75: Scar.



Tutti dicono che il tempo curerà ogni ferita. Eppure, in questo istante, mentre ripenso a quel miele in gola e a quel succhiotto sul suo collo, non penso che l'amore sia una ferita. Almeno, non quello che sto provando adesso. È quello che definiscono "amore al primo sguardo", la cotta che ti travolge e ti incanta, che fa la ferita; da essa poi sgorgano dubbi, domande, pensieri, considerazioni, pus. Poi la ferita si richiude, e la cotta rimane tale. Ma, se invece sentiamo dentro di noi come un meccanismo sbloccarsi e ci rendiamo conto che non è una semplice cotta, ma qualcosa di più inevitabile, grave, doloroso, cominciamo a grattare via la crosta, riaprendo la ferita. E se si fa lo stesso procedimento tante volte, pensando sempre che quello che proviamo è sempre più profondo di quello che credevamo, la ferita non se ne andrà mai. Rimarrà sempre la cicatrice, e il tempo non servirà ad altro se non a farci notare con sempre più disturbo quel segno sulla nostra pelle. Non mi dimenticherò mai di Eleanor, non mi innamorerò mai di nessuna con la stessa intensità, la stessa purezza, la stessa passione, e ne sono consapevole. Non sono troppo giovane, non sono irresponsabile, non sono cieco, mi sono solamente reso conto che questo è un muro che non posso oltrepassare, un salto troppo alto per me, un problema algebrico troppo complicato per risolverlo. Per lei avrei fatto e farei di tutto; viaggerei tutti i giorni per ore, solo per potermi godere qualche minuto in sua compagnia; la chiamerei a qualsiasi ora del giorno solo per sentire la sua voce per qualche secondo; le scriverei pensieri da mandarle ogni giorno per farle sentire quanto è importante per me, quanto il mio amore sia diverso e notabile rispetto a quello di chiunque altro. Voglio che lei mi desideri con lo stesso desiderio che ho per lei, che mi guardi quando io non la guardo con lo stesso amore, che esprima le sue emozioni con la stessa intensità che esprimo le mie ogni volta che la penso. Però la realtà è una mattonata sulla tempia, e mi sento sanguinare la testa, il cervello, mentre, di nuovo da solo in questa fottuta stanza d'ospedale, capisco che Eleanor non mi apparterrà più. Non potrò guardarla, abbracciarla, sentirla, toccarla, baciarla come un tempo. Potrò solo osservare da lontano come viene amata da qualcun'altro, come sorride a qualcun'altro, come vive la sua vita senza di me. E l'idea che riesca a viverla bene mi fa stare ancora peggio, perché la mia vita senza lei non sarà mai bella come quella che avrei avuto con lei. Cosa ho sbagliato? Perché l'ho incontrata? Perché mi sono innamorato? Potevo semplicemente trovare un'altra ragazza, mille volte più facile, che mi avrebbe amato mille volte di più di Eleanor; eppure è capitato che io, un uomo relativamente affabile, misterioso e con rapporti futili, senta l'irrefrenabile bisogno distare con una persona sola, l'unica che non mi vorrà più.




Non c'entra nulla con la storia, ma se supportate una causa, fate qualsiasi cosa in vostro potere per contribuire. Qualsiasi. Non rimanete in silenzio per paura di dare noia agli altri o per paura di non fare abbastanza. Restare in silenzio significa condividere le idee dell'ideale che volete sopprimere. Mettete dei post sui social, partecipate alle proteste, condividete gli articoli, mandate dei messaggi, fate qualsiasi cosa possiate fare. Perché se sapete che le persone hanno bisogno della vostra voce, dovete dargliela. 

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