città Libere come personale del suo equipaggio, per accompagnarlo silenziosamente negli affari (fu la stessa Dyara a domandarlo). Si faceva dare un giusto salario e con un "piccolo" aiuto da parte del padre riuscì a comprarsi una barca per sé, a seguito di una intera prima giovinezza spesa nel mondo dei mercanti come spettatrice.
Tuttavia, rimase un debito da pagare al lysiano, con il quale Dyara fece un patto: avrebbe utilizzato la sua nave per commerciare le merci (schiavi non inclusi) dei Nahaarys in tutta Essos, da Braavos sino alla Baia degli Schiavisti. V'era il denaro Nahaarys dietro i viaggi della fanciulla.
𝗨𝗟𝗧𝗜𝗠𝗜 𝟳 𝗔𝗡𝗡𝗜
Dyara riuscì a saldare il suo debito ed a concentrarsi interamente sul godersi un viaggio ricco di tutti i piaceri della vita che solo grandi ricchezze erano capaci di sbloccare.
Appena si sentiva il tintinnio delle monete del suo portafoglio, Dyara veniva accolta con ogni rispetto e fu intorno ai 20 anni che la fanciulla iniziò a sfruttare la sua fortuna a suo vantaggio: si comprò profumi, vesti, gioielli, libri, insegnanti ed istruttori, affinando le sue conoscenze principalmente nell'arte del combattimento con la lancia, acquistando e liberando un gladiatore che aveva combattuto nelle fosse di Mereen. Ogni qual volta che tornava a Lys, Dyara faceva rifornimento di merci preziose senza pagarle al padre e le rivendeva a prezzo più alto a quell'elité che se lo poteva permettere, rispedendo tramite la Banca di Ferro una certa percentuale al padre. Così facendo, oltre a servire il "pater familias" arricchiva la famiglia e sé stessa, avendo un accesso privo di dazi ed illimitato alla merce dei Nahaarys.
Successivamente iniziò a comprare da altri le merci e rivendendole a più alto prezzo ad altri ancora, offrendole poi al padre senza pretendere pagamento. Così facendo aveva più possibilità di ampliare la sua rete di rapporti commerciali.
Non mancarono prestiti da parte di Lysaro e scomodi intoppi ai quale Dyara si ritrovò a rimediare con la violenza bruta; visse molte avventure la fanciulla, esplorando persino le prigioni di Astaapor e vivendo in incognito nei bassifondi per due settimane a Yunkai, inutile sottolineare che Dyara non trovò particolarmente gradevole il suo soggiorno in queste città. Invece, la fanciulla rimase per un lungo periodo entro la Muraglia Nera a Volantis (l'accesso le era stato permesso per via del sangue valyriano di Lysaro), sebben la sua permanenza abbia incontrato i sentimenti aggressivi degli schiavisti (più volte Dyara fu costretta a nascondersi o uccidere) che la hanno costretta a lasciare la città. Successivamente la giovane per ancora più mesi rimase a godersi il clima delle isole dell'Estate, soggiornando a Naath, ed una volta tornata ad Essos venne accolta come ospite dai Dothraki del Grande Mare d'Erba a seguito di una trattativa (ovviamente di carattere commerciale) con questi, dove importava alcune materie prime reduci dei precedenti viaggi. Durante il suo incessante pellegrinaggio si ritrovò ad ascoltare meravigliata antiche storie su Sothoryos, il continente inesplorato e le terre sino ad Asshai delle Ombre.
Imparò molte lingue e strinse molti legami, tuttavia non sarò io a narrarvi le sue vicende nel dettaglio, bensì Dyara stessa in qualche suo racconto.
L'unico continente che non aveva ancora esplorato la lysiana era Westeros.
Dyara scelse di approdare poco tempo fa a Dorne, presentandosi come una generosa lady lysiana venuta ad offrire ai Martell profumi ed oli di Lys, tinte per capelli e delizie di Tyrosh, arazzi e pizzi di Myr, insieme a spezie, tessuti pregiati e manifatture d'élite, incensi ed ori. Tutto questo in cambio di un soggiorno alla loro corte, incontrando perciò la simpatia della principessa dorniana, che la accolse come un'amica particolare.
Ora Dyara spera di esplorare lo sconosciuto regno del quale ella sta ancora imparando la lingua.
❝ 𝐎𝐁𝐁𝐈𝐄𝐓𝐓𝐈𝐕𝐎 :: 𝘳𝘪𝘮𝘢𝘯𝘦𝘳𝘦 𝘪𝘯 𝘷𝘪𝘵𝘢 ❞
L'obbiettivo principale di Dyara è non perdere la propria vita nella sua odissea per il mondo conosciuto; desidera viaggiare fino a quando le sarà possibile, sperando di espirare in qualche paradiso terrestre non ancora noto alle cartine, senza tuttavia arrivare a conoscere i dolori della vecchiaia. È certa che con il suo tenore di vita non arriverà all'anziana età, perciò la mancanza di prospettiva a lungotermine la porta a ricercare l'estremo.
•━ ❪ ٬ ⚱️ ❫ ⨾ 𝐂𝐔𝐑𝐈𝐎𝐒𝐈𝐓𝐀' ،، fun facts ❜
abilità di dyara┇ 𝖈𝖔𝖘𝖊 𝖎𝖓 𝖕𝖎𝖚' . . .
( ៚ ) combatte
la giovane Dyara è maestra nell'arte del combattimento con la lancia
( ៚ ) inesperta
sta ancora perfezionando il suo uso della lingua parlata a Westeros, l'accento esotico è molto marcato
( ៚ ) è multilingue
ha imparato la maggior parte delle lingue parlate nei posti visitati, ricordando qualche dialetto
🍰 ❪ の空間。❫ ⤸
⤹ 𝒂𝒅𝒓𝒊'𝒔 𝒔𝒑𝒂𝒄𝒆 ☕
NON VEDEVO L'ORA! Finalmente ho pubblicato Dyara, probabilmente nei prossimi giorni aggiungerò i dettagli mancanti alla scheda, però non vedo l'ora di far entrare in azione la mia avventuriera! Sarà divertente da ruolare Dyara, nonché probabilmente più soft di Daena.
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