⋅ III ⋅

    HONEYMOON FADES | vmin

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AUTHOR'S POV

Il sole si alzò nel cielo limpido, l'aria era fresca come al solito.
Jimin fu svegliato da Jungkook il quale gli buttò un cuscino in faccia. Con molta fatica, essendo stanco, si alzò dal letto e si mise a sedere sul divano per mangiare una merendina e bere un succo.
Nonostante la sua lentezza, in meno di 30 minuti si trovò già pronto dinanzi alla porta, pronto per visitare quella grande università che tanto aspettava di vedere.
<Bene, adesso possiamo andare> disse Jungkook sistemandosi le ciocche di capelli dinanzi agli occhi.
<Sarò io la tua guida oggi.> gli rivolse un dolce sorriso.
<Va bene, non vedo l'ora!!> Disse emozionato saltellando e seguendo il maggiore verso quella che sarebbe stata la sua nuova classe.

Tutti entrarono e presero posto; Jimin essendo nuovo si sedette accanto al moro.
<Buongiorno a tutti. Allora....Park Jimin dove sei?>
Disse cercando con lo sguardo il nuovo volto tra quelli già conosciuti.
Jimin alzò una mano per farsi vedere.
<Oh eccoti! Ma che bel ragazzo che abbiamo quest'anno! Mi presento: sono la tua professoressa di filosofia, Han Mi-Re. Molto spesso faccio fare dei temi realistici ai ragazzi, proprio come faremo oggi. Bene, adesso facci una breve presentazione e dicci perché sei voluto venire proprio qui.> Sorrise la donna chiudendo il registro e incrociando le braccia davanti a sé.
Jimin si alzò e iniziò a presentarsi.
<Ciao a tutti, sono Park Jimin e vengo da Busan. Sono venuto qui per motivi familiari e perché ho sempre desiderato venire a Seoul da quando ci si è trasferito un mio amico. Nelle varie ricerche che ho fatto ho trovato questa scuola e mi è sembrata la migliore tra le tante che ho visto. A me piace molto la musica, ho sempre voluto studiarla. Volevo fare l'idol ma per motivi economici non sono potuto venire a Seoul all'età giusta, per questo voglio comunque intraprendere questo studio.> Disse spedito.
<Mh dire che c'è l'hai proprio una faccia e un fisico da idol!> Osservò la professoressa. I ragazzi fecero delle piccole risatine all'affermazione appena fatta dalla donna.
<Questa è una bella ed educata classe; spero tu ti trova bene e a tuo agio Jimin.> Indicò aprendo le braccia e guardando tutti gli studenti.
<Grazie!> Sorrise Jimin, uno di quei sorrisi dolci, sinceri e calorosi.
<Ma sei proprio dolce...sei peggio del sole con il gelato!> Tutti, compreso il menzionato, iniziarono a ridere di gusto alla battuta della professoressa e le paffute guance di Jimin furono subito tinte di rosa.

<Emh professoressa io dovrei portare Jimin a visitare la struttura; posso?> Chiese Jungkook alzando una mano.
<Ma certo andate pure!>

I due si alzarono e uscirono dalla classe.
<Allora ti porto a vedere i vari laboratori, club e l'auditorium.>
<Va bene!>

Dopo abbondanti quarti d'ora, i due come ultima meta andarono nell'auditorium, in quel momento vuoto. Jimin si guardò attorno: era uno spazio molto ampio e non troppo allestito. C'era un'eco fantastica tant'è che provò a cantare un pezzo.

<Mm, too young, too dumb to realize..that I should have bought you flowers, and held your hand. Should have gave you all my hours...when I had the chance....> Cantò per provare.

Jungkook girò immediatamente la testa verso il ragazzo. Fece una faccia alquanto stupita alla sua bravura e alle note pulite e soavi che uscivano dalle sue labbra rosee e carnose.
<Wow Jimin! Sei perfetto!>
<Ahh andiamo! Nessuno è perfetto, tanto meno IOO!!>
<Shh taci non capisci> ribatté Jungkook con un pizzico di nervoso nel suo tono.
Quelle erano le solite parole che sentiva dai suoi genitori e adesso ci si metteva anche lui. Forse davvero non capiva nulla.

I due tornarono in classe e seguirono le loro lezioni.
Alla fine tutti andarono nelle loro stanze per studiare e riposarsi. Jimin e Jungkook si incamminarono per arrivare in stanza.
<Kook, cosa c'è in quella stanza in cui non siamo entrati?> Chiese Jimin abbastanza curioso.
<Non lo so Jimin, hanno detto che in quella stanza non si entra e così facciamo.>
<Capisco. Tu va' avanti io ti raggiungo dopo.> Disse facendo un sorrisetto falso. Jungkook annuì e proseguì verso la loro stanza ignaro delle intenzioni di Jimin.

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