Chapter nine
~come sto?~ disse passando una mano sul pantalone grigio.
~benissimo, signore~ sorrise
~sei sicura? Forse avrei dovuto vestirmi in un altro modo..~ disse continuando a specchiarsi.
~state bene così~
Draco si voltò verso l'elfa e sospirò.
~se non doves-~
~andrà tutto bene~ lo interruppe Priscilla.
~ok... allora.. Porto Scorpius a casa loro e con la scusa parliamo..~
~esattamente~
~poi gli spiego come mi sono sentito..~
~si~
~facciamo pace..~
~mm ..mm~
~e magari finiamo a letto insieme~
~esat-...Signore!~strillò Priscilla.
Draco rise.
~stavo scherzando dai.. cioè.. un pensierino lo farei ma~ guardò la faccia dell'elfa e decise di pensare quelle cose solo in mente.
~ok la smetto~
~bene.. le scarpe sono lì~ disse indicando col dito il mobile scuro.
~vai a chiamare Scorp.. ora arrivo~ l'elfa annuì e scomparve.
Dopo aver messo le scarpe, Draco si pettinò i capelli e si spruzzò quintali di profumo.
Si guardò allo specchio soddisfatto del risultato. Doveva ammettere di stare davvero bene con quel completo grigio. Stava bene con tutto in realtà. Sarebbe stato stupendo persino con una busta in testa. Scese dal piedistallo e uscì dalla porta. Sperò che lo stesso l'avrebbe pensato Harry.
~pronto?~sorrise a Scorp.
~certo~ sorrise
Prese la mano del figlio e insieme si smaterializzarono davanti alla porta di casa Potter. Draco aveva il cuore che batteva a duemila all'ora. Si spaventò come uno stupido quando sentì il campanello suonare e si accorse che era stato Scorpius.
~arrivo~ gridò una voce.
Poco dopo la porta di aprí e la fotocopia giovane dell'uomo della sua vita, spuntò da dietro di essa.
~siete arrivati!!~ sorrise abbracciando Scorpius.
~signor Malfoy, che piacere vederla~ sorrise
~anche io sono felice di vederti Al~ ricambiò il sorriso.
Albus li fece entrare e Draco per poco non cadde a terra. Lily si era aggrappata alla sua gamba e lo guardava con un sorriso in volto.
~Lily smettila di fare la bambina~ sbuffò Albus.
~tranquillo.. va tutto bene~ si abbassò e la prese in braccio.
Non l'aveva mai fatto con lei. Era davvero una bella bambina. Non la vedeva dal giorno di Natale.
~come stai piccola?~ intanto Albus e Scorpius erano spariti.
~bene signore~ poi si avvicinò all'orecchio del biondo.
~lo sai che di notte papà sussurra sempre il tuo nome???~sorrise tornando a guardarlo. Scese da sola e corse via. Draco rimase paralizzato da quella notizia. Il sangue iniziò a scorrere più rapidamente e il cuore pulsò più battiti.
Aveva gli occhi spalancati e le labbra semi aperte. Decise di riprendersi se non voleva farsi trovare in quel modo.
Provò a nascondere il suo rossore nella sciarpa nera che indossava e camminò verso il soggiorno.
~James ridagli il quaderno~
~ma papà ha iniziato prima lui~
~Jay!~
~eh va bene~
Draco entrò nella stanza e l'unica che cosa che vide fu Harry. Anche lui sembrava averlo notato subito.
Si guardarono per molto tempo. Draco sentì le guance colorarsi di più e all'improvviso sentiva caldo.
~ehi~ fece il biondo.
~ehi~ Harry aveva due occhiaie profonde e scure.
Erano passati quattro giorni dal bacio. E Harry sembrava non aver dormito nemmeno un po'.
~siediti~ sorrise Lily a Draco . Lei sembrava l'unica accortasi della connessione tra i due. L'ex serpeverde si accomodò sul divano beige e si tolse la sciarpa. Faceva decisamente molto caldo.
~vuoi qualcosa da bere?~
~no grazie tesoro, sto bene così~ sorrise alla bambina. Si girò verso Harry e lo vide guardarsi le mani.
~papà posso andare a vedere la televisione?~
~certo ..va pure~
Draco ascoltò il discorso un po' confuso.
~cos'è la tevelesione?~ vide Harry sorridere leggermente.
~è televisione, ed è un oggetto babbano. Serve per vedere film, documentari o cartoni animati~
~in che lingua stai parlando? Non ho mai sentito queste parole...~
~non hai vissuto nel mondo babbano come me, è normale che tu non sappia certe cose~ Draco annuì.
Passarono parecchi minuti e Draco iniziò a pensare che quella bambina l'aveva fatto apposta per lasciarli da soli. Non aveva preso dal padre. Quella bambina era astuta, molto.
Fece un colpo di tosse.
~come va?~
Harry alzò il viso ma non fissò lo sguardo nei suoi occhi.
~bene. E a te?~
~bene~
Harry sentiva il suo cuore galoppare da quando Draco aveva fatto la sua entrata nella stanza. Si era promesso di non provare più niente ma il suo cuore sembrava non voler collaborare.
~Potter~
~si?~ chiese guardando il camino acceso.
Draco strinse le mani. Doveva farcela. Per una volta voleva fare il coraggioso. Aveva aspettato tutti quegli anni. Non poteva aspettare ancora.
~riguardo al bacio..~ ma Harry non lo fece finire.
~non c'è stato nessun bacio.. dimentica tutto~
~ma tu..~ lo interruppe di nuovo.
~non volevo farlo.. non farti fantasie inutili, Malfoy~
Draco sentì qualcosa dentro di se rompersi dopo quella frase.
~allora perché lo hai fatto?~ chiese sentendo la rabbia crescere. Strinse i pugni.
~eri bello in quel momento e mi andava~
~t-ti andava?~
~si, mi andava~ Harry voleva sbattere la testa contro il muro per tutte le cazzate che stava dicendo.
~ah~ disse solo. Draco voleva raccontargli perché non aveva ricambiato ma adesso che Potter aveva ammesso di aver sbagliato a farlo, sentiva solo il bisogno di uccidere qualcuno.
Si alzò dal divano.
~porta tu Scorpius a casa. Buona giornata~ e scomparve. Harry alzò la testa e la posò sullo schienale del divano. Era riuscito nel suo intento almeno. Voleva chiudere ogni rapporto con quell'uomo. Forse solo in quel modo avrebbe smesso di provare sentimenti.
********
~tu hai fatto COSA?~
~Hermione non gridare~
~HARRY JAMES POTTER! Spiegami come diavolo hai potuto fare una cosa del genere?~
~te l'ho detto. Non voglio più vederlo. Ron aveva ragione. È un mangiamorte e rimarrà per sempre tale~ Ron guardò la moglie come per dire "te l'avevo detto".
~bravo Harry. Sono felice che tu l'abbia finalmente capito~ Harry annuì.
~Ron vai a vedere Lily e Hugo per favore~
~perché io?~
~Ronald!~
~uffa~ disse alzandosi e dirigendosi alle scale per salire al piano di sopra.
Hermione aspettò che il marito se ne fosse andato e poi si accomodò di fronte ad Harry.
~smettila di fingere con me~
~non sto fingendo~
~invece si. Secondo me tu hai detto quelle cose a Draco non perché pensi sia cattivo, ma perché pensi che il cattivo sia tu~
Come faceva Hermione a capire Harry, questo nessuno lo sapeva. Aveva il potere di leggere nella mente degli altri, era l'unica scusa plausibile a tali gesta.
~non so di cosa tu stia parlando~ continuò indistinto.
~Oh Harry caro,sarò anche cresciuta, ma nessuno sa leggerti come ti leggo io~
~se lo dici tu..~
~sei stato uno stupido,Harry. Perché nascondi i tuoi sentimenti?~
~ma di che sentimenti stai parlando? Io non provo niente per lui. NIENTE~ disse alzandosi.
~Lily! Scendi, andiamo a casa~ continuò.
Hermione gli si avvicinò.
~tu hai bisogno di lui come lui ha bisogno di te~
~Lily!~
~siete due stupidi perché non capite ciò che uno prova per l'altro~
~Lily, vieni giù~
~Harry ascoltami. Non devi tenerti tutto dentro. Devi dirgli ciò che provi, devi liberarti di questo peso~
~per cosa poi? Per finire col fare la figura dello scemo! No grazie~
~Harry, è così semplice..~
~no invece, non lo è. Qualsiasi cosa sia, Hermione, non è semplice... Tu non puoi capire~ Lily arrivò tutta sorridente sulle spalle di Ron. Hugo li seguiva con in braccio un gattino bianco. Harry le fece un gesto con la mano e la piccola scese dalle spalle dello zio.
~Andiamo a casa~ disse avvicinando la mano alla figlia. Lei gliela prese e gli sorrise.
~ci vediamo al lavoro domani~
~certo. Buonanotte, salutate Rose~
~ciao, buonanotte~
Arrivati a casa, la prima cosa che Harry fece, fu chiudersi in ufficio per sbrigare le ultime cose di lavoro. L'indomani avrebbero ricominciato a lavorare.
Harry non vedeva Draco da due giorni.
Il pomeriggio precedente, Albus aveva chiesto a Draco se poteva riaccompagnare Scorpius a casa loro, e Draco aveva detto di no perché dovevano andare a trovare un amico. Ovviamente aveva mentito. Harry sapeva bene qual era la causa di tale menzogna. Era lui.
Quando gli aveva detto del bacio, aveva capito dalla voce del biondo, quanto era rimasto deluso. Harry non riusciva a capirne il motivo. Forse perché Draco aspettava che Harry si dichiarasse per poi prenderlo in giro.. si sicuramente doveva essere così.
Non riusciva a trovare opzione migliore. Draco non era cambiato. Ron aveva avuto ragione dall'inizio e lui era stato ammaliato dalla bellezza del biondo per accorgersene. Draco voleva prenderlo in giro per i suoi sentimenti verso di lui. Ma Harry non glielo avrebbe permesso. Basta sentimenti, basta erezioni,basta uomini, basta biondo platino e basta occhi grigi. Basta Draco. Doveva smetterla di pensare a lui. Persino in quel momento pensava a lui. Avrebbe dovuto finire il rapporto ma l'unica cosa che riusciva a fare era pensare e ripensare a lui. Era sempre presente nei suoi pensieri. E qualsiasi cosa facesse lo riportava a lui. Chiuse la cartellina rossa dei documenti e posò la piuma nel calamaio. L'unica cosa di cui aveva bisogno, erano un paio di ore di sonno. Trascinò i piedi fino alla camera. Si tolse i vestiti e si mise una tuta che usava come pigiama, dopodiché entrò nelle coperte e si coprì fino al collo. Faceva freddo e lui amava stare sotto quelle coperte pesanti mentre fuori c'era la bufera. Chiuse gli occhi e obbligò se stesso a non pensare a lui. Sbadigliò e, stanco per il lavoro appena fatto, venne subito accolto tra le braccia di Morfeo.
**********
~signore! Un ragazzo è stato colpito dalla maledizione cruciatus!~
Draco si girò di scatto verso una delle sue infermiere.
~portatelo in una delle stanze libere. Arrivo subito~ sentì la barella venir trascinata nel corridoio, lui finí di firmare un foglio e corse dietro al paziente.
~forza, al mio tre.. uno due tre~ le infermiere presero la stoffa della barella e alzarono il paziente posizionandolo in seguito sul letto della stanza.
~si sta ancora agitando~ affermò Jo. Aveva tenuto quella ragazza tra le sue aiutanti migliori perché era molto in gamba.
~lo vedo~
~cosa possiamo dargli per farlo calmare?~ chiese un'infermiera.
~povero ragazzo~ disse un'altra.
Draco aveva un'idea. Ma aveva paura che non poteva essere valida. Da poco aveva lui stesso creato una pozione in grado di alleviare i dolori più estremi.
Ma non l'avevano ancora provata. Non avevano fatto esami o quant'altro.
~Portatemi la pozione nuova~ osò.
~ma signore ...non l'abbiamo ancora testata~ intervenne un'infermiera anziana.
~lo so ma non abbiamo altro~
~e se dovesse succedere qualcosa al ragazzo?~ chiese Jocelyn.
~mi prenderò la colpa. Andate~ ordinò. Una donna corse fuori e tornò pochi minuti più tardi con in mano una boccetta che al suo interno aveva un liquido blu.
~speriamo che Merlino ce la mandi buona~ pregò una delle infermiere.
Draco sperò che la preghiera della donna facesse effetto. Se avesse in qualche modo, ucciso il ragazzo, non se lo sarebbe mai perdonato.
Però non avevano altro. O aspettavano che le contorsioni terminavano o aiutavano quel ragazzo. Stava iniziando a gridare dal dolore. Se non facevano qualcosa subito, il ragazzo rischiava di avere problemi al cervello. Di solito i dolori della maledizione cruciatus duravano pochi istanti. Draco lo sapeva bene. Gli venivano i brividi se ripensava a quante volte ne era stato vittima. Quel ragazzo stava continuando a tremare da più di 5 minuti. O la maledizione era stata potente, o gliela avevano lanciata più volte nello stesso momento. Chi poteva fare una cosa del genere?
~vai, dagliela~
La signora esitò per un momento.
~vuoi che lo faccia io?~
Lei lo guardò. Poi fece un sospiro.
~no. Se tutto andrà bene, voglio che la gente sappia che sono stata io quella che l'ha testata~ sorrise scherzosamente.
Draco annuì. La signora lo guardò ancora e poi concentrò il suo sguardo sul paziente. Era lì, sdraiato sul lettino, a muoversi come un forsennato preso dal dolore. Tutto dipendeva da quella pozione. Respirò profondamente e fece bere la pozione al giovane. Incrociò le dita mentre tutti rimanevano concentrati a guardare quel che succedeva. Il ragazzo, in un primo momento, inarcò la schiena e spalancò gli occhi mostrando solo la sclera. Poi, lentamente, iniziò a calmarsi, finché non toccò il materassino con il dorso. Draco guardò la frequenza cardiaca sull'Holter cardiaco e sospirò tranquillo quando vide essere tutto apposto.
~ha funzionato?! Non ci posso credere~disse una.
~lei è il migliore, signore!~ disse un'altra.
~il ragazzo, appena sveglio, dovrà sapere chi è stato il suo Salvatore~ esclamò Jo.
Salvatore.
Solo una persona gli veniva in mente con quella parola. E non era se stesso.
Dopo essersene andato da casa Potter, si era smaterializzato nella sua camera. Da lì, era giunto nel suo bagno e si era immerso in acqua calda dove c'era rimasto per almeno mezz'ora. Sentire l'acqua calda accarezzargli la pelle e il profumo di muschio bianco avvolgerlo, erano due delle cose che riuscivano a farlo stare bene.
Nascosto in quelle bollicine e schiuma, aveva chiuso la mente e con essa anche tutti i suoi pensieri. Ora, sentendo quel nomignolo, qualcosa dentro di lui si era sciolto e la sua mente aveva ricominciato a ragionare. A ragionare solo su una cosa, o meglio, persona.
Le persone intorno a lui si stavano complimentando per la sua bravura e la sua grandezza nel fare le cose. Era il migliore, così dicevano.
La maggior parte di loro gli stavano accanto solo perché era affascinante. Tutti in quell'ospedale, sembravano aver dimenticato cosa fosse in realtà. Oppure facevano finta solo perché era bravo nel suo lavoro.
Dopo che Potter ebbe sconfitto l'oscuro Signore, Draco aveva sentito il bisogno di aiutare le persone. Voleva aiutare tutti quelli in difficoltà. Forse voleva farlo per poter riuscire in qualche modo a lavarsi le mani dal sangue delle innumerevoli persone che aveva visto morire. Non aveva mai ucciso nessuno. Però, vedere le persone morire davanti ai suoi occhi,lo faceva sentire un po' come se fosse stato anche lui l'assassino. Sapere di poter fare qualcosa ma non averne il coraggio, lo rendeva un grande vigliacco. E lui si sentiva cattivo per questo motivo. Perché, al contrario di Potter, lui non aveva il coraggio. Non aveva audacia, non aveva fegato e non aveva valore. Era un povero uomo che soffriva ogni giorno per cose avvenute anni prima.
Era uno stupido perché provava ogni santissimo giorno a togliersi quel marchio inciso sulla sua pelle e ci rimaneva male quando realizzava di non aver concluso niente. Era un ingenuo, un illuso, perché pensava che finalmente la sua vita avesse trovato un po' di felicità. Che fosse Potter la ragione di tale emozione. Ma si era ricreduto quando quel ragazzone dalla folta chioma corvina, gli aveva spezzato il cuore. Sempre se ne aveva ancora uno. Ormai la sua vita era piena di delusioni. Le persone c'erano solo quando conveniva a loro. Tutti pensavano a se stessi e mai a come gli altri potessero stare. Nessuno pensava a Draco, al vero Draco. Quello che piangeva di notte, quello che si ubriacava dal dolore, quello che assorbiva ogni specie di insulto mai esistito senza dire una parola. Quello codardo, quello triste. Nessuno si accorgeva della sua anima ormai quasi svanita, nessuno si accorgeva della sua vitalità ormai del tutto esaurita. Tutti erano bravi a parlare, a dire cose negative sul suo conto, a puntare il dito. Le mamme spostavano i bambini quando si avvicinavano a lui. Avevano paura, ed era anche normale. Un mangiamorte rimane mangiamorte. Non si può cambiare ciò che si è. E questo col tempo aveva imparato ad accettarlo. Aveva dei difetti, molti difetti. Ma la gente si fermava solo a guardare l'esterno e mai l'interno. Lui dopotutto non cercava qualcosa di impossibile, voleva solo essere amato. Aveva bisogno di essere amato. Voleva solo qualcuno che lo trattasse come meritava essere trattato e quello che voleva più di ogni altra cosa, era di poter essere la prima scelta di qualcuno.
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