🥀Verità Nascosta🥀

Dopo la pioggia,

arriva il sole.

~29~

Sbattei le palpebre, frastornata, mentre il dolore si affievoliva come una marea in ritirata, solo allora notai una mano appoggiata sul lato del mio cuore, una pressione implacabile che sembrava voler dominare ogni battito.

Alzai lo sguardo e mi trovai di fronte al volto di Elia.

Le sue caratteristiche erano un inquietante riflesso delle mie: capelli scuri come la notte senza luna e occhi penetranti, dello stesso grigio tempestoso dei miei.

La nostra somiglianza era così forte che sembrava quasi che due anime gemelle si stessero fronteggiando.

Avvolsi il suo polso con la mia mano, stringendo con una forza quasi sovrumana, allontanandolo con un gesto deciso e rivolgendo uno sguardo che avrebbe potuto incenerirlo.

"Non mi serve il tuo aiuto, per stare bene!"

"Lis?" Il suo tentativo di riprendere il mio polso era debole e disperato, come una foglia che cerca di aggrapparsi a un ramo spezzato.

Io mi scansai, evitando il suo tocco con un movimento rapido e deciso, come se volessi sottrarmi a un pericolo imminente.

"Non chiamarmi cosi!"

"Lis, ascoltami." Il suo tono era velato di un dispiacere profondo, e i suoi occhi erano pieni di una tristezza che sfumava in una supplica, come un mare calmo prima di una tempesta.

"Ti ho detto di non chiamarmi più cosi!"

Sentii un calore intenso che si propagava nel mio petto, come un incendio che si diffondeva rapida e voracemente.

Un'energia potentissima mi pervase la spina dorsale, scuotendomi come un terremoto interno, devastando la mia tranquillità con una violenza primitiva.

"Tu ci hai cancellato la memoria!" Una forza immensa mi travolse, avvolgendomi l'anima in un'oscurità quasi straziante, come una tempesta in grado di oscurare il cielo e inghiottire tutto.

Era come se un turbine di emozioni avesse preso il controllo, minacciando di travolgermi completamente.

I vetri delle finestre esplosero in una pioggia di schegge scintillanti, simili a frammenti di un sogno infranto.

Sentii le grida di Sara e di Michael, e gli altri che cercavano di coprirsi le orecchie per il rumore assordante di specchi e vari oggetti che si frantumavano in mille pezzi.

Il caos era totale, un'esplosione di suoni e immagini che mi travolgeva senza pietà, come un fiume in piena che devasta tutto ciò che incontra.

Con un movimento fluido e deciso, scaraventai il mio cosiddetto fratello contro il muro.

Il suo corpo colpi la superficie con un rumore secco, simile al suono di un sacco di sabbia che si schianta a terra.

Il fratello che non sapevo di avere.

Il fratello che dopo tanto tempo si presentava finalmente davanti ai miei occhi, un fratello che avevo sempre desiderato.

Un fratello con cui confidarsi nei momenti più bui, perché sapevi che sarebbe rimasto al tuo fianco per tutta la vita.

Un amico che non ti sei scelto, ma che era una parte di te, come uno specchio che riflette il tuo stesso volto.

Un fratello che non avevo mai avuto al mio fianco.

Ma... come era possibile!?

Il pensiero mi assaliva come un uragano, distruggendo la mia razionalità, scatenando una tempesta di domande senza risposta.

"Ah... Allison, fammi spiegare. L'ho fatto... per il tuo... bene!" disse Elia, la voce tremante e le parole quasi soffocate dalla botta, come un uomo che cerca di parlare attraverso un velo di dolore.

"Se l'avessi fatto per il mio bene saresti stato al mio fianco! Papà e mamma non si sarebbero lasciati ed io... Io non avrei preso questa strada!" Mi avvicinai lentamente alla sua figura, i passi pesanti come macigni, ogni movimento era carico di una rabbia che cresceva inesorabilmente.

Ogni parola che pronunciavo era una lama affilata, che tagliava attraverso il tessuto delle nostre emozioni.

Cercai di reprimere tutta la rabbia accumulata, ma ogni tentativo era destinato a fallire miseramente, come cercare di contenere un fiume in piena con le mani.

"Sai qual è la differenza tra me e te, mh? È che io sono riuscita ad andare avanti, ma tu no!" Gli spiaccicai la verità in faccia, il mio sguardo tagliente come una lama affilata.

Mi fermai di colpo, facendo scontrare i nostri occhi. Aveva i miei stessi occhi, e la nostra somiglianza era cosi forte che avrebbero potuto scambiarci per gemelli.

Volevo apparire forte, ma il desiderio di stringerlo fra le mie braccia e dirgli quanto mi era mancato era insopprimibile, come un urlo muto che bramava di essere ascoltato.

Indietreggiai lentamente, voltandomi di spalle, con il cuore che pulsava come un tamburo impazzito, battendo contro il petto con un ritmo frenetico e incontrollabile.

"Quindi ti ricordi ogni cosa..."

"Si! Per tua sfortuna. Mi ricordo ogni cosa nei minimi dettagli."

"E... se fosse lui, il tizio mascherato che ha rapito Hailey?" La mia mente fu pervasa da preoccupazioni crescenti, come nuvole tempestose che oscurano il cielo e preannunciano una tempesta imminente.

"E... se le ha fatto del male? Se vuole vendicarsi?" Iniziai a sudare freddo, i pensieri che correvano come serpenti velenosi, sibilando nella mia mente e avvolgendomi in una morsa di terrore.

Scossi la testa con gli occhi sbarrati e poggiai delicatamente la mano sinistra sulla fronte, cercando di asciugare il sudore, mentre la mia mente cercava di riordinare il caos.

All'improvviso, delle mani calde si posero sulle mie guance, come un balsamo in una tempesta infuocata.

I nostri occhi rimasero fissi l'uno nell'altro per un'infinità di tempo, come se il mondo intorno a noi fosse scomparso.

Cercai di tranquillizzarmi, mentre la vicinanza mi turbava come una brezza calda e seducente, quasi ipnotica.

Dovevo reagire, controllare l'attrazione che sentivo in quel momento, come se cercassi di tenere a freno una marea inarrestabile.

"Ahh. Sei così sexy quando sei pensierosa..." mi sussurrò all'orecchio, il tono di voce caldo e avvolgente come un abbraccio seducente.

"Cosa-?" Con una mano mi spostò i capelli di lato, il suo tocco era un misto di delicatezza e sensualità, come una carezza che accarezza la pelle.

"Mmm. Non riesco a resisterti, sei cosi... bella." Si piegò verso di me, le sue mani scivolavano lungo i miei fianchi con una delicatezza avvolgente, come una melodia che si insinua nel cuore.

Damon iniziò a lasciare lievi baci sul mio collo, i suoi succhiotti erano caldi e umidi, come fiamme che lambivano la mia pelle.

Strinsi gli occhi, cercando di controllare i gemiti che stavano scombussolando il mio petto, mentre il suo tocco scatenava una tempesta di sensazioni dentro di me.

"Sei magnifica..." sussurrò con un tono dolce e mi sorrise nell'incavo del collo, il suo sguardo era un riflesso di pura ammirazione e desiderio, come uno specchio che riflette la bellezza più profonda e autentica.

◇◇◇◇◇◇◇◇◇◇

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top