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⚠️ATTENZIONE SMUT⚠️

Il locale per la cerimonia era pronto e i preparativi per le nozze erano alle porte, solo io stavo iniziando ad andare in ansia, pensare di scappare non se ne parlava; eravamo rientrati da poco e mi ero già chiusa in camera mia, stavo seduta sotto la doccia a rimuginare sulla verità, stavo davvero per sposarmi? Il mio cellulare squillava e io ero troppo sovrappensiero per rendermene davvero conto, lo lasciai suonare, mi alzai in piedi recuperando lo shampoo, me lo misi in testa e inizia a strofinare e a risciacquare, lo feci per tre volte andando il loop, ero troppo persa nel mio mondo; dei sonori 'toc toc' mi svegliarono dal torpore e l'ultimo shampoo che mi stavo per fare mi finii quasi tutto negli occhi rendendomi conto che forse stavo esagerando, levai il restante dalla testa per poi recuperare l'asciugamano e farmici su, e con un altro metterlo intorno ai capelli, asciugai meglio i piedi e le gambe per recarmi poi nella mia stanza e chiedere chi fosse alla porta, «Tutto bene?» mi rispose la voce, da dietro lo strato spesso di legno, riconoscere la voce del mio futuro marito era d'obbligo, girai la chiave nella serratura e aprii la porta facendolo entrare, richiudendo la porta con una semplice mandata, «Mi sono fatta lo shampoo per quattro volte...» dissi a Jacob che si era seduto alla mia scrivani, rise leggermente, «...forse non sto molto bene?» conclusi la frase cercando nei miei cassetti qualcosa da indossare, ero ancora con addosso solo e semplicemente l'asciugamano e in testa un groviglio imbarazzante di stoffa inzuppata e ciuffi di capelli che uscivano da esso, «Non dirlo a me, mi stanno assillando di là...» sbuffò Cobi, con il viso rivolto all'insù, «Jacob» lo chiamai, «Si?» abbassò la testa per poi fissarmi, io feci lo stesso un po' imbarazzata, «Mi asciughi i capelli?» lo fissavo con occhi da cucciolo, lui mi sorrise e si alzò facendomi strada verso il bagno; stavo ancora con l'asciugamano che mi teneva coperto l'intero corpo, il rumore del phon mi riempiva le orecchie e il calore mi scottava leggermente il cuoio capelluto e le dita di Jacob scorrevano tra le mie ciocche per asciugarmeli più in fretta. Il rumore dell'apparecchi si blocco sentendo poco dopo una pressione sulle mie spalle, alzai lo sguardo e mi trovai a contatto con il suo perfetto viso, «Siamo sicuri?» continuavo il contatto visivo, «Cosa ti spaventa?» mi domandò, «Non lo so...» mi girai verso di lui, i capelli mi si poggiarono sulle spalle al posto delle sue mani, che si erano spostate sul mio viso, ci scambiammo un sorriso e con uno slancio mi aggrappai ai suoi fianchi, avvicinandomi alle sue labbra, un bacio che non si fermò per nulla, si spostò, tenendomi salda a se, verso il letto, mi staccai dal bacio, «Forse, dopo qualcosa, potrei non avere più paura di sposarmi con la persona di cui mi sono perdutamente innamorata...» ripresi il bacio, lasciando un sorriso a fior di labbra, pian piano gli sbottonai la camicia, senza mai staccarmi dalle sue labbra, dopo avergliela tolta, i ruoli si scambiarono, mi posò sul letto, il mio volto cambiò colore in un bordeaux che cercai di nascondere tra le mani, «Non nasconderti...» disse, sentivo perfettamente il suo respiro sul mio viso, spostai le mani e me lo ritrovai davanti con quegli occhi che mi scrutavano nel profondo, si abbassò sulla mia clavicola e iniziò a baciarmela lentamente, continuò verso l'incavo del collo per poi lasciare un succhiotto appena sotto l'orecchio, l'asciugamano si aprì per un mio movimento involontario, presi un respiro e poi un'altro ancora, così profondi che ormai l'asciugamano non mi copriva più, accarezzai i capelli di Jacob e lo avvicinai di più a me sussurrandogli all'orecchio «Ti voglio.» gli mordicchiai il lobo sentendolo mugugnare qualcosa, «Non sai io...» disse lui lasciandomi un bacio con foga per poi mettersi a cavalcioni su di me; dire che non sapevo cosa e come fare in quel momento mi dava solo brividi, mi toccava in punti che mai nessuno mi aveva sfiorato, ma stranamente il suo essere delicato mi faceva stare bene, non aveva ancora fatto niente di troppo profondo e sconcio, mi passò il pollice sulle labbra obbligandolo a guardarlo negli occhi, d'impulso lo presi per la mano e me lo misi in bocca, l'altra vagava sul resto del mio corpo, mi massaggiava, come se sotto il suo tocco mi sarei rotta, il seno e il fianco; gli lasciai il suo dito per far scorrere la mano verso il mio ventre basso, puntando all'inizio della parte più scottante, si portò alla bocca le dita le inumidì e le riportò all'entrata, facendole entrare lentamente nella mia intimità, lasciai dei gemiti e il fiato inizio a diventare più affannoso, stavo tremando per la tensione, riportò le labbra sulle mie continuando il lavoro sulla parte inferiore del corpo, continuò così per una manciata di minuti per poi tirarle fuori, cercavo ci darmi coraggio per fare qualcosa ma i suoi occhi che, prima mi scrutavano con malizia e desiderio, ora mi guardava con più dolcezza ma con lo stesso desiderio, era senza dubbio eccitato, si levo gli ultimi vestiti che ancora indossava e con poco preavviso e una netta spinta si insinuò dentro di me. Un brivido mi pervase la schiena e arrivo al cervello, le mie unghie si erano conficcate nella sua pelle delle braccia, era fermo sopra di me; dopo avermi pervaso l'adrenalina e il dolore che mi aveva fatto chiudere gli occhi, gli riaprii trovandomi il volto di Cobi preoccupato, lascia una mano dal suo braccio, accarezzandogli una guancia dolcemente, annuii senza dire nulla, e lasciandogli un bacio sulle labbra, chiedendo poi permesso con la lingua, iniziò a dare spinte e colpi, lasciandoci alla passione che ormai aspettavo da troppo tempo.


Mi svegliai molto lentamente ritrovandomi il viso di Jacob vicinissimo al mio, lo fissavo con un sorriso da scema, lentamente anche i suoi occhi si aprirono guardandomi fisso, «Buongiorno» disse lui con la voce roca e lasciandomi subito dopo un bacio, «Buongiorno a te» risposi, rimettendomi con la testa sul cuscino accanto alla sua; eravamo chiusi nella mia stanza da ormai più di otto ore e mezza, speravo che le pareti fossero insonorizzate, per non ritrovarmi con gli altri membri del gruppo con delle facce traumatizzate da quello che avevamo fatto, ma quasi poco me ne importava, ne avrebbero subite tante, dopotutto ci stavamo per sposare e se non ci avessero regalato una nuova casa o appartamento avremmo vissuto lì ancora per parecchio tempo. «Dovrei vestirmi...» dissi mettendomi seduta, stropicciai il palmo della mano sull'occhio, «Vuoi una mano?» sentii alle mie spalle, mi girai con il lenzuolo intono per coprirmi, mi avvicinai ancora un po' a lui, «Vorresti?» risi e lascai il lenzuolo, recuperai l'intimo e un semplice vestito lungo nero per andare poi in bagno. Cobi nel frattempo si era già sistemato e si affacciò allo stipite della porta del bagno della mia camera, stavo finendo di indossare il vestito e darmi un ultima occhiata allo specchio, mi sentivo rilassata e riposata, «Oggi stiamo a casa?» la domanda rimase senza risposta perché mi ritrovai con un ragazzo ad abbracciarmi e a baciarmi così calorosamente che avrei scommesso fosse un sì.

[• • • •]

Erano passate un paio di settimane, e finalmente il giorno fatidico era arrivato, avevo chiamato alcune amiche dall'Italia e, con i soldi del mio lavoro, le avevo pagato il viaggio per arrivare in Corea; mi stavano aiutando con trucco, parrucco e con il mio splendido vestito da sposa, ogni tanto mi scendeva una lacrima che mi asciugavano con un fazzoletto in pizzo ricamato, «Sono così emozionata!» dissi cercando di trattenere altre lacrime, «Dai, fra poco sarai la signora Zhang!» esclamò Giulia mentre mi controllava il trucco, «Non ricordarmelo!» risi io, tirando in su la testa per farmi osservare meglio, era tutto perfetto nei minimi dettagli, le damigelle erano vestite di un lieve  color corallo, avrei voluto anche Ziu e Baron con me ma non era mai stato corretto avere un testimone dalla parte della sposa, ma era possibile farli venire nel proprio camerino; bussarono alla porta e proprio i due a cui pensavo fecero capolino dalla porta, «E' qui la sposa?» domandò Baron entrando, senza esitazione mi alzai e lo abbracciai forte  passando subito all'altro soggetto, «HeeJun!» appena lo sfiorai mi si riempirono gli occhi di lacrime, lo tenni stretto per un minuto che sembrava non finire mai, «Sai che ti voglio bene?» mi staccai dall'abbraccio e lo guardai negli occhi, «Certo che lo so, Zana!» si tampono con il dorso della mano un occhio per poi lasciarmi e fare qualche passo indietro per osservarmi meglio, «Stai proprio bene, ma chi ti porterà all'altare?» chiese, osservando che, oltre a loro due, nella stanza non c'erano uomini, oltretutto io non avevo mai chiamato i miei genitori per chiedere se potevo sposarmi e neanche invitarli al matrimonio, non volevo proprio più aver a che fare con loro; a quel punto pensavo proprio che chiedere a chi avevo davanti mi sarebbe andata più che bene, anzi sarebbe stato perfetto, «Park HeeJun?» lo richiamai alla mia attenzione, «Mi faresti il favore e l'onore, come mio coetaneo, amico e collega, di portarmi all'altare?» finii io di fare la mia proposta al ragazzo che rimase a bocca aperta dopo la mia richiesta, «Non stai scherzando? Vero?» mi fissava come se lo avessi preso in giro, lo guardavo con gli occhi più sinceri e un sorriso dolce, la mia espressione diceva tutto, Ziu annui passandosi un dito sotto l'occhi per levarsi una lacrima, e si accostò al mio fianco con il braccio retto verso di me, sorrisi e lo afferrai saldamente, era la persona migliore per quel passaggio, volevo bene a HeeJun come un fratello e insieme ne avevamo passate tante tra litigi e insulti, ma mai ci saremo divisi. 


Il locale era gremito di persone, e in sottofondo c'era un brusio quasi fastidioso, io ero assorta nei miei pensieri per evitare ancora qualche pianto così da rovinare il trucco, che mi aveva curato così bene la mia amica Giulia, ero ancora stretta al braccio di Ziu e lo avrei lasciato giusto e solo all'arrivo all'altare, quando avrei visto da vicino il mio meraviglioso fidanzato. Le luci si abbassarono e la musica iniziò, avevo chiesto di entrare sulle note di 'Reason' nonché la mia canzone preferita, avanzavo lentamente con le mie damigelle a seguito, l'emozione si faceva sempre più alta e anche la tensione, strinsi il braccio di Ziu sentendolo e vedendolo con la coda dell'occhio sofferente, bisbigliai delle scuse un po' soffocate e allentai la presa, sentii una carezza sulla mia mano, era segno di non preoccuparsi; l'arrivo all'altare mi sembrava sempre più lungo ma mancavano solo pochi passi, e lui, Jacob era lì, e come sempre era vestito benissimo, mi fissava sbalordito, avevo fatto colpo con il vestito rosso; Ziu mi lascio e abbracciò Cobi, erano amici era ovvio che  lo avrebbero fatto, poi Jacob posò gli occhi su di me, «Meravigliosa!» mi sorrise, e non sapevo che altro fare, gli sorrisi di mia volta, e lo abbracciai. Non credendo più a nessuna forma fisica o astratta che avesse il nome di un Dio, il rito della cerimonia nuziale era strettamente civile, così non saremmo stati in una chiesa chiusi dentro per un ora e mezza, al momento dello scambio delle fedi Lou e ACE si trattenevano dal piangere, St.Van era troppo fiero si era già lasciato andare, e gli altri avevano già dato o semplicemente erano abituati a situazioni simili; era quasi terminata, il fatidico 'Vi dichiaro Marito e Moglie' si avvicinava, ed ecco che non fini di dire quasi neanche 'Sì', che Jacob mi aveva già presa in braccio e baciata, era davvero diventata la moglie di Zhang Peng. 



🌸ANNYEONG!

Ebbene eccola, non sapevo se aggiungere la smut ma alla fine ci ho provato, spero sia stata di vostro gradimento! 

Se vi può interessare sto scrivendo altre due FanFiction, una sui Seventeen e l'altra su gli INI, se volete passare per ora ho pubblicato qualcosa su quella dei 17, ma ho ancora tanto lavoro dietro. 

Ancora grazie per  aver letto questa FanFiction, potrebbe essere scritta un po' così ma per me questo gruppo è davvero molto importante, spero di riuscire a risentirli presto cantare ed esibirsi perché hanno davvero avuto un grosso impatto su di me. 

La vostra  Zanyan_Tiny  🐱



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