~23~
L'aria era fresca e si stava benissimo in quella zona di Gangnam, Jacob ed io stavamo parlando da una mezz'oretta, incoscienti delle ore che in verità scorrevano veloci, lessi l'ora del cellulare ignorando per un attimo Cobi; delle ragazze si avvicinarono per chiedergli qualcosa, staccai gli occhi dal mio telefono per chiedere cosa voleva fare, notai le due, credo, fan che si erano accostate, speranzosa che non fossero sasaeng. Mi alzai e andai a gettare della roba che avevo in borsa da ormai qualche mesetto, al mio ritorno notai che Cobi si era spostato di qualche metro dal nostro punto anche perché le borse del nostro shopping non erano più tanto vicino a lui; non mi piaceva la sensazione che quelle due emanavano, «Jacob!» lo chiamai per attirare l'attenzione, le due si girarono con un espressione inaridita e infastidita, ci avevo preso in pieno, quelle erano sasaeng, cercai di avvicinarmi ma le due facevano scudo sul ragazzo, «Scusatemi, dovrei passare...» dissi con convinzione e senza fami attaccare, ma mi trovai a terra dopo una spinta di una delle due, la ragazza era alta qualche centimetro rispetto a me con una coda alta, capelli corvini e occhi color caramello scuro, «Come osi toccarmi, lo sai chi è lui?» urlò sbottando, mentre io cercavo di alzarmi, mi attaccò di nuovo con una mano, era intenta a tirarmi uno schiaffo, lo schivai per pura fortuna e visto che mi aveva fatto una domanda feci la gentile, «Certo che lo so, è Zhang Peng!» risposi con saccenza, osservandola attentamente per prevenire le sue mosse, indietreggiai ancora per alcuni passi e finii contro la seconda ragazza, era leggermente impaurita, non so da cosa, forse il mio tono? O Jacob davanti a lei, gli aveva detto qualcosa? Lo fissai massaggiandomi il fianco dove avevo sbattuto dopo la spinta, «Zana, stai bene?» riuscì a scansare la ragazza che si allontanò lasciando sola quell'altra, «Si, non è niente...» in una manciata di secondi la mia espressione da sorridente e felice per la preoccupazione di Cobi si trasformo in una di dolore, la mora mi stava tirando i capelli, perché le sasaeng erano così moleste e violente? «Levati!» sbraitò quella, non sapevo come reagire, da un occhio iniziò a scendermi una lacrima d'istinto, l'unica cosa che non volevo era che non procurasse danni a Jacob. La presa dai miei capelli si allentò e massaggiandomi il cuoio capelluto all'altezza della nuca, mi ritrovai Cobi accanto che mi teneva con un braccio, la ragazza era stata fermata da un altro ragazzo alto quanto lui, non lo riconobbi subito per via della strattonata che mi aveva lasciato, Lou stava lì a bloccare la sasaeng, «Ho chiamato la polizia...» si fece sfuggire dalla bocca Hosung, rivolgendosi prima alla ragazza e poi accennando uno sguardo a noi due, mi stavo riprendendo pian piano, la minaccia si voltò di scatto e corse via, «Che credulona!» rise Lou fissando un punto indefinito della parte dove era scappata il nostro fastidio.
Stavo seduta ad un tavolo di uno Starbucks ad aspettare i due ragazzi che erano andati ad ordinare qualcosa da bere, avevo bisogno di zuccheri dopo quella scenata da parte di quella sasaeng; «Zana, tutto a posto?» arrivò prima Lou di Jacob con il suo ordine, poco dopo anche Cobi con il mio e il suo, «Si tutto bene...» presi il il mio frappuccino dalle mani di Cobi e lo inizia a bere subito, poi mi staccai dalla cannuccia verde, «...mi ha sorpresa e spaventato, avevo paura per te...» mi rivolsi a Jacob fissandolo, «Non preoccuparti...» si coprì il viso con una mano, «...mi sarei dovuto accorgere che erano sasaeng!» si zittì subito dopo, «Jacob...» lo guardai, «...grazie!» appoggiai il mio bicchiere sul tavolino e mi girai verso Lou, «Grazie anche a te, Lou!» gli sorrisi, e tornai su Cobi mettendogli una mano sul ginocchio, Lou ci guardava titubante, poi mi indicò e spostò il dito anche su Jacob, «Ma da quando state insieme?!» chiese mentre io ripresi a bere dalla mia cannuccia, «Uhm, giusto tu non c'eri stamattina...» mi staccai di nuovo, «...da due giorni.» feci segno anche con le dita, poi dopo alcune conversazioni su altro, ci salutammo, ci saremo visti poi la sera stessa. Presi Jacob per mano per riprendere il nostro giro di shopping.
Dovevo comprare tante altre cose, ma passare davanti a un MINISO fu l'errore della giornata, tirai Jacob per un braccio con tutta la foga che avevo in corpo, amavo quel negozio, ci andavo spesso anche quando aveva aperto in China Town a Milano, i peluche a forma di pinguino li adoravo e le statuine della Sanrio erano una cosa meravigliosa, avevo camera praticamente vuota, se ne avessi comprati alcuni avrei potuto metterli in esposizione o su una mensola o sulla scrivania, presi cinque blind boxes di Kuromi e tre di Cinnamon Roll, mi buttai sui peluches di PomPomPurin ricordandomi del pigiama di alcuni video che indossava Cobi, ne presi uno in mano e glie lo misi davanti a gli occhi, «Mi ricordo il video dove indossavi il pigiama con su lui!» risi, «Era bellissimo quel pigiama...» guardai sconsolata il PomPomPurin accarezzandolo, era morbidissimo, lo tenni in mano intenta a comprarlo, «Quel pigiama c'è l'ho ancora se ti può interessare.» disse facendo un espressione leggermente imbarazzata mettendosi una mano dietro al collo, mi girai scioccata, «Davvero?» sbattei le palpebre, «Stasera te lo metti, io posso fregarlo ad ACE? C'è l'ha ancora? Ah, ora lo chiamo, se no ne cerco uno...» stavo facendo troppe domande, presi il cellulare e cercai in rubrica 'CEO ACE' cliccai su 'chiama' sperando in una sua risposta, mi allontanai un attimo da Jacob e appena terminai la chiamata sorrisi alla mia Tigre preferita. ACE mi aveva confermato che aveva anche lui ancora quel pigiama e che me lo avrebbe prestato molto volentieri siccome lui non lo usava molto spesso, e che forse me lo avrebbe anche lasciato. Quella sera avrei fatto il pigiama party più bello di tutta la mia vita, o l'unico che avrei fatto con il mio ragazzo, ma avrei anche forse dovuto dire a tutto il gruppo che Jacob ad io stavamo insieme da un paio di giorni, farlo scoprire con il contagocce stava davvero sfuggendo di mano. Il giro di shopping stava per finire, indossammo di nuovo la mascherina per evitare di farci riconoscere mentre tornavamo verso la metro, per rincasare e passare la serata prima di recuperare la settimana il giorno dopo.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top