㊀
[ FIRST THEME ; HALLOWEEN ]
⍖ ⍖ ⍖
SHIP(S) : SEMISHIRA (+ SIDE USHITEN/KOGAGOSHI)
WORD COUNT : 2545
SUGGESTED SONGS YOU CAN LISTEN TO WHILE READING : disturbia - rihanna (slowed + reverb) / are with me - nilu (slowed tiktok version)
SUMMARY : Ad una festa di Halloween, Shirabu si trova costretto a flirtare con una persona a causa delle pressioni dei suoi amici. Ciò che non si aspetta è il fatto che si tratti di una vecchia, misteriosa conoscenza . . .
RATING : LIME / ORANGE
TAG: -Bakvgo_simp-
++ -icxrus & _denki_is_a_pikachu_
⍖ ⍖ ⍖
Shirabu sbuffò, masticando la barretta di caramello ricoperto di cioccolato che aveva preso da una delle zucche sul tavolo della cucina di quel party di Halloween, dove alcune persone avevano già iniziato a darci dentro, in tutti i sensi.
C'era gente che si ubriacava pesantemente, altri che ballavano al ritmo di quella musica - che, a detta del biondo, era davvero assordante - e alcune coppie che si baciavano, chi con foga e chi con la propria calma e lentezza.
Kenjirō mandò giù un sorso del suo punch alla zucca che sapeva di aranciata, leccandosi i denti finti da vampiro, e guardò disgustato le quattro persone appartenenti dell'ultimo gruppo menzionato prima, che guarda caso erano i suoi due migliori amici e i loro fidanzati, vestiti ovviamente da vampiro, mummia, angelo e demone.
Nonostante fosse così contrario a questi atti di affetto spinto in pubblico, non si può dire che egli fosse innocente in questo campo. Infatti, aveva già messo gli occhi addosso una certa figura, stante in piedi vicino ad un altro tavolo senza parlare con nessuno e godendosi qualunque bevanda fosse nel suo bicchiere.
Aveva dei capelli bianchi con delle punte e riflessi scuri, tendenti al nero sfumato, e un paio di occhi scuri e terribilmente attraenti, oltre che un costume davvero bellissimo: i vestiti stracciati e bianchi come velluto deteriorato - probabilmente un costume da fantasma - lo rendevano ancora più bello di quanto non fosse già.
Di questa situazione, ovviamente gli amici del biondo erano ormai coscienti e, probabilmente stufo di ciò, il moro parlò, staccandosi dalle labbra di Kogane. «insomma, Shira, se ti piace tanto vagli a parlare»
Al rimprovero di Goshiki, le guance del nominato diventarono di una tonalità simile al rosso pomodoro, ma date le luci che coloravano la stanza questa reazione non fu ben visibile.
«ma sei pazzo? e poi non mi piace, non dire cazzate»
«lo fissi da quando siamo arrivati qui»
«ho.. come l'impressione di conoscerlo già, tutto qui»
«allora perché non ci vai a parlare, mh?»
«perché non voglio, Goshi, smettila di insistere»
«dico solo che potresti fare qualcosa di produttivo invece di startene qui a bere aranciata e mandare sguardi che sembrano voler dire "tra poco ti ammazzo"»
A quel piccolo battibecco si aggiunse anche Satori, che invece prima si stava semplicemente coccolando con Ushijima. Anni fa, Kenjirō lo avrebbe strozzato per una cosa del genere, siccome aveva una grossa cotta per il ragazzo dai capelli olivastri. Ma quella ormai era acqua passata: dopotutto, ora erano adulti universitari prossimi a prendere la laurea.
«cosa odono le mie orecchie? il nostro Shirabu ha messo gli occhi su qualcuno?»
«sì, ma è troppo orgoglioso per ammetterlo e andargli a parlare»
Il giovane rivolse uno sguardo parecchio irritato all'amico dai capelli scuri, per poi sospirare dalla disperazione. «non ho messo gli occhi su nessuno, e non sono affatto orgoglioso.. piuttosto, perché non vi fate i cazzi vostri invece di rompere le scatole a me?»
Ma non sia mai che per una semplice frase come quella il ragazzo venisse lasciato in pace, come egli avrebbe desiderato in quel momento. Infatti, il rosso si avvicinò con un sorriso sbilenco.
«allora stai dicendo che Shirabu Kenjirō non riesce a parlare con qualcuno che gli piace? mh, ora capisco il perché tu non abbia ancora il ragazzo»
Quella frase gli fece arrivare uno sguardo da parte del ragazzo appena menzionato tutt'altro che felice, con le sopracciglia corrugate e i denti stretti.
«beh, in fondo dobbiamo ricordare che il nostro caro Shira non ha mai avuto una qualche relazione; forse gli fa piacere rimanere single»
«immagino di sì.. peccato, era davvero un bel ragazzo quello lì. immagino se lo prenderà qualche altra persona»
«vabbè, può anche darsi che abbia paura, insomma: magari è abbastanza impacciato e una frana a flirtare, non so»
«hai ragione.. dimmi, Shira, si tratta di questo? non sei capace di attaccare bottone?»
Le parole dei due amici lo fecero innervosire ulteriormente, sentimento che gli fece sbattere il bicchiere di plastica sul tavolo con forza e gli causò la comparsa di qualche ruga sul volto.
«PENSATE CHE SIA INCAPACE, AH? STATE A GUARDARE, STRONZI» Disse ad alta voce, abbastanza da sovrastare leggermente la musica - anche se non troppo - e fare capire loro la sua incazzatura, mentre si dirigeva verso l'albino di prima, ora che si era girato verso le bevande.
Il biondo arrivò di fronte a lui, girandosi anche lui per accertarsi che sia Goshiki che Satori vedessero che lo stava per fare davvero. Stranamente, non li vide più. Bastardi, pensò il biondo.
A quel punto, si girò di nuovo per attirare l'attenzione del ragazzo misterioso, ma era scomparso pure lui.
«ma che cazzo succede stasera?» Shirabu diede voce - anche se bassa - a quel pensiero, guardandosi intorno e vedendo che il ragazzo dai capelli semi-grigi stava uscendo verso il balcone.
Il ragazzo dai capelli a caschetto avrebbe potuto restare lì e dire qualche bugia ai suoi amici, senza rischiare di fare una brutta figura con quello sconosciuto. Ma invece no: qualcosa gli diceva che doveva raggiungere quella persona.
Imprecò mentalmente e si diresse proprio verso la porta che dava all'esterno. Una volta arrivato lì, vide il ragazzo con le braccia conserte e appoggiate alla ringhiera del balcone, mentre lo sguardo era rivolto al cielo scuro dove splendeva la luna da sola, senza stelle. Una notte perfetta per quel 31 Ottobre.
Il biondo cercò di avvicinarsi, ignorando un brivido che lo bloccò solo per qualche secondo, e si mise vicino a lui.
«ehi» Lo chiamò, anche se all'inizio il ragazzo non risposte. Guardandolo ancora più da vicino, Shirabu era sempre più sicuro di averlo già incontrato da qualche parte, di conoscerlo..
«parlo con te, ragazzo coi capelli bianchi» Parlò di nuovo, e stavolta lui si voltò. I suoi occhi, così grigi, davano un'impressione ancora più seria e spenta. Ma questo non bastò a smuovere il minore. «come ti chiami?»
Ci volle qualche minuto prima che Kenjirō ricevette la risposta che desiderava. Poi, dopo averlo fissato per un po', il ragazzo misterioso parlò, tornando con lo sguardo verso la luna.
«Semi»
Anche il nome lo faceva sentire dubbioso sul fatto che questa fosse la prima volta che incontrava quel ragazzo, ma la sua mente si rifiutava di portare alla luce un qualsiasi ricordo legato ad esso. Per questo, il biondo annuì e basta.
«Shirabu» Replicò quest'ultimo, guardando la luna e poi in basso. «sai, è da un po' che ti noto, e sei abbastanza carino.. non so se ti piacciono i ragazzi o meno, ma semmai è così o vuoi anche solo spassarsela un po', potremmo passare un po' di tempo da soli e divertirci, se capisci cosa intendo»
Beccatevi questo, Tendou e Tsumo.
Ovviamente non era il miglior modo per attaccare un discorso, ma il povero ragazzo non era mai stato bravo a girare intorno alla verità: era un tipo molto diretto e per questo, il più delle volte, non gli veniva facile attrarre qualcuno. Quindi, sotto sotto, quello che avevano detto i due non era esattamente incorretto.
Eppure, l'albino non si indispettì assolutamente: si girò verso di lui, ancora con quel suo sguardo serio. Presto, esso si trasformò in un sorrisetto malizioso, mentre si avvicinò al biondo piano piano finché le spalle di quest'ultimo.
«capisco, e dico che non mi dispiacerebbe affatto» Risposte il più alto, al che l'altro arrossì fortemente. Le loro labbra si scontrarono grazie all'ulteriore avvicinamento da parte di Semi, che venne sostenuto da Shirabu dopo qualche secondo.
Quel bacio leggermente impacciato presto si trasformò in qualcosa di più spinto e approfondito con tanto di lingua, ma per nulla accaldato. Anzi, Shirabu era sicuro di sentire più freddo che calore, tanto che ad un certo punto interruppe il contatto.
Sentiva le labbra tremare, e toccandosele notò che erano fredde come il ghiaccio. I brividi erano tornati, specialmente quando la mano di Semi gli toccò la guancia: anch'essa era spaventosamente gelida.
«tutto okay, Shirabu?» Chiese il maggiore, leggermente preoccupato, incatenando il suo sguardo con quello pieno di sgomento del biondo, che cercò comunque di riprendersi.
«sì, tranquillo.. non fermarti» Lo incoraggiò, annuendo e tentando di mostrare una certa sicurezza nella sua voce. L'albino lo guardò con una strana tristezza, mentre portò la bocca sul suo collo per succhiare un lembo di pelle, gesto per cui il più giovane ansimò.
Ma questa reazione non era dovuta principalmente per il piacere che quel gesto gli aveva provocato, ma più per la freddezza che sentiva sul punto dove Semi cercava di fare un succhiotto.
E a quel punto ne seguì un altro, e un altro ancora, fino al quarto quando Shirabu spinse via il maggiore, tremando per i brividi di freddo che gli partivano dal midollo spinale e si propagavano per tutto il resto dei suoi nervi e muscoli. Il ragazzo più alto non sembrava nemmeno confuso da quella reazione, come se sapesse che dovesse accadere.
Il biondo lo guardò, per poi tossire imbarazzato. «scusami» Cercò di darsi una calmata, ma quella sensazione di gelo non sembrava voler abbandonare il suo corpo. E Semi, questo lo aveva capito.
«basta, va bene così» Quelle parole sorpresero il minore, che cercò di fermarlo. «no, aspetta! scusami, non so perché sto facendo così, però.. sento così freddo, ed è tutto così strano.. ma tu mi piaci davvero, e stare qui con te mi sta piacendo.. tu mi piaci davvero» Non sapeva nemmeno cosa dire ormai, tutta quella situazione stava cominciando a impaurirlo per quanto surreale fosse.
A vederlo in quello stato, Semi fece la cosa che Kenjirō meno si sarebbe aspettato da qualcuno dopo aver sentito una cosa del genere: lo abbracciò.
Anche quell'abbraccio era freddo, senza alcun tipo di calore, ma Shirabu volle comunque ricambiarlo, stringere forte a sé quel ragazzo che era sicuro di amare.
E anche se sembrava essere una cosa così stupida o pazza da dire, Shirabu non solo lo amava, ma sapeva di amarlo.
Lo sapeva, anche se quella potesse essere la prima volta che si erano visti. Nonostante non fosse sicuro nemmeno di quest'affermazione.
«va tutto bene, Kenjirō»
Al sentire il suo nome, il biondo si bloccò, mentre il più alto scioglieva quel bellissimo ed unico contatto e gli sorrideva con una sincera dolcezza: un'espressione così diversa da quella che lui aveva, piena di confusione e un pizzico di paura.
«come..»
«mi fa piacere che tu sia sincero.. devi sempre esserlo, okay?»
Guardò il cielo dicendo queste parole, con un sorriso calmo e gli occhi leggermente lucidi. E fu allora, che Shirabu capì.
«purtroppo adesso è ora di andare per me.. ma sono stato felice di stare con te stasera» Disse, prima di allontanarsi e dirigersi verso l'uscita. Prima di ciò, però, gli si fermò davanti. «ma sappi.. che ti amo, e ti amerò sempre»
Dopo aver detto quelle ultime parole, il maggiore gli passò davanti. Shirabu stette fermo per qualche secondo. No.. non poteva essere..
«NO.. SEMI, ASPETTA!» Urlò, voltandosi velocemente. Ma non c'era più nessuno: solo un gelido vento di quella sera autunnale, che lo fece rabbrividire per l'ennesima volta quella sera. Per quanto fosse sconvolto, adesso si portò una mano al petto.
«stupido» Sussurrò, sorridendo di poco e guardando per terra con gli occhi lucidi. Tornò di nuovo nella casa, dove riconobbe tutti e quattro i suoi amici. Essi gli vennero addosso, bombardandolo di domande e mostrando le loro facce preoccupate.
Ma quei suoni era ovattati alle orecchie del biondo, che per poco non cadde a terra svenuto per il giuramento di testa e i brividi. Fu solo la mattina dopo che venne a sapere di aver avuto un forte colpo di febbre, che però scomparve dopo qualche giorno.
Infatti, una volta guarito, aveva ricominciato ad assistere alle lezioni, andare per le strade e uscire come aveva sempre fatto.
«ahh, Shiraaa! insomma, ci dici dove ci stai portando?» Chiese Tendou, con la faccia per metà fuori dal finestrino della macchina. I tre erano stati invitati dal biondo per andare in un luogo in montagna e magari passare il pomeriggio tra amici.
Ma prima, Shirabu voleva passare in un luogo. Parcheggiò la macchina dove era permesso per poi incamminarsi. Ci volle qualche minuto, prima di arrivare nel posto designato.
All'inizio i ragazzi non capirono immediatamente cosa dovevano farci lì, ma senza dire nulla seguirono il biondo che varcò la soglia d'ingresso e si diresse verso un punto preciso del grande, silenzioso spazio.
Una volta di fronte ad essa, si inginocchiò e sorrise tristemente.
I quattro si guardarono, abbastanza confusi, finché Goshiki parlò. «Shira, non vogliamo essere indiscreti o insensibili per nessun motivo, solo, um..»
«per quale motivo siamo venuti ad un cimitero?»
Gli altri tre guardarono Ushijima, che alzò un sopracciglio confuso sul perché di quelle reazioni. «non potevi dirlo in altro modo, vero, amore?» Sussurrò il rosso, sospirando.
Il biondo però non ebbe alcuna reazione: era stranamente calmo.
«vi ricordate di Semi Eita?» Enunciò ad un certo punto lui, non voltandosi e con lo sguardo ancora puntato di fronte a sé.
Tutti diedero un assenso abbastanza sonoro in modo che lui potesse sentire anche se non li stesse guardando, e poi Kenjirō continuò. «non ve l'ho mai detto, ma.. lui era il mio ragazzo»
Ci fu un secondo di silenzio, in cui i tre cominciarono a mettere insieme i tasselli: Shirabu che fosse così triste i giorni che seguirono il funerale del loro compagno di squadra e di classe delle superiori, il biondo che non mostrava alcuna intenzione a mettersi con qualcuno o accettasse qualsiasi confessione.. adesso era tutto più chiaro.
«il giorno prima della sua morte, quando ci fu l'incidente e fu portato all'ospedale, io e lui avevamo un appuntamento» Raccontò il biondo, e nessuno dei ragazzi lì presenti si permise di interromperlo, mostrando una serietà solenne in quel momento.
«gli mandai tantissimi messaggi, e Dio solo sa quante volte lo chiamai» Prese una pausa per inumidirsi la gola, che stava diventando sempre più secca. «ero talmente preso dalla preoccupazione che chiamai pure sua madre, che mi spiegò l'accaduto.. e allora presi la macchina e guidai quanto più veloce possibile verso l'ospedale. rischiai di fare qualche incidente anche io, quel giorno»
Nel mentre che raccontò, si levò una leggera brezza autunnale, stavolta era più calorosa di quella della notte dove aveva visto il fantasma di Semi. Era sempre lui, che lo spingeva a continuare a raccontare? Non lo sapeva, ma decise di credere che potesse essere questo.
«arrivato lì, chiesi dove egli fosse, e credo di non aver mai corso tanto in tutta la mia vita.. ma appena entrai nella sala-» Soffiò col naso, mordendosi il labbro inferiore e guardando in alto con occhi lucidi, per poi prendere un bel respiro e concludere. «lui era morto. non potei.. nemmeno dirgli addio, o sentire un suo ultimo 'ti amo'»
Guardò la foto attaccata alla lapide che stava guardando, accarezzandola e sfiorando i kanji del suo nome intagliati nella pietra. «ho pensato fosse giusto dirvelo, siccome oggi avrebbe avuto 25 anni» Si voltò verso di loro, cui i volti erano colmi di tristezza per l'amico. «lui avrebbe voluto che lo sapeste»
Tutti poi abbracciarono il ragazzo, sussurrandogli parole di conforto e scuse. Ma Shirabu non ne aveva bisogno: ora sia lui che il suo amato Semi erano in pace.
Ed era tutto quello di cui lui aveva bisogno.
N.A.
QUANTO SONO ANDATO FUORI TEMA DA UNO A INFINITO? 😩🤚✨
no okay, apparte gli scherzi,,
gli elementi "halloween" ci sono, come il party, i costumi, la presenza soprannaturale di Semi quale spirito yuei (i fantasmi giapponesi).
eee vabbè poi volevo metterci un po' di angst/spiegazione per tutto questo casino perché dubito che si sarebbe capito benissimo dato che ho la capacità di spiegare le cose della mia prof di matematica 🤠🤠
anyway, spero vi sia comunque piaciuta, help, a me non mi convince anche se ci ho speso il 101% delle mie energie e più 🤡🤡
ci vediamo alla prossima!! a presto <333
LOADING NEW CHAPTER . . .
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top