𝐏𝐑𝐎𝐋𝐎𝐆𝐔𝐄.
« Su, venite e discutiamo »
dice il Signore.
« Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto,
diventeranno bianchi come neve.
Se fossero rossi come porpora,
diventeranno come lana. »
- Isaia 1:18.
READ WITH BLACK LAYOUT, SANS SERIF STYLE AND THE LITTLEST SIZE.
BABY, WE BUILD THIS HOUSE
ON MEMORIES
il ticchettio inesorabile dell'orologio appeso alla parete dietro le spalle dell'uomo era, in quel momento, la cosa più interessante che il bambino potesse osservare nel grande studio dove era stato costretto a sedere.
non aveva nessun giocattolo, e l'aria lì intorno - anche se aveva solo 8 anni, non era stupido, capiva che c'era qualcosa che non andava dai visi degli adulti presenti - era fin troppo tesa. doveva pur distrarsi in qualche modo per distaccarsi dalla realtà di quella situazione, no?
« signori, sarò franco con voi, non vi è nulla che non vada in vostro figlio, non capisco il motivo per la quale vi ostiniate a portarlo qui da me »
la voce del terapista - la prima ad entrare in scena per rompere il ghiaccio - era calma, gentile, quasi preoccupata o perlomeno confusa della situazione generale. quest'ultima era molto diversa da quelle con cui aveva già avuto a che fare - perlopiù si trattava di genitori preoccupati per i loro bambini quando ormai c'erano segni evidenti di qualche deficit mentale, cosa che mancava totalmente nel bambino dei due - e l'espressione degli individui seduti di fronte a lui dava un'impressione quasi disturbante, e le loro voci stonavano come note sorde in una dolce melodia.
rompevano l'armonia che creavano le lancette - tic tac tic tac tic tac - assieme alla tonalità della voce dell'anziano signore. e questo, ጠልነፕቿዪጠጎክዕ non lo sopportava.
la situazione sembrava quasi ironica: una coppia di due adulti, affiancati dal figlio, il quale forse era l'unico tra i tre che non mostrava in viso alcuna espressione di preoccupazione. anzi, a dirla tutta, dal suo volto non traspariva alcuna emozione decifrabile all'umano.
« non si vede? non sorride mai, ed è sempre così negativo - le sembra normale per un ragazzino della sua età, avere questo tipo di atteggiamento? » insistette l'uomo, guardando di sfuggita il piccolo, che però non accennava a distogliere lo sguardo dalle lancette davanti a sé.
sembrava quasi ipnotizzato da quel suono così calmo, così perfetto, così- uguale.
sì, uguale.
ogni ticchettio era sempre uguale all'altro, non cambiava mai. e allora perché-
l'esperto sospirò. « beh, una possibilità sarebbe quella di passare del tempo con il ragazzo. magari in questo modo- »
« STA FORSE INSINUANDO CHE NON MI PRENDO CURA DI MIO FIGLIO? » alzò la voce la donna di colpo, della quale il tono sembrava rotto e roco, molto probabilmente a causa delle lacrime mischiate al mascara che le colavano dagli occhi e che lei cercava disperatamente di asciugare con un fazzoletto.
il piccolo non reagì minimamente a ciò, non parlò e non si mosse. gli veniva l'impulso di schioccare la lingua, scuotere la testa, roteare gli occhi- ma non fece altro se non guardare l'orologio.
l'incessante scorrere del tempo, costantemente uguale in sé per tutto e tutti.
nessuno che riceveva un ticchettio in più del dovuto, nessuno che pensava che un ticchettio fosse diverso da un altro- tutto uguale per tutti, no? era giusto così.
o forse no?
forse, le cose dovevano andare diversamente.
forse, il tempo doveva cambiare per un po'.
il dottore si massaggiò il punto del naso all'altezza degli occhi, dove le rughe ormai erano fin troppo segnate. il tempo era uguale anche per lui, eh? dopo aver cercato di appacificare il suo umore per non crollare e dire cose poco professionali a quelli che rimanevano sempre due clienti, abbassò lo sguardo verso il bambino, che continuava a guardare l'orologio senza sosta.
di questo, il dottore se ne rese conto solo in quel momento. così, si voltò, e dopodiché sorrise e lasciò che una piccola risata amara gli passasse dalla gola fino alle labbra, dissolvendosi nell'area come un qualsiasi suono. come il ticchettio dell'orologio.
« ti piace l'orologio, ጠልነፕቿዪጠጎክዕ? » chiese ad un certo punto l'anziano, al che il ragazzino terminò di puntare gli occhi sul mobile e si concentrò sul volto dello psicologo, prima di aprire bocca, chiuderla ed annuire timidamente, il tutto con lo sguardo puntato verso il pavimento.
ci furono qualche minuto di silenzio, nei quali nemmeno i genitori parlarono, nonostante i loro sguardi fossero puntati sul bambino, e gli stessero trapassando la schiena, causando brividi su brividi lungo la spina dorsale di lui. l'unica cosa udibile - e forse, ciò che lo confortava in tutto questo - era quel tic, tac, tic, tac, tic, tac, tic-
« e allora, se ti piace così tanto, perché non te lo prendi e lo porti a casa? »
a quelle parole, le palpebre del piccolo si aprirono d'improvviso - fino ad ora erano rimaste chiuse, probabilmente per quella sensazione di timore e paura - e le iridi puntarono nuovamente verso quel viso pieno di rughe, dai capelli grigio-bianchi e dal sorriso gentile.
un viso così diverso, da quello a cui era abituato.
si morse il labbro, prima di piegarsi leggermente come ad inchinarsi. « grazie, signore- lei è molto gentile » sussurrò lui, piano, con timidezza ed una certa riverenza.
ci vollero pochi istanti nella quale l'oggetto in puro legno levigato venisse rimosso dalla parete, e poi consegnato nelle mani del bambino, che lo tenne stretto tra le braccia come se la sua stessa vita dipendesse da questo.
« mi raccomando, è un orologio prezioso- è stato creato da un mio lontano cugino, L'Ultimate Crockworker. il suo nome era Aleksej Yamaguchi » spiegò il dottore, mentre il piccolo distolse lo sguardo dal suo volto - nella quale aveva scorto un piccolo segno di tristezza e nostalgia negli occhi, a menzionare quel nome - e tornava a guardare le lancette create con una cura meticolosa e costante.
sì, costante come il modo in cui scorrevano senza fermarsi.
nel frattempo, i due adulti avevano preso le loro borse e sistemato i loro vestiti costosi, ordinati e dannatamente puliti.
una maschera così dannatamente pulita per degli animi talmente sporchi.
i soldi caddero sul bancone, fogli di colore verdastro uniti da un pezzo di carta che li teneva stretti in un mazzetto. dalle loro espressioni, prima struggenti dal dolore, si era prosciugata ogni singola traccia di umanità, tornando quei macchinari freddi e senza cuore di sempre.
il ragazzino strinse il piccolo orologio in legno a sé, deglutendo leggermente mentre affiancava i due adulti responsabili della sua venuta a quel mondo talmente disumano e triste.
non poteva chiamarli genitori.
non poteva chiamarli tutori.
non poteva nemmeno chiamarli mamma e papà.
perché non rappresentavano nessuno di questi ruoli.
e a ጠልነፕቿዪጠጎክዕ, dire le bugie non piaceva.
« cammina dritto, ጠልነፕቿዪጠጎክዕ » gli sussurrò l'uomo - nemmeno questo era un termine giusto, e nemmeno adulti, siccome loro non detenevano né umanità né maturità, ma purtroppo il vocabolario del piccolo non trovava sinonimi migliori - quando uscirono dallo studio, adesso il rumore dei loro passi e dei tacchi della donna risuonavano più chiari.
ma quei suoni, per ጠልነፕቿዪጠጎክዕ, erano inutili.
perché l'unico suono di cui si curò fu il cliccare delle lancette dall'orologio in legno.
ed ancora, quelle bastavano a colmare il silenzio attorno a sé, che padroneggiava nella stanza assieme al fumo della sigaretta, ai sospiri fatti di nuvole colme di nicotina e la luce degli schermi che inondava i muri di un riflesso bluastro, statico, freddo.
beep!- un segnale, un semplice suono fastidioso che causò una smorfia sul viso del giovane, che premette sul bottone del microfono, e parlò mentre toglieva dalle labbra il pezzo di carta tossico, ne spegneva l'estremità bruciata sul posacenere e ne prendeva una seconda dal pacchetto che aveva in tasca.
« è tutto pronto? » chiese lui, portandosela alla bocca e cercando anche l'accendino. premette sul meccanismo tre volte prima che la fiammella creasse quella striscia rossa, permettendogli di inspirare l'aroma tossico e trasportarlo fino ai suoi polmoni.
« sì, signore, tutto è stato organizzato, i partecipanti saranno qui tra poche ore »
quell'annuncio portò una nuova forma sul viso del ragazzo, una curva malefica e calcolatrice: un ghigno di puro sadismo.
« mi raccomando, accoglieteli bene » dichiarò con tono serio, ma con un pizzico di divertimento, mentre si rilassava sulla poltrona e il ticchettio rimbombava costantemente nella stanza. « tutti, senza alcuna eccezione »
TAKE MY PICTURE NOW ,
SHAKE IT 'TIL YOU SEE IT
« ti rendi conto quanto costi una foto del genere? »
« sì, cara, ma ne abbiamo bisogno- l'ha richiesta la rivista, ricordi? »
« ma perché dobbiamo pagare per tre? possiamo posare solo noi due e lasciare ጠልነፕቿዪጠጎክዕ fuori, no? »
quella conversazione, ormai, stava andando avanti da troppo tempo, e mettersi il giaccone invernale stava diventando un'impresa ancora più grande per il povero ragazzo, che tremava ogni volta che una delle parole di quei due trapassava le sottili pareti della sua stanza, in collegamento con il salotto nella quale si stavano preparando.
« è poi perché dobbiamo posare fuori? c'è così tanta neve, probabilmente scoppierà una bufera stasera e- »
« amore, tranquilla. finiremo in fretta, vedrai. e poi, i capi giovanili vanno di moda, di questi tempi »
finalmente aveva finito di vestirsi. ጠልነፕቿዪጠጎክዕ si guardò allo specchio, cercando di forzare un sorriso. ma nemmeno in questo modo, le curve delle sue labbra formavano un'espressione felice e tranquilla.
non era una novità, però certe volte sperava di poter provare almeno una volta la sensazione di un sorriso.
guardò l'orologio - lo stesso di tanto tempo fa, ora attaccato alla parete di quella camera - e sospirò, aggiustandosi le spalline del giaccone.
uscì dalla stanza poco dopo, raggiungendo i due adulti ed uscendo di casa, dove una troupe li stava aspettando. tutti salirono sul furgone ben allestito, diretti verso il luogo di montagna dove avrebbero dovuto montare il set fotografico.
non ci fu un momento di pace, per il povero giovane. non tanto perché i vari esperti fotografi gli chiedevano di posare in un modo o nell'altro. almeno loro erano gentili, nel chiederlo.
uno, addirittura, gli aveva regalato una foto, dicendo che era venuto "particolarmente bene". inutile dire che, in quel momento, il giovane si ritrovò con le guance rosse, le quali furono motivo di contagio anche per l'altro.
invece, i suoi genitori non persero occasione di ricordargli che qualcosa, in ogni caso, non andasse: che fosse la sua acconciatura, che fosse la sua posa, che fosse la sua espressione- avevano sempre qualcosa su cui contestare.
non era una novità, c'era abituato.
c'era abituato, eppure-
finì tutto prima del previsto, e il gruppo fu felice al pensiero di tornare a casa prima. anche i due adulti sembravano soddisfatti, anche se era difficile decifrarlo dalle loro espressioni impassibili e crude.
salirono sul veicolo per la seconda volta, diretti verso la città. e fu allora, che accadde il disastro. non subito, si intende, ma le nuvole scure furono il preannuncio di qualcosa di terribile. e ciò significava che anche la premonizione di sua madre si avverò, ovvero l'avvicinamento di una bufera imminente.
il conducente cercò di resistere, ma presto furono completamente avvolti dal manto bianco attorno a loro. tanto che, ben presto, il camion andò a sbattere dritto contro un abete nel bel mezzo della strada.
in quel modo, il conducente - tra l'altro, unica persona oltre a loro tre su quel piccolo furgoncino preso in noleggio per garantire un comfort massimo alla sua famiglia - morì sul colpo.
davanti a quella scena riprovevole, tutti e tre uscirono dal furgone, e cominciarono a camminare nella speranza di trovare un riparo, un rifugio, un tipo di salvezza.
e durante tutto il tragitto, ጠልነፕቿዪጠጎክዕ non sentì domande come "stai bene?" o "sei stanco?", ma solo ordini simili ad un "cammina più veloce" o "se non ti muovi, congeleremo tutti". e quanto avrebbe voluto, in quel momento, che tutto finisse, che la bufera lo inghiottisse e non avrebbe mai dovuto sopportare quella vita.
ma no, ogni passo gli ricordava che quella era la sua vita, e doveva andare avanti. e così continuò. uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette- continuò a camminare, senza fermarsi, costantemente, facendo passare il tempo.
ora, ጠልነፕቿዪጠጎክዕ non credeva nel karma. né nella spiritualità in generale, non era il suo genere di cose. ma quando d'improvviso, un colpo di tormenta abbastanza forte fece cadere un albero proprio sulle figure dei due adulti, beh, per un attimo egli dovette ricredersi.
le loro urla strazianti lo fecero rinsalire, tanto che si avvicinò ai loro corpi ancora in vita ma sommersi dal pesante tronco dalla vita in giù, nei loro occhi dipinta la paura. sarebbero morti soffocati in poco tempo, senza alcun tipo di soccorso.
« ጠልነፕቿዪጠጎክዕ, aiutaci! »
« ti prego, tesoro, salvaci! »
« non vorrai lasciarci qui a morire, vero? »
« dopo tutto l'amore che ti abbiamo dato, vorresti ripagarci così? »
quelle parole, quelle urla, quel momento- tutto di quel momento bastò a far curvare le labbra del ragazzo, mentre le sue iridi e le sue mani tremavano più per l'emozione che per il freddo.
stava sorridendo.
genuinamente.
fu talmente inebriante quel momento che si mise pure a ridere. non sapeva se fosse perché era finalmente riuscito a mostrare un sorriso sincero oppure perché vedere i suoi vecchi in una tale posizione a sparare certe cazzate lo facesse divertire.
ciò nonostante, non passò molto prima che i soccorsi arrivassero a soccorrerlo. già, a soccorrere solo lui, siccome i suoi genitori ormai erano stati trovati morti. non c'era stato modo di salvarli dall'essere soffocati per schiacciamento della gabbia toracica.
eppure, qualcosa che ancora alcuni non si spiegarono, fu il sangue schizzato dovunque dai vari rametti che avevano tranciato la loro pelle e sfigurato i loro volti. comunque, l'autopsia non riuscì a trovare nessuna spiegazione, se non che il vento avesse fatto volare quei rami e la fortuna non avesse giocato a favore dei due malcapitati.
« signorino ጠልነፕቿዪጠጎክዕ? »
un nuovo suono, una nuova voce calma, tranquilla e dannatamente familiare. fu abbastanza da far sollevare lo sguardo del giovane, solo per incontrare un paio di occhi meravigliosi e brillanti, contornati da capelli fluenti, guance rosee e un sorriso genuino.
« le ho portato un'altra coperta » disse il gentile fotografo, quello della foto più bella, posando il gentile strato di tessuto pesante sulle spalle del superiore. quest'ultimo annuì, come un silenzioso segno di gratitudine, mentre le guance tornavano a farsi un po' più rosse.
« le dispiace se mi siedo affianco a lei? » e quella domanda tornò a sollevare il volto del neo-orfano per fissare quella figura tanto attraente. il secondo assenso rivolto a quel coetaneo così buono, mentre il suo calore lo avvolgeva e confortava.
ci fu qualche minuto di silenzio, prima che il ragazzo gli porse un pezzo di carta. una foto, ancora un po' sbiadita. dopo una breve scusa - probabilmente alcune non si erano ancora caricate - la mano si mosse per scuotere la diapositiva, finché essa non mostrò una foto per la quale, però, il giovane non ricordava di aver posato.
« spero non le dispiaccia se la tengo per me, volevo chiederle prima il permesso » quella dichiarazione così semplice, eppure così sincera, toccarono a fondo il cuore del discendente di quella famiglia, che abbassò lo sguardo e annuì per la terza volta.
e quello era solo l'inizio di una nuova storia, una storia senza adulti e con un coetaneo.
AND WHEN YOUR FANTASY
BECOME YOUR LEGACY
« ጠልነፕቿዪጠጎክዕ, pensi che ce la faremo? » chiese ad un certo punto ረዐሀቿዪ con sguardo perso, mentre l'altro si stringeva nel maglione che aveva ricevuto in regalo qualche giorno fa per il suo compleanno. annuì, leggermente.
non sapeva che poter dire, o fare, per tirare su di morale il suo amante. voleva fare qualcosa, ma non c'era nulla in quel luogo che potesse vagamente aiutarli.
quindi, fece spallucce. rimasero, così, nuovamente nel silenzio, prima che il coetaneo più esuberante parlasse. « io penso di sì, sai? e poi, una volta risolto tutto, daremo vita al nostro sogno »
il loro sogno.
era un progetto grande, un po' troppo anche per loro due, così giovani e pieni di buona volontà e forza d'animo. ma loro desideravano tanto realizzarlo. pensavano fosse il loro destino, quello di creare tutto quello.
ma ora, che si ritrovava con il corpo di lui, morente tra le sue braccia, pieno di sangue, che macchiava il maglioncino bianco con un rosso porpora, tutti quei bei propositi scomparivano, lasciando posto solo ad alcuni ricordi.
i momenti del suo passato, remoti e pieni di tragedie, i momenti del presente insieme a ረዐሀቿዪ in più totale serenità, e quelli del suo futuro-
il futuro.
era l'unica cosa che poteva creare, il suo futuro.
sì, passato e presente erano passeggeri, ma il futuro- quello non si sarebbe mai estinto, nemmeno dopo la morte.
guardò il volto del suo amore ormai perduto, pallido come una rosa gialla, e baciò la sua fronte mentre calde lacrime scorrevano sul suo volto. rimase fermo a stringerlo a sé ancora per qualche ora, prima di farlo stendere, accarezzarlo un'ultima volta e dirigersi al luogo predestinato.
e qualunque cosa fosse successa, di una cosa era sicuro.
che avrebbe realizzato il suo futuro.
« buongiorno, ጠልነፕቿዪጠጎክዕ »
« buongiorno, signore »
« buongiorno, signor ጠልነፕቿዪጠጎክዕ »
quei saluti senza alcun calore provocavano solo disgusto nel cuore dell'uomo, che dava solo qualche assenso debole per indicare un ricambio a quel misero tentativo di sembrare cortese.
arrivò dentro la sala, aggiustandosi la cravatta e sospirando, prima di sedersi sulla sua adorata poltrona.
« sono in arrivo, giusto? »
« tutti, come ha desiderato »
« grazie, ነቿርዪቿፕልዪሃ, so di poter contare sul tuo aiuto »
la ragazza robotica lo guardò, prima di annuire. « non c'è di che, signore. dopotutto, è lei che mi ha creata, ed è mio dovere servirla »
lui non la guardò nemmeno in volto, sospirando e porgendole alcune cartelle. « allora termina di controllare questi, e tienimi aggiornato »
la giovane dai capelli fluenti di silicone e le guance rosee dipinte esaminarono la figura coi suoi occhi brillanti pieni di luce meccanica, ma con un'espressione impassibile e dando un secondo assenso. « come desidera, signore »
e così, annunciò la sua dipartita, allontanandosi ed arrivando alla sala controlli. prese i vari fascicoli, venti in tutto.
essendo un androide, non comprendeva esattamente come gli esseri umani facessero certe cose, ma di una cosa era certa: di dover seguire gli ordini. perciò, si mise a collocare ciascun ospite nelle stanze, svolgere le ultime preparazioni e tenersi pronta per l'arrivo degli ospiti.
in fondo, era questo quello che doveva fare.
PROMISE ME A PLACE
IN YOUR HOUSE OF MEMORIES .
RAGA ECCOCI.
oddio, questo progetto iniziato a metà giugno??? eccolo finalmente qui. <3
( speriamononfloppisperiamononfloppisperiamononfloppisperiamononfloppi- )
DUNQUE.
come avrete ben capito, questo era solo il prologo ( rido mai scritto così tanto solo per un prologo ) e spero sia comunque stato di vostro gradimento.
inutile dire chi sia il misterioso protagonista di questi pochi paragrafi, se avete un po' di conoscenza di dangaronpa. a questo proposito, scusate per qualunque errore grammaticale presente, e vi preannuncio che spero di fare capitoli lunghi ma non aspettatevi chissà che </33
perché sì, questa storia ad oc è basata proprio sul videogioco omonimo, e per questo è a numero chiuso. </3
quindi, vi lascio qui sia le iscrizioni, sia il numero di personaggi disponibili !!
( un ragazzo è mio, quindi già prenotato )
ISCRIZIONI.
★ chiedere "posso?"
★ darmi un piccolo parere sulla trama e sull'aesthetic in generale <3
★ dirmi se avete visto dr, o se siete almeno familiari con esso
★ dirmi i vostri nomi / soprannomi e pronomi <333
★ taggate qualcuno, in modo che non floppi !! i miei tag li faccio comunque-
★ scegliere qui sotto se volete un 💀 cisgender 💀 oppure 🥵 the hottest ones 🥵 /j ( non io che prenoto un ragazzo quindi sì raga scherzo eh 🤡 )
potete anche scegliere di fare due personaggi, due gemellə, ma solo una persona potrà !! quindi ( anche se detesto questa modalità, sigh ) chi arriva prima prende il posto </3
RAGAZZI : 6 / 6
RAGAZZE : 6 / 6
RAGAZZƏ : 6 / 6
GEMELLƏ : 1 / 1
per un totale di venti persone !!
★ ( facoltativo ) seguirmi se non lo fate già <33
★ ( facoltativo ) questo solo per fun, ma se volete cercate di indovinare in quali parti del prologo le parole in grassetto nella scrittura iniziale si collegano al racconto !! <3
( sì così potete leggervi tutto perché ci ho lavorato duramente- )
SCHEDE OC.
( non voglio che succeda qualcosa di spiacevole, quindi chiariamoci.
voglio schedine dettagliate.
non minischede, direttamente consegnerete tutto
IL 29 AGOSTO.
quindi mi raccomando, inserite parecchie cose e siate il più dettagliati e chiari possibile, in modo che io non sbagli ad interpretare i vostri personaggi !! <3 )
nome.
mi pare abbastanza semplice, come inizio. mi raccomando, non chiamatemeli "florinda" o "gianpippo" se vengono dalla papua nuova guinea. se proprio è così, spiegate il perché di questo nome, e la provenienza.
aggiungete il significato, ed anche altri dettagli, come ad esempio: chi ha dato il nome a ləi? ələ piace oppure lo detesta? se sì, per quale motivo? il significato di esso ələ piace, o se ne frega?
cognome.
anche qui, stessa cosa, provenienza coerente con la nazionalità di ləi. esiste google, quindi fate una breve ricerca come "surnames di tale nazione with meanings" o qualcosa di simile.
inserite significato, se ha importanza per ləi, se è importante perché la sua famiglia è facoltosa, se invece non lo considera nessuno perché in casa sono tuttə poverə come lo schifo- fate voi.
nazionalità.
e qui ci colleghiamo ai due punti di prima. se cognomi e nomi sono connessi alla nazionalità, così e viceversa. non voglio vedere filippi bianchi dalla thailandia, se non spiegati bene, thanks.
inoltre, potete anche non farli tutti gīæppønəsī. potete farli di diverse culture, ed anche mescolare le nazionalità fra loro ( cosa che io adoro fare, modestamente ), oppure semplicemente farli bianchi statunitensi. ripeto, scegliete voi.
comunque, fate qualche accenno a cosa ne pensa della sua nazionalità e cultura, se l'apprezza, la disprezza, se rappresenta un ulteriore trauma, etc.
età.
tra i 19 e 23 anni perché non vogliamo 🗿minorenni🗿in questa storia.
sono tutti adolescenti cresciuti e vaccinati ( sorry no-vax, nella mia storia hanno tutti il vaccino /hj ) e prontissimi a morire malamente. <3
mi sta bene indichiate lo zodiaco, la numerologia, però ditemi la data di nascita ( non l'anno, non serve ), se ha qualche importanza per il personaggio e se dimostra quell'età, sia mentalmente che fisicamente.
aspetto.
potete prenotare ( e trovare ) qui i vostri prestavolti !!
↓
tyki mikk ( d gray man )
mi raccomando, solo anime perché dangaronpa è un videogioco sviluppato da gīæppønəsī e quindi come tale, usiamo cartoni animati gīæppønəsī.
comunque, potete farla una piccola descrizione !! insomma, se è alto, basso, pelato, ha dei nei, dei pierceing- vabbè potete scegliere voi, ma principalmente indicate il peso e l'altezza ( e, se volete, se queste cose gli provocano problemi o meno ).
carattere.
e qui possiamo esplodere tutti.
dunque, io uso TANTISSIMO l'mbti, e potete usarlo anche voi, per carità. ma vi supplico, cercate di non renderlo lo spereotipo del suo mbti e basta. vado per spiegarmi :
"silviella è infp. silviella è una ragazza introversa, che adora immaginare le cose e le idee, molto sensibile e buona, ma anche un po' impulsiva e pazzerella."
NO.
per quanto bene vi voglia, non mi fate sputacchi del genere. se volete che scriva bene il vostro oc, spiegatemi bene come si comporta, i suoi vizi, i suoi pregi, se ha delle issues, se ci sono tratti del suo carattere che non sopporta, se ce ne sono altri che adora, se ne tiene alcuni nascosti- davvero, mi va bene tutto, anche psicopatici, purché non siano quattro righe in croce.
possono essere inseriti anche enagramma - se siete esperti del genere come me - ma non è strettamente necessario, ecco.
storia.
( questo va mandato a me, nella chat privata )
dunque, seppur non le leggerà nessuno, io ho bisogno di storie precise e ben dettagliate per capire il vostro personaggio. quindi, mi raccomando, anche questo punto ben fatto.
non voglio nemmeno le solite storie di emos e brats, ma voglio roba fvhesca ( marco giordano 💔 ) e nuova. certo, potete mettere dei traumi un po' "cliché", però insomma, non fatemi la solita storia strappalacrime da bambi perché sennò mi strappo i capelli. potete mettere davvero di tutto, quindi vi prego, siate creativi ! <3
ultimate.
anche questo, potete prenotarlo qui !!
↓
ultimate sniper
mi raccomando, gli ultimate li voglio originali ed interessanti, come tutto.
possono essere hobby, cose stupide, ma basta che non sia "Ultimate Bad Boy" oppure mi sparo alle ginocchia. </3
memorie.
( anche questo in privata )
credo che, con la storia ed il carattere, questo sia il punto più importante, ovvero il perché il vostro personaggio ha deciso di unirsi al gioco.
deve essere qualcosa di originale.
può essere collegato alla storia? sì.
può avere roba illegale? sì.
può essere noioso o un cliché? s-n-nì.
per favore. per favore. per favore-
certate di darmi una buona ragione perché debbano volere iscriversi a questo gioco mortale. non penso che uno voglia cancellare una memoria solo perché ələ è caduto il panino alla nutella dalla parte di quest'ultima o ələ hanno rubato la macchina. grazie.
conoscenze.
non vi tolgo la possibilità di organizzarvi fra di voi, ma desidero comunque descriviate la famiglia del personaggio.
anche se fa schifo, anche se è morta, anche se non hanno più contatti- mettetela. quella, ed eventuali amici o conoscenze che incontrerà qui, con prestavolto, età e status di conoscenza.
no, i familiari non si potranno incontrare nel gioco, solo gli amici. c'è già una persona che avrà i gemelli, non c'è bisogno di farne di più, thank you.
SÌ, POTETE ANCHE GIÀ INSERIRLƏ IN RELAZIONI FUORI DAL GIOCO. però sarebbe più divertente se fossero tutti single, almeno nessun partner soffrirebbe in assenza dell'amatə a causa di una morte improvvisa ed inspiegata.
curiosità.
potete farne quante ne volete, anzi, più sono, e meglio è. mi permetterà di aggiungere tanti piccoli dettagli che renderanno al meglio l'oc. <3
possono essere di qualunque tipo, dagli interessi, agli hobby, alle allergie- insomma, davvero, fate voi, avete carta bianca. <33
stats.
questo punto è un po' complicato, ma necessario.
praticamente, dovrete fare un punteggio dall'uno al cinque su ciascuna di questi punti. solo due possono essere il massimo, ovvero cinque, ed il punteggio totale non deve superare il 18 ( furbə, non pensate che potete mettere su due 5 e sulle altre 4 / 3, vi osservo- ).
vi vorrei ricordare che più una delle stats è bassa, più sarà un punto debole su cui il mastermind potrà usare a suo vantaggio e giocarci come più gli pare <3
sì, sono proprio sadico, ik. ma è per moderare le cose. i vostri oc non sono supereroi ( o perlomeno, semidei perfetti ed immortali ) e quindi hanno delle debolezze.
SANITÀ FISICA
0 - 5
SANITÀ MENTALE
0 - 5
INTELLIGENZA
0 - 5
AGILITÀ
0 - 5
CREATIVITÀ
0 - 5
cosa ələ piace / non ələ piace.
mi sembra abbastanza ovvio da decifrare. bastano anche tre cose ciascuna, insomma, non voglio forzarvi, ma se ne mettete di più riuscirò a comprendere meglio l'oc e descriverlo al massimo.
quindi fate voi, davvero, è tutto nelle vostre mani.
punti deboli / punti forti.
qui invece, dovete metterne almeno 2 e massimo 3. sono molto restrittivo, ik, ma già le stats sono abbastanza e questa sarebbe solo un'aggiunta per permettermi di fare il sadico coi vostri oc. perché lo sarò, mi dispiace.
orientamento sessuale / identità di genere / pronomi.
anche questo è molto semplice.
non dovete descrivere troppo, semplicemente dirmi queste cose e se le ha capire subito, se c'è voluto un po', se ha fatto coming out, come l'ha presa la famiglia in caso, etc.
reazioni.
basta che mi scriviate le varie battute per ogni momento "cliché" di una situazione tipo.
→ PRESENTAZIONE.
→ ANNUNCIO DEL KILLING GAME.
→ SE SCOPRISSE UN CADAVERE.
→ SE SCOPRISSE UN CADAVERE DI UNƏ SUƏ AMICƏ.
→ SE SCOPRISSE UN CADAVERE DI UNƏ SUƏ NEMICƏ.
→ SE VENISSE ACCUSATO DURANTE IL TRIAL.
→ SE SCOPRISSE CHE IL COLPEVOLE ERA UNƏ SUƏ AMICƏ.
→ SE SCOPRISSE CHE IL COLPEVOLE ERA UNƏ SUƏ NEMICƏ.
→ DICHIARAZIONE D'AMORE ( FATTA ).
→ DICHIARAZIONE D'AMORE ( RICEVUTA ).
E QUESTO È TUTTO !!
ecco alcuni tagghini molesti ️❤️
DumbThisNoel
-ThatVivyApologist
-YAKKUSAAAN
-ADORBSISU
UnaStranieraSulWeb
VivyRal
Esattamente-chan
oktopusgarden
egokowo
Becky-senpai
KikoAvdj
carameIla
myparkjiminshi
è per colpa vostra che è uscita questa storia, siete tuttə responsabili, ora iscrivetevi 💔 ( scherzo è solo colpa di noel )
abbiate bisogno io sono qui a vostra disposizione <3
e noi ci vediamo al prossimo capitolo, a presto !!
𝗟𝗢𝗔𝗗𝗜𝗡𝗚 . . .
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top