"𝐬𝐰𝐞𝐞𝐭 𝐧𝐢𝐠𝐡𝐭„
coppia: taekook
genere: fluff
nei media: Sweet night -V
on my pillow
can't get me tired
sharing my fragile truth
Era steso sul suo letto da ore, con gli occhi spalancati mentre aspettava l'abbraccio del sonno che, probabilmente, quella notte non sarebbe arrivato. Si alzò con l'intenzione di andare a prendersi un bicchiere d'acqua. Bevve abbandonando il bicchiere di fianco al lavandino pensando pigramente che lo avrebbe messo nella lavastoviglie il giorno dopo. Tornò nella sua camera e osservò la tela poggiata al cavalletto, i suoi pennelli ancora nell'olio di lino e tutti i suoi fogli ruvidi pieni dei dettagli di un solo soggetto disegnato a carboncino. Riguardò la tela osservando il volto del suo dolce amato prendere forma. Oh, il suo dolce amato così cieco da non vedere i sentimenti del povero Taehyung, che aspettava pazientemente che Jeongguk si accorgesse del suo amore dolce-amaro. Accese la lampada posta sul suo comodino e riprese a dipingere il volto del suo soggetto preferito, l'aveva osservato talmente tante volte che i suoi lineamenti si erano pressati nella sua mente, oramai indelebili.
«Oh, Jeongguk-ah sei il mio bell'angelo» mormorò al buio Taehyung.
Condivise e dipinse la sua fragile verità sulla tela, consapevole di essersi perso nel sentiero della sua vita e del suo amore verso Jeongguk.
that I still hope the door is open
cause the window
opened one time with you and me
Una sola volta gli era parso che Jeongguk potesse ricambiare i suoi fragili sentimenti. Erano nel suo appartamento ed era notte. Si ritrovarono entrambi a far penzolare le gambe giù dal balcone con i nasi volti verso l'alto a rimirare le stelle. Il suo Jeongguk gli aveva chiesto se era mai stato innamorato e se tutt'ora provasse amore verso qualcuno, nel suo mondo fatto di tele e infusi alla cannella. Taehyung gli aveva risposto di aver amato il suo migliore amico, Jimin, come si ama un fratello in un modo dolce e duraturo, ma si corresse poiché l'aveva amato ancora di più perché Jimin era la sua anima gemella, la persona così diversa da lui da essergli uguale, la persona amica che lo ispirava a dare il meglio di sé in ogni istante della sua piccola esistenza e lo completava nel migliore dei modi. Poi gli disse ancora di provare amore per una persona così vicina a lui da poterla sfiorare con la punta dei polpastrelli ma allo stesso tempo così lontana e irraggiungibile che gli si spezzava il cuore. Jeongguk era rimasto immobile premendo la lingua sull'intero guancia e avvolgendo in braccio intorno alle spalle di Tae, stringendolo a se. Taehyung aveva sentito la finestra della speranza aprirsi per poi chiudersi pochi giorni dopo quando, andando all'appartamento dell'altro, aveva trovato una bella ragazza dai lunghi capelli scuri ad aprirgli. Gli occhi gli si erano velati di tristezza e un groppo alla gola aveva fatto suonare la sua voce in modo gracchiante quando salutò la ragazza con la cortesia dipinta sul volto. Gli doleva il cuore vedere il suo amore divertirsi con altri mentre lui lo guardava da lontano, sperando che un giorno avrebbe visto e ricambiato il suo amore. Nonostante il desolante inizio della serata, per Taehyung, quel giorno, nelle ore seguenti andò tutto bene; si divertirono e risero come era loro solito fare, punzecchiandosi a vicenda.
Scostandosi dai suoi pensieri, ricominciò a dipingere, per poi smettere, stanco, e andarsi ad accendere una sigaretta sul balcone, chiedendosi se Jeongguk stesse pensando a lui e se invece o giaceva con un'altra persona nel letto o dormiva profondamente nei suoi sogni tranquilli.
now my forever's falling down
wondering if you'd want me now
Jeongguk invece non riusciva a dormire quella notte, proprio come Taehyung. Aveva appena accettato di essere innamorato, probabilmente da mesi, del suo migliore amico Kim Taehyung. Il suo mondo di convinzioni si stava lentamente disfacendo in quella notte di luglio. Era stato a lungo convinto di essere attratto dalle ragazze ma poi, poi aveva incontrato il bel Taehyung e le sue certezze si erano dolcemente e inesorabilmente frantumate. Non ricordava come e quando fosse successo, ricordava solo che si era innamorato del suo migliore amico, l'animo più dolce che avesse mai incontrato con la voce dal sapore di fumo e miele.
Stancatosi, dopo aver passato la notte senza prendere sonno, di rimuginare nel letto si alzò e cominciò a vestirsi. Tra meno di mezz'ora ci sarebbe stata l'alba e ormai il suo unico pensiero, dettato dalla stanchezza e dalle idee romantiche che correvano per la sua mente, fu quello di andare a fotografare il suo secondo capolavoro preferito dopo Taehyung, l'alba. Prese la sua Nikon e uscì di casa portandosi il portafogli dietro intenzionato a comprare la colazione a Tae per mangiare assieme. Prima di chiudere a chiave la porta di casa, si chiese se il suo amato l'avrebbe mai voluto come lui voleva la sua persona, il suo ego e la sua ombra, più semplicemente, come lui voleva ogni parte di Tae.
how could I know
one day I'd wake up feeling more
but I had already reached the shore
guess we were ships in the night
Le prime volte che si erano visti, lui e Jeongguk, gli era subito venuta in mente un pensiero di Henry Longfellow pescato in qualche libro.
"Le navi che passano di notte e si parlano durante il passaggio,
Solo un segnale mostrato e una voce distante nell'oscurità;
Quindi sull'oceano della vita, passiamo e ci parliamo
Solo uno sguardo e una voce, poi di nuovo l'oscurità e il silenzio."
Semplicemente perché le prime volte che si erano incontrati era tra la marea di studenti che li circondavano e si erano dolcemente sorrisi, un sorriso di cui avevano bisogno entrambi, perché erano terrorizzati dal mondo soffocante che li avvolgeva. Poi si erano ritrovati in classe assieme per alcuni corsi. Taehyung non parlava mai in classe e la possibilità di fare la sua conoscenza a Jeongguk si presento solamente quando il professore di letteratura giapponese li aveva messi come coppia per un compito sul libro appena letto, "Kafka sulla spiaggia" di Haruki Murakami. Da allora Tae e Gguk avevano instaurato un buon rapporto non passando le loro giornate scolastiche nel silenzio e nella solitudine. Era una delle poche volte che Tae si era sbagliato pensando all'evoluzione del rapporto che avrebbe avuto poi con qualcuno, da un solo sorriso fugace a quello che erano ora, paurosi dei loro sentimenti ma dolci nei gesti come pochi.
Ciò lo sapeva solo Jimin poiché durante una delle uscite con Tae l'aveva torturato per più di mezz'ora con frecciatine, commenti e infine dicendogli semplicemente "Io so", portandolo ad un certo punto a confessare tutto, per poi stringerlo tra le sue braccia mentre in lacrime gli ripeteva che Jeongguk non lo avrebbe mai amato, che il suo Ggukie non avrebbe ricambiato i suoi sentimenti. Jimin era lì, ad accarezzargli la schiena ripetendo che prima o poi avrebbe avuto il suo lieto fine come lui aveva il suo con Yoongi, il suo ragazzo.
I'm wondering
are you my best friend?
Come aveva pensato Jeongguk riuscì a portare la colazione a Taehyung che, quando gli aprì la porta alle sette del mattino, lo guardò con aria stanca e con i capelli scompigliati ma sorridendogli com'era solito fare e lasciandolo entrare.
Ora erano sdraiati sul divano di Tae a sfogliare libri ingialliti traboccanti d'arte. Ggukie era sdraiato su un fianco con la schiena di Tae contro il petto e il profumo di fragole dei suoi capelli che gli inebriava le narici. Spesso lanciava sguardi al viso delicato del ragazzo trovandolo assorto nella lettura di una poesia che lo aveva fatto sentire vivo. Lo stesso faceva Tae alzando di tanto in tanto lo sguardo per bearsi della bellezza dei lineamenti della sua musa più segreta.
«Ggukie»
«Si, Tae»
«Ti voglio dedicare una poesia»
Jeongguk rimase per un attimo stupito ma poi aspetto che Tae gli leggesse ciò che lo aveva fatto pensare a lui, che fosse in modo dolce o triste. Tae si schiarì la gola e con voce tremante lesse:
«Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte
Il primo per vederti tutto il viso
Il secondo per vederti gli occhi
L'ultimo per vedere la tua bocca
E tutto il buio per ricordarmi queste cose
Mentre ti stringo fra le braccia.»
Jeongguk rimase in silenzio a lungo cercando di trattenere l'euforia che montava dentro di sé. Taehyung invece era rimasto terrorizzato dalla sua reazione che quasi gli venne da piangere, sentendo l'oppressione di un possibile rifiuto sul petto. Ggukie chiuse il libro che stava sfogliando -un'esposizione dei quadri di Klimt- e poi chiuse anche quello di Tae, poggiandoli entrambi sul pavimento. Lo fece girare verso di sé e lo strinse, lo strinse talmente forte che mancò il respiro a entrambi. Fu in quell'istante che Jeongguk capì che poteva dire quello che provava a Tae senza avere paura. Così tenendo un Taehyung prossimo al pianto e tremante ancora stretto tra le braccia gli rispose:
«Mio dolce Tae, sappi che t'amo anch'io»
Il cuore di Taehyung esplose di gioia e il suo volto si aprì in uno dei sorrisi più belli che avesse mai fatto. Intrecciò le mani dietro al collo di Jeongguk e poggio la testa al suo petto stringendolo a se ancora di più.
Feels like a river's rushing trough my mind
I wanna ask you
if this is all just in my head
my heart is pounding tonight
I wonder
«Taehyung-ah sento il tuo cuore battere fortissimo» parlò Jeongguk dopo non molto tempo
«È colpa tua, mi sento come se la mia mente fosse un fiume in piena con tutto ciò che provo per te e questo fiume è pronto ad uscire e farmi ammattire completamente, io sento il mio cuore battere talmente veloce che non riesco a respirare. Oh, ti prego, dimmi che provi anche tu ciò che provo io.»
Jeongguk alzò il viso di Tae e gli diede un bacio sulla fronte. Lo guardò dritto negli occhi e gli sorrise.
«Tae, provo ciò che provi tu, ti amo e ne sono sicuro, sempre più sicuro ogni secondo che passa.»
Si guardarono ancora negli occhi per poi avvicinare i loro visi e scambiarsi un dolce bacio, e poi un altro, e un altro ancora, continuarono così fino a che non decisero di alzarsi per preparare il pranzo continuando a darsi dei baci di tanto in tanto dolcemente, coccolandosi come avevano sempre fatto, ma ora con la consapevolezza di essere amati dall'altro che gli scaldava il cuore. Mangiarono lanciandosi dolci occhiate e piccoli sorrisi, entrambi storditi dai loro desideri avverati.
If you are to good to be true
and would it be alright if i
pulled you closer
Giacevano nel letto dell'appartamento di Taehyung vicini. Tae era accoccolato al petto nudo di Jeongguk e pacificamente dormiva, stanco dopo aver consumato il suo amore con Ggukie.
Jeongguk, invece, carezzava delicatamente il viso prezioso del suo amato.
«Sei così bello per essere reale, amore mio.» sussurrò al buio stringendo ancora di più a sé Taehyung. Lo strinse ancora a sé, oramai con le sue labbra che gli sfioravano il petto.
Gli lasciò un piccolo bacio tra i capelli per poi poggiare il mento su di essi e cadere anche lui addormentato.
La mattina seguente Taehyung alzò il viso trovandosi davanti quello del suo amante. Lo baciò, lo baciò e lo baciò ancora, gli baciò tutto il viso e, quando finalmente Ggukie si svegliò, gli baciò le labbra delicatamente; delicato quasi quanto le carezze della notte precedente sul suo viso. Sorrise quando Jeongguk aprì i suoi begli occhi nocciola e la sua bocca si curvò in un sorriso così dolce che Taehyung sperò con tutta la sua anima di svegliarsi tutte le mattine seguenti così.
E successe veramente, tutte le mattine, per così tanti anni.
。。。
Era un pomeriggio di fine novembre. Jeongguk leggeva seduto sul divano mentre Taehyung finiva di dare vita alla sua ultima tela, uno stupendo paesaggio con alberi in fiore e prati verdi dove due persone ballavano strette.
Jeongguk si alzò e con i suoi passi silenziosi si diresse dal suo amato.
«Tae?» mormorò abbracciando lo da dietro.
«Si, Ggukie?»
Jeongguk si sporse arrivando con le labbra all'orecchio di Taehyung sussurrando altre parole
«Tae, il nostro verbo saranghaeda sai cosa vuole letteralmente dire?»
Tae scosse lentamente il capo.
«Sarang è la sensazione di voler restare con qualcuno fino alla morte -si fermò un attimo ammirando il sorriso che lentamente sbocciava sul viso di Taehyung- e... Tae, saranghae»
Il sorriso di Tae si ampliò ancora di più. Girandosi gli rispose:
«Saranghae Ggukie, saranghae»
Baciando la sua anima gemella con dolcezza e amore, com'era solito fare da quasi due anni.
spero vi sia piaciuta
copertina: aexsntae_
-kerdon
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