桜 桜
桜 桜
野山も里も
見渡す限り
霞か雲か
朝日に匂う
桜 桜
花ざかり
桜 桜
弥生の空は
見渡す限り
霞か雲か
匂いぞ 出ずる
いざや いざや
見に行かん
Era raro che i Pilastri avessero del tempo da dedicare a sé stessi. La fioritura dei ciliegi, però, rappresentava un momento che non avrebbero mai trascurato; Tomioka Giyu compreso.
Il Pilastro dell'Acqua aveva aspettato che calasse il sole, sperando di rifugiarsi sotto uno degli alberi di ciliegio in solitudine. Nonostante la notte fosse il momento in cui i demoni lasciavano i loro nascondigli, Giyu non avrebbe abbassato la guardia, sebbene preferisse l'assenza di tali disturbi.
Amava quella quiete. Il silenzio assoluto, interrotto solo dai versi sporadici di qualche animale selvatico. Giyu teneva gli occhi chiusi, godendosi quella tranquillità causata dalla leggera brezza serale che gli scostava i capelli e che strappava dolcemente dai rami alcuni di quei petali rosati tanto apprezzati e decantati.
Le parole sussurrate di una vecchia canzone giunsero alle sue orecchie. Un inno a quei fiori che tappezzavano il Giappone nel periodo primaverile. Conosceva bene quel testo, che gli risultava così famigliare e malinconico. Lasciava che quella dolce voce lo cullasse, portandogli alla mente ricordi della sua infanzia.
Quella semplice canzone che aveva sentito mille volte da quando era nato gli aveva portato le lacrime agli occhi. Era un canto nostalgico, diverso da come lo avesse mai sentito, ma la voce di chi cantava, non bacillava , proseguiva, ripetendo quei versi innumerevoli volte.
Giyu spalancò gli occhi azzurri e si portò una mano sul volto. Come sospettava, inaspettatamente, stava piangendo a causa di quella canzone che gli risultava così nostalgica.
Si accorse di essere completamente intorpidito, come se fossero passati secoli dal momento in cui chiuse gli occhi, nonostante ricordasse chiaramente di essersi assopito per soli pochi minuti.
Notò di non essere da solo, d'altronde qualcuno doveva essere l'artefice del canto che aveva causato le lacrime di uno dei Pilastri.
A poca distanza da lui, seduta sotto un albero, una giovane teneva gli occhi chiusi e cantava, sotto il bagliore della luce lunare, accompagnata dalla presenza di qualche lucciola brillante, che, ad'intermittenza, le illuminava i capelli sciolti ed il kimono, facendoli scintillare in mezzo all'oscurità.
La giovane smise di cantare. Benché avesse gli occhi chiusi, aveva percepito lo sguardo di Giyu sulla propria figura.
Il vento si alzò di nuovo. Il tempo di sbattere le palpebre e Giyu si ritrovò con la sola compagnia del vento, della luna e dei fiori di ciliegio che non cessavano di cadere. Le parole di quella vecchia canzone erano solo un eco lontano.
Tomioka Giyu attese fino al sorgere del sole il ritorno della misteriosa donna che lo aveva inconsapevolmente accompagnato durante la notte.
Hey! Spero ch questa breve introduzione vi sia piaciuta! Metto subito in chiaro che gli aggiornamenti non saranno frequenti... Comunque, nel caso ve lo chiediate, la canzone è Sakura Sakura, vi metto qui la traduzione in italiano!
Fiori di ciliegio, fiori di ciliegio
nelle montagne selvagge, nei villaggi,
fin dove la vista si estende.
Nebbia? Nuvole?
Nel sole nascente, profumati.
Fiori di ciliegio, fiori di ciliegio
fiori in pieno boccio.
Fiori di ciliegio, fiori di ciliegio
lungo il cielo di primavera
fin dove la vista si estende.
Nebbia? Nuvole?
Fragranti nell'aria
Vieni, vieni!
Andiamo a vederli!
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