8: Know better.

Dopo aver fatto quella montagna russa, con l'adrenalina in corpo vedo Shaq e Logan asciugarsi in un apposito spazio, e li imito, ritrovandomi asciutta e fresca più del solito, deliziosamente piena di energie. Mentre i due ragazzi continuano a salire su ogni tipo di attrazione, io mi aggiro come uno spettro nel parco, fotografando quello che attira la mia attenzione. Ho sempre amato imprigionare un momento specifico nella carta fotografica e riguardarlo quando desidero, spolverando quel ricordo; fotografo un bambino bagnato dai getti d'acqua, una giostra in vecchio stile, qualche volto sorridente e le palme che si mimetizzano tra i cespugli anonimi, tutto con quell'aria sconosciuta ed estranea dei fotografi, che quando hanno un soggetto si isolano dal mondo, concentrati solo nello scattare la foto perfetta. Appena i ragazzi finiscono un'attrazione, li obbligo a uscire dal SeaWorld e mi seguono, nei loro visi un misto di tristezza e di curiosità riguardo la nostra prossima e ultima tappa della giornata.

Dopo aver parcheggiato la macchina, camminiamo per un po' tra le vie colme di vita, con i bambini che si affacciano dalle finestre, i panni appesi ad un filo sopra le nostre teste, due ragazzi che guardano qualcosa sul cellulare e ridono, un litigio tra coniugi, qualche cane che gira come un randagio, pur avendo un collare con la targhetta che tintinna ad ogni passo. Poi, piano piano le case si allontanano e la strada si fa più ripida, ricordandomi la vita, e raggiungiamo la cima di quel promontorio: eccolo, l'Old Point Loma, un faro bianco dal tetto scuro affiancato da una casa, ed ecco quel senso di purezza che scatena in me: tutto intorno è pulito, il cielo non ha una nuvola, l'erba sembra più luminosa e più docile, il venticello è leggero e ordinato, la staccionata di legno sembra nuova e salda, mentre il faro sembra semplicemente l'ultimo accessorio di quella tela romantica. Mentre scatto qualche foto, Shaq e Logan hanno un'aria annoiata:-Okay, è bello e bianco, ma finisce qui la nostra visita?- mi chiede, e io faccio un sorriso sardonico:-Chi ti dice che io la finisco qui?- e detto questo, metto la macchina fotografica dentro il mio zainetto, me lo sistemo sulle spalle e salto agilmente la staccionata, invitando i ragazzi a seguirmi. Alle sette di sera non è permesso visitare il faro, ma io non voglio fare questo: voglio vedere il panorama che c'è dietro. Attraverso il prato che circonda il fato, e raggiungo la parte opposta, che mostra una depressione lenta del terreno che arriva al mare aperto, senza nessuna spiaggia dove poter fare il bagno, e il mare è subito profondo, rivelando un colore scuro e mistico, mentre sulla superficie si riflette il colore opale del cielo. Cosa ci sarà dentro?

Restiamo ad ammirare il panorama mentre il tramonto tinteggia tutto di una patina violacea e acquamarina, con il vento che ci manda il salmastro dell'acqua marina, mentre cerco di conoscere meglio i miei coinquilini: scopro che Shaq ha madre egiziana e padre inglese, i quali si sono trasferiti dopo il matrimonio in America, dove ha conosciuto Logan all'età di quattordici anni. Shaq è il classico ragazzo con la testa apposto, socievole con tutti e amico con pochi, anche se ha un difetto: quando vuole avere una pausa dalla vita, prende un po' di morfina, ma non così tanta da farlo diventare un dipendente. Logan è un americano al 100%, ed era il classico ragazzo popolare a scuola, con ottimi voti nelle materie scientifiche e con una festa ogni venerdì sera. Poi una ragazza, una certa Crystal, gli ha fatto capire quanto fosse superficiale e che doveva smettere di fare tutte quelle attività solo perché lo rendevano popolare. Quindi si è iscritto all'Università dell'Alabama, ed è cambiato grazie ad una graziosa ragazza magrolina dai capelli biondi e ricci,tutta occhi grigi e con il pregio di saperti capire solo guardandoti. Loro di me ricevono poche informazioni, dato che la storia della mia vita è breve: ometto i particolari e gli dico qualche bugia bianca, per fargli credere che sono una ragazza normale. Decidiamo di tornare a casa, e Logan si offre di guidare, così durante il viaggio di ritorno faccio asciugare tutte le foto e controllo il telefono, per vedere se ho qualche chiamata persa o un messaggio di risposta da mio padre. Il nulla assoluto, come pensavo. "Brutto bastardo".

A casa, mentre Shaq e Logan ordinano il messicano, io entro in camera con un panino, che appoggio sulla scrivania e che non tocco nemmeno con un dito. Sistemo le nuove fotografie per tutta la sera e a volte guardo le nuvole bianche che cercano di mimetizzarsi nel buio; infine, con pesantezza e noia, crollo in un sonno profondo e tormentato.


Ehi, come va? Mi dispiace per il capitolo corto, ma vi giuro che il prossimo sarà migliore, soprattutto perché conosceremo il protagonista maschile della storia. Mi scuso anche per la lentezza caratteristica di questi capitoli, ma sono importanti per le fondamenta della storia e soprattutto per conoscere meglio tutti i personaggi. Spero vi piaccia lo stesso e spero di non aver fatto brutti errori, anche se sono comuni nella mia scrittura (almeno credo, non ne sono mai sicura :/). Detto questo, commentate pure e lasciate una stellina. Ciao!

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