Prologo
Eragon non sapeva piรน se era felice o terrorizzato. Erano in viaggio giร da giorni, ormai dovevano essere vicini alla loro meta e questo non faceva che inclementare quella sensazione.
Era spaventato da come il mondo gli si era riversato addosso ancora una volta. Come la sua nuova vita era diventata un qualcosa da dover lasciare, per via di ciรฒ che succedeva in patria. Cosa avrebbe trovato al suo ritorno? Quei terreni che tutt'ora considerava casa erano rimasti invariati, o avrebbe fatto fatica a riconoscerli? No, pensรฒ, li avrebbe riconoscuti, non avrebbe saputo accettare il contrario.
D'altra parte questo avrebbe voluto dire rivedere tutti. Arya, l'affascinante regina degli elfi, con il suo fare misterioso che aveva imparato a leggere. Il drago verde smeraldo che l'aveva scelta, dopo tanti anni passati a desiderarlo, Firnen.
Nasuada, l'imperatrice umana dalla pelle scura, per la quale aveva combattuto in passato e che avrebbe fatto altre mille volte, se fosse stato necessario.
Orik, ora alla guida dei nani, il fratello di un'altra razza che aveva scelto in passato, verso il quale provava ancora una lealtร fraterna, nonostante tutto.
Suo cugino Roran e sua moglie Katrina, i genitori di sua nipote, Ismira, la famiglia di sangue su cui avrebbe sempre potuto contare.
Magari avrebbe incontrato anche il suo fratellastro, Murtagh, con Castigo, il suo drago scarlatto, ma non ne era tanto sicuro.
Ma, detto in tutta sinceritร , era spaventato da come li avrebbe rincontrati.
Strinse le redini di Saphira, la sua dragonessa. Le sue scaglie celesti scintillavano sotto il sole, mandando riflessi iridescenti, mentre volavano verso le terre per cui avevano lottato tempo prima. Verso i territori delle genti per la cui libertร avevano spodestato un tiranno.
Guardรฒ se Ryannah sulla groppa di Moรซl, Rielf che cavalcava Ilirett, e infine Koel che si librava nell'aria sul dorso di Vรนry, stessero tenendo il passo.
All'improvviso, in lontananza, appena visibili e rese ancora piรน mistiche e sorprendentemente belle dalla sfocatura della distanza, apparvero le mura di Ilirea e il giovane cavaliere si sentรฌ invadere da un piacevole tepore.
'Alagaรซsia' pensรฒ.
'Alagaรซsia' gli rispose mentalmente Saphira.
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