V

Capitolo Taekook

Taehyung uscì dalla casa del suo migliore amico in fretta e furia, montando sulla sua bicicletta e cominciando a correre verso il centro sportivo, dove Jungkook aveva detto di trovarsi.

Non sapeva cosa sarebbe accaduto, ma il messaggio del più piccolo era chiaro: doveva parlargli.

Gli era dispiaciuto lasciare Jimin da solo, e si sentiva in colpa, perché non aveva potuto aiutarlo più di tanto, avrebbe avuto i sensi di colpa per settimane, probabilmente, poiché Jimin c'era sempre stato per lui, ma il più basso aveva insistito così tanto.

Più pensava a ciò che Jimin gli aveva raccontato e più non riusciva a comprendere come poter risolvere il problema, purtroppo non conosceva di persona quel Yoongi di cui parlava, ma lo aveva visto spesso a scuola, di sicuro non passava inosservato, essendo sempre solo e con il suo stile che, per Taehyung, era anche abbastanza figo.

Inoltre non capiva perché fosse sempre solo, poiché obiettivamente non era neanche brutto, anzi, era piuttosto bello, non nei canoni di Taehyung, ma doveva ammettere che fosse proprio carino.

Inoltre, conosceva Jimin, lo conosceva alla perfezione, e sapeva per certo che Yoongi gli piaceva, e non come amico, lo aveva visto nei suoi occhi e dal modo in cui le parole uscivano dalle sue labbra.

Jimin negava più a se stesso ciò che provava, ma in fondo lo sapeva anche lui che quel ragazzo solitario stava facendo breccia nel suo cuoricino.

Taehyung lo capiva, gli ci era voluto tempo prima di accettare che le ragazze proprio non gli piacevano, e altrettanto per dirlo.

Jimin era stato il primo a saperlo, Taehyung ricordava quel giorno alla perfezione: due anni prima era corso a casa sua, e appena lo ebbe visto era scoppiato a piangere. Aveva paura della sua reazione, paura di perdere quello che ormai era diventato suo fratello, una parte di sé, forse la migliore, e se lo avesse perso non sarebbe andato avanti per molto.

Taehyung era un ragazzo solare, non piangeva spesso, per questo quando Jimin se lo ritrovò davanti con le lacrime a rigargli le guance si spaventò.

Ma il più alto non ce la faceva più a tenersi tutto dentro, così finalmente glielo disse, terrorizzato.

Jimin restò come bloccato per vari secondi, ma poi lo guardò con dolcezza e lo abbracciò.

Era il suo migliore amico, lo conosceva da una vita, e nulla al mondo gli avrebbe fatto cambiare idea su di lui, gli voleva bene, e gliene avrebbe voluto sempre, cosa importava se gli piacessero i ragazzi invece che le ragazze?

A quelle parole Taehyung lo aveva stresso a sé e si era sentito protetto, accettato, non avrebbe mai smesso di ringraziarlo.


Taehyung riguardò al passato con un sorriso in volto, mentre arrivava finalmente al centro sportivo.

Parcheggiò la bicicletta al lato della strada ed entrò, cercando il ragazzo per il quale ormai aveva completamente perso la testa da mesi.

"Dove diavolo sei, stronzo" disse a denti stretti, prendendo la tessera del centro ed entrando con essa; lo cercò dappertutto, nel campo da basket, nella palestra, ma niente, non lo trovava, il che lo stava facendo irritare, e non poco, pensava che Jungkook gli stesse dando buca e lo avesse preso in giro.

Fece per uscire dallo spogliatoio maschile con fare arrabbiato quando sentì due grandi mani coprirgli gli occhi, facendolo sussultare.

Subito dopo però, sorrise istintivamente e portò le sue sopra quelle dell'altro, accorgendosi che fossero bagnate.

"Uhm...chi è?" fece con la sua voce profonda, fingendo di non esserne a conoscenza.

"Indovina..." gli disse il più piccolo all'orecchio, provocandogli un brivido.

Taehyung non disse nulla, e si girò sorridente verso di lui.

"Hyung!" quasi urlò Jungkook, e fece per abbracciarlo, ma il più grande lo bloccò, per poi accorgersi che l'altro era praticamente nudo.

"Sei un pezzo di merda" rispose lui spingendolo più in là. "Pensavo mi avessi dato buca, ti ho cercato per mezz'ora, e che cavolo, ma perché sei mezzo nudo e bagnato?!"

"Ma che dici, mica era un appuntamento, idiota" ridacchiò l'altro. "O forse sì?"

"Ricorda sempre che sono il tuo hyung, e devi portarmi rispetto" disse a bassa voce Taehyung. "E no, non era un appuntamento"

Jungkook alzò gli occhi al cielo e trattenne un sorrisetto soddisfatto. "Sono appena uscito dalla piscina, il mio istruttore mi ha stressato per rimanere fino ad ora, per questo ho fatto tardi, scusa...hyung" spiegò poi, sottolineando l'ultima parola.

"Dio, tutto ciò non aiuta per niente la mia sanità mentale" mormorò Taehyung, scuotendo la testa e guardando il corpo perfetto del ragazzo davanti a lui.

Pensò di morire, era a dir poco meraviglioso; il suo corpo era perfettamente proporzionato, il viso ancora dai tratti delicati e quasi infantili, i capelli umidi che ricadevano sulla sua fronte...

"E perché mai, Tae?" Domandò lui, sorridendo maliziosamente e risvegliandolo dai propri pensieri.

Taehyung portò una mano sui suoi capelli bagnati e li tirò indietro, scoprendo maggiormente quel viso bellissimo del quale era pazzo.

"Sei veramente magnifico, Kookie" affermò senza esitazioni, per poi allontanarsi. "Ma ora è tardi, devo andare" fece girandosi, sorridendo divertito.

Il più piccolo però fu veloce a reagire e lo prese per un polso, facendolo girare. "Non così in fretta, hyung"

Lo tirò a sé e finalmente le loro labbra si scontrarono dopo mesi di tentativi da parte del più grande.

Subito Taehyung reagì, spingendo il più piccolo verso gli armadietti dello spogliatoio, attaccandosi al suo corpo.

La sua lingua accarezzò le labbra di Jungkook con dolcezza, e subito il minore gli diede accesso alla sua bocca, le sue mani affondarono nei capelli del più grande e tirarono alcune ciocche, facendolo ansimare.

Quegli istanti sembravano non finire mai, ed entrambi amarono ogni secondo di quel bacio che da tanto aspettavano.

Fu Taehyung ad allontanarsi svogliatamente per primo, solo per mancanza di fiato nei polmoni.

Guardò il ragazzo di fronte a lui, con il respiro affannato e le labbra rosse e gonfie per il bacio appena finito e fece un sorriso storto. "Ti sei deciso finalmente, eh?" disse leccandosi le labbra.

"È da un po' che lo sono, ma farsi volere è così divertente" rispose Jungkook mordicchiandosi il labbro per trattenere un sorrisetto divertito e soddisfatto.

"Sono tre mesi che cerco di baciarti e tu trovi sempre il modo di evitarlo, e ora mi baci tu?" fece Taehyung toccandosi la felpa bagnata a causa del contatto con il corpo dell'altro.

"Se avessi voluto vendicarti ti saresti scansato tu, stavolta...ma evidentemente" disse il più piccolo prendendo un laccio della felpa di Taehyung e giocandoci, per poi guardarlo con fare innocente. "Non hai resistito"

"Aish...sta' zitto" scosse la testa, e Jungkook sorrise compiaciuto.

"Devo andare a farmi una doccia, prima che mi ammali...vieni anche tu?" fece alzando un sopracciglio.

"Non penso proprio, potrebbe arrivare qualcuno, e vorrei evitare di essere denunciato per atti osceni in luogo pubblico" rispose Taehyung, per poi prendere il viso dell'altro tra le mani e baciarlo nuovamente, ma con dolcezza.

"Dio, non puoi neanche immaginare cosa ti farei, Kookie..." gli sussurrò poi all'orecchio, facendolo rabbrividire. "Ma ora vai a farti una bella doccia, ci vediamo in giro" disse infine, dandogli una pacca sul sedere, ridendo e lasciandogli un bacio sulla guancia.

Uscì dallo spogliatoio e sorrise, cercando di trattenersi dall'urlare di gioia.

Finalmente aveva ciò che voleva da mesi.

Finalmente era riuscito a farsi volere da quel bellissimo ragazzo, ed ora che lo aveva, non se lo sarebbe fatto scappare per nessuna cosa al mondo.

Uscì dal centro sportivo quasi saltando per la felicità, prese la bicicletta e si avviò verso casa con pedalate veloci.

Non vedeva l'ora di raccontarlo a Jimin.

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