Posso sentire i suoi respiri e contarli. 

Uno, due, tre. 

Un sospiro, e ricomincia: uno, due, tre... 

-Dimmelo- dice Tyler, rallentando il battito cardiaco, chiudendo un minuscolo spiraglio della sua armatura per non far uscire i suoi pezzi. -Non ci riesco. Solo adesso sto iniziando a vivere, e la vita mi sta aggredendo così violentemente che non trovo le parole per dirtelo- si gira, mostrandomi il suo profilo: i capelli castani sembrano fatti di fili d'argento, gli occhi grigi sono rivolti verso il basso e non riesco a capire se la tempesta si è calmata o alimentata, mentre la linea della mascella è fin troppo dritta, come se fosse stata quella a romperlo, le labbra sono l'unico tratto dolce del suo profilo, e la sua figura intoccabile rende le mie mani sporche, sporche come lo sono sempre state. 

-Eleanor, è l'unica cosa su cui ti forzerò a parlarne. Non mi interessa sapere ogni cosa sulla tua famiglia, sui tuoi amici, su Gerald, sull'amore che provi per lui, adesso mi interessa solamente di te e cosa c'entro io. Hai ascoltato le mie parole, non sei scappata quando mi sono confessato, ma mi sto distruggendo sempre di più mentre mi tocchi e respiri sulla mia schiena, sapendo che l'unico che può godersi questo attimo dovrebbe essere Gerald-continuo a toccargli la schiena, e finisco per toccare il suo pomo d'Adamo, dritto e mascolino, poi gli tocco le braccia, sfiorando la superficie della sua pelle, fredda e dura come porcellana. -Se ti dicessi che non provo amore per lui?- gli chiedo, dubbiosa, continuando a guardarlo mentre mi pizzicano gli occhi. -Lo so che non lo ami, lo so. Si vede, lo vedo, e forse anche tu lo stai vedendo. Il tuo amore è estetico, platonico e romantico, ma ne mancano due per completare il quadro, e sono sempre stati assenti- Si gira di profilo, mi lancia uno sguardo solitario, poi, sconfitto, si siede sul materasso. Io lo imito, facendo iniziare la sua spiegazione:-L'amore estetico è quello che si prova per l'aspetto esteriore di una persona. Non necessariamente si deve essere belli, ma attraenti; bisogna avere quel qualcosa per cui, per esempio, si ha voglia di disegnare la persona che ci piace, e sono sicuro che l'hai fatto, anche se non sono a conoscenza delle tue doti artistiche- annuisco e do un'occhiata veloce al mio zaino, avendo ben presente il mio quaderno, pieno di schizzi su Gerald. -L'amore platonico è quello che spesso c'è tra amici intimi. Si vuole sembrare simpatici, enigmatici, con una mentalità unica di fronte a quella persona, mostrargli fin dove il proprio intelletto può arrivare, e sono sicuro che ti sarai sacrificata per Gerald in modo da fargli vedere le tue doti mentali- e annuisco di nuovo, iniziando a giocare con la punta delle sue mani, un nuovo vizio che trovo piacevole. -L'amore romantico è quello che ci spinge al bacio, alle uscite, allo stare insieme. Cercare di far entrare quella persona che reputi speciale nelle cose banali, vedendo se anch'esse diventano speciali a loro volta, e questo non devo nemmeno spiegarlo sottoforma di esempio, giusto?- annuisco e arrossisco leggermente, ricordandomi le labbra di Gerald sulle mie, così morbide, buone e emozionanti. -Poi ci sono le altre due categorie: amore sensuale e sessuale. Sono generalmente confusi, perciò difficili da spiegare- mi lecco le labbra in cerca di informazioni per schiarire tutte quelle idee e tutti quei concetti che mi sono piombati in testa tutti insieme, mentre le nuvole degli occhi di Tyler invadono i miei pensieri. -L'amore sensuale è quello che si prova nel voler toccare una persona. Sia casualmente che volontariamente si desidera essere toccati, scoperti, e si desidera toccare, scoprire. Vedere se ci sono delle cicatrici particolari, dei segni distintivi, delle zone sensibili, delle zone erogene, dei tatuaggi...- dice, e gli sorrido guardando in basso, dove le mie dita sono tra le sue, e sposto nuovamente lo sguardo. -Infine, l'amore sessuale, quello che di solito ogni essere vivente, per bisogno riproduttivo, prova: la voglia di fare sesso, di essere posseduti e possedere. Il bisogno carnale di far provare piacere e provare piacere, il bisogno non solo di toccare ed essere toccati, ma di percepire con tutto il corpo e tutta la mente l'altro, il bisogno che ti fa seccare la gola ma al tempo stesso salivare, il bisogno che ti fa sentire fredda se non sei abbracciata dall'altro ma ti fa sudare- io, incerta, curiosa e maledettamente consapevole di tutto in un colpo solo, chiedo a Tyler, senza avere il coraggio di guardarlo:-E tu, per me, che amore provi?- lui scuote la testa. -Tutti. Mi ci è voluto del tempo, e quello platonico fa fatica a manifestarsi, ma c'è. Non sono mai voluto essere tuo amico e non lo vorrò mai, ma mi lascio sempre calpestare da te e da ciò che vuoi, mentre lascio che tutti i miei bisogni vengano più tardi, o non vengano proprio- deglutisco, e la mia saliva mi sembra il liquido più pesante che abbia mai ingerito. -Ho voglia di parlarti, di dire tutte le cose di cui mi sono pentita, di ringraziarti, di morire, eppure non ci riesco. Sono sempre qui con le mie emozioni in mano, come se fossero carte, e sto cercando di togliere quelle inutili. Tyler, sono distrutta, eppure non ti ho mai chiesto di ricompormi- finalmente sorride, e il primo sorriso sincero che gli vedo in viso mi pugnala al cuore, spingendomi a continuare a parlare solo per vedere la sua reazione. -Voglio disegnarti, voglio diventare tua amica, voglio uscire con te, voglio toccarti, voglio fare l'amore con te, eppure vorrei trovare le parole giuste, muovere quei meccanismi che tu hai mosso in me per aggiustarmi. Voglio ripararti, eppure la chiave per il tuo cuore sembra irraggiungibile per un'incapace come me- si avvicina, incastona i suoi occhi nei miei, e riesco a capire la sua tempesta, che non è mai esistita. 

I suoi occhi sono vivi, ma sono fatti da sfumature, non da nuvole: le nuvole sono il riflesso della sua anima e della mia mescolate, e quel lampo viola non mi è mai sembrato tanto violento quanto lo è adesso. -Sei un'incapace perché questi cazzo di occhi li hai appena aperti. La chiave del mio cuore l'hai sempre avuta al collo- mette la sua mano segnata da anni di studio e di lavoro sulla mia, poi allontana entrambe le sue mani e mi lascia senza contatto fisico, privata di qualcosa di cui sento immediatamente il bisogno. -Mi sembra di aver risolto tutto, eppure ho sempre un peso sulle spalle- dico, e lui annuisce:-Vai da Gerald, digli tutto, chiaritevi. Dovete parlare tanto, più di quanto abbiate fatto finora, e devi finire di aggiustare le crepe rimaste- scuoto la testa, finalmente consapevole che, solamente grazie ad una chiamata e ad una risposta veloce e decisa, ho trovato la persona che potrà prendere il posto di mia madre nei miei pensieri, facendomi dimenticare tutto lo schifo che ho passato e ho fatto passare agli altri. -Ho scelto la persona sbagliata. Mi sono lasciata trascinare dal destino, mi sono fatta rubare il cuore da un ragazzo che entra nelle case per gioco, mi sono fatta condizionare da una persona fin troppo libera e assente dalle responsabilità. Ho interpretato male i miei desideri e ho continuato ad autodistruggermi e infliggermi dolore, quando tutto quello che volevo era vivere ed essere felice...- gli spiego, e lui sembra buttarsi nel suo baratro personale.

Poi, il silenzio.

Io ho troppe cose a cui pensare, lui non vuole pensare a niente.

I nostri respiri sono corti, sgraziati, irregolari, e nessuno dei due sa cosa starà per succedere un momento dopo, cosa farà l'altro. 

Dopo tanto, tanto silenzio, finalmente Tyler parla, e mi chiede:-Posso baciarti?- io rispondo, poco prima di saltargli addosso:-Distruggimi di nuovo e ricomponimi quante volte vuoi-.

Vi avviso subito che il prossimo capitolo conterrà delle descrizioni che possono disturbare un certo tipo di pubblico, e che anche se precedentemente ho descritto scene non adatte a tutti, questa volta preferisco avvisare in anticipo. Non posso chiedervi di saltarlo perché è comunque parte della storia... Ma almeno adesso saprete a cosa andrete contro (non è peggio dell'autolesionismo, quindi non preoccupatevi troppo).