23. Hate and Fate
Jungkook's pov.
Quando sono uscito a cercare il mio amante
Non l'ho trovato
Hai scritto separazione nel mio destino
Si è perso, è scomparso
La penna tremò nella mia mano calda
Quello che avevo rubato al tempo
Quello che avevo fatto mio
Era tuo, era mio
Quello che avevo rubato al tempo
Il sogno che avevo adornato
Questi occhi sono bagnati
I ricordi sono tutti finemente intrecciati
Che razza di incontro è questo
Stare insieme è anche sentirsi soli
Quel bacio peccaminoso
Amati, perché vengo punito in questo modo
Voglio vivere ancora una volta
Voglio morire per te
Amato, il mio cuore mi ha maledetto ancora una volta
Perché hai scritto separazione nel mio destino
La penna scrisse da sola come a comando dei miei sentimenti
Sono diventato un estraneo a me stesso, nessuno è mio
Diventa amico del dolore, me lo dice il mio cuore
Quando apro le braccia, allora solo il dolore mi abbraccia
Mamma
Perché questi momenti stanno diminuendo davanti ai miei occhi
Come si può sopportare la separazione
Il sogno che avevo adornato
Questi occhi sono bagnati
I ricordi sono tutti finemente intrecciati
Taehyung
Lanciai il diario e la penna in una parte ignota della stanza per poi appoggiarmi le mani sul viso come a nascondermi dal mondo, dall'universo ma soprattutto dai miei peccati. Caddi in ginocchio mentre il dolore e il senso di vertigine nel petto non facevano altro che aumentare a dismisura.
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"Jungkook le nuove pratiche" Era il mio segretario che appoggiando i documenti sul tavolo mi risvegliò da quell'ennesimo momento di tormento mentale.
"Grazie" Dissi ritornando con gli occhi sul PC.
Fino a quando rialzai gli occhi notando che non se ne andava.
Sospirò "Yoongi é alleato di Jackson. Cosa farai?"
Yoongi.
"Vedremo"
"Vedremo? Quello aspetta solo che tu vada in rovina Jungkook"
"E secondo te io non lo so?"
"No, non penso che tu non lo sappia ma il fatto che tu non abbia fatto niente prova o che te lo sei dimenticato o c'é di più grande"
"Sbagli invece" Dissi con voce ferma.
"Come dici tu Jungkook, comunque ho ripreso delle informazioni e ho scoperto che c'é un ragazzino, Park Jimin" Sorrisi "Lui potrebbe sapere qualcosa non pensi?"
"No, non sa niente ma eliminandolo potremmo liberarci di un bel po' di problemi"
E poi avrei anche un magnifico mezzo per ricattarlo.
Taehyung's pov.
Era come se tutti i miei sensi si fossero inceppati dando vita ad un qualcosa che bussando al mio cuore cercava di spezzarlo.
Il mio cambio di umore non passò inosservato a Jin ne tantomeno a Namjoon hyung.
Il mio petto iniziò ad alzarsi e ad abbassarsi senza controllo e piccoli singhiozzi iniziarono a scuotermi senza controllo.
"Taehyung!" Si alzarono entrambi preoccupati.
"Cosa succede?" Chiese Namjoon.
"Non-n-non doveva succedere... Namjoon portiamo Taehyung via di qui perfavore "
Un vuoto immenso mi aveva squarciato la mente e il cuore ferito.
Forti e veloci singhiozzi mi uscivano dalle labbra bagnate da lacrime senza controllo.
Volevo sparire dalla faccia della terra
Non capivo cosa stesse succedendo, sentivo solo le mani di Namjoon sotto le mie ginocchia intorno ai miei fianchi spostarmi sul sedile posteriore.
Avevo la nausea e immediatamente ebbi un conato di vomito.
Era tornata, la depressione. Colei che mi aveva reso ragazzo adolescente e inconsapevole di ciò che faceva secondo le regole del sarcasmo, desiderio e del cuore.
Ero un pupazzo, solo, senza vita, ero sempre stato ciò. Colui di cui Jimin si era infatuato, colui che Jungkook aveva deciso di abusare, colui di cui la madre lo accettava solo sotto le sue regole e le sue restrizioni, colui di cui il sorriso doveva dipingersi quando le situazioni prendevano delle tali forme da essere stretto in un mondo senza via d'uscita e dopotutto era quello che stavo vivendo.
Dopo tanti anni, dopo tanto tempo stavo chiedendo aiuto, aiuto di quella situazione senza senso.
Ero finalmente spensierato e felice ma poi?
Jungkook. Jeon Jungkook era entrato nella mia vita per uccidermi, ecco, era più riduttivo da dire.
Lo odiavo più del nome dell'odio in se.
Era un crollo emotivo che stava immettendo veleno nel mio essere. Lo odiavo, lo odiavo con tutto il cuore e l'anima.
Venni appoggiato sulle coperte morbide de mio letto e solo allora ritornai alla realtà. Jin hyung sollevò le coperte da sotto le mia gambe per poi distenderle su di esse, mi appoggiò una mano sulla spalla per spingermi sul materasso e proprio in quello momento i miei singhiozzi ricominciarono.
"Shhh va tutto bene tesoro, va tutto bene" Mi disse Jin Hyung togliendomi gli occhiali per poi alzarsi spegnere la luce e andarsene sotto il mio sguardo imbambolato.
E adesso?
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Mi alzai la mattina presto intontito e ancora stanco con addosso gli stessi vestiti di ieri. Il volto solcato di lacrime e i capelli disordinati completavano il look.
Insomma, avrei potuto fare da modello in quello stato no?
Aprii la porta per poi chiuderla alle mie spalle. Mi sgranchii la gola e chiamai.
"Jin Hyung!"
"Taehyung amore siamo in cucina!"
A piccoli passi andai in cucina curioso di sapere fino a quando qualcuno suonò alla porta.
"Vado io!" Urlai
Ma non sapevo quale bruttissima sorpresa mi stava aspettando dietro la porta.
ANGOLO AUTRICE
Ecco a voi il capitolo amorini. Spero stiate tutti bene, in salute ma soprattutto felici.
Tanti tanti baci.
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