Chapter four
~certo madre..~ disse roteando gli occhi
~Draco sono seria~ lo ammonì
~anch'io sono serio quando dico che prima o poi smetterò~
~preferisco sia prima che poi~
~vai a preferire da un'altra parte.. i tuoi commenti non sono graditi in questo momento~ ammise uscendo sul balcone. C'era un leggero venticello che gli solleticava il petto nudo, facendogli quasi il solletico. Draco fece l'ennesimo tiro di sigaretta. Si, aveva le sigarette. Da quando Theo gliele aveva fatte scoprire, dopo averle rubate in un negozio babbano, non riusciva a farne a meno quando si sentiva agitato, in ansia o soprappensiero. Era strabiliante quanto potessero essere utili alcune creazioni babbane. Riuscivano a tranquillizzarlo. A mettere i problemi tutti da una parte per un po'. Riusciva a dimenticare le preoccupazioni. Anche l'alcol gli procurava queste sensazioni. E gli piaceva da pazzi! Riusciva a non pensare, e poterlo fare, era fantastico. Si dimenticava del mondo esterno, della realtà. Viveva in una bolla ed era tutto maledettamente bello per smettere.
~Tesoro non puoi affrontare così i problemi! Sei un uomo ora, hai un figlio! Non hai più 18 anni~
~sei ancora qui? Sbaglio o ti avevo detto di andare via?~ un altro tiro di sigaretta
~Draco~lo sgridò
~ho capito ho capito~ fece un ultimo tiro poi la spense. Si girò verso la madre.
~contenta ora?~
Narcissa lo guardò con faccia seccata e lui sbuffò.
~devo andare a lavoro~ disse dopo.
~chi pulisce il disastro che hai combinato in salotto?~
~ci penseranno gli elfi~ rispose camminando verso l'armadio enorme per prendersi qualcosa da vestire.
~finisce sempre così. Ti ubriachi per qualcosa, rompi tutto e poi devono essere gli elfi a pulire~
~cosa li abbiamo a fare se non svolgono nemmeno il loro lavoro?~
Narcissa sospirò.
~perché sei così antipatico e arrogante stamattina? Riguarda per caso quello che è successo ieri sera?~
Vide Draco stringere i pugni intorno a una camicia.
~ti ho detto mille volte che non devi mai parlare di quello che succede~
~tesoro, ti stai facendo male,perché non lo capisci?~
Draco chiuse gli occhi e respirò profondamente. Quando li riaprì parlò con voce estremamente seria.
~vai a casa. So badare a me stesso benissimo da solo~ e si chiuse nel bagno che aveva in camera. Narcissa sospirò un'altra volta poi uscì dalla camera.
Draco era davanti allo specchio e si guardava senza però farlo davvero. Aveva gli occhi incollati sulla sua figura riflessa ma non riusciva a guardarsi veramente. Gli sembrava così difficile. Era così difficile.. perché dopo anni in solitudine, ne sentiva la mancanza proprio ora? All'inizio aveva sofferto si, entrambi avevano sofferto. Lui e Scorpius..ma a distanza di anni, erano riusciti a superarlo. Ora, gli sembrava di essere tornato indietro nel tempo, e rivivere gli stessi giorni passati sembrava la cosa che gli riuscisse meglio. Pensava a lei giorno e notte e nonostante non l'avesse mai amata per davvero, sentiva per lei un senso di colpa immenso. Ogni volta che pensava a lei e a quanto avrebbe dovuto amarla, nelle sua mente comparivano sempre due occhi color smeraldo. E non erano di Astoria. Si sentiva così male. Era sposato, ora vedovo e quello che faceva al posto di rimpiangere la moglie defunta, era piangere per qualcosa che non riusciva a capire. Perché doveva essere così difficile? Perché non lasciava perdere e basta? Anche Harry era sposato. Cosa aveva intenzione di fare? Rovinare un matrimonio? Per così poi? Rimanerci male per aver scoperto che Potter fosse ereto? Questo lo sapeva benissimo. Gli anni ad Hogwarts li aveva passati andando dietro alla Chang e in seguito alla Weasley, che si era poi sposato.
Draco sbuffò. Il biondo aveva sempre sentito attrazione verso le persone del suo stesso sesso, l'aveva persino detto alle madre quando era ragazzo. Lei gli aveva sorriso e gli aveva detto che lo aveva sempre saputo e che lo avrebbe accettato per com'era. Però, gli aveva anche detto che il padre non avrebbe fatto la stessa cosa. Infatti Lucius lo obbligò a sposare una donna sconosciuta e ad amarla nonostante fosse tale. Alla fine si erano sposati, entrambi contro voglia, e col tempo avevano iniziato ad andare d'accordo. Si erano scambiati le storie delle loro vite prima del matrimonio, e lui era rimasto stupito nel sentire che lei era innamorata da sempre di un ragazzo di Durmstrang.. Draco non gli aveva raccontato della sua vita sentimentale. Mai le aveva anche solo accennato di non provare attrazione per il dolce sesso. Preferiva i muscoli,le tartarughe,le cose toniche e sode. Non gli erano mai piaciute le tette molli delle donne. Cos'erano? Palle di grasso? Durante gli anni ad Hogwarts,aveva capito di essere attratto dai ragazzi mori, in particolare se avevano una cicatrice in fronte ,se indossavano gli occhiali e se finivano in Grifondoro. Era sempre stato costretto ad odiarlo e col tempo si era persino abituato, ma nel profondo del suo cuore c'era sempre quella piccolissima parte che voleva ardentemente averlo per amico. Per questo ogni volta gli dava fastidio. Sempre a lui, sempre con lui. Il coraggio, la bontà e la bellezza di quel ragazzo lo avevano sempre attirato. Era perfetto e gli faceva provare cose che non aveva mai provato per nessuno. E odiava farlo.. si odiava. Queste emozioni ,che sapeva non essere ricambiate, gli laceravano il cuore. Non riusciva a controllarle, e sapeva, ne era certo che prima o poi si sarebbe ritrovato in lacrime. Però sentiva, ogni volta che gli stava affianco, lo stomaco contorcersi, sentiva la gola secca ed era sicuro che le guance si colorassero. Com'era arrivato fin qui?
Si sciacquò la faccia e si pettinò i capelli lunghi. È vero che i padri di grandi famiglie erano soliti lasciare i capelli lunghi,ma a lui davano un enorme fastidio. Prima o poi avrebbe dovuto tagliarli. Chi sene frega dell'onore della famiglia, ormai la sua famiglia era tutto tranne che famosa. A nessuno interessava sapere se un lurido mangiamorte si fosse tagliato i capelli. Uscì dal bagno e indossò i vestiti che aveva preso poco prima dall'armadio. Un po' gli dispiaceva per aver trattato la madre in quel modo. Però lei non si faceva mai gli affari suoi. Sempre lì a volerlo aiutare! Lui non aveva bisogno della pietà di nessuno, nemmeno di sua madre! Poteva benissimo farcela da solo. Aveva cresciuto un figlio in completa solitudine. Stava lavorando per farlo felice e non avrebbe smesso solo perché si ubriacava una volta ogni tanto. Si sistemò la camicia elegante e si smaterializzò al San Mungo, dove un sacco di infermiere erano ferme e guardarlo con le bocche aperte e gli occhi brillanti di lussuria. Aveva sempre fatto questo effetto alle persone, maschi o femmine che fossero. Peccato, era riuscito a incantare tutti tranne la persona da lui desiderata. Sospirò e si mise il camice che una delle sue infermiere gli stava porgendo.
~ti ringrazio~ sorrise educato e la ragazza parve svenire per un attimo dopo quel sorriso.
~s-si figuri~ arrossì.
Ora che la guardava meglio, non ricordava di averla mai vista.
~sei nuova?~ chiese infatti.
~in realtà si. Sono arrivata stamattina. Ho finito gli studi la scorsa estate~
~eccellente. Qual è il tuo nome?~
~Josefine ma tutti mi chiamano Jo, signore~
~bene, Jo, oggi sarai la mia spalla, che ne dici?~ sorrise
~oh sarebbe un onore~ arrossì ancora.
Voleva testare la bravura di quella ragazza. Poteva avere massimo 20 anni. Gli piaceva avere dipendenti giovani. Poteva insegnargli tutto dal principio ed era sicuro che non avrebbero avuto da ridire,come invece facevano tanti altri più adulti.
Harry sedeva disinvolto sulla sedia del suo ufficio, aspettando che l'orologio scoccasse l'ora di pranzo. Gli faceva male la testa per quanto aveva dovuto leggere quella mattina. Era sicuro che nemmeno Hermione sarebbe riuscita a sopravvivere a tale impegno.Si tolse gli occhiali e si strofinò gli occhi con i polpastrelli. Sbadigliò. Questo lavoro stava iniziando a scocciarlo. Lui voleva muoversi, sudare, voleva sentire il brivido e l'adrenalina scorrergli nelle vene. Voleva usare la bacchetta e scagliare incantesimi ai nemici. Era quella la sua vita. Non amava di certo starsene seduto a leggere e firmare fogli e documenti. Sbuffò quando qualcuno bussò alla porta del suo ufficio.
~avanti~
La porta si aprí e una chioma rossa a lui molto familiare fece capolino nella stanza.
~ehi amico,hai cinque minuti?~
~anche dieci se vuoi~ rispose alzandosi, felice di non doversene stare in quel maledetto ufficio. Si avvicinò alla porta, pronto per uscire ma Ron lo fermò.
~preferirei rimanere qui se a te non dispiace~
~certamente~ disse chiudendo la porta a chiave.
~ci sono problemi?~
~ uno, a dir la verità~ rispose grattandosi la nuca.
~e di cosa si tratta?~ chiese Harry prendendo una caramella dalla sua scrivania.
~di te, Harry~
~io? Cosa avrei fatto?~ domandò mentre provava a togliere la carta alla caramella.
~beh non tu personalmente...riguarda te, si~
~dimmi tutto~ e detto ciò, si mise la caramella in bocca.
~è da un po' di tempo che cerco di parlarti ma tu sei sempre impegnato e..~
~arriva al punto, Ron~ fece Harry ora più serio.
~beh, s-si tratta di Malf..~
~Malfoy? Che ha fatto?~ chiese Harry spalancando gli occhi.
~ancora niente ma.. io sento che prima o poi farà qualcosa delle sue. Non credi sia diventato più gentile nei tuoi e nei nostri confronti? Sta di sicuro escogitando qualcosa... non mi fido~
~non sta escogitando niente, Ron. È solo cambiato~
~perché ti fidi di lui?~
~non mi fido di lui, sto solo dicendo che non è possibile che combini qualcosa anche da adulto. Ha un figlio ora, ha una moglie defunta e~
~è vedovo?~ chiese il rosso sbarrando gli occhi.
~si, non lo sapevi?~
~no,certo che no~
~a me l'ha detto Al. Non sapevo niente.. mi dispiace un po' per lui~
~non dispiacerti troppo. Dimentichi cosa ci ha fatto da giovani? Dimentichi la sua parte nella grande guerra magica? Il suo marchio sul braccio?~
~non dimentico.. però non ha fatto solo cose brutte. Dimentichi che mi ha salvato~
~sua zia ha torturato Hermione e ucciso Dobby!~
~esatto! Sua zia! Non lui~
~non capisco perché ci tieni a difenderlo. Le nostre famiglie sono nemiche da sempre~
~io l'ho perdonato. Dovresti farlo anche tu~
Draco se ne stava seduto sul divano in pelle del suo salotto a sorseggiare una tazza piena di caffè sforzandosi a stare sveglio. Non aveva intenzione di dormire. E di sicuro, non aveva intenzione di fare incubi. Era ormai da un paio di giorni che la notte si svegliava sempre tutto sudato e con il cuore che martellava nel petto. Però ogni volta che si svegliava non riusciva a ricordarsi che sogno o incubo avesse fatto. Sapeva solo che era brutto. Almeno, doveva essere brutto, altrimenti non si svegliava in quelle condizioni.
Non voleva risvegliarsi in quel modo. Poggiò la tazza sul tavolino che aveva di fronte, proprio nel momento in cui il gufo dal piumato marrone della sua famiglia, entrò dalla grande finestra del soggiorno.
Atterrò sul divano e Draco prese la pergamena arrotolata che l'animale teneva tra le zampe. Gli diede un biscottino che teneva in un piccolo sacchetto nella tasca del divano, e srotolò il foglio.
Appena lesse il primo rigo, un sorriso spontaneo comparve sul suo volto. Era una lettera da parte di Scorpius. Amava quel bambino. L'avrebbe amato anche se non fosse stato suo figlio. Scorp era un bambino speciale. Era sempre stato buono e gentile come la madre. Era educato e rispettoso. Era un bambino con un cuore enorme e se non fosse per l'enorme somiglianza con il padre, si potrebbe benissimo dire che non era suo figlio. Amava il carattere di Scorpius. Gli ricordava molto Astoria.
Iniziò a leggere la pergamena.
Ciao papà!
Come stai? Io bene, non devi preoccuparti per me, sto benissimo.
Ieri io e Al abbiamo avuto lezione di Pozioni in coppia e Albus ha fatto esplodere il nostro calderone! La professoressa ci ha messo in punizione.. abbiamo dovuto pulire l'aula dalla poltiglia marrone che era uscita dalla nostra Pozione. È stato faticoso ma ci siamo divertiti. Con la scusa abbiamo anche saltato Trasfigurazione. Non mi piace quella materia! Tu cosa mi racconti? Lo sai che il papà di Al gli ha chiesto se potevo perdonarlo per quel giorno? Io l'ho perdonato pa! È Harry Potter! Anche se ci sono un po' rimasto male, lui è pur sempre il mio idolo e il secondo uomo più forte del mondo! Tu sei il primo papà! Ti voglio bene!
PS:il gattino è molto dolce sai!? Anche se l'altro giorno ha strappato una maglia del mio amico! Albus lo ha rincorso per tutto il dormitorio con una ciabatta in mano!
Draco sorrise per tutta la durata di lettura. Il giorno che erano andati a Diagon Alley per comprare le cose della scuola per il primo anno, Draco gli aveva comprato un gufo che era morto dopo due mesi per un motivo a loro ancora sconosciuto. Così, prima che cominciasse il secondo anno,aveva deciso di comprargli un gattino. Era bianco e aveva gli occhi azzurri. Scorpius se n'era innamorato subito e aveva abbracciato il padre per cinque minuti buoni. L'aveva chiamato Batuffolo perché gli ricordava i batuffoli di lana che usava Narcissa quando ogni tanto cuciva. Era morbido e caldo.
Albus aveva ereditato la stessa pessima capacità di fare Pozioni ,dal padre. A proposito del padre, Scorp lo aveva perdonato. Suo figlio era ossessionato da Potter. Un po' come lo era stato lui da piccolo. Stessa ossessione. Su questa aspettativa doveva ammettere di assomigliare al figlio.
Sospirò pensando alla sua gioventù e a quanto fosse stato cattivo nei confronti del Salvatore. Harry lo aveva odiato, e forse lo odiava ancora.
Buona sera a tutti!!🥰🥰
Oggi ho iniziato la scuola ma ho fatto lezione online, domani invece dovrò recarmi nel mio istituto. voi quando l'avete iniziata? È stato un buon rientro?
Il capitolo vi è piaciuto?
Baciii
ILY❤️
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