26: Cupidity.
La cena è stata tranquilla e spensierata: abbiamo guardato "The Grudge 2" senza spaventarci troppo, mangiando della pizza e sorseggiando un po' di Coca Cola. Ovviamente Eleanor ne ha mangiate due fette scarse, ma quando mi ha guardato ha sorriso in un modo a parer mio meraviglioso ed illegale, sopratutto quando il ricordo della sua bocca è ancora lucido in me e mi fa arrossire. Sono stato veramente di merda quando quel coglione di Sept l'ha toccata e quando lei ha dovuto assistere alla scena seguente con l'orrore stampato su quel bel viso, e quando ho chiamato Rich era fortunatamente nei paraggi. Ma se per poterla baciare dovevo di nuovo picchiare dieci uomini e salire nella mia Land Rover con un dolore enorme alle mani, farei tutto di nuovo; era così strano baciare una ragazza – per non parlare che la ragazza in questione ha due labbra da paura. Non avevo mai baciato nessuna perché non mi ero mai innamorato, e sono felice di aver aspettato tutti quegli anni prima di toccare le labbra di una ragazza che mi piacesse. Erano talmente indescrivibili che mi sentivo perso in un mare d'acqua dolce, cullato dalle onde create da un vento travolgente e caldo; mi ero staccato poco prima che perdessi il controllo, ed è stato un bene. Quando poi la Loyola mi aveva chiamato per informarmi che il test si terrà a Santa Monica e che avevano quattro biglietti e due camere liberi, mi sono sentito totalmente realizzato e vivo che mi facevo schifo da solo: ero troppo avido, troppo egoista perché volevo Eleanor tutta per me, sempre al mio fianco. E a lei andava bene.
Adesso siamo tutti riuniti sull'enorme divano a L in casa di Eleanor, Shaq e Logan, mentre il film finisce e gli sbadigli iniziano a uscire dalle nostre bocche. -Noi andiamo- annuncia Rich alzandosi e stiracchiandosi. Io lo imito, mentre Mad da un bacio sulla fronte di Shaq e infine si alza con la faccia da gatta morta. -Buona serata- dice a tutti agitando la mano e uscendo teatralmente. Rich la segue, mentre io prendo il giacchetto di pelle e guardo per un attimo Eleanor, godendomi un suo sorrisino timido. -Buonanotte- dice, e io sorrido, per poi uscire e andarmene. Mi aspetta una nottata intensa.
Il Blue Dragon si staglia di fronte a me minaccioso, e io prendo un bel respiro per poi entrare. Un odore di brandy, fumo e sesso mi invade le narici mentre cammino per il corridoio quasi completamente buio, superando la fila di persone in attesa per entrare. La guardia mi blocca all'entrata, ma mi basta dire il mio soprannome, G-Eazy, per farmi entrare. Dentro, luci rosse e blu soffuse sono le uniche illuminazioni presenti nel locale, mentre le puttane mi guardano e io le guardo di rimando, con noia e disgusto nei loro confronti: so che stanno lavorando, ma preferirei che fossero tutte senza lavoro piuttosto che pagarle per ballare di fianco ad un palo che puzza di lubrificante. Raggiungo il bancone e appena Aaron mi vede mi saluta e mi porge un bicchiere di Jack Daniel's, il mio whisky preferito. -Ehi, campione- mi saluta, e gli sorrido. -Dove sono?- gli chiedo, e lui indica un tavolo infondo al locale. -Là. E non farli infuriare, erano già incazzati neri quando sono arrivati- alzo gli occhi al cielo. -Come mai sei così felice?- mi chiede, e io lo guardo confuso prima di sorridere:-Estinguerò un debito. Ci ho messo tre anni per accumulare 40.000 dollari, e adesso mi voglio liberare di Sept e di quegli stronzi per sempre- lui sorride e mi riempie di nuovo il bicchiere:-Come si chiama?- è così evidente che cerchi di eliminare tutti i debiti per una ragazza? -Eleanor. E non lo faccio solo per lei, ma perché a gennaio torno da mia madre- lui ridacchia e si asciuga il viso con un asciugamano. -New Orleans? Amico, là la vita è bella...- dice con aria sognante. Lui ci è nato, là. Sanno come vanno le cose e come non ne vanno altre. -In queste settimane mi sono spaccato il culo per riaggiustare tutto, e questo è l'ultimo debito da pagare...- sussurro, poi mi alzo, sbatto il bicchiere sul bancone e mentre Aaron mi augura buona fortuna, raggiungo il tavolo numero 36. Sept, ridotto piuttosto male, si alza e mi minaccia:-Se provi a toccare me o uno dei miei, ti sparo dritto in quella testolina dai capelli perfetti- sorrido. -Buonasera anche a te- sputa per terra e aspira il suo sigaro. -I soldi? Mi bastano 35.000 e poi non voglio più vedere te né quelle facce di merda dei tuoi amici- conto i soldi e gliene do mille di più. -Questi sono perché mi stai simpatico- gli dico, e lui si avvicina ancora di più a me:-Ora non ci parleremo più né ci guarderemo negli occhi, capito? Se osi dirmi qualcosa sei un uomo morto- alzo le mani, ne agito una a mo' di saluto e mi allontano. Raggiungo Aaron e gli sorrido:-Finalmente- rispondo, godendomi un po' di drink e un po' di risate.
Sono sempre qui. Vedo tutto sfocato, tutto strano. L'unica cosa che voglio adesso sono le labbra di Eleanor. Solo quelle. Ridacchio per ciò che dice Aaron, ma sinceramente non ho capito una parola, poi prendo il telefono e gli dico:-Ora la chiamo!- tenendo a malapena gli occhi aperti. Digito il numero e aspetto, ticchettando le dita sul bancone sporco di whisky versato dalle mie mani maldestre. Una ragazza si avvicina e mi chiede il numero:-Sono impegnato- le dico sorridendo, allontanando lei e le altre due ragazze che la seguono come cagne. -Pronto?- dice una voce angelica. Lei, la sua voce, le sue labbra, il suo viso, il suo corpo... Tutte le strade della mia vita portano a lei e al piccolo mondo che la circonda:-Ehi- le dico con una voce non mia. -Sei ubriaco?- mi chiede spiritosa. -Beh, può darsi. Chiedo ad Aaron... Aaron, sono ubriaco?- urlo al mio amico, e lui mi urla di rimando:-Certo!- così dico ad Eleanor che sì, sono ubriaco marcio. -Ti metterai nei guai?- mi chiede, annoiata. -Boh. No, non penso. Penso a te- le dico, e posso immaginarla con le guance rosse come due fragole mature. Ah, le fragole. È da un po' che non le mangio: mi ricordo che erano il frutto preferito di Mills, e al pensiero verso una lacrima e mi metto a ridere, anche se dentro, ripensando al suo corpo privo di vita tra le mie mani, sto singhiozzando. Un flashback mi riporta indietro a undici anni fa, al corpo privo di vita adagiato a terra, alla pelle bluastra, agli occhi spiritati e rossi, ai tentativi di rianimazione, a quel bip incessante che dimostrava che il cuore di Mills non batteva più, alle lacrime di mia madre, al dolore mio e di mio fratello. Rabbrividisco. -Oh, grazie... Anche io penso a te sobrio- e rido di gusto: a volte sono troppo lunatico. -Io penso a te in tutti i modi- dall'altro capo della telefonata sento Eleanor sospirare. -Gerald, quando tornerai a casa?- sbuffo. -Non sei mia madre, decido io quando tornerò a casa- dico, e subito dopo mi accorgo di aver fatto lo stronzo. -Scusa, non mi controllo molto bene- mentre mi affretto a dire, per poi correre in bagno. -Eleanor, aspetta un attimo- le dico, per poi vomitare tutto quello che c'era nel mio stomaco, dal whisky alla brioche di stamattina. -Okay, ci sono- le dico dopo essermi pulito la bocca con la carta igienica. -Comunque torno tra poco a casa- chi è che ha iniziato questa conversazione? Non mi ricordo nemmeno se sono stato io a chiamarla o viceversa. È tutto così confuso e bello. -Sei alla Chimera?- scuoto la testa. -Rispondi- è vero, lei non è qui! Sennò non mi avrebbe chiesto dove sono. -No, al Blue Dragon- e intanto pago il whisky ad Aaron. -Dov'è?- mi chiede, ed è un po' asfissiante. -Dove hanno provato a pestarmi- il ricordo è ancora vivido nella mia mente opaca dalla sbronza, e la rabbia che avevo provato quando Sept l'aveva sfiorata mi fa formicolare le dita. -Okay- e chiude la chiamata. -Cazzo- realizzo adesso cosa sta per fare, e non la voglio qui, con tutte questa facce piene di merda e di brutti pensieri nei suoi confronti, ma soprattutto nei confronti del suo bellissimo corpo... -Che c'è?- mi chiede Aaron. -Sta arrivando a prendermi perché sono ubriaco- ride. -Di solito dovrebbe essere il contrario- faccio un sorriso sardonico. -Noi due siamo l'eccezione alla regola- gli dico, e con questo mi zittisco. Poco dopo, la vedo.
È così difficile tenere il passo con questa storia.
Cerco di rilassarmi un attimo, di radunare tutte le cose che mi succedono e di respirare un attimo, e siamo già a Gennaio, quando l'ultimo aggiornamento è stato ad Ottobre.
Non voglio tirarmela o chissà cosa pensiate, è solo che non mi accorgo di quanto tempo passa e mi dimentico di aggiornare. Detto questo, buon Natale, buon anno, buona Befana e, se mi dimentico di nuovo, buona Pasqua.
Spero che vi piaccia questo capitolo almeno come vi sono piaciuti gli altri, ci vediamo al prossimo. :)
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