Chapter seven
~Diamine Harry, ma cosa ti è saltato in mente?~
~Ginevra ascoltami.. Sono delle brave persone~
~Harry per favore, ma che ti succede? Sono mangiamorte!~
~Non siamo più in guerra. Smettila di etichettarli come cattivi~
~non ci posso credere.. li stai difendendo?~
~non li sto difendendo. Dico solo che sarebbe ora di smetterla di comportarci cosi. La guerra è finita, Voldemort è morto, e se loro non sono stati condannati un motivo c'è~
~certo che c'è. Perché tu da vero idiota hai testimoniato a loro favore~
~non potevo lasciarli morire. Mi hanno salvato~
~Harry non è vero. Solo perché conveniva a loro~
~ti sbagli!! Narcissa ha mentito dicendo che ero morto. E D-Draco...~ il suo cuore fece un salto. Sentire il suo nome uscire dalle proprie labbra faceva sempre un certo effetto.
~ah ora vi chiamate per nome!? Non dovevi portare i miei figli da quella famiglia..se fossi stata qu-~
Harry non ne aveva proprio più. Strinse i pugni e contrasse la mandibola.
~beh tu non c'eri!!~ Ginny lo guardò seria
~no,non c'eri. Te ne sei andata senza un motivo specifico. Non scrivevi mai. Non ci facevi sapere niente. Sei sparita per un sacco di mesi. I bambini mi chiedevano sempre dove fossi e non sapevo mai che rispondere! Lily ci è rimasta male perché non eri con per il suo primo giorno ad Hogwarts! Non ti sei nemmeno degnata di chiedere in che Casa fosse finita! Io passavo più ore a lavorare che a stare a casa. Non avevo il tempo nemmeno per respirare! Ed era straziante! Appena toccavo il letto sentivo il tuo odore e sapere che non c'eri...sapevo che eri lì fuori da qualche parte a me sconosciuta, non sapevo se stavi bene.. non sapevo se saresti tornata.
Dopo tutto questo tempo ti presenti, ci rovini una serata che stava andando benissimo e hai anche il coraggio di dirmi quello che dovevo fare!!
Tu non c'eri quindi ho deciso io e ai bambini è andata bene così. I Malfoy non sono cattivi. Albus ci tiene a quel bambino. E anche se hanno un passato oscuro, questo non vuol dire che lo sarà sempre! Io mi fido di loro, mi fido di Draco..~
Ginny lo stava guardando un po' ferita e un po' impassibile.
Passarono parecchi minuti prima che prese parola.
~va bene. Ti dirò dove sono stata~
Harry fissò i suoi occhi verde in quelli della moglie.
~sono stata con un uomo, Harry. Con un uomo~
Se Harry si sentiva devastato per quel che era successo con Draco, ora era proprio morto. Ginny era stata con un altro uomo. Mentre lui badava ai loro figli, mentre lavorava per entrambi, mentre viveva i giorni con la preoccupazione che fosse in pericolo,mentre passava notti insonni a piangere la sua mancanza, lei se la spassava con un altro. L'aveva tradito e aveva avuto anche la spavalderia di dirglielo.
Chiuse gli occhi sentendo dentro di lui i pezzi del suo cuore crollare man mano. Sentì il vuoto farsi spazio nel suo corpo e la tristezza avvolgerlo. Nonostante la generosa età, sentì gli occhi inumidirsi e si morse il labbro inferiore per trattenersi dal piangere. Lei era ancora lì. Ferma di fronte a lui. Non sapeva che dire. Era cosciente di quel che sarebbe successo se glielo avrebbe detto. E nonostante ciò, non poteva mentirgli. Teneva ancora moltissimo ad Harry e mentirgli significava distruggere quel bene che ancora la legava a lui.
Sapeva di aver sbagliato andandosene, ma si era stancata della relazione con Harry. I primi anni erano stati fantastici ma più passavano i giorni, più Ginny sentiva di star perdendo l'amore verso il moro. La semplicità e la banalità che caratterizzavano quella vita,l'avevano stancata. Lei voleva vivere l'attimo. Voleva provare un entusiasmo diverso ogni giorno. Ma stando con Harry, aveva capito di non poterlo fare.
Se n'era andata e, piena di sensi di colpa, si era rifugiata in un locale poco diffuso. Lì, aveva conosciuto un uomo. Stravolgente e di una bellezza disarmante. Le aveva confessato ,in seguito, di aver frequentato Hogwarts. Lei era rimasta sorpresa perché non riusciva a ricordarsi chi fosse. Solo dopo avergli detto il nome, Ginny ebbe un sussulto. Se ripensava al passato si ricordava di questo ragazzo. Biondo e riccio, occhi azzurri, labbra stupende,fisico perfetto. Il principe azzurro di tutte le ragazze. Peccato fosse un ex-Serpeverde.
Aveva imparato a fidarsi col tempo. Lui l'aveva invitata a uscire più volte e lei gli aveva confidato come andavano le cose col marito. Si erano baciati più di una volta e quando la sera prima del suo ritorno, avendo fatto finalmente l'amore, lei si era sentita in dovere di scegliere. O lui, o Harry. Era tornata per dirgli che se ne sarebbe andata. Lo avrebbe lasciato, una volta per tutte. Ci sarebbe rimasto male i primi giorni ma era la cosa giusta da fare. Si sarebbe portata i figli, se lui non voleva tenerli. Si era resa conto che fosse la scelta giusta,nel momento in cui l'aveva trovato al Malfoy Manor. Tutti i suoi dubbi si erano avverati. Harry aveva ancora una forte ossessione per Draco.
Era dal primo anno che ci girava intorno, ma lei conosceva bene la risposta. Quel biondino gli era sempre piaciuto. Grazie, a chi non piacerebbe! Draco Malfoy aveva una bellezza fuori dal comune. Era stupendo. Incantava sia donne che uomini con i suoi occhi grigi in tempesta e i suoi capelli biondo platino che brillavano al sole, il viso a punta e le labbra carnose rifinivano quella splendida creatura. Perché si, era davvero splendido. Persino Ginny se n'era accorta. Harry continuava ad esserne ammaliato, nonostante la distanza di anni.
Andandosene avrebbe ,una volta per tutte, fatto in modo che i due si avvicinassero. Lei sarebbe stata felice e Harry anche, almeno lo sperava.
~Harry so che non te lo aspettavi ma..~
~vattene. Non voglio più vederti. Non voglio vederti almeno finché non mi sarò calmato..~ aveva provato a sembrare arrabbiato e deluso ma la voce gli era uscita come un sussurro. Come tutti, anche lei lo stava lasciando. Anche lei se ne andava. Ormai ci aveva fatto l'abitudine. Ogni persona a cui teneva prima o poi se ne andava. E lui ci rimaneva fregato. Perché ogni volta amava, bruciava di sentimenti e ogni santa volta ci rimaneva scottato.
Forse era maledetto. Forse aveva una maledizione da quando era nato. Forse era stato condannato a rimanere solo a vita. A sentirsi sempre la seconda scelta. A sentirsi sempre abbandonato ed escluso. Sentì Ginny andare al piano superiore, forse a salutare i bambini.
Non le avrebbe permesso di portarli con se. Loro sarebbero rimasti. Erano l'unica cosa che gli rimaneva. Sentì un botto provenire da sopra. Sembrava che qualcosa si fosse rotta. Poco dopo vide James scendere le scale di corsa rischiando più volte di cadere.
~Papà! La mamma se ne vuole andare! Ti prego fermala.. ti prego~
~ha deciso lei di andarsene, Jay. Forse è meglio cosi~
~ma che stai dicendo?! Io voglio una famiglia e questa non lo sarà più se lei se ne va!~
~torna in camera tua James~
~non dirmi cosa devo fare! Ti prego.. papà~
Sentirsi pregare era una cosa che Harry odiava. Lo odiava perché sapeva che tutti cercavano qualcosa da lui, qualcosa che non poteva dare, tutti si aspettavano che lui facesse qualcosa ma lui non faceva mai niente.
Se Ginny credeva fosse meglio cosi, bene. Se era felice con un altro uomo, Harry l'avrebbe fatta andare. Non voleva costringerla. Voleva fosse felice e se era questo il suo significato di felicità, che andasse. Non l'avrebbe pregata di restare. Solo,chiedeva di non mettere in mezzo i bambini.
~mi dispiace Jay. Ha deciso così~
~m-ma...~
Harry non lo fece finire. Lo prese tra le sue braccia e lo strinse forte. Non voleva farlo sentire solo.
~noi resteremo sempre una famiglia. Finché ci vorremo bene, puoi continuare a definirci famiglia~
***********
Draco era buttato a terra. Pezzi di vetro sparsi intorno a lui. Erano passati tre giorni dal giorno di Natale e quello era il terzo che passava a ubriacarsi.
Spense la quarta sigaretta ormai finita ,e ne iniziò una nuova.
Col tempo aveva imparato che solo due cose non lo facevano soffrire. L'alcol e il fumo. Lo aiutavano a rilassarsi e a nascondersi dalla realtà. Erano diventati i suoi migliori amici.
Provò ad alzarsi, ma ubriaco e messo male com'era, poggiò il piede su una carta gettata a terra e scivolò sul pavimento. Riuscì a non sbattere la testa perché si tenne alzato con le mani ma non si accorse del pezzo di vetro sotto il suo palmo che infatti, gli trafisse la pelle. Non sentì dolore. Solo un leggero pizzichino. A quanto pare le due cose mischiate riuscivano ad affievolire i dolori esterni. Peccato non riuscisse ad affievolire anche quelli interiori. Barcollò fino al divano dove si buttò a peso morto. Il braccio con la mano ferita, a penzoloni fuori. Fece un tiro dalla sigaretta ed espirò. Prese la bottiglia di Whisky ormai quasi vuota, e ne bevve l'ultimo sorso. Una lacrima scese dai suoi occhi argentei senza che lui se ne accorgesse. Sentì il sapore salato in bocca e non ci fece molto caso. Continuò a fumare senza preoccuparsi della ferita alla mano che stava continuando a sanguinare, sporcando il divano e il pavimento.
Per fortuna Scorpius non era presente. Non se lo sarebbe mai perdonato. Non voleva mostrarsi debole davanti al figlio. Draco doveva essere un'esempio per lui, non una delusione. Per questo l'aveva mandato dalla nonna con la scusa che era sempre a casa da sola. Narcissa infatti, si era presa una casa in campagna. Aveva sempre amato il verde, gli uccellini che cinguettano, i caldi raggi del sole, il leggero venticello che ti solletica il viso, l'odore dei fiori e del grano. Era tutto magnifico. Aveva sempre desiderato andare a vivere in quel posto e finalmente, dopo tanti anni, era riuscita a realizzare questo suo piccolo sogno. Se c'era riuscita, gran parte del merito era di Harry. Molti anni prima, dopo la fine della guerra magica, Narcissa e Draco erano stati processati per decidere la loro sorte. Lucius era stato condannato fin da subito come colpevole e alleato di Voldemort, quindi era stato obbligato a ricevere il bacio dei dissenatori. Madre e figlio invece, erano stati salvati dal moretto occhialuto. Harry aveva testimoniato a favore di entrambi. Aveva raccontato a tutti i presenti, come Narcissa aveva mentito per proteggerlo e come Draco aveva fatto finta di non riconoscerlo al Manor. Aveva persino mostrato i suoi ricordi e quando il ministro li aveva visti, era stato costretto a liberarli. Uno, perché i ricordi sembravano veri e non avevano tracce di modificazioni, e due perché era il Salvatore che lo ordinava. E tutti avrebbero fatto qualsiasi cosa pur di onorarlo e rispettarlo.
Draco si ritrovò ingenuamente, a pensare a lui. A pensare a quella chioma corvina perennemente spettinata, a pensare a quei splendidi e rari smeraldi luminosi che aveva al posto degli occhi,alle labbra sottili ma carnose, al leggero accenno di barba che lo rendeva uomo. Alla divisa da allenamento appiccicata al petto,ai pettorali e ai muscoli.. le gambe toniche, il sedere sodo. E chissà com'era il suo..
Fece un altro tiro di sigaretta e si strinse il cavallo dei pantaloni. Aveva un bisogno animale di scoparselo o meglio, di farsi scopare. Perché si, a lui piaceva, per la maggior parte delle volte, prenderlo. Soprattutto se la persona era rude e con poca grazia.
Ci fu un "pop" ma lui era troppo perso nei suoi pensieri per accorgersene.
Sentì una calma avvolgerlo e poco dopo si addormentò.
Harry si era appena smaterializzato in casa Malfoy, e appena arrivato, abbe il dubbio di aver sbagliato dimora. Il pavimento era pieno di vetri. C'erano sigarette spente sul tappeto, altre ancora fumanti. Bottiglie vuote di solo Dio sapeva cosa poggiate a terra. Notò del sangue e infine vide una chioma bionda a lui molto familiare,gettata sul divano in pelle. Era inerme e sembrava morto. Harry lo chiamò a bassa voce pensando stesse dormendo.
~Malfoy..~ ripeté ancora avvicinandosi pian piano.
Era tranquillo, o almeno sembrava. Aveva gli occhi chiusi, le labbra semi aperte dove si sentiva il suo respiro uscire regolare. Vide una mano sporca di sangue e un pezzo di vetro sconosciuto, conficcato al suo interno. Il sangue colava a gocce dai margini della ferita ma Draco sembrava non essersene nemmeno accorto. L'altra mano era poggiata sul cavallo dei pantaloni. Aveva una bottiglia vuota accanto e puzzava di alcool. Harry lo guardò in viso e si accorse che le palpebre tremavano. Forse stava sognando.
Si voltò e ancora una volta si chiese cosa fosse successo. Non si ricordava di aver mai visto Draco Malfoy in quel modo. Lui che era sempre perfetto, profumato , elegante e in ordine, in quello stato. Sicuramente aveva scambiato persona. Lo sentì mugugnare nel sonno e si voltò nuovamente verso di lui.
~No...ti prego..n-non lui~ prese a parlare e a muoversi.
Harry lo guardò e non seppe che fare. Doveva svegliarlo o si sarebbe calmato?
~N-no...lui no...prendi me...~ continuò.
Harry lo guardò terrorizzato perché aveva alzato la voce.
Decise di intervenire prima che fosse successo qualcos'altro. Anche lui conosceva gli incubi a memoria e ogni volta desiderava che tutto finisse. Iniziò a scuoterlo leggermente provando a non spaventarlo.
~Malfoy..~
~Malfoy svegliati~ continuò a scuoterlo.
~Malfoy~disse alzando un po' la voce.
~NO~ gridò Draco spalancando gli occhi e sedendosi sul divano.
Harry non si era nemmeno accorto del sudore creatosi in fronte. Era stato troppo impegnato a svegliarlo.
Draco si passò la mano destra in faccia e si guardò intorno. Appena riconobbe il volto di Potter alla sua sinistra per poco non urlò come una ragazzina.
~Potter! Ma che diavolo...~
~stavi facendo un incubo e ho provato a svegliarti~ Draco guardò per terra e si ricordò del sogno ,o meglio incubo, appena fatto. Alcuni alleati di Voldemort erano piombati in casa sua e avevano preso Scorpius con l'intento di marchiarlo. E se si fosse rifiutato, lo avrebbero ucciso. Si alzò e se non fosse stato per Harry, sarebbe già caduto.
~fai attenzione~
~lasciami~ si spostò. Poggiò le mani allo schienale del divano e urlò dal dolore.
~sei ferito~
Draco si guardò la mano.
~ti ringrazio, senza di te non ci sarei mai arrivato~ borbottò. Sentiva ancora l'alcol attraversargli le vene e la sua bocca aveva il sapore del fumo. Barcollò fino al corridoio. Harry dietro di lui, lo seguiva spaventato che potesse cadere.
Draco arrivo all'inizio delle scale e sospirò. Era stata un impresa attraversare il corridoio. Non credeva di potercela fare ad arrivare al secondo piano. E non era nemmeno nel pieno delle sue forze. Altrimenti avrebbe potuto semplicemente smaterializzarsi in camera.
~se vuoi posso aiutarti~
~non mi serve il tuo aiuto~ sbraitò. Stava iniziando a venirgli mal di testa e sentiva una strana sensazione allo stomaco. Non poteva vomitare in quel momento. Doveva raggiungere la sua stanza il prima possibile.
Harry lo vide provare a salire le scale fallendo e ,sorridendo, si avvicinò a lui.
~poggiati a me. Ti aiuto~ disse allungando le mani
~sparisci!~ continuò lui spostandolo.
Harry alzò gli occhi al cielo e sbuffò. Certo che era davvero testardo.
~Malfoy..~
~Sta zitto!~
Arrivarono al piano di sopra dopo parecchi sforzi e pause da parte di Draco. Arrivati in camera, il biondo fermò Harry alla porta.
~dove credi di andare? Torna a casa tua~ gli sbatté la porta in faccia ma Harry fu più furbo. Infilò un piede nello spazio della porta e la riaprí giusto in tempo per vedere Draco correre in quel che doveva essere un bagno.
Lo raggiunse.
~vai via~ parlò a fatica Draco, con la faccia vicino al gabinetto.
~ti aiuto~ disse Harry avvicinandosi.
~non un altro passo, Potter~ gridò il biondo facendolo fermare di colpo. Non voleva farsi vedere in quello stato e di sicuro non voleva farsi vedere mentre vomitava.
Venne colpito da una forte nausea e dovette chinarsi sul gabinetto. Harry, dal suo canto, cercava qualcosa che potesse essergli utile.
Dieci minuti dopo, Harry era camera di Draco che camminava avanti e indietro. Era andato a casa sua per chiedergli se Scorpius potesse andare con loro a vedere una partita di Quidditch. Dopo aver visto Draco in quello stato, da solo e senza un briciolo di vitalità, pensò di invitare anche lui. Il problema era che non sapeva come dirglielo. In quel momento il biondo si stava facendo la doccia e gli aveva esplicitamente detto che se fosse stato presente alla sua uscita, lo avrebbe cacciato di casa a furia di calci in culo. Nonostante ciò, il moro era rimasto.
Sentì la porta del bagno aprirsi e poco dopo un Draco mezzo nudo, fece capolino nella stanza. Aveva un semplice asciugamano legato sulla vita e un altro in mano che usava per asciugarsi i capelli. Appena si accorse del moro, provò a coprirsi con l'asciugamano e le braccia.
~Potter!! Ti avevo chiaramente detto di non farti più vedere~
~si.. beh...io~ era rimasto incantato a guardare il fisico asciutto del biondo e aveva completamente dimenticato il resto del mondo. Se pensava che aveva addosso un solo asciugamano ed era a pochi metri da lui, iniziava a sudare come uno stupido. Sotto quel semplice tessuto, era completamente nudo e Harry sentì le guance andare a fuoco e il cuore battere come non mai.
~devo parlarti~
Draco lo guardò di sottecchi mentre prendeva dal cassetto vicino al suo letto, alcune cose strane.
~parla allora~
~allora.. praticamente.. Albus mi ha chiesto di chiederti se potevamo portare Scorpius con noi a vedere la partita di Quidditch. Che ne pensi?~ vide Draco pensarci su.
~va bene~
Ora la parte difficile. Il moro si avvicinò al letto dove Draco si era seduto. Aveva preso una specie di boccetta con del liquido scuro e si stava guardando la mano ferita.
A quanto pare si era tolto il vetro ma non si era ancora medicato.
~vuoi una mano con quello?~
L'ex serpeverde alzò il viso su di lui.
~no~ rispose brusco riabbassando il viso.
Harry prese coraggio e si inginocchiò davanti a lui.
~fatti aiutare,Malfoy~
Il biondo lo guardò imbarazzato per la strana posizione.
~t-ti ho detto..~
~lo so quello che hai detto, ma io voglio aiutarti lo stesso~ prese la boccetta dalle mani del biondo che lo lasciò fare tranquillamente, era incantato da lui. Così tremendamente vicini. Le mani si sfiorarono ed entrambi sentirono alcuni brividi partire dalle mani e arrivare fino ai piedi.
Guardò Harry mentre stappava la boccetta e alzava lo sguardo su di lui.
~cosa devo fare?~ chiese gentile. Draco continuò a guardarlo con occhi spalancati e labbra semi aperte e gli avvicinò la mano ferita.
~devo mettertelo sopra?~ Draco annuì ancora incantato da lui e dai suoi modi delicati di fare. Gli prese la mano e inumidì un pezzo di stoffa con quella pozione. La passò delicatamente sul taglio, così delicatamente, che il biondo non sentì bruciore.
Poi Draco gli passò delle fasce e Harry ci avvolse la mano.
Appena finito, alzò gli occhi sul biondo che guardava la medicazione con attenzione.
~sei stato bravo.. nonostante tu faccia schifo in questo campo~
Harry sorrise e gli sistemò un ciuffo di capelli dietro l'orecchio.
~forse perché il paziente eri tu~ gli confessò guardandolo negli occhi.
Gli unici occhi al mondo, capaci di incantarlo in quel modo. Riuscivano a entrargli dentro, a possederlo. Diventava schiavo di quegli occhi. Grigi, quasi argento. Erano tempestosi. Erano tristi e pieni di dolore. Sembravano davvero racchiudere una tempesta. Con vento, pioggia forte e uragani. Nuvoloni grigi carichi d'acqua.
Ma erano stupendi comunque. Rimaneva ammaliato dalla rarità che possedevano. Non solo per il colore, ma bensì per le emozioni che celavano. Harry aveva imparato a capirle tutte. Draco era stupendo, con i suoi mille difetti, con i suoi casini in testa, con i suoi occhi carichi di lacrime, con la sua sensibilità, la sua fragilità e la sua innocenza. Era stupendo perché era pieno di difetti ed Harry aveva imparato ad apprezzarli, e ad amarli. Forse perché dopotutto, erano simili loro due. Entrambi senza una compagna, entrambi erano stati i ragazzini quasi più importanti di ogni fazione, entrambi avevano figli, entrambi avevano sofferto, avevamo avuto incubi, avevano pianto, avevano provato dolore, entrambi avevano amato incondizionatamente e inesorabilmente. Entrambi si erano amati di nascosto, si erano amati innocentemente, senza dare davvero valore a ciò che provavano. Entrambi avevano un vuoto dentro, entrambi si sentivano morti, inutili e persi. E forse, insieme, avrebbero potuto aggrapparsi l'uno all'altro. Sarebbero stati in grado di sopravvivere a quella tempesta che li stava portando pian piano sott'acqua. Li stava trascinando nell'oscurità. Insieme avrebbero potuto tornare a vivere, a sorridere, ad amare. Insieme sarebbero stati LORO, e non Potter e Malfoy.
Ciaooo a tutti❤️
Mi scuso per l'enorme ritardo che sto facendo. Ma ora che è iniziata la scuola sarà più difficile riuscire a trovare il tempo. Nonostante ciò, vi prometto che finirò questa ff. Anche perché ormai mi sono affezionata alla storia e voglio finirla ahahah.
Che mi raccontate? Come va la scuola?
Dei capitoli cosa ne pensate?
Vi sta piacendo?
Lasciatemi una stellina se vi va e fatemi sapere nei commenti come trovare questo inizio
Un bezo💋💋
ILY❤️
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