7. The plan


POV. JUNGKOOK

Mi appoggiai con la schiena alla grande vasca di marmo e sospirai esausto. Non amo i bagni lunghi ma in questo momento é tutto ciò che potrei mai desiderare e tutto ciò che mi serviva, preferisco le docce, più veloci del bagno, una totale perdità di tempo e non so nemmeno perché ho una vasca da bagno. Piegai la nuca fino a sentire la testa appoggiata alla vasca con gli occhi sul grande lampadario. Ho un bagno piuttosto diverso rispetto al resto della casa che ha un contrasto tra il nero e il grigio mentre il bagno ha uno stile classico e all'antica con dei candelabri dello stesso colore del lampadario:oro.

Sono piuttosto soddisfatto del mio successo e della mia vita ma non penso che lascerei i miei beni nelle mani di qualcun altro neanche se fosse il mio erede.

Mi alzai in piedi gocciolante per poi uscire dalla vasca e legarmi alla vita un asciugamano asciutto e uscire dal bagno per poi scendere per le scale e entrare nella mia camera da letto, la più raffinata e elegante di tutte, afferrai una maglietta nera semplice e dei jeans neri strappati.

E' finalmente giunto il giorno in cui conoscero Taehyung é capendo la sua innocenza dai suoi occhi so per certo che ci rimarrà male, molto male a venire a scoprire che i sentimenti che farò in modo che lui provi per me non sono ricambiati.

Tutto ciò che voglio é questo. La sua dedizione più assoluta a me e solo e soltanto a me.

Rimanendoci male sarebbe rimasto chiuso in se stesso per moolto tempo, avrebbe pianto, soffrito per molto tempo e io non vedevo l'ora di sapere provare che il suo dolore l'avevo causato io, che ero io la ragione del suo tormento, del suo dolore. Ora mi tocca solo conoscerlo.

POV. TAE

"MIA!" Corsi dietro il mio compagno di squadra e segnai l'ultimo punto deciso per la vincita.

Da poco avevo scoperto questo mio interesse per la pallavolo e ho deciso di far parte della squadra della scuola di pallavolo. Certo, il mio interesse per la pallavolo non é certo paragonabile alla musica e il canto ma mi fa sentire in sintonia con me stesso e praticare questo sport divenne anche una scusa per poter passare ancora più tempo con Jimin.

Entrai nello spogliatoio seguito dai miei compagni per poi dirigermi nel bagno.

"E' occupato Taehyung!" Disse un mio compagno.

"Ehm non fa niente dovevo solo cambiarmi" Dissi stringendomi al petto la maglietta che stavo per cambiare. Incrociai da lontano lo sguardo dolce e affettuoso di Jimin mentre si toglieva la maglietta mettendo in mostra i lievi addominali.

"Udite udite il figo della scuola é timido!" Disse ridendo e facendo levare lo sghignazzare di quasi tutti i miei compagni.

Imbarazzato entrai nel bagno per poi cambiarmi. 

Non ho mai capito perché le ragazze mi corrano dietro, lo sa quasi mezza popolazione mondiale che sono gay e poi il mio fisico..... Ho dei fianchi larghi, femminili e dei capelli sicuramente più lunghi di qualche centimetro di qualsiasi mio compagno, delle gambe non troppo muscolose e delle braccia leggere e magre. Non sembro nemmeno un ragazzino con tutti i miei tratti femminili. Eppure piaccio... Mi consola perché so di non essere male e mi rendono sicuro di me tutti i complimenti che ricevo.

Quando uscii dallo spogliatoio era appena suonata la campanella da 2 minuti e non trovando alcuna traccia di Jimin mi diressi da solo in classe ritrovando il mio migliore amico seduto ad aspettarmi con un sorriso sulle labbra. Ricambiai e mi sedetti accanto a lui e imprecare sottovoce non appena la professoressa mise piede in aula.

Non amo la scuola come ambiente, amo lo studio ma non amo i miei compagni, non amo gli sguardi addolciti dei professori dedicati solo e solamente al preferito della classe, non amo essere giudicato e non amo sentirmi male per il resto della giornata per un brutto voto. Riflettendo su tutte queste cose alla fine sono arrivato a odiare questa prigione chiamata scuola.

Ritornai nel mondo reale scacciando tutti i pensieri malsani per concentrarmi sulla lezione.

"Ragazzi chi sà dirmi chi era Cesare Beccaria?"

Un  silenzio di tomba calò nell'aula. Lentamente alzai il braccio.

"No, nessuno?" Disse ignorandomi.

Abbassai il braccio.

Stronza.

"Cesare Beccaria fu uno degli autori della rivista " Il Caffè" e qui parliamo dell'Illuminismo. Egli si impose contro la pena di morte e sull'onda della sua opera "Dei dilitti e delle pene" numerosi Stati europei abolirono la pena di morte....."

"Ti prego falla smettere" Disse Jimin coprendosi le orecchie.

"Su, su che manca solo mezz'ora" Dissi cercando di consolarlo.

Se fossi capace di farla smettere di certo non ti avrei consolato, pensai.

-

-

Finalmente la giornata finì e mano nella mano io e Jimin uscimmo dall'edificio esausti.


POV. JUNGKOOK

Lo vidi da lontano che usciva mano nella mano con il suo cosidetto "Amico" che lo guardava con occhi sognanti.

Continua a sognare bastardo.

Avevo un piano ben preciso per far accadere il tutto accidentalmente e solo grazie alle numerose informazioni sul suo conto.

Era solito ad andare a piedi a scuola e sapevo che percorreva sui 200 metri con Jimin per poi separarsi da lui ad un incrocio che oggi stranamente  avrebbe avuto la stessa strada di Taehyung chiusa e lì sarei entrato in gioco io: Taehyung sarà costretto a prendere una strada più lunga e dopo un paio di ore diventerà buio e io passerò con la mia macchina per la zona e gli offrirò un passaggio, gli offrirò qualcosa da bere in cui sarà sciolto un qualcosa che lo farà colassare così da poter portarlo a casa mia e avere molto più tempo da passare con lui. E' perfetto.

Lo seguii dietro per assicurarmi che tutto vada liscio. 

POV. JIMN

Era una decina di minuti che io e Tae stavamo percorrendo la strada per casa e non ci fu un minuto in cui non mi sentii gli occhi addosso.

Guardai Taehyung che sorrise alla vista di un passerotto. 

Il mio bimbo.

Pensai che probabilmente era una mia sensazione e che togliergli quel magnifico sorriso sarebbe solo stato un dispiacere troppo grande per me.

Percorremmo il resto della strada fino ad arrivare all'incrocio e separarci.

POV. TAE

"Ciao minnie!" Dissi salutandolo.

"Ciao Tae dopo ci sentiamo ok?"

Annui energicamente con la testa per poi continuare la strada verso casa fino a quando non appena percorsi l'incrocio e arrivai alla strada diretta per casa vidi un camion estrarre un liquido nero da un tombino.

"Non si può passare di qui ragazzino"







ANGOLO AUTRICE

Amori dolcissimi bellissimi e super cute come state? Vi piace il capitolo? Scusate la mia assenza ma diciamo che il crescere ti porta a realizzare le cose intorno a te e capisci quanto la tua vita faccia schifo e bhe io sto attaversando quella fase. Spero stiate bene, mettete la mascherina che la zona bianca si sta avvicinando, sorridete sempre, riposate, mangiate bene e tanti tanti tantiiiiiii baciniiiiii.

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