𝐂 𝐋 𝐈 𝐌 𝐀 𝐗
( a story about a poor fellow )

𝑬 𝒅𝒖𝒓𝒂𝒏𝒕𝒆 𝒊𝒍 𝒔𝒊𝒍𝒆𝒏𝒛𝒊𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒆 𝒊𝒏𝒏𝒐𝒄𝒆𝒏𝒕𝒊 𝒃𝒖𝒈𝒊𝒆, 𝒖𝒏𝒂 𝒑𝒆𝒓𝒍𝒂 𝒃𝒊𝒂𝒏𝒄𝒂, 𝒔𝒑𝒍𝒆𝒏𝒅𝒆𝒏𝒕𝒆, 𝒄𝒂𝒅𝒅𝒆 𝒂 𝒕𝒆𝒓𝒓𝒂, 𝒓𝒊𝒗𝒆𝒏𝒅𝒊𝒄𝒂𝒏𝒅𝒐 𝒊𝒍 𝒔𝒖𝒐 𝒖𝒍𝒕𝒊𝒎𝒐 𝒔𝒑𝒂𝒓𝒐, 𝒊𝒍 𝒔𝒖𝒐 𝒖𝒍𝒕𝒊𝒎𝒐 𝒈𝒓𝒊𝒅𝒐 𝒆 𝒍𝒂 𝒔𝒖𝒂 𝒖𝒍𝒕𝒊𝒎𝒂 𝒈𝒐𝒄𝒄𝒊𝒂 𝒅𝒊 𝒎𝒂𝒓𝒆 𝒄𝒉𝒆 𝒄𝒂𝒅𝒆𝒗𝒂 𝒅𝒂𝒊 𝒔𝒖𝒐𝒊 𝒐𝒄𝒄𝒉𝒊.

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| 𝐈 𝐍 𝐓 𝐑 𝐎 |

Era solito giocherellare con l'accendino: l'accendeva, la spegneva, la girava intorno alle dita. Gli piaceva. Era un passatempo, uno di quelli semplici, comuni, ordinari. Più tempo passava, più capriole faceva l'accendino. Più cenere si consumava dalla sigaretta sfortunata, più aumentava il suo vizio di usare l'accendino per accendere quella fottuta, ennesima sigaretta - mai consumata -.

Avrebbe potuto dire tante di quelle sciocchezze, di fandonie, di proverbi per spiegare cos'è la solitudine, per chi vive solo di quella, ma non l'ha fatto.
Anzi, l'unica cosa che ha saputo fare è stato bestemmiare perché di una puttana s'è innamorato, nessuno della sua fine lo aveva avvisato, e una perla - rara, accesa - nella sua mano ha lasciato. La ruota solo e ogni notte la guarda splendere, senza nemmeno permettersi un tocco.
Perché alla fine solo era, e sempre, anche nel profondo del suo cuore, solo resterà.

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Eccomi di nuovo con una nuova storia. Da quanto tempo, eh. Allora, non so precisamente cosa dire e non voglio dilungarmi troppo. Ovviamente questa sarà un'altra delle mie numerose storie brevi. Sto cercando di essere il più meticolosa possibile e di concluderla, soprattutto (giuro che la porto avanti). Spero che come intro vi interessi e spero anche che lasciate qualche commento e qualche stella, perché no.

Al prossimo aggiornamento.